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Discussione: pensione e conto bancario tutore

  1. #1

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    Buongiorno a tutti,

    mi chiamo Marco, sono il fratello di un bellissimo ragazzo speciale di 25 anni, di nome Antonio. Ho una domanda da porvi :

    mia madre è la tutrice legale di mio fratello. La pensione di mio fratello viene versata su un conto che, come notavo ieri, è cointestato, c'è il nome di mia madre e quello di mio fratello. Mia madre ha da poco chiuso un locale, sta avendo delle grane civili per un debito (in realtà ha ragione lei ma non è questo il punto). La mia preoccupazione è : nel caso in cui mia madre dovesse perdere in un'eventuale azione legale, potrebbero rifarsi sul conto di mio fratello (dove non è mai stato versato denaro, è stato sempre usato solo come conto della pensione), visto che nel conto è presente anche il nome di mia madre? O è una prassi che i conti di ragazzi e ragazze con sindrome di Down vengano cointestati con i tutori?

    Scusate la mia ignoranza in merito, vi abbraccio tutti, ben consapevole dell'amore unico che tutti noi, genitori e familiari, abbiamo la fortuna di vivere.


    Marco

  2. #2
    Super Moderator Pinguino reale L'avatar di maddy
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    ciao Marco, la domanda che poni è estremamente tecnica. Io personalmente non ti so rispondere. Spero che qualche genitore con figli più grandi ti sappia venire in aiuto.
    Hai provato a visitare il sito di handylex? Lì c'è una sezione apposta per porre quesiti, anche se ho visto che sono in ferie fino al 1 settembre (http://handylex.org/sportello/index.shtml).
    Altrimenti ti potresti anche rivolgere all'aipd, c'è un numero di telefono proprio per questo genere di problematiche http://aipd.it/che-cosa-facciamo/servizi/telefono-d/
    Spero di rileggerti presto, anche se per ora non ti siamo stati di nessun aiuto
    Maddalena, mamma di Monica, 11 anni

  3. #3
    Administrator Pinguino reale L'avatar di paola
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    Ciao Marco e benvenuto!
    Quanto mi dici non mi torna: parli di tutore e di conto cointestato, se c'è un tutore c'è un provvedimento di interdizione da parte di un giudice per cui il conto dovrebbe essere intestato solo all'interdetto per il giusto dubbio che hai. Mi spiego meglio la proprietà di un conto cointestato è per legge in quota parte a seconda dei cointestarari, per cui se sono 2 i saldi si presumono x metà di tua madre e se arriva un pignoramento quella metà è pignorabile. Proprio per questo non si aprono conto cointestati con interdetti. Per cui se c'è un tutore agisce su un conto intestato al titolare del diritto ma non è cointestato, se è cointestato invece non c'è tutore. Se ci sono entrambe le cose (cointestazione e interdizione) la banca o la posta ha sbagliato.
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

  4. #4

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    Ciao Paola, grazie della tua risposta.

    Non riesco a capire. Quindi il conto dovrebbe essere intestato solo a mia madre (cioè al tutore?) Perché se così fosse, proprio ieri analizzavo meglio la cosa ed il conto è intestato a mia madre, credo che mio fratello appaia solo per ovvie ragioni (visto che la pensione che viene versata è la sua) come delegato.
    Fammi capire meglio, perché in tal caso temo che dovrei dire a mia madre di far aprire un nuovo conto a mio fratello e contattare l'INPS.

    Ora pongo un ALTRO QUESITO, che è saltato fuori oggi : mia madre va all'asl per fare un nuovo certificato per l'esenzione, e si scopre che mio fratello NON HA ESENZIONE !!!!! Come è possibile avere la pensione e non avere l'esenzione? Assurdo, tra l'altro la dottoressa della mutua fino a qualche tempo fa, ha sempre fatto ricette con esenzione per mio fratello, ma ora all'ASL dicono di non avere mai ricevuto nessun tipo di richiesta di esenzione. COse dell'altro mondo!

    Quanto è ridicola la burocrazia in Italia per le persone con sindrome di Down, veramente mortificante.

    PS grazie anche a Maddy!

  5. #5

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    Devo dire che su certi meccanismi sono all'oscuro. Non ricordo quando mia madre fu dichiarata tutrice (sicuramente prima della scomparsa di mio padre) né tanto meno le modalità. Io faccio avanti e indietro per lavoro e mi dispiace non poter seguire questo genere di questioni. So solo che ho avuto questo dubbio qualche giorno fa ed in effetti, entrando su internet, nel sito della banca, il conto risulta intestato a mia madre. Lunedì chiamerà la banca per sapere esattamente quali sono le "posizioni" sua e di mio fratello, sul conto, e poi contatteremo l'AIPD e l'associazione invalidi civili per sentire cosa ci dicono.

    Ora salta fuori anche questo discorso dell'esenzione che mi pare assolutamente ridicolo.

  6. #6
    Administrator Pinguino reale L'avatar di paola
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    Marco scusa ma mi erano sfuggite le tue domande per via del periodo!!!
    In ogni caso provo a spiegare come funziona a beneficio di tutti.
    I conti vanno intestati sempre ai beneficiari della prestazione erogata dall'INPS, per cui nel tuo caso a tuo fratello, nel nostro caso ai nostri figli, questo a prescindere dalla capacità di agire. Nel caso di minorenni (i nostri figli) sono incapaci fino al diciottesimo anno d'età, i tutori legali per l'ordinaria amministrazione sono i genitori (se viventi), mentre per la straordinaria amministrazione ci vuole l'autorizzazione del giudice tutelare. Arrivati a 18 anni i nostri figli (per la legge), se non c'è un provvedimento giudiziario, sono capaci a tutti gli effetti di agire, per tanto decade la tutela dei genitori e potrebbero disporre dei loro soldi come meglio credono, a meno che non venga chiesta o l'interdizione totale (con la perdita di tutti i diritti compreso il diritto di voto ), oppure un provvedimento più soft quale l'amministratore di sostegno. In quel caso quando ci sarà la sentenza con cui si nominerà l'amministratore di sostegno i rapporti saranno gestiti da chi ha stabilito il giudice e i relativi poteri di firma sui conti verranno inseriti di conseguenza.
    Cerco di semplificare, perchè è un po' complicata, il rapporto è sempre intestato al beneficiario della prestazione ma chi cambia è chi può operare sul conto (ovvero chi può prelevare), perchè loro possono operare solo dal diciottesimo anno d'età se non ci sono richieste di limitazione della capacità d'agire.
    Chiariamo la "limitazione" della capacità in alcuni casi è una tutela del ragazzo perché, nel caso dell'amministratore di sostegno, questo si deve affiancare e non sostituire. Ad esempio il giudice potrebbe prevedere un tutoraggio solo per la straordinaria amministrazione.
    Infatti è anche importante capire cosa si intende per ordinaria amministrazione e cosa per straordinaria. Sicuramente l'incasso della pensione è ordinaria amministrazione, l'investimento di ciò che si è risparmiato non è ordinaria amministrazione per tanto potrebbe essere contestata, lo è invece una spesa finalizzata per il benessere del beneficiario e documentata, quale possono essere cure per i denti o per la salute.
    Leggo spesso che molti prendono i soldi dai librettini per fare i depositi vincolati fino al 18 anno di età... ecco l'incasso di quei buoni sono atti di straordinaria amministrazione, ma anche la loro sottoscrizione, perchè non si sta gestendo il "corrente" ma ci si sta portando avanti facendo una valutazione di lungo periodo, per altro allo stato attuale hanno dei rendimenti davvero ridicoli. Esistono altre forme altrettanto idonee e rivolte a tutelare i ragazzi e a tutelare la famiglia anche in modo più efficace, ma vedrò di aprirci un thread apposito.
    Ultima modifica di paola; 02-09-2016 a 21:04
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

  7. #7
    Administrator Pinguino reale L'avatar di paola
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    Dimenticavo! Sulla cointestazione: se Antonio (o chi per lui) è maggiorenne e capace di agire per la legge (ovvero non si è chiesto nessun intervento al tribunale) il conto si può cointestare con la madre tranquillamente!
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

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