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Discussione: Il sogno

  1. #1
    Administrator Pinguino reale L'avatar di paola
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    Predefinito Il sogno

    Lo confesso: ho un sogno.
    Nel mio sogno non c'è l'ostetrica che, mentre ti accompagna in sala parto, ti chiede “Hai fatto l'amniocentesi?” e a alla tua risposta alza gli occhi al cielo esclamando “Siamo nella mani del Signore!” come se ogni nato imperfetto sia una disgrazia da evitare solo non facendolo nascere, ma nel mio sogno ci sono operatori pronti ad accogliere la vita, consapevoli che ognuna ha il suo valore e porta qualcosa di buono nella vita degli altri.
    Nel mio sogno la famiglia non viene mai abbandonata a sé stessa, ma viene indirizzata e supportata correttamente fin dal primo momento in cui un bambino disabile nasce, a prescindere dalla condizione sociale in cui si trova e dal luogo geografico in cui vive.
    Nel mio sogno i servizi sociali, e tutte le associazioni che ci ruotano attorno, non sono un business che crea occupazione e voti, ma servono per “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana” e si impegnano per farlo, perché credono che ciò sia veramente possibile.
    Nel mio sogno non esistono insegnanti che ti chiedono se ti sei informata della presenza o meno sul territorio di scuole “più idonee” al tipo di insegnamento che tuo figlio dovrebbe ricevere, ma esistono insegnanti per cui se solo tu lo pensassi la sentirebbero come una loro sconfitta.
    Nel mio sogno non c'è posto per l'insegnante di sostegno che va a scuola solo per fare presenza e prendere lo stipendio al 27, ma esistono solo insegnanti (come ce ne sono già tanti) che lo fanno perché sanno di poter fare, più di altri, la differenza nella vita dei bambini e ragazzi che incontreranno.
    Nel mio sogno non ci sono gli insegnanti curricolari che pensano che il bambino disabile sia dell'insegnante di sostegno, ma esistono insegnanti che si mettono a fianco del loro collega e costruiscono insieme un percorso (e anche di questi, fortunatamente, ce ne sono tanti ma non abbastanza)
    Nel mio sogno non ci sono dirigenti scolastici che vedono la disabilità come una pratica burocratica da sbrigare , ma ci sono dirigenti che la trattano come una risorsa educativa per tutti, e come un'occasione per mettersi in gioco e far mettere in gioco gli insegnanti che ci si rapportano.
    Nel mio sogno non ci sono bambini e ragazzi abbandonati a sé stessi perché “tanto non possono”, “tanto non vogliono”, ma c'è una rete che, nel suo complesso, li aiuta a trovare le potenzialità su cui puntare prima, e il proprio posto nel mondo, qualunque esso sia, dopo.
    Nel mio sogno non esistono famiglie che si arrendono per stanchezza, ma esistono famiglie che devono morire per arrendersi, perché riescono a intravedere delle possibilità e non solo strade chiuse.
    Questo è il mio sogno, un sogno in cui davvero tutti i bambini hanno le stesse possibilità, hanno la stessa fiducia da parte del “sistema” a partire dalla Val d'Aosta fino alla Sicilia. Ci sono problemi e situazioni comuni a tutti i luoghi, è vero, ma ci sono anche situazioni virtuose perché ci si crede, ci sono gli esempi positivi e, allora, come cercare di realizzare un sogno “impossibile” se non cercando di far comunicare i due mondi, se non cercando di dare fiducia laddove è più difficile, per tutta una serie di problemi sociali, logistici e culturali?
    La sfida è quella di sostituire la mentalità assistenzialista con una possibilista, che affermi che ogni bambino e ragazzo con sindrome di Down (ma non solo) ha delle possibilità, delle capacità e che queste vanno messe in luce e fatte “vivere”.
    Per questo quando Martina (in tempi in cui non sapevamo neanche la distribuzione geografica dei partecipanti) mi ha parlato dell'idea di fare la premiazione al sud come mezzo di divulgazione di una cultura dell'inclusione (o integrazione come preferite) mi è sembrata un'idea in linea con i nostri scopi sociali, tra cui il principale è proprio quello della diffusione di una cultura della non diversità, che non vuol dire affatto che i nostri figli sono uguali agli altri, ma che vanno date loro le stesse opportunità di base che hanno tutti. Poi la scelta è caduta sulla Puglia perché, nelle passate edizioni, é stata sempre la regione in cui c'è stata maggior partecipazione e che ha portato a casa anche diversi premi, purtroppo questa edizione non ha replicato e ci siamo trovati spiazzati.
    Ed è per portare questo messaggio ancora più forte, che abbiamo deciso di farlo in una parte d'Italia dove ci sono già grossi problemi di diverso tipo, tanto da non aver tempo di preoccuparsi di disabilità, e abbiamo deciso di farlo in modo diverso, nuovo, coinvolgendo loro: i ragazzi con sindrome di Down, perché pensiamo che non ci sia messaggio più efficace, che far sentire dai ragazzi stessi che quelle opportunità le hanno avute, che esiste anche un futuro possibile: il nostro sogno.
    Ultima modifica di paola; 03-05-2015 a 00:41
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

  2. #2

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    Che bel sogno, Paola!
    E allora...mi permetto di sognare anch'io.
    Sogno un mondo in cui nessun bambino venga abbandonato in ospedale o lasciato privo di cure dai genitori perchè è malato.
    Sogno un mondo in cui - quando dici "Vorrei che mio figlio potesse imparare a leggere, a scrivere e a far di conto"- le persone ti rispondessero: "bene, inventiamoci un modo perchè possa impararlo", invece di dirti "ma signora, si rende conto che suo figlio è disabile? A che gli serve?".
    Sogno un mondo in cui ti considerano solo una mamma come tante, e non una santa o una stupida perchè hai avuto un figlio disabile.
    Sogno un mondo in cui non venga più usata la parola "mongoloide" come offesa.
    Sogno un mondo in cui i bambini e i ragazzi disabili abbiano tutte le ore di sostegno di cui hanno bisogno.
    Sogno un mondo in cui si fa a meno della parola "inclusione" perchè non ce n'è più bisogno: l'inclusione c'è già.
    Sogno un mondo in cui chi è sano non prenda in giro chi sano non è.
    Sogno un mondo in cui mio figlio possa essere aiutato a studiare, lavorare, sposarsi, andare a vivere da solo..

    Sono tanti i miei miei sogni...ma chissà se alcuni di essi si avvereranno, in futuro..
    ComuniCAAzione: il mio blog di materiale sulla CAA.

  3. #3
    Administrator Pinguino reale L'avatar di kokoro
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    E io sogno con la mia amica Paola e allungo il sogno!
    Sogno compagni di scuola gentili, che vedono il bambino prima della sindrome, che fanno spazio al compagno speciale, che rispettano i suoi tempi, che imparano il valore della pazienza, del tempo, della strategia. Bambini che diventati adulti e che avranno un nuovo approccio alla diversità, che crederanno nell'inclusione e la metteranno in pratica con spontaneità.
    Sogno famiglie che non si lamentano della presenza di bambini con disabilità nelle classi dei propri figli, né davanti né dietro le spalle. Sogno famiglie che non protestano per la "presenza di bambini che rallentano il programma scolastico", e che capiscono che i nostri figli sono una risorsa che li aiutano a crescere come individui.
    Io sono stata fortunata, ma non in tutte le scuole è così! Allunghiamo il sogno e diffondiamo la cultura della diversità.
    #allungailsogno
    Kokoro... con l'accento sulla terza ò!
    Ovvero Martina, mamma di Giulia (21 anni), Emma (18 anni SdD), Cesare (17 anni)

  4. #4

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    Io non sono una grande "sognatrice" .......... il "dopo sogno" mi rende triste............
    Spero che tutti i propositi che avete elencato si possano realizzare.
    Spero che tutti i nostri figli (con e senza sdd) possano sempre essere SERENI, che possano avere coscienza e conoscenza di sé stessi e del mondo che li circonda e la giusta predisposizione ad affrontare, nella maniera più tranquilla e ottimistica, tutte le situazioni e le difficoltà che si presenteranno.
    Spero che tutte le "nostre" famiglie possano avere sempre la giusta forza e la salute per portare avanti un percorso di abbattimento di tutti i pregiudizi ed il raggiungimento degli obiettivi di integrazione ed autosufficienza che tutti noi genitori auspichiamo per i nostri figli.

    Come scrisse F. Bomprezzi "forza ragazzi scatenatevi"
    Livia
    Ultima modifica di livia; 04-05-2015 a 00:19

  5. #5

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    Il mio sogno è scritto nella mia firma: che le persone comprendano che la bellezza è nella diversità e nelle"diverse diversità" c'è la vera completezza.
    La bellezza è nella diversità e nelle"diverse diversità" c'è la vera completezza.

  6. #6

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    allungo il vostro sogno..... sogno che diventi NORMALE avere in classe un bambino SPECIALE; sogno di non sentire piu' frasi come "lui e' malato" perche' dietro c'e' la CONOSCENZA e non l' IGNORANZA; sogno la disponibilita' di tutti, dalle maestre al custode ai genitori degli altri bambini ai vicini di casa ai negozianti, a capire , ad apprezzare gli sforzi, ad accettare!
    Patrizia (mamma di Flavio 11/03/2005)

  7. #7

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    Sogno (e auguro a tutti!) di smettere di sognare...
    Non con la mole vincete o fallite ... siate il meglio di qualsiasi cosa siete
    www.darioweb.com

  8. #8

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    P.s.: per quanto riguarda le premiazioni del Concorso direi che siamo quasi al completo.
    Al nord, nella Milano simbolo (più o meno meritato) di frenetica iperattività, la prima Edizione
    Al Centro, in quella Pescara che è tuttora Sede della nostra Associazione, la seconda
    Al Sud, nella bella e culturalmente vivacissima Bisceglie, l'edizione di quest'anno.
    La quarta sarà dunque... inevitabilmente... nelle isole?!?
    Non con la mole vincete o fallite ... siate il meglio di qualsiasi cosa siete
    www.darioweb.com

  9. #9
    Administrator Pinguino reale L'avatar di paola
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    Ah Ah Sandro!!! ma mica sarebbe poi così sbagliato anzi potremmo prendere per buono il tuo consiglio
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

  10. #10

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    Quote Originariamente inviato da aledario Visualizza il messaggio
    P.s.: per quanto riguarda le premiazioni del Concorso direi che siamo quasi al completo.
    Al nord, nella Milano simbolo (più o meno meritato) di frenetica iperattività, la prima Edizione
    Al Centro, in quella Pescara che è tuttora Sede della nostra Associazione, la seconda
    Al Sud, nella bella e culturalmente vivacissima Bisceglie, l'edizione di quest'anno.
    La quarta sarà dunque... inevitabilmente... nelle isole?!?

    bella idea Sandro !! Tutti in Sardegna!!
    Paola, mamma di Pietro, nato il 17/04/2012

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