Ho un fratello Down di 46 anni, orfano di tutti e due i genitori, di cui sono tutore legale da febbraio. Mio fratello non ha mai lavorato. La Prefettura dal 19 giugno del 1990 ha deciso di concedergli la pensione di inabilità nella misura intera e l'indennità di accompagnamento. Alcuni giorni fa ho ricevuto dall’INPS una comunicazione in cui mio fratello è invitato a presentarsi a visita medica di controllo presso la Commissione Medica Superiore. Mio fratello, che ha un’anomalia cardiaca congenita per la quale gli è stato impiantato un pacemaker circa 10 anni fa, è da molto anni beneficiario dell’indennità di accompagnamento INPS e, in precedenza, non è mai stato sottoposto a visita perché il suo stato ne comportava automaticamente l’esonero. Leggendo la lettera di convocazione, mi è parso di capire che mio fratello rischia di perdere l’indennità di accompagnamento perché il suo essere affetto da Sindrome di Down con anomalie cardiache scompensate non mi sembra rientri in nessuna delle patologie previste dal D.M. 2 agosto 2007 per l’esclusione dalle visite di controllo sulla permanenza dello stato invalidante.
Sono perplesso e preoccupato: cosa mi consigliate di fare?
Caro Andrea, da quel che che lei mi dice starei tranquillo circa la conferma del beneficio dell'indennità d'accompagnamento nei riguardi di suo fratello. Afd ogni buon conto, per evitare "sorprese" in sede di Commissione, potrebbe essere opportuno farlo accompagnare in occasione della visita da un medico legale in grado di rapportarsi opportunamente ai membri della Commissione. Mi faccia sapere l'esito.
Prof. D'Ovidio
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