Il solito resoconto semi-serio
La Hyundai blu procede lentamente nel viale di ingresso al Bioparco, tra ali di parcheggiatori abusivi che invitano Claudio a parcheggiare ora sul lato della strada, ora in mezzo alla carreggiata…a proposito di ora: che ore sono?
“Stai tranquillo Clà, siamo in anticipo”, risponde Cri.
Dopo aver trovato un comodissimo parcheggio disabili accanto all’entrata e quindi aver evitato la mancia ad uno dei parcheggiatori, con tanto di gesto (nascosto) dell’ombrello, Claudio, Cristina, Lucrezia, Virginia, Anita e Matilda si apprestano a varcare la soglia del Bioparco.
Cristina però si ferma un attimo. “Aspetta, voglio dire a Giampaolo di parcheggiare vicino a noi quando arrivano, magari non lo sanno che ci sono questi posti invalidi”.
“Pronto Anna, sono Cristina”
“Ciao Cristina, guarda che oggi essere sabato, io dovere venire lunedì, tu avere bisogno?”
Cristina ha aperto la rubrica del cellulare e selezionato Anna, senza ricordare che quella Anna è la signora delle pulizie, che viene tutti i lunedì, e non la moglie di Giampaolo.
Mentre Lucrezia è intenta a far scivolare in acqua le tartarughe che si stanno godendo il sole in riva al laghetto situato prima della biglietteria, iniziano ad arrivare altri pinguini.
Ecco la pinguina Pat65!
“Ecco un altro pinguino, corriamogli incontro!”
In realtà non era un pinguino, e già dalla stazza qualche dubbio poteva sorgere (sembrava più un leone marino).
Archiviata l’ennesima figuraccia, finalmente ecco un altro pinguino doc, Giampaolo, con al seguito Anna (quella “vera”) e Benedetta, per gli amici Detta, cioè detta Detta.
Florinda fa sapere che arriverà più tardi, forse per via del fatto che – lo si scoprirà a tarda sera – hanno parcheggiato a qualche chilometro di distanza (forse per evitare i parcheggiatori abusivi?).
Appena entrati allo zoo, i nostri si recano in visita alla nuova arrivata, una giraffa nata il 21 maggio, lo stesso giorno di Lucrezia. Da come corre temo che sia iperattiva anche lei.
Ma più che dalla giraffa, Lulu e Dettadetta sono attratte dalla ricostruzione della savana con sportellini in legno che è un vero piacere sbattere per sentire il casino che provocano e dentro ai quali ci sono impronte di leone, escrementi di kudù, uova di struzzo e termitai (ovviamente finti).
Alle 11.35 i nostri stanno già pranzando nell’area pic-nic.
“Eh sì, il sabato c’è molta meno gente della domenica, vedi come si sta bene”.
Per forza, alle 11.35 chi cavolo vuoi che pranzi??
Alle 12.00 arrivano Florinda e i due fratelli con un fiammante passeggino duo.
“Forza bambini, andiamo!”
Finito il pranzo, i nostri si incamminano verso il rettilario, ma prima di arrivarvi devono registrare la defezione di Pat65 e di tutti gli altri 64 (no, forse erano un po' meno), la cui agenda di impegni per la sera impone una sosta ai box per il pisolino.
Il gruppo compatto affronta la salita del rettilario riuscendo a smorzare ogni tentativo di fuga.
La mostra del rettilario, intitolata “furti di natura”, è molto interessante, ma la vista di quelle teche di vetro che custodiscono rettili e lucertole scatena in Lulu la voglia irrefrenabile di sbatterci le mani.
La mamma però subito la rimprovera: “Lulu non battere. Lo sai che non si può. Non vedi che nessuno batte le mani contro il vetro, neanch..”
Cristina non fa in tempo a finire la frase che subito dettadetta inizia a martellare sul vetro, scatenando l’ilarità del gruppo.
Poco più avanti, accanto ad una lampada ricavata da una zanna d’elefante, campeggia la scritta “hai acceso una luce, ma hai spento un elefante”. Al chè Giampaolo vedendo dettadetta allungare le mani sentenzia “mò spegniamo pure la luce!”.
Gli impegni si susseguono incessantemente. Dopo il rettilario è l’ora del pasto degli ippopotami, ma è impossibile arrivarci in 10 minuti. Non resta che rassegnarsi al pasto degli animali della fattoria e, a seguire, a quello delle foche.
Il percorso è lungo, soprattutto per Anna, scelta come vittima sacrificale, ehm, come compagna della giornata da Lucrezia, che vuole guidare il passeggino su cui giace, ormai allo stremo, dettadetta, che di lì a poco si addormenterà.
Gli animali della fattoria non hanno molta fame, e così Lulu si ritrova con le carote fornite dagli addetti del Bioparco e pensa bene di assaggiarne una lei, tralasciando il particolare che andrebbero prima lavate, ma siccome l’erba cattiva non muore mai…
Anche Giampaolo e co. abbandonano il già striminzito gruppo di pinguini. Restano Cristina e Florinda a parlare di CF al quadrato e metodo Feurstein con doppio salto mortale carpiato all’indietro. Claudio viene risucchiato nel vortice dei capricci delle bimbe (questa volta è il turno di Lilli), mentre Davide si inserisce nella conversazione tra Cri e Flo più che altro per criticare l’eccessiva copertura del piccolo Tommaso, tanto da indurre Flo ad apostrofarlo come Furio, noto personaggio di Verdone.
“Dling dlong i signori visitatori sono pregati di avvicinarsi all’uscita …”
Mancano pochi minuti alle 19. I nostri pinguini, carini e coccolosi, riescono a fuggire indisturbati dallo zoo, ma per fortuna questa volta non si ritrovano in Madagascar, pare che il prossimo meeting sia in Toscana…mi piace se ti muovi, mi piace se ti muovi…e allora muovi!