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Discussione: Giornata mondiale 2014... bello ma...

  1. #16
    Super Moderator Pinguino reale L'avatar di ritz
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    Rita... credo di far fatica a spiegarmi evidentemente. Ci riprovo un attimo... solo per la paura di essere stato frainteso... non per discutere, per carità!
    Astraiamoci tutti un attimo da chi pronuncia quelle parole (che la stragrande maggioranza delle persone che guardano quello spot non conosce!). Nella mente di una bambina di quell'età non c'è quella preoccupazione! .
    Caro Sandro,
    nessun fraintendimento, ed è piu' che sacrosanto il tuo condividere (e continua a piacermi il fatto di intessere discussioni).
    Ma il punto per me è proprio lo spaesamento, lo spiazzamento che in termini comunicativi deriva da una bimba, così piccola e con la sindrome di down, che riesce a pensare ad un suo futuro da "residente di spazio per sè"...e ti pare poco come messaggio per il mondo tutto?

    Sono convinta che certe scelte comunicative non siano casuali e vadano dritte al punto.

  2. #17

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    io credo che lo spot sia davvero bellissimo. Stupendo anche per l'abbraccio con le mamme nel finale, mamme sorridenti e giustamente orgogliose..anche se a me come a voi si stringe il cuore pensando a Mila (che tra l'altro è una meraviglia)
    Capisco l'obiezione di Sandro. Io credo però che , almeno per una volta, sia giusto tranquillizzare le donne in attesa di figli con sindrome, dicendo cose molto concrete, tuo figlio potrà fare questo e questo e quest'altro..perchè poi, alla fine, è questo che nell'immediato importa a queste mamme...almeno per me era cosi e non ho trovato molte persone disposte a tranquillizzarmi in tal senso. Anzi , tutti mi dicevano:NON potrà fare, NON capirà, NON succederà...

    Poi è vero che la felicità di una vita piena è qualcosa di così sfuggente e misterioso che l'uomo più sano e ricco e intelligente e bello del mondo potrebbe essere meno gioioso dell'ultimo degli ultimi e viceversa... però, per una volta , pensiamo che anche ai nostri figli down, cosi' come deve essere per tutti gli altri esseri umani , è data, almeno in teoria, la possibilità di una vita soddisfacente e piena.

  3. #18
    Administrator Pinguino reale L'avatar di kokoro
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    Giusto per essere precisi, Mila non è l'unica protagonista che non compare alla fine con la mamma. Tutto questo lo stiamo aggiungendo noi... Come forse è giusto che sia.

    Detto questo forse l'unica frase "fuori posto" è quella di Emma, che per quanto mi parli spesso dei suoi progetti lavorativi non lo fa con queste parole... Piuttosto mi dice "farò la cantante, farò la maestra..." a seconda del momento. Quanto ad andare a vivere da sola ti assicuro, Sandro, che quando a Emma girano perché non fa quello che vuole mi ha detto più volte "vado a vivere da sola" sarà che sono una pessima madre o forse troppo severa! Qualche volta mi dice "Quando vado a vivere con Cesare..." o "Quando vado a vivere con Chiara..." (Chiara è la sua amata maestra, by the way) certo, ma il progetto di indipendenza c'è anche in una bambina di 9 anni!
    Ma francamente tutto questo mi sembra così insignificante, davanti alla potenza di questo spot, davanti al milione di visualizzazioni e davanti al messaggio che arriva a tante tante persone, fuori dal nostro mondo con forza e chiarezza. Ed è questo che dovrebbe interessarci, far passare il messaggio che down è possibile, che è quello per cui da anni tu, Sandro, prima di tutti noi ti sei battuto.
    Kokoro... con l'accento sulla terza ò!
    Ovvero Martina, mamma di Giulia (21 anni), Emma (18 anni SdD), Cesare (17 anni)

  4. #19
    Super Moderator Pinguino reale L'avatar di maddy
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    Quando ho visto il video mi è piaciuto riconoscere Emma e Martina (Mila no, forse l'ho incontrata una volta sola, due al massimo), mi è piaciuto in generale ma senza entusiasmarmi. C'era qualcosa che non mi quadrava, e non riuscivo a identificarlo. Le riflessioni di Sandro mi hanno aperto gli occhi: non mi ha entusiasmato perchè in cuor mio so che Monica potrebbe appartenere alla cerchia di quelli che non ce la fanno a raggiungere certi traguardi. Quindi un pò di disagio l'ho provato e avevo scelto di non condividere il video, perchè non rispecchiava il mio pensiero.
    Seguendo questa discussione, un altro post mi ha illuminato. (Devo avere il cervello un pò in pappa ultimamente... ho sempre bisogno che qualcuno interpreti e dia corpo ai miei pensieri, alle mie sensazioni). Questo secondo post "illuminante" è quello di drdlrz. L'amore che madre (anche i padri, ma il video parla a una mamma...) e figlio si donano è il presupposto di ogni felicità e passa sopra ad ogni errore cromosomico.
    Mi è tornato alla mente una frase che una mia collega incinta ha ripetuto fin troppo spesso in mia presenza: "l'importante è che sia sano". Un brivido tutte le volte che la sentivo.... e ogni volta pensavo "no cara, l'importante è che possiate amarvi". Ma non ho mai avuto il coraggio di dirglielo. Poco male, la sua bimba è sana, e lei non mi avrebbe capito.
    Comunque, dopo questa "illuminazione" ho deciso di condividere il video, dedicandolo a tutte le mamme, non solo a quelle speciali. Perchè l'amore donato e ricevuto (rappresentato nel video dai meravigliosi abbracci finali) è la cosa più importante. Il resto, come dice drdlrz, è contorno. Importante, importantissimo, ma nè necessario, nè sufficiente.
    Ultima modifica di maddy; 19-03-2014 a 15:38
    Maddalena, mamma di Monica, 11 anni

  5. #20
    Super Moderator Pinguino reale L'avatar di ritz
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    Quote Originariamente inviato da aledario Visualizza il messaggio
    [...] Se corporativismo deve essere… allora io credo che la strada giusta dovrebbe essere quella di riunire “tutte” le categorie “svantaggiate” a motivo di disabilità, in un unico progetto di grande coscienza civile. [....]
    Sandro ti ho pensato!


    http://www.personenonpesi.it/audio-e-video/
    il video non mi piace granchè ma il claim della campagna ha la sua forza e le immagini fotografiche non sono da meno (ma, al solito, non sarà anche perchè conosco i soggetti ritratti? )

    che poi l'invito è a leggere anzitutto qui: http://www.personenonpesi.it/la-campagna/

  6. #21

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    Grazie che mi pensi!
    E dell'informazione sicuramente significativa.

    p.s.: perchè... chi conosci dei soggetti ritratti?!?
    Non con la mole vincete o fallite ... siate il meglio di qualsiasi cosa siete
    www.darioweb.com

  7. #22
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    Quote Originariamente inviato da maddy Visualizza il messaggio
    non mi ha entusiasmato perchè in cuor mio so che Monica potrebbe appartenere alla cerchia di quelli che non ce la fanno a raggiungere certi traguardi. Quindi un pò di disagio l'ho provato e avevo scelto di non condividere il video, perchè non rispecchiava il mio pensiero.
    Quando i nostri figli iniziano a crescere, vedendoli accanto ad altri pari d'età o addirittura più piccoli, iniziamo a prendergli le misure e iniziamo a toccare l'enorme varietà che c'è nella sindrome di Down. Quando poi tuo figlio ancora sta alla parola frase (parlata e scritta) e gli altri raccontano romanzi è normale pensare che dobbiamo ritarare i traguardi, per cui Maddalena ti capisco eccome, però consentitemi, da mamma che pensa di avere un figlio che "riesce meno" a ribaltare il punto di vista. E' vero tutto quello che dite che la felicità (del bambino, ragazzo, adulto Down) non può e non deve dipendere dalle abilità, così come il riconoscimento di una dignità e di un posto all'interno della società, lo sostengo da sempre, ma è anche vero che per andare verso un miglioramento nel percorso di crescita di una persona (in questo caso i nostri figli) bisogna avere un obiettivo, che non è detto che si realizzi, ma che comunque deve portarli verso il meglio di quello che possono diventare, e per farlo occorre sensibilizzare anche in questo senso.
    Il messaggio lo dice che può anche essere "quasi impossibile", ma deve anche arrivare fuori il messaggio che bisogna provarci. Il messaggio non è per noi che, nonostante condizionali e negazioni, un po' per non illuderci troppo, un po' perché ci sembra di togliere qualcosa all'amore verso un figlio parlando di risultato; in fondo ci crediamo e buttiamo il sangue affinché i nostri figli migliorino giorno dopo giorno; ma è per gli altri, per il resto del mondo, per quelli che danno per scontato che "tanto è Down", e questo nella speranza che quando si troveranno di fronte ad uno dei nostri figli anziché ignorarlo o assisterlo, negandogli l'opportunità di crescere e di migliorare, riescano a fidarsi consentendogli di fare anche un piccolissimo passo verso un'autonomia possibile (che non è detto sia il nostro canone di autonomia), cercando di rimuovere in questo modo il più grande degli ostacoli da superare: il pregiudizio. Ancora troppe volte prima devono dimostrare loro di poter fare le cose e solo dopo essere chiamati a farlo, indipendentemente che siano autonomie di base (mangiare, lavarsi, vestirsi) a quelle più complesse a cui arriveranno in meno. E questo penso valga per tutte le disabilità: se non ci abituiamo a pensare e a comunicare che qualsiasi persona con disabilità deve aspirare (e famiglia e addetti ai lavori con lei e per lei) a una crescita seppur lenta, che sia una piccola autonomia come mangiare da solo un pezzo di pane o una grande autonomia come andare a vivere da solo, allora passerà e resterà sempre e solo il messaggio dell'assistenzialismo fine a se stesso, che non so quanto vado d'accordo con quello del riconoscimento della dignità di persona.
    "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente"

  8. #23

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    Per condividere con voi alcuni pareri di persone che con la disabilità ci lavorano tutti i giorni... vi copio/icollo una piccola disccussione nata a commento del mio post su facebook
    Serve soltanto secondo me a capire come sia importante cogliere anche nella "diversità" delle sensibilità... ciò che ci unisce tutti in un obiettivo comune (queste persone hanno tutte fatto di questi temi veramente il primo argomento della loro quotidianità!).
    Non avendo ancora ricevuto da due di essi (entrambi giornalisti di "settore") il permesso di rendere pubblici i loro nomi ho usato per loro soltanto una sigla.

    Alessandro Palazzotti
    Carissimo, anche a me era capitato di vedere il filmato in questione e ti confesso che ho sentito uno strano senso di disagio, senza riuscirne a scoprire la motivazione. Le tue riflessioni mi stanno siutando e non posso non condividerle. La saga della simpatia dei passaggi di ragazzi con sdd in "C'e' posta per te" mi aveva fatto interrogare sulla positivita' o meno di questi messaggi, e mi chiedevo...perche' solo down?...perche' solo giovani e belli?.... le persone down sono solo il 5% e il resto del mondo con deficit intellettivo? e i plurihandicap?....in Special Olympics sappiamo quanto sia piu' duro e difficile portare all'attivita' motoria, al gioco e poi allo sport quelle persone che rischiano di diventare soprammobili in casa e ghost per l'intero condominio umano....questi eccessi di facile corporativismo non so quanto ci aiutino per creare un mondo piu' inclusivo, ma sicuramente ci rendono il lavoro sulle altre situazioni molto piu' difficile....

    C.
    Ciao a tutti! Alessandro, ammetto che alcune cose che scrivi sono corrette, specie sulla rappresentazione di una disabilità che in qualche modo è più "simpatica" (uso parole improprie, ma per far mi capire) rispetto a quella più difficile da comprendere e da affrontare. In questo caso, però, trovo il video appropriato e utile. La sindrome di Down è una disabilità che porta, nella maggior parte dei casi, a far scegliere future mamme ad abortire. Il caso della Danimarca, dove fra pochi anni non vi saranno più persone con SD è esemplificativo della tendenza. E' importante far comprendere, nella Giornata dedicata a tale sindrome, che è una disabilità affrontabile e anche con grandi soddisfazioni dai figli, come gli amici di Special Olympics mostrano ogni giorno. Per questo, mi va bene mostrarla al positivo, e anche nella simpatia. So di essere un po' controcorrente rispetto ad alcune associazioni, ma secondo me anche la partecipazione a C'è Posta Per Te andava in questa direzione, certo con modalità diverse rispetto magari a SO, ma con il risultato di raggiungere un pubblico vasto con un messaggio che diceva: sì, sono simpatico. Un caro abbraccio

    N.
    "Disabilita' affrontabile anche con grandi soddisfazioni dai figli". Ma cosa si intende con soddisfazioni? A parte il fatto che citare Special Olympics è l'esempio più lampante dello stigma che li avvolge: speciali. Speciali e perché? Perché sono simpatici? Perché sono i nostri figli? Perché "quanto sono carini?" La risposta magica, ripeto, è stigma. Forse non vi rendete conto di quanto queste persone ne siano immersi, in primis dai genitori stessi. Non ne ho mai sentito parlare come Persone. E questo si riflette su tutta la vita che fanno. Vengono trattati come diversi in tutto, nel rapporto con gli altri che li trattano come bambini, compreso il tono della voce, allo sport che fanno che per forza deve essere "diversamente" qualcosa o speciale qualcos'altro, fino a concludere anche nel lavoro. Sì, perché coloro che hanno tutte le competenze acquisite per svolgere un lavoro vengono poi inseriti con borsa lavoro: ovvero se va bene pagati 1 euro l'ora. Con il sostegno dei genitori nuovamente che si vantano di poter dire che i loro figli lavorano quando invece sono complici di un sistema che quei figli li sfrutta. Sì, perché di sfruttamento si tratta, nessuna Persona accetterebbe di lavorare a quelle condizioni. Invece proliferano i ristoranti dove i proprietari si fanno belli con il lavoro gratuito di questi uomini e donne (e non ragazzi, perché qua c'è il vizio dello stigma anche in come vengono chiamati dato che a 50 anni sono sempre ragazzi)! E tutti ad applaudire questi progetti. No, la disabilita' verrà presentata bene solo quando la si guarderà con gli occhi della realtà.
    E si avrà il coraggio di denunciare tutte le discriminazion che si è costretti a subire.

    Alessandro Mosconi
    Alessandro, C., N. innanzitutto GRAZIE per le vostre risposte ed il vostro contributo, che mostra senza ombra di dubbio quanto articolato possa essere il nostro sentire sul tema, a seconda dei valori in cui crediamo e per i quali combattiamo tutti ogni giorno e delle nostre esperienze di vita. E non è un caso a mio parere che il mio messaggio, indirizzato a persone che spendono gran parte del loro tempo a combattere per eliminare ogni possibile discriminazione, ognuno come sa e puo' fare, abbia ricevuto risposte così simili e differenti al tempo stesso. Quasi che sui valori fondamentali si possa essere tutti d'accordo... salvo poi dividerci su come questi si "declinano" nella realtà quotidiana. A C. mi permetto di dire che "tutto" ciò che scrivo è "corretto", non solo alcune cose... perchè sono sensazioni vissute e vere. Al massimo possono non essere condivisibili. E' vero ciò che dici della Danimarca... ma è altrettanto vero che in quel (p)aese è anche stata approvata una legge sull'eutanasia in età pediatrica (che sana una "pratica" già consolidata) che va ben oltre da un punto di vista culturale rispetto allo stato "down-free". E quindi il problema è culturale... e non ristretto ad un tipo di disabilità. In questo senso io credo e ribadisco che non sia giusto nè opportuno e neppure efficace ai fini della costruzione di una corretta cultura della diversità (o non-diversità... basta intendersi sui termini) legare la possibile felicità di una persona alle sue "capacità" come questo spot fa in maniera molto netta... "spostando" il problema della dignità della vita "appena un po' più in là"... Ed è questa la cosa che reputo pericolosa del plebiscitario successo che non a caso questo filmato sta avendo sul web. Sul mostrare al positivo sfondi una porta aperta... anche se io farei ancora un passo... perchè mostrare al positivo, al negativo? Perchè non mostrare in maniera assolutamente "realistica" la realtà? Quali altri strumenti possono creare la vera rivoluzione culturale nei confronti della disabilità se non un approccio onesto e libero da fronzoli e orpelli, nel bene e nel male? Su Special Olympics mi trovo d'accordo con te sul fatto che è una straordinaria esperienza di crescita per i ragazzi con disabilità intellettiva-relazionale... in quanto li aiuta a misurarsi con se stessi e coi propri limti... ad integrarsi con gli altri (grazie ai programmi di sport integrato), in assenza di possibilità diverse. Perchè va detto N. che se non ci fosse stata Special Olympics, i nostri ragazzi non avrebbero avuto un sacco di opportunità in questo senso. Tutto migliorabile ovviamente... ma Alessandro Palazzotti, che ringrazio per il suo intervento... sa bene quanto io abbia creduto e creda in questa realtà, pur non essendone più parte viva, e non facendo più mio figlio sport con SO da quando lavora. Già... lavora! Perchè tu hai perfettamente ragione N. quando parli di borse-lavoro... di sfruttamento (che non è solo di lavoro fatto... ma anche di "immagine" come dici tu... del farsi belli con...), però è anche vero che qualcuno un lavoro "vero" ce l'ha... mio figlio ha questa (meritata!) fortuna ormai da sei anni. E come lui qualche altro ragazzo-a. Ma se è vero che questa cosa lo potrà aiutare nella ricerca di una sua autonomia, nel fatto che potrà tra non molto forse andare a vivere da solo (con un progetto ovviamente!) insieme a qualche amico o a una fidanzata che per ora non ha ... è altrettanto vero che non sono queste ... o almeno non "solo" queste... le "vere" cose che fanno la felicità di una persona. Perchè è più importante la sfera affettiva, quella relazionale etc etc. E questa si costruisce su altri piani. E a volte non necessita nemmeno di particolari "skill". Così almeno voglio credere e sperare... a favore del mio secondo figlio Simone, inchiodato oltre che su una sedia a rotelle dai problemi collegati alla sua sindrome genetica, anche da delle capacità relazionali molto limitate e da una speranza di autonomia praticamente "nulla". Non credere per lui nella possibilità di una vita piena di "felicità" (dove questa parola spesso sostituisce la più onesta e realistica... "serenità"), sarebbe il vero motivo di sconfitta della sua esistenza come persona, e della mia come genitore. E questo ho voluto dire essenzialmente con questo post. Un caro saluto ed un abbraccio a tutti voi. Alessandro
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  9. #24

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    drdlz Il messaggio corretto è "tuo figlio potra essere felice E fare tante cose" che, inutile nascondersi dietro ad un dito, migliorano la qualità della vita della persona disabile ma anche della sua famiglia tutta.
    Il presupposto essenziale e imprescindibile della felicità di una persona è indubbiamente l'amore. Una persona amata è una persona potenzialmente felice, ha l'essenziale per nutrire la propria anima.
    io questo video me lo sono gustato cogliendolo come se fosse stato fatto per me e, in quel "futura mamma" mi sentivo dentro anche io, nel pensare al futuro della mia bambina e a come io cresco con lei.
    Certi dubbi, incertezze, sono quelle che ho ancora nel cuore, come quando a settembre andrà alla primaria, e quelle parole..." imparerà a scrivere e a scriverti quando sarete lontane" le ho sentite molto vicine a me,
    così come quello sguardo, che dice "sarà difficile" , è quello che ho riconosciuto in Mariasole quando a volte ce la mette tutta, ma non basta.
    Più guardo e ascolto il video e più mi commuovo in quel "futura mamma" pensando al futuro che, spero, mi vedrà vicina alla mia bambina, pronta a gioire con lei delle sue conquiste, e a tenerla per mano quando arriveranno i momenti in cui "sarà difficile, a volte impossibile", ma il nostro amore reciproco, ne sono sicura, renderà felici entrambe!
    Io trovo questo video davvero molto coinvolgente, efficace, e di una gioia e tenerezza infinita!
    La bellezza è nella diversità e nelle"diverse diversità" c'è la vera completezza.

  10. #25

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    Video molto bello e toccante perché sono parole di buon auspicio per i più piccini (spero anche x mia figlia da grande....)che mi han toccato il cuore ed emozionata tanto!!!! Martina Bravissima la tua Emma...l'ho subito riconosciuta!

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