Visualizza la versione completa : Orientamento alla scuola dei "grandi" (secondaria di secondo)
Eccoci, ora siamo costretti a pensarci!!! Dobbiamo fare l'orientamento alle scuole superiori (Davide lo ha già iniziato settimana scorsa).
So che non siamo gli unici. Per chi si sta approcciando ora, come lo sta facendo?
E per chi ha già passato il guado... Suggerimenti? oltre alle attitudini e desideri dei nostri ragazzi a cosa dobbiamo fare attenzione?
Sabato abbiamo il tour delle scuole (sono solo 2 nel nostro caso proprio perchè il territorio non offre molto), vi terrò aggiornati ;)
Alle attitudini, al progetto di vita, alla possibilità di raggiungere la scuola in autonomia, alla frequentazione della scuola, ai docenti e al dirigente didattico, all'eventualità di avere qualche compagno già conosciuto e che sia un buon mentore nella scuola nuova.
Lucrezia, lo sai, fa un alberghiero. Credo che sia una delle scuole più adatte per persone con handicap intellettivo. Se anche non dovesse trattarsi un domani del tuo lavoro, almeno ti fa fare un passo avanti in autonomia, nella manualità, ecc.
Il risvolto della medaglia è la frequentazione della scuola. Ci vanno molti (ma non solo, per fortuna) ragazzi scapestrati, che non hanno voglia di studiare, e ai quali è difficile introdurre quel po' di sensibilità che serve per socializzare coi nostri.
Il primo anno di Lucrezia è stato molto duro, per lei e per noi.
Poi, magicamente, da quest'anno qualcosa si è aperto, ma non saprei dirti cosa perché alle superiori ci si relaziona poco tra genitori, per nulla coi ragazzi, e se l'insegnante di sostegno non ti racconta bene o non ti fidi completamente, capire non è facile.
Resta il fatto che Lulu è molto più inserita, lei stessa più tollerante, si sente parte di un gruppo.
Purtroppo dal prossimo anno devono fare la scelta degli indirizzi e quindi si cambierà di nuovo. Mi ero quasi abituata a questa ritrovata serenità.
Tu che scuole hai disponibili in zona?
Ciao Paola anche noi nonostante Eleonora frequenta la seconda media stiamo valutando le scuole superiori che abbiamo sul territorio.
Un consiglio che ci è stato dato è quello di valutare un percorso scolastico di 5 anni, perché se si scelgono i 3 anni può succedere che al termine, avendo compiuto il ragazzo/a 18 anni non è più possibile accedere a nessuna scuola.
Noi abbiamo diverse scuole sul territorio ma purtroppo non tutte sono raggiungibili in autonomia per Eleonora, e noi invece vogliamo che lei possa andarci da sola.
Quindi abbiamo due parametri che ci stanno guidando ora: Scuola raggiungibile in autonomia da Eleonora e indirizzo quinquennale con materie che le possano interessare.
Lo scorso sabato eravamo intenzionati a partecipare ad un open day di un Liceo scienze umane, ma ci siamo resi conto che per Eleonora sarebbe stato troppo difficile raggiungere la scuola e quindi non siamo neppure entrati.
Domani andremo ad un altro open day, ma qui il problema è un altro.
Noi preferiremmo iscrivere Eleonora presso una scuola statale, questa è paritaria:ouch:. Però "sulla carta" è perfetta:
Raggiungibile da Eleonora facilmente;
Indirizzo quinquennale;
Scelta tra Liceo scienze umane o Istituto professionale socio sanitario.
Ho qualche dubbio su chi debba pagare l'insegnante di sostegno:confused:.....e non cosa da poco!
Ovviamente in questa prima fase non portiamo con noi Eleonora.
Concordo con Cristina quando dice che l'Alberghiero è una scelta che si rivela azzeccata anche per l'autonomia "casalinga", però deve essere una scelta della famiglia e del ragazzo, non una scelta "obbligata".
Qui da noi te la propongono "caldamente".... sembra quasi che "li mettono tutti li" così poi non fanno fatica a gestirli.
Certo poi il fatto di vivere in un paese e non in città, dove ci sono sicuramente più tipologie di mezzi di trasporto, non facilita la scelta.
Prefr
Cricri14
20-01-2017, 23:54
Evele, non è vero che a 18 anni i ragazzi non possono più essere iscritti a scuola. Io ho fatto l'insegnante di sostegno (pagata dallo stato ;)) ad un ragazzo con SdD che aveva già 20 anni ed era iscritto in seconda superiore. Aveva compiuto già un percorso CFP, ma i genitori hanno preferito fargli continuare gli studi. Si è diplomato lo scorso anno.
Evele, non è vero che a 18 anni i ragazzi non possono più essere iscritti a scuola. Io ho fatto l'insegnante di sostegno (pagata dallo stato ;)) ad un ragazzo con SdD che aveva già 20 anni ed era iscritto in seconda superiore. Aveva compiuto già un percorso CFP, ma i genitori hanno preferito fargli continuare gli studi. Si è diplomato lo scorso anno.
Probabilmente sono cambiati i criteri per l'accesso alle classi successive. Alcune mie amiche hanno iscritto le figlie (sdD) ad una scuola professionale triennale alberghiera. In genere in queste scuole è possibile poi frequentare sia il quarto che il quinto anno, ma per le ragazze in questione, avendo compiuto i 18 anni proprio nel terzo anno di frequenza non hanno potuto continuare. Chiaramente se si tiene presente che i nostri ragazzi, in genere, iniziano il percorso scolastico con un anno in più sarà sempre così.
Cricri14
21-01-2017, 15:43
Che c@**@ta mostruosa! Non sapevo di questa nuova normativa....pazzesco! E' assurda questa situazione!
Lo scorso sabato eravamo intenzionati a partecipare ad un open day di un Liceo scienze umane, ma ci siamo resi conto che per Eleonora sarebbe stato troppo difficile raggiungere la scuola e quindi non siamo neppure entrati.
attenzione a non limitarvi troppo pensando che "sarebbe troppo difficile".
Quando ho iscritto Lucrezia all'istituto che frequenta, ho pensato che, dovendo prendere una metro, poi un bus, e poi fare un tratto a piedi dentro al labirinto dei vicoli di trastevere, avremmo potuto tentare, FORSE, dal quarto o quinto anno a proporle la possibilità di arrivare a scuola in autonomia.
Conoscendo la sua poca pazienza quando si tratta di aspettare (e gli autobus a Roma si fanno attendere parecchio!), e valutando la variabilità di quel percorso, ho pensato che fosse davvero impossibile per lei dal primo anno, ed ho fatto la pratica per il pulmino dei disabili, che ritirava davanti a casa e consegnava a scuola.
Dopo un periodo faticoso (Lucrezia non voleva mai prendere il pulmino), abbiamo deciso di farle vedere che casino sarebbe stato per lei fare il percorso in autonomia, e quanto sarebbe arrivata a casa tardi e quanto sarebbe dovuta partire prima al mattino, aspettando sotto la pioggia o con il freddo alle fermate.
Ci ha sbalorditi imparando il percorso in pochissimo tempo e facendo progressi enormi anche nella velocità di ragionamento grazie a questa novità. Per esempio, per lei non è mai stato facile ragionare su "cosa le conviene fare". L'altro giorno ha visto alla pensilina del bus che quello che prende di solito tardava 35 minuti, e questo l'avrebbe fatta arrivare in ritardo al "club dei ragazzi" all'associazione Down. Mi ha chiamata, e le ho consigliato di prendere un altro bus, che però arrivava ad una fermata della metro differente, e prendere la metro lì. Ha accettato il cambio di programma (altra difficoltà per lei, di solito), ed è arrivata alla meta in orario!
Ovviamente tutto questo percorso non è stato senza intoppi, perché gestire l'imprevisto non è sempre facile in una grande città dove è difficile orientarsi. In due anni, ci sono stati due (DUE!) problemi.
Una volta mi ha telefonato un vigile a cui Lucrezia aveva chiesto informazioni su dove stava la fermata della metro. Siccome con una sua compagna aveva fatto tempo prima un percorso bus-metro differente, aveva voluto provarlo da sola, sbagliando la fermata (era scesa una fermata prima), e non riconoscendo quindi più il percorso per arrivare alla metro. Il vigile, invece di indicarle la strada, ha pensato bene di trattenerla fino al nostro arrivo, perché non si prendeva la responsabilità di farla andare da sola.
Il secondo incidente c'è stato alcuni mesi fa, quando è salita su un bus che riportava il numero giusto, ma che era stato corretto con un foglio appiccicato sul davanti. Quando ha visto che la strada non era quella giusta, è scesa e ha provato a riportarsi in direzione orientandosi con il lungotevere. Dal momento che non ritrovava la fermata del suo bus, ci ha chiamati, ha condiviso la sua posizione con Wup e siamo partiti per andarla a riprendere. Nel frattempo, a castel sant'angelo, i carabinieri l'hanno vista seduta da sola su una panchina e l'hanno avvicinata. Mi hanno chiamata dicendo che stava con loro e, quando siamo arrivati, ci hanno fatto il verbale di affidamento di minore.
Non sono mai episodi piacevoli, anche perchè agli occhi di queste persone sembra quasi che lasci andare in giro un figlio handicappato mentre tu te la spassi al bar...
Nel frattempo, a castel sant'angelo, i carabinieri l'hanno vista seduta da sola su una panchina e l'hanno avvicinata. Mi hanno chiamata dicendo che stava con loro e, quando siamo arrivati, ci hanno fatto il verbale di affidamento di minore.
cos'è il verbale di affidamento di minore? :eek:
cos'è il verbale di affidamento di minore? :eek:
semplicemente hanno verbalizzato che ce l'hanno riconsegnata dopo averla trovata che aveva perso la strada...
Forse avevano bisogno di far vedere che avevano lavorato, oppure volevano fare le cose in perfetta regola, non abbiamo voluto questionare.
La volta precedente mi ero arrabbiata terribilmente, perché sono certa che se l'altra mia figlia avesse chiesto informazioni al vigile (come può succedere), pur essendo minorenne non l'avrebbe trattenuta.
Fare una guerra ogni volta, però, è davvero uno stress e non sempre ne ho voglia.
Poi Lulu compie 17 anni tra poco, quindi in un batter d'occhio non sarà più "minore" non accompagnato :)
aledario
23-01-2017, 16:01
quando siamo arrivati, ci hanno fatto il verbale di affidamento di minore.
Non sono mai episodi piacevoli, anche perchè agli occhi di queste persone sembra quasi che lasci andare in giro un figlio handicappato mentre tu te la spassi al bar...
Perchè... non era così?!? :lol:
p.s.: scusa, ma non ho resistito! :)
Sai Cristina, dovrei informarmi per capire se posso aver diritto all'accompagnamento di Eleonora a scuola. Sinceramente non ci avevo pensato, ma qui da noi nessuno usufruisce di un servizio simile o forse non ne sono a conoscenza io.
Comunque complimenti a Lucrezia, proprio intraprendente! Certo chissà che "ansia" i primi tempi che andava da sola...e ancora adesso immagino che non sia proprio una passeggiata per voi.
Sai Cristina, dovrei informarmi per capire se posso aver diritto all'accompagnamento di Eleonora a scuola. Sinceramente non ci avevo pensato, ma qui da noi nessuno usufruisce di un servizio simile o forse non ne sono a conoscenza io.
Qui c'è proprio un ufficio del comune che si occupa del trasporto degli alunni disabili alle scuole superiori. Probabilmente c'è anche da voi! E' un servizio gratuito, oltretutto.
Perchè... non era così?!? :lol:
Certo! e quando ti mandano di traverso il cappuccino, la giornata inizia proprio male ;)
Se non erro qui nella ridente Brianza,il trasporto per le scuole superiori dovrebbe e sottolineo dovrebbe esserein capo alla provincia che ahimè è a corto di finanze.Noi anni fa chiedemmo ,se non direttamente il trasporto,il rimborso tramite comune che poi inoltrava alla provincia,ora penso siano alla frutta e non ci sia niente per nessuno,però si puo' sempre provare a chiedere.
Vi aggiorno! Iscrizione fatta! Le scuole disponibili erano: un liceo artistico in un paese vicino, dove andranno delle sue compagne, un alberghiero e due professionali (gli ultimi non li ho proprio presi in considerazione). Una mamma mi ha detto che le ragazze erano preoccupate perchè avevano capito che noi eravamo orientati a mandarlo all'alberghiero in un altro paese dove non va nessuno di loro e hanno paura che ragazzi più grandi gli possano dare fastidio. Allora siamo andati all'open day, arrivati casualmente insieme a due sue compagne per cui siamo entrati in gruppo. Avendo già delle perplessità sviluppate durante il GLI, durante il quale avevo conosciuto il referente della funzione strumentale, abbiamo tenuto un profilo basso per vedere come si relazionavano con Davide. Risultato hanno parlato con noi, gli altri genitori, le ragazze e perfino con Alessio enfatizzando i vari laboratori, ma ci fosse stato uno che abbia chiesto a Davide come si chiamava. Tanto ci è bastato per fugare i nostri dubbi. Quando siamo andati nell'altra scuola, dove lui non voleva iscriversi perchè vuole andare con le compagne, nonostante non fosse ben disposto sono riusciti a relazionarsi e pure a farlo iniziare a parlare (meno scontato di quel che si possa pensare). Io avevo fatto un primo passaggio dove avevo conosciuto alcuni docenti e intravisto il preside (per altro di appena qualche anno più di me) e già da come affrontavano il discorso del percorso individuale, dello sviluppo delle autonomie mi aveva fatto una buona impressione. Poi ho fatto un passaggio dal preside per capire quanto fosse attento alla disabilità e ho avuto una sorpresa inaspettata. Il cognome era familiare ma non avevo collegato: ha una sorella con sdd che, per altro, ho conosciuto quando Davide aveva pochi anni e che lui ha preso con sè da quando è mancata anche la mamma. Mi ha detto che secondo lui non era neanche necessario l'assistente per il tragitto bus-scuola, perché vuole provare a responsabilizzare qualche ragazzo più grande per farlo osservare a distanza, in modo che lui acquisti sicurezza. Speriamo bene, ma ci sentiamo fiduciosi, sarà un grosso passo per Davide vista anche la distanza e il distacco da tutti i suoi compagni, la nostra sola preoccupazione, in effetti, sono gli altri compagni di cui non sappiamo nulla.
Gabriele sta frequentando l'alberghiero, scelto più che altro perché a lui piace studiare inglese e francese, ha sempre fatto laboratorio di cucina e, sebbene non abbia la passione per cucinare, ha sempre eseguito con impegno i compiti assegnati. Devo dire che al momento siamo veramente tutti contenti. Noi come genitori perché è seguito con professionalità , dopo tanti anni di incontri con personaggi magari volenterosi ma approssimativi , soprattutto alle elementari, e di carenza di organico. Spero di non tirarmela addosso ora...;-) i compagni sembrano ben disposti , soprattutto alcuni, però devo dire che dobbiamo ancora iniziare il vero lavoro di integrazione anche fuori scuola , con uscite e iniziative varie come facevamo negli anni scorsi. Certo questo è un po' più difficile perché ora io non conosco neanche uno dei compagni..Gabriele è felicissimo perché ha trovato un ambiente stimolante , adora indossare la divisa (questa cosa proprio lo carica alla grande ) . Ha fatto tanti progressi e lo stiamo preparando ad affrontare il percorso Scuola - casa da solo. In teoria conosce bene la strada e sarebbe in grado di eseguire il cambio dell'autobus..però ho un po' paura perché deve prendere un autobus ad una fermata dove ne passa un altro quasi con lo stesso numero (68 e 69) e temo che si confonda a questo scopo stiamo rafforzando l'uso del telefono che lui ha sempre utilizzato solo per ascoltare musica, anche perché l'altra settimana si è perso in metropolitana ..cioè doveva scendere ad una fermata dove lo aspettava il fratello e ...non è sceso , forse per distrazione, visto che era molto stanco ...vabbè dopo 20 minuti l'abbiamo recuperato , all'altro capolinea ..
Cricri14
04-02-2017, 16:45
Paola perdonami, ma non ho capito a quale scuola avete iscritto Davide....
Comunque, aldilà della struttura, credo che abbiate fatto la scelta migliore. Niente è meglio di uno luogo dove le persone sono preparate e sensibilizzate!
Che bello leggervi :) Ognuno che fa passi d'autonomia.
Paola perdonami, ma non ho capito a quale scuola avete iscritto Davide....
Comunque, aldilà della struttura, credo che abbiate fatto la scelta migliore. Niente è meglio di uno luogo dove le persone sono preparate e sensibilizzate!
Alberghiero ;)
Andrà bene Paola, ci sono tutti i presupposti! :)
Poi ho fatto un passaggio dal preside per capire quanto fosse attento alla disabilità e ho avuto una sorpresa inaspettata. Il cognome era familiare ma non avevo collegato: ha una sorella con sdd che, per altro, ho conosciuto quando Davide aveva pochi anni e che lui ha preso con sè da quando è mancata anche la mamma.
questo è un vero colpo di fortuna.... e ogni tanto ci vuole :D
Grazie per gli aggiornamenti Paola e in bocca al lupo a Davide per questa nuova esperienza. Le premesse sono buone mi pare. Grazie anche a te Mela per le informazioni che ci dai su Gabriele. E' bello sentire che anche nella scuola non dell'obbligo i nostri figli riescono a integrarsi e a essere soddisfatti.
Anna211061
13-02-2017, 16:48
attenzione a non limitarvi troppo pensando che "sarebbe troppo difficile".
Quando ho iscritto Lucrezia all'istituto che frequenta, ho pensato che, dovendo prendere una metro, poi un bus, e poi fare un tratto a piedi dentro al labirinto dei vicoli di trastevere, avremmo potuto tentare, FORSE, dal quarto o quinto anno a proporle la possibilità di arrivare a scuola in autonomia.
Conoscendo la sua poca pazienza quando si tratta di aspettare (e gli autobus a Roma si fanno attendere parecchio!), e valutando la variabilità di quel percorso, ho pensato che fosse davvero impossibile per lei dal primo anno, ed ho fatto la pratica per il pulmino dei disabili, che ritirava davanti a casa e consegnava a scuola.
Dopo un periodo faticoso (Lucrezia non voleva mai prendere il pulmino), abbiamo deciso di farle vedere che casino sarebbe stato per lei fare il percorso in autonomia, e quanto sarebbe arrivata a casa tardi e quanto sarebbe dovuta partire prima al mattino, aspettando sotto la pioggia o con il freddo alle fermate.
Ci ha sbalorditi imparando il percorso in pochissimo tempo e facendo progressi enormi anche nella velocità di ragionamento grazie a questa novità. Per esempio, per lei non è mai stato facile ragionare su "cosa le conviene fare". L'altro giorno ha visto alla pensilina del bus che quello che prende di solito tardava 35 minuti, e questo l'avrebbe fatta arrivare in ritardo al "club dei ragazzi" all'associazione Down. Mi ha chiamata, e le ho consigliato di prendere un altro bus, che però arrivava ad una fermata della metro differente, e prendere la metro lì. Ha accettato il cambio di programma (altra difficoltà per lei, di solito), ed è arrivata alla meta in orario!
Ovviamente tutto questo percorso non è stato senza intoppi, perché gestire l'imprevisto non è sempre facile in una grande città dove è difficile orientarsi. In due anni, ci sono stati due (DUE!) problemi.
Una volta mi ha telefonato un vigile a cui Lucrezia aveva chiesto informazioni su dove stava la fermata della metro. Siccome con una sua compagna aveva fatto tempo prima un percorso bus-metro differente, aveva voluto provarlo da sola, sbagliando la fermata (era scesa una fermata prima), e non riconoscendo quindi più il percorso per arrivare alla metro. Il vigile, invece di indicarle la strada, ha pensato bene di trattenerla fino al nostro arrivo, perché non si prendeva la responsabilità di farla andare da sola.
Il secondo incidente c'è stato alcuni mesi fa, quando è salita su un bus che riportava il numero giusto, ma che era stato corretto con un foglio appiccicato sul davanti. Quando ha visto che la strada non era quella giusta, è scesa e ha provato a riportarsi in direzione orientandosi con il lungotevere. Dal momento che non ritrovava la fermata del suo bus, ci ha chiamati, ha condiviso la sua posizione con Wup e siamo partiti per andarla a riprendere. Nel frattempo, a castel sant'angelo, i carabinieri l'hanno vista seduta da sola su una panchina e l'hanno avvicinata. Mi hanno chiamata dicendo che stava con loro e, quando siamo arrivati, ci hanno fatto il verbale di affidamento di minore.
Non sono mai episodi piacevoli, anche perchè agli occhi di queste persone sembra quasi che lasci andare in giro un figlio handicappato mentre tu te la spassi al bar...
oh mamma mia chissa che spavento vedersi chiamare dai cc ...concordo sul fatto che se fosse stata normodotata nn l avrebbero certo trattenuta....o se avesse una disabilita non evidente.
Domanda... Che tipo di programmazione stanno seguendo i vostri figli? Semplificata o differenziata?
Anna Rita Fracchiolla
18-11-2017, 16:21
Ciao mio figlio è uscito quest'anno dalle superiori e ha sempre fatto la differenziata... anzi ti dirò di più non mi hanno mai proposto una semplificata e con il lume di poi direi che dato il livello molto scarso della sua classe avrebbe potuto tranquillamente farlo. Lui è uscito dall'alberghiero indirizzo grafico con corsi aperti di ristorazione
Lucrezia fa l'alberghiero al terzo anno con gli obiettivi minimi, che segue senza troppe difficoltà (a casa l'aiuta il padre a studiare) tranne che in matematica. In matematica, per riuscire a farle superare le verifiche composte per gli obiettivi minimi ogni volta è un problema, e sfruttiamo soprattutto la sua memoria visiva. Ovviamente nelle ore di matematica sarebbe meglio lavorare con l'euro o con concetti a lei più accessibili, come le semplici equivalenze etti-chili-grammi utili in cucina, ma stiamo cercando di mandare avanti questi obiettivi minimi perché:
1) lei ha sempre male accettato le differenziazioni rispetto ai compagni (nonostante in classe abbia 4 DSA che usano dispense durante le lezioni, lei non vuole tenere schede, formule e nulla, grrrrrr);
2) il programma dell'alberghiero è molto semplice, e i prof semplificano ancora di più per consentire a tutti i ragazzi di seguire;
3) gli obiettivi minimi danno l'opportunità di avere un diploma di alberghiero. Non servirà mai, ma la vita è lunga.
Sempre disponibili a ripensarci qualora dovesse risultare troppo gravoso per Lucrezia, fino al terzo anno siamo arrivati seguendo questo percorso semplificato.
per fortuna che c'è il forum... a volte basta solo fare una ricerca e tutto quello che ti stai chiedendo e che vorresti sapere qui lo trovi!
L'anno prossimo Emma va alle superiori e io sono in subbuglio.... Lei ovviamente è serenissima e se ne frega.
Le domande che mi pongo sono sostanzialmente queste: devo scegliere la scuola più accogliente? la scuola più vicina? devo privilegiare le sue attitudini? liceo o istituto tecnico? per forza tutti all'alberghiero devono andare? Come faccio a capire qual è la scuola giusta per lei?
Ad alcune avete già risposto dal passato ;-)
Mi chiedo quanto partecipi sono stati i vostri figli della decisione e come li avete coinvolti?
Premesso che ovviamente ognuno è a sé, per Matteo abbiamo"orientato" e diretto noi le sue scelte. A scuola cercavano di convincerlo che la sua scuola era l'alberghiero o l'agraria. Allora ho cominciato a farmi aiutare di più in cucina o in giardino. Poi gli ho chiesto se gli piaceva così tanto... Poi abbiamo cercato le scuole non professionali che avessero più ore di laboratori o attività pratiche. Poi abbiamo letto i Pof delle varie scuole. A Verona e provincia abbiamo un'ampia scelta di scuole. A parità di tipo di scuola, abbiamo scelto quelle che nel Pof già avevano un certo modo di porsi a proposito della disabilità. Poi siamo andati a vederle nelle giornate aperte, dove c'è la possibilità di parlare con studenti e professori. Alla fin fine ci è piaciuta di più una scuola che fatalità è vicinissima a dove lavoriamo. Abbiamo"sacrificato" il progetto di autonomia negli spostamenti a vantaggio però di riuscire a fare l'orario completo. Già portandolo, e quindi risparmiando 3/4 d'ora la mattina e altrettanto al pomeriggio i primi tempi si addormentava tornando a casa. Siamo stati contenti di aver scelto bene. Ottima insegnante di sostegno e collegio docenti. Grazie anche all'insegnante di sostegno che fa in modo che le sue idee vengano condivise da tutto il collegio docenti. Sostenuti da uma preside veramente speciale. Fu il suo discorso alla giornata di scuola aperta a convincerci. Parlò di diversità e di come loro lavorassero per far emergere i talenti di ognuno. Le chiedemmo: "di tutti?" E lei guardando Matteo disse: "di tutti". Della scelta, già prima della fine della terza media eravamo sempre più convinti. La coordinatrice del sostegno che poi diventò la sua insegnante ci dedicò più di un'ora di colloquio e poi volle conoscere anche l'insegnante di sostegno delle medie. Il Consiglio di classe ci volle vedere prima di iniziare la scuola per avere informazioni. Tutto un altro mondo in confronto alle medie. Quando ci penso mi viene ancora il nervoso.
A Lucrezia è sempre piaciuto aiutare in cucina, quindi la scelta è venuta abbastanza immediata seguendo le sue inclinazioni.
C'è stato un momento di sbandamento quando la sorella ha scelto il liceo classico, e quindi lei ha detto, evidentemente per non sentirsi da meno, che voleva fare il liceo scientifico. L'ho portata all'open day, noiosissimo, di un liceo scientifico dove ha sbadigliato tutto il tempo. Il giorno dopo siamo andati all'open day di un alberghiero, dove ci hanno accolti i ragazzi in divisa che avevano cucinato un sacco di prelibatezze, ci preparavano i cappuccini al bar didattico della scuola e ci portavano tutti sorridenti a visitare la struttura. Non c'è stato più bisogno di orientare la sua scelta ;)
La sua amica del cuore fa lo scientifico, che è la scuola vicina a casa sua. Lei è molto più avanti di Lucrezia sulle cose didattiche. Legge libri per passatempo e scrive in scioltezza in corsivo (Lucrezia non fa nessuna delle due cose). Nonostante ciò dare un senso al suo stare in classe, con le materie che ci sono allo scientifico, è più problematico. I genitori hanno privilegiato l'autonomia, ma con il tempo si sono un po' pentiti.
Per contro, i licei hanno come punto di forza la "frequentazione", dato che nei professionali spesso le classi sono piuttosto turbolente e i ragazzi difficilmente sensibilizzabili (soprattutto i primi anni) sulle questioni legate alla disabilità. Durante il primo anno ho avuto in questo senso numerosi problemi con Lucrezia, poi rientrati con il tempo. Ci vuole pazienza e attenzione anche da parte nostra, anche ad aspetti a cui non faremmo caso. Per esempio stiamo molto attenti con gli insegnanti a non dare a Lucrezia voti troppo alti, perché - sembrerà strano - ci sono ragazzi che fanno il confronto e si mettono quasi in competizione con lei. La trattano, nel bene e nel male, come se fosse una di loro. Per certi versi le ha fatto un gran bene, ma non si può certo abbassare la guardia in un contesto come quello.
Qui ci sono alcuni elementi di scelta Martina. Poi il resto, ovviamente, lo puoi valutare solo tu che sei quella che conosce meglio di tutti Emma!
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