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Visualizza la versione completa : Diploma o attestato???



evele
02-11-2018, 10:47
Eleonora quest'anno ha iniziato la scuola superiore e per lei abbiamo pensato ad un liceo.
Quando parlo con mamme di questa nostra scelta, le stesse rimangono molto sorprese e soprattutto perplesse.
Noi come genitori invece siamo convinti che non necessariamente un ragazzo con difficoltà debba frequentare una scuola professionale.
Già in seconda media abbiamo cominciato a cercare una scuola che potesse accogliere al meglio Eleonora, e che fosse raggiungibile facilmente da lei (autonomia)
Purtroppo o per fortuna, la scuola che sembrava avesse entrambe le caratteristiche ci ha rifiutato e quindi abbiamo optato per una scuola, sicuramente più disponibile e accogliente, ma difficile da raggiungere.
Ad oggi Eleonora raggiunge la scuola il mattino da sola con l'autobus, ma dobbiamo accompagnarla alla fermata che dista circa tre kilometri da casa.
Lei, al momento è molto entusiasta di frequentare questo liceo, noi anche.
Abbiamo visto che "lavora" molto ed alcune volte esce dalla classe con le sue compagne oppure con altre ragazze della stessa scuola.
Ora si avvicina il momento della condivisione del Pei e dovremo valutare se scegliere il percorso per ottenere il diploma oppure l'attestato.
Io non vorrei si sottovalutassero le potenzialità di Eleonora, ma nemmeno portarla all'esasperazione per lo studio.
Preferisco una ragazza soddisfatta delle sue autonomie e relazioni, piuttosto che una ragazza diplomata ma incapace di gestirsi.
Certo esiste anche la ragazza diplomata, autonoma e felice, ma al momento non credo sia il caso di Eleonora.
Quindi sono del parere che ognuno di noi debba, in occasione della scelta per il famoso PEI SEMPLIFICATO O DIFFERENZIATO, osservare la propria figlia e valutare anche quale impatto, sull'organizzazione della famiglia, possa avere una scelta piuttosto che l'altra.
Non tollero quindi quando incontro persone che definiscono la mia scelta come priva di sensibilità nei confronti di Eleonora, accetto però le critiche, in quanto costruttive.
Voi che ne pensate? Chi ci è già passato come ha vissuto questo momento?

mariasole
03-11-2018, 02:21
Noi come genitori invece siamo convinti che non necessariamente un ragazzo con difficoltà debba frequentare una scuola professionale.

Lei, al momento è molto entusiasta di frequentare questo liceo, noi anche.

Abbiamo visto che "lavora" molto ed alcune volte esce dalla classe con le sue compagne oppure con altre ragazze della stessa scuola.

Io non vorrei si sottovalutassero le potenzialità di Eleonora, ma nemmeno portarla all'esasperazione per lo studio.
Preferisco una ragazza soddisfatta delle sue autonomie e relazioni, piuttosto che una ragazza diplomata ma incapace di gestirsi.

Quindi sono del parere che ognuno di noi debba, in occasione della scelta per il famoso PEI SEMPLIFICATO O DIFFERENZIATO, osservare la propria figlia e valutare anche quale impatto, sull'organizzazione della famiglia, possa avere una scelta piuttosto che l'altra.


Io non ho esperienze in merito, ma penso che quando mi troverò in questa situazione, farò le tue stesse considerazioni.
Hai già messo da parte il tuo "ego" di mamma, per far spazio ai bisogni e alle reali potenzialità di tua figlia....
Penso che, con la sdd o senza la sdd, questa debba essere la scelta giusta che ogni genitore dovrebbe fare per i suoi figli. Mia nipote normo ha scelto una scuola non adatta a lei, liceo, perchè per la mamma, far una scuola professionale, estetista, non era all'altezza di sua figlia. Morale? non ha terminato gli studi e ora, non ha nè diploma, nè lavoro.
Quindi fregatene con grande maestria di chi ti critica o non approva quanto hai scelto ...o per fortuna, ti è capitato... e se pensi che questa sia la scelta giusta per tua figlia e la vostra famiglia...passa oltre e non ti curar di loro.
Tanti in bocca al lupo per il Pei! Spero che sia la stessa Eleonora a farti capire la scelta giusta per lei.

evele
03-11-2018, 17:30
Hai già messo da parte il tuo "ego" di mamma, per far spazio ai bisogni e alle reali potenzialità di tua figlia.....
Scusa Laura, ma non riesco a comprendere fino in fondo cosa intendi per "mettere da parte il tuo "ego" ".
Alessandro, ormai prossimo alla laurea, scelse l'indirizzo per la scuola superiore che desiderava salvo poi, a conclusione del percorso scoprire, che non era ciò che desiderava e non ricordo di averlo influenzato in alcun modo ad iscriversi all'Università.
Io, che nemmeno ho un diploma in tasca:D, sono orgogliosa che ora abbia trovato la sua strada laureandosi, ma lo sarei stata altrettanto prima.
Forse non tutte le mamme sono orgogliose dei propri figli realizzati, con o senza il famoso "pezzo di carta in mano"?

Anna211061
03-11-2018, 18:26
ciao io fossi in voi opterei per obiettivi minimi al massimo potete decidere più avanti di modificarlo in un differenziato se proprio vedete che ha molte difficoltà, da cosa so io è fattibile cambiare poi in differenziato invece se parti con differenziato non puoi fare obiettivi minimi..io proverei e poi deciderei strada facendo insieme a lei.

evele
03-11-2018, 19:29
ciao io fossi in voi opterei per obiettivi minimi al massimo potete decidere più avanti di modificarlo in un differenziato se proprio vedete che ha molte difficoltà, da cosa so io è fattibile cambiare poi in differenziato invece se parti con differenziato non puoi fare obiettivi minimi..io proverei e poi deciderei strada facendo insieme a lei.
In realtà non abbiamo ancora definito quale sarà il PEI di Eleonora, il Dirigente scolastico in occasione del nostro primo incontro ci disse che, non aveva senso decidere ancor prima di aver visto Eleonora.
Entro la fine del mese avremo incontro per il PEI e poi decideremo insieme ai professori.

mariasole
04-11-2018, 01:25
Scusa Laura, ma non riesco a comprendere fino in fondo cosa intendi per "mettere da parte il tuo "ego" ".


Intendo le aspirazioni o le aspettative che a volte le mamme hanno sulle scelte future dei loro figli

Anna Rita Fracchiolla
04-11-2018, 20:32
Sono contenta di sapere che siete più preparate di me al tempo della scelta dei superiori che mi fece piangere tante lacrime. Noi avevamo deciso di iscrivere Marco al liceo di scienze umane per vari motivi compreso il fatto che era vicinissimo a casa e lui avrebbe potuto raggiungerlo a piedi e perchè lo trovavo un ambiente più protetto rispetto ad un professionale e conoscevo anche degli insegnanti. Ma durante l'open day mi fecero capire chiaramente che non avevano mai seguito un ragazzo con sindrome di down e quindi non si sentivano preparati e adeguati. Aggiungiamo che la NPI smontò in un batti baleno la mia decisione dicendomi che uscendo da un liceo non avrei potuto far altro che tenermelo a casa invece in un professionale avrebbe imparato un mestiere o comunque una praticità utile ai fini lavorativi. Allora andai dalla preside del professionale e mi sconsigliò di iscriverlo a ristorazione perchè erano le classi più numerose (30 ragazzi circa) e più turbolente per non dire altro. Così me lo iscrissero a grafica computerizzata con corsi aperti di ristorazione ma non mi hanno mai parlato di scelta tra pei differenziato o semplificato (veramente non ne sapevo proprio l'esistenza) ma mi hanno prospettato sempre o solo il differenziato. Finale della storia contrariamente alla proposta dell'insegnante di sostegno decido di fargli fare gli esami di maturità e lui esce con 98 (un pò regalato a mio parere) ma anzichè un ATTESTATO la scuola gli ha rilasciato un DIPLOMA vero e proprio su carta pergamena spiegandomi che avendo sostenuto tutte le prove di esame come gli altri (anche se semplificate ovviamente) gli spettava. E chi pensa che mi sbagli confermo che all'ufficio di collocamento dopo averne avuto copia risulta come titolo di studio diploma. Certo che un liceo prevede principalmente materie orali con pochi laboratori che magari alleggerebbero le 6 ore scolastiche ma se ad Eleonora piace perchè non provare con un semplificato e magari vedere il primo anno come si trova.

Manuela
08-11-2018, 23:49
Matteo quest'anno ha iniziato la quinta al liceo artistico. Sei anni fa eravamo in alto mare. I professori delle medie avevano come unica proposta alberghiero o agraria. Ma a noi sembrava che non avesse particolare interesse per nessuno di quegli indirizzi. Illuminante fu l'incontro con il coordinatore del sostegno al Provveditorato. Dopo averci illustrato un po' i tipi di scuole superiori ci disse che secondo lui non era consigliabile puntare al fatto che imparasse subito un lavoro ma piuttosto cercare una scuola che lo facesse crescere come persona. Ci consigliò anche di visitare le varie scuole e di guardare come era inserito nel loro pof il riferimento alla disabilità, all'integrazione, ecc. Siamo arrivati al liceo artistico non tanto perché Matteo abbia una spiccata propensione per l'arte, ma perché guardando la suddivisione delle ore avevamo visto che c'erano tante ore di laboratorio e poca matematica. Ma soprattutto ci piacque il discorso della preside alla giornata aperta. Tra le altre cose, oltre ad una grande apertura alla diversità nel senso più ampio, fece un discorso sul tirare fuori da ognuno i propri talenti. Avevano avuto per esempio vari studenti autistici. Con la sindrome di down nessuno, ma non ci parve preoccupata. Altre scuole, invece, la disabilità la nominavano solo di striscio ed in modo da non incoraggiare l'iscrizione. Mi sarebbe piaciuto anche il liceo musicale, ma non cogliemmo tanta apertura. Fin da subito ci siamo trovati bene. Matteo si è ambientato bene nonostante la mia paura che potesse venire "mangiato", lui che mi pareva così piccolo...in mezzo a più di mille giganti... Dopo 5 anni siamo contenti di non esserci sbagliati. I professori delle medie ci guardavano come pazzi, come se nutrissimo ambizioni esagerate. Volevamo solo che nostro figlio crescesse e maturasse e tutti i professori se lo sono presi in carico e hanno trovato modo di dargli spazio all'interno della classe. Ha avuto la stessa insegnante di sostegno fin dalla prima con a volte alcune ore integrate da altri. Un lavoro farà in tempo ad impararlo. Cucinare o lavorare in giardino comunque non gli piace ancora. L'estate scorsa ha fatto alternanza scuola lavoro presso l'asilo nido del nostro paese. Finite le due settimane era già pronto ad andarci a lavorare anche se prima di cominciare era molto scettico! Vogliamo però fargli fare altre esperienze, magari non nei soliti schemi "down". Purtroppo, anche l'assistente sociale che si occupa della L. 68 è limitata a supermercato o vivaio... È stata contenta che lo stage al nido sia andato bene, ma adesso "pensiamo a qualcosa che possa essere veramente un lavoro" Boh!!!

Anna211061
10-11-2018, 18:46
Manuela ma con il nido finito lo stage non vi hanno proposto nulla? magari se è comunale potrebbero assumerlo con qualche contratto apposta per disabilita.hai provato a chiedere?

Sergio
11-11-2018, 15:47
Giorgio quando ha iniziato le superiori non aveva le competenze necessarie per un programma ad obbiettivi minimi,soprattutto in matematica,mentre nelle materie umanistiche ed orali poteva provarci,soprattutto non vedevo in lui la propensione all'impegno scolastico che un programma cosi avrebbe comportato,certo studiava e faceva i compiti ma doveva essere sempre spronato e seguito per eseguirli.Per altro non so se non avendolo fatto gli anni precedenti si potesse fare alle superiori.Solo voi che conoscete Eleonora sapete se ha le competenze e la propensione allo studio che un programma per obbiettivi minimi comporta,comunque penso che possiate provare ,al limite se l'impegno dovesse essere troppo gravoso,potete sempre ritatare il programma sul semplificato lasciando ad Eleonora la possibilita' di mettersi alla prova,in bocca al lupo per tutto.

Manuela
12-11-2018, 09:39
Manuela ma con il nido finito lo stage non vi hanno proposto nulla? magari se è comunale potrebbero assumerlo con qualche contratto apposta per disabilita.hai provato a chiedere?
È il nido comunale ma gestito da una cooperativa. È il nido che hanno frequentato entrambi i miei figli e la coordinatrice è stata l'educatrice di tutti e due. Siamo in contatto. Sicuramente farà un altro stage lì. Volevamo comunque che vedesse anche altre realtà. Poi chissà, alla fin fine potrebbe finire lì. La sensibilità c'è.

drdlrz
14-11-2018, 11:42
dipende da tanti fattori quale tipo di progetto mettere in campo. Ci sono insegnanti che prendono gli obiettivi minimi molto sul serio, e quindi non si "accontentano" di quello che i nostri possono dare. Se si tratta di un liceo scientifico, gli obiettivi minimi di matematica potrebbero essere molto fastidiosi da reggere, sia per Ele che per chi la segue (se è qualcuno di voi familiari). Lucrezia fa obiettivi minimi all'alberghiero (quarto anno), dove il programma di mate è molto ridotto, eppure dover mandare a memoria (senza capirli per nulla) concetti come le scomposizioni in fattori di polinomi e simili per lei è molto seccante (e soprattutto per il padre che le semplifica i concetti e la segue).
Il prof si accontenta parecchio, anche considerando che il resto della classe non è che se la cavi tanto meglio... In un liceo effettivamente sarebbe da verificare.
Se i prof non vi rompono troppo le scatole e riescono a soprassedere... perché non iniziare con gli obiettivi minimi. Danno un senso maggiore al loro stare in classe (c'è da seguire per forza il programma) e stimolano di più l'insegnante di sostegno a stare al passo.
Se invece vedete che i prof sono molto fiscali, allora francamente preferirei la tranquillità mia e della ragazza, che di sicuro avrà di meglio da fare che stare tante ore il pomeriggio a studiare.
Buon proseguimento!