Ormai un po’ di meeting all’attivo ne ho. Non sono una che non se ne perde uno, ma comincio a non ricordare più esattamente quanti sono i meeting a cui ho partecipato….. così per dire che non sono proprio pochi.
Ricordo le curiosità dei primi…. Curiosità verso amici di penna (o di tastiera ) e verso i loro bimbi. Voglia di dare un volto e una voce a parole lette con avidità. Desiderio di capire come gli altri stavano crescendo i propri “cuccioli”, e per i più grandi ammirazione, quasi venerazione, per quello che erano stati capaci di fare, e ancora bisogno di sapere come avevano fatto.
Mi è capitato di patire un po’ di invidia, nel vedere che altre famiglie e altri bambini avevano doti diverse dalla mia famiglia e dalla mia bambina, nel capire che certe strategie messe in atto da altri non erano per me, che proprio non ne sarei stata capace.
Meeting dopo meeting però, la conoscenza reciproca si approfondiva, i bambini crescevano, e io quasi senza accorgermene ho iniziato a fare pace con il mio sentimento di inadeguatezza. È stato un processo, che forse con questo ultimo meeting è giunto finalmente a compimento.
In questo meeting ho avuto la lucida percezione, la bella consapevolezza, che ciascuno di noi fa del proprio meglio, in base alle proprie capacità, inclinazioni, possibilità. Non c’è il modo perfetto per essere genitore, e questo vale anche per i genitori “pinguini”.
I nostri figli meeting dopo meeting sono sempre più grandi ed ognuno di loro ha qualcosa di stupendo, che è suo, unico, inimitabile.
Dal meeting di Castel Gandolfo la sottoscritta agitata cronica si è portata a casa un po’ di serenità e il merito è tutto vostro, amici!
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