Originariamente inviato da
cuomo
Gentilissimo signor Oronzo,
il fatto che lei da ovlotanrio doni il suo tempo, la sua affettività,
sicuramente è un'azione estremamente lodevole, ma voglio sottolienarle che
per lavorare ocn bambini ocn sindrome di Down si necessita di altissima
professionalità in quanto con questa si possono raggiungere grandi risultati
(cfr.
http://rivistaemozione.scedu.unibo.it)
E' difficile risponderle in quanto la sua richiesta annuncia una storia che
lei tratteggia quale infanzia poco felice della bambina, una infanzia di 10
anni quindi una storia forte emozionalmente ed affettivamente se trascorsa
in modo infelice. L'infelicità ha una connotazione ed in relazione a tale
connotazione è possibile comprendere quali sono gli interventi di cui la
bambina necessita. Dire ad una storia infelice produciamo condizioni felici
non significa niente in quanto sono due dichiarazioni astratte. Al contrario
bisogna mettere in atto dlele azioni concrete che vadano a "riparare" le
azioni concrete che l'hanno resa infelice.
Ma quali sono queste azioni? Quale è la storia della bambina? In questo
momento la bambina lei dice vive in una Casa di Accoglienza per Minori.
Dovrebbe vivere a casa sua ed andare a scuola, giocare con i suoi compagni,
studiare con i suoi compagni...
Non è una conseguenza dell'avere la sindrome di Down avere una storia poco
felice e vivere in una casa di accoglienza.
Per quanto riguarda la schiuma che brucia negli occhi, mi sembra un problema
estremamente secondario.
Nicola Cuomo
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