Visualizza la versione completa : tabelline e inclusione
mariasole
11-04-2016, 01:18
Mariasole sta imparando le tabelline, ma sempre con i suoi tempi. I suoi compagni stanno imparando quella del 6, lei sa bene quella del 2 e del 3 e sta imparando quella del 4. Oggi quando la vado a prendere, la sua insegnante di sostegno mi dice: " sa signora? A Mariasole piace fare la maestra! Oggi i compagni dovevano essere interrogati sulla tabellina del 6 e io ho suggerito all' insegnante prevalente di coinvolgere Mariasole, facendole dire le domande ai compagni. Mariasole, con suggerimento della maestra, ha cominciato a dire a voce alta: 6x3 quanto fa? 6 x0?... In questo modo lei è stata partecipe della lezione, non si è sentita sminuita perché non le sapeva e nello stesso tempo, le imparava, grazie alla sua buona memoria. Che dire? Mentre parlava ho guardato in alto e ho detto " grazie Signore x aver fatto incontrare a Mariasole queste splendide insegnanti che sono un immenso DONO per la sua vita!" E il mio cuore faceva capriole dalla gioia!
Cricri14
11-04-2016, 11:22
Bravissime maestre! Questa è vera inclusione!!!
Loredana
11-04-2016, 19:04
Sono felice di sapere che a Mariasole siano capitate insegnanti in gamba!!!!
Quest'anno Francesco è il 5° anno di Primaria e finalmente posso anche io guardare in alto e dire: ti ringrazio Signore che finalmente dopo tante arrabbiature hanno imparato a lavorare.....certo è stata dura ma hanno capito!!!!
Anche le maestre hanno i loro tempi! :wall::-:ridere:
mariilena
15-04-2016, 14:55
Non voglio sembrare bastian contrario ma sulle tabelline a memoria esistono diverse opinioni, mi piacerebbe che qualcuno avesse il coraggio di discuterne, io non sono la persona adatta perchè mio figlio è più che adulto e quindi l'struzione scolastica è superata da tempo. Approfitto per chiedere se sul forum si possono condividere post particolarmente interessanti sulla sindrome e come funziona la procedura. Grazie e buona giornata
Marilena, se intendi dire che le tabelline a memoria servono a poco nella vita di chiunque, figuriamoci per chi ha un ritardo cognitivo, sono assolutamente d'accordo con te.
Mia figlia ha 8 anni, è in seconda elementare, e sta imparando le tabelline con l'aiuto delle canzoncine "le tabelline canterine" che si trovano su youtube. Quando mi hanno proposto l'insegnamento delle tabelline, mi è sembrata una sciocchezza, dato che mia figlia non sa ancora fare le addizioni. Però mi è stato spiegato che l'esercizio di memorizzare è utilissimo proprio alla sua età per un corretto sviluppo di certe connessioni dei neuroni. Me l'hanno detto meglio di così ma accontentatevi di questa mia misera traduzione.
Se aggiungiamo che mia figlia adora la musica e canterebbe tutto il giorno, per lei è una vera gioia avere come compito una nuova tabellina, perchè lei si impegna volentieri ad imparare la canzone.
Abbiamo comunque verificato che, dopo un pò, l'acquisizione è completa anche senza ricorrere alla canzone.
Quindi dal mio punto di vista è ok, anche se mia figlia non ha idea di cosa significhi davvero 3 * 7
Non ho capito cosa intendi per post "particolarmente interessanti"...
mariasole
15-04-2016, 16:25
Marilena, non da genitore, ma da coordinatrice, penso che nell' ambito scolastico, anzi, CREDO, che nella scuola sia più che mai proficuo un intervento personalizzato, che miri a non trovare risposte, come nel tuo caso " tabelline a memoria, sì o no", ma ad adattare ogni apprendimento al bambino che abbiamo di fronte.
Mariasole x ora, e non so fino a quando, perché la forbice si sta allargando alla grande, sta seguendo il programma dei compagni, anche x la matematica.
Ha imparato a fare addizioni e sottrazioni, le addizioni anche con il cambio, sia con l' aiuto delle mani, sia con lo strumento della linea del 100 del metodo di Camillo Bortolato.
Ora stanno facendo i primi problemi con le moltiplicazioni e le piace molto fare gli " schieramenti", una sorta di disegni che rappresentano visivamente il moltiplicare.
Le tabelline sono fondamentali x fare questi calcoli, e finché non le impara tutte a memoria, sta usando lo strumento x le tabelline sempre del metodo Bortolato.
A me interessa che lei impari i procedimenti, il perché si usa la moltiplicazione... Il tutto viene proposto dalle insegnanti rispettando i suoi tempi e le sue potenzialità, e viene calibrato o modificato in base alle sue risposte.
A Mariasole piace molto fare il gioco delle tabelline, e per attivarla a memorizzare, gli abbiamo proposto di fare la " maestra delle tabelline " anche con i familiari.
Io sono dell' idea che tutto va calibrato in base a ogni bambino ( sdd o no, ora ci sono bbini stranieri che non sanno italiano, discalculia....) e che non ci siano risposte " preconfezionate" ma " risposte calibrate" che variano in base ai bisogni, alle capacità di apprendimento di ogni bambino.
Lo stesso dicasi x la questione "stampatello sì, corsivo no" . Se qualche bambino dei nostri figli, riesce anche a scrivere in corsivo, perché precludere a priori questa possibilità? Si prova, e poi in base a ogni bambino, si valuta quale sia il meglio x lui.
Quindi, in base al quesito che tu hai posto, tabelline sì se il bambino è in grado di comprendere a cosa servono e quando vanno usate, o se riesce a fare le moltiplicazioni; tabelline sì, se servono a favorire l' inclusione o a far aumentare l' autostima; tabelline no se vengono apprese in maniera meccanica, se non verranno utilizzate in altri ambiti, se il bambino non sa quantificare... e quindi il numero resta una astrazione e non una rappresentazione di quantità.
Gabriele alle elementari ha fatto solo addizioni e sottrazioni. Alle medie , su mia insistenza, perché mi sembrava che fosse arrivato da un bel po' il momento , ha fatto le moltiplicazioni ...diciamo che secondo me lui può arrivare fino alle 4 operazioni fatte bene e poi basta. E già ritengo che sia un grande risultato che mi riempirebbe di soddisfazione.Però, ripeto, fatte bene . E con questo intendo che riesca in casi semplici a comprendere da solo che tipo di operazione deve essere fatta e poi ad eseguirla. A mente. In realtà lui, con un foglio davanti e con la mediazione di un'altra persona, che lo aiuta a concentrarsi gli dà sicurezza, già da tempo è in grado di fare le 4 operazioni . Mi sono data la spiegazione che, stando in classe, ha appreso molto di più di quel che sembra. Anche le tabelline ha imparato. Sicuramente con le tabelline canterine e poi sentendole ripetere a scuola dai compagni.
Secondo me , se il bambino ha buona memoria, è utile che le impari, senza angoscia però...così anche se non capisce in pieno il significato, più avanti quando capirà , sarà avvantaggiato.
Comunque la matematica per noi è un grandissimo scoglio. Anche se io adoro fargli fare esercizio. Mi riempie di soddisfazione perché con il foglio davanti e con la mia presenza che lo rassicura , fa cose grandiose...poi a scuola si confonde e sulle operazioni a mente fa ancora molta fatica. Quindi dobbiamo lavorare ancora perché quello che fa a casa, riesca ad esportarlo in ogni occasione. Per quanto riguarda i sussidi , per me è fantastico il numicon (scusate se lo nomino ma ho visto che è stata nominata anche la linea del 20 ) perché è molto molto visivo e concreto. I nostri figli non hanno una grande capacità di astrarre e dunque abbiamo bisogno di strumenti concreti che li aiutino a 'vedere ' l'operazione.
Anna Rita Fracchiolla
16-04-2016, 16:01
Ora vi racconto la nostra esperienza riguardo la scrittura e la matematica e spero tanto che non sia lo stesso per la stragrande maggioranza dei ns, figli.
Alle elementari Marco ha imparato a leggere e scrivere in corsivo, a fare addizioni e sottrazioni e ha imparato anche le tabelline (anche lui con le famose canzoncine). Alla fine della quinta elementare (per altro ripetuta due volte per nostra richiesta al fine di renderlo più maturo soprattutto dal punto di vista relazionare, nel senso che lui avendo troppa confidenza con i compagni di 5 anni si sedeva in braccio di continuo, li baciava, accarezzava ecc.), eravamo molto fieri di lui, aveva soprattutto una grafia in corsivo perfettamente leggibile.
Alle medie ha imparato anche a fare le moltiplicazioni a due cifre, le divisioni le faceva solo con la famosa tabellina stampata dei ns. tempi usandola in maniera inversa, e anche con lo scritto usava il corsivo un pò meno perfetto per via della fretta che gli è venuta per troppa sicurezza di se (cosa che magari capita a tutti i bambini che crescono), e ha anche imparato a fare le interrogazioni orali ripetendo in maniera continuativa un piccolo testo sull'argomento. Agli esami ha fatto un orale molto bello concatenando un argomento con l'altro e lì lacrime di gioia per tutti.
Ai superiori (dolenti note) le cose cambiano. Iscritto all'arberghiero in indirizzo grafico computerizzato con corsi aperti di ristorazione, comincia a fare più pratica che teoria, con meno compiti sciitti e cont,i supportato peraltro dalla dott. della NPI che sostiene di doversi soffermarsi su ciò che gli potrà servire nella vita che su cognizioni scolastiche, quindi bando ai conti con la testa e le mani e via a tutto spiano alla calcolatrice. Risultato non riesce più a fare semplici addizioni o sottrazioni sulla carta da solo. La scrittura è decisamente peggiorata, illeggibile anche da lui e da me che lo conosco da sempre, e allora optiamo per lo stampatello che anche con alcuni intercalari nella parola ancora in corsivo è decisamente più comprensibile. Meno male che gli orali continua a farli bene imparando i piccoli testi su cui poi vertono le interrogazioni.
Ecco questa è la realtà, crescendo i PEI vengono fatti in modo da sviluppare quelle competenze che gli potranno essere utili nella vita quotidiana e poco se ne importano se non sanno fare di conto o tenere la penna in mano... tanto ch'è la calcolatrice e il computer!
Per quanto riguarda le competenze di matematica, Lucrezia non sa le tabelline e non sa neppure riconoscere se serve la moltiplicazione in un semplice problema. Ovvero, se tu investi un periodo a farle apprendere questa competenza, la apprende, e sembra anche averla consolidata, ma poi se sta due mesi senza il martellamento quasi quotidiano su quell'abilità, la perde. Alle superiori sta facendo monomi e polinomi. Non ha problemi a capire i "meccanismi" che stanno alla base (ovviamente non il senso), ma è evidente che, appena smetterà di farlo, dimenticherà tutto.
Non credo però che si tratti di tempo buttato. Tutto quello che serve per farli ragionare e per mantenere attivo il cervello va bene. Per loro il rischio grande è, al contrario, l'appiattimento cognitivo, che conduce ad un deterioramento rapido delle funzioni cognitive. Un po' per loro è fisiologico, già alla fine dell'adolescenza. Finchè però si può remare contro, credo che si debba farlo (senza accanimenti), e la scuola è l'ambiente adatto. Ci sono tanti apprendimenti che magari non serviranno loro nella vita, ma danno un senso al loro stare in classe, e li fanno sentire adeguati e competenti... "sul pezzo", insomma!
Quello che dice Anna Rita, col passaggio alle superiori, sta succedendo anche a noi...
Lucrezia fa il primo anno dell'alberghiero (16 anni) e ha accolto con grande entusiasmo tutte le materie pratiche. La logopedista, però, di recente le ha fatto i test cognitivi che fa annualmente, e ha visto che è precipitata in molti ambiti di competenza, fino a faticare a riconoscere sinonimi di parole semplici, quando la ricchezza lessicale era sempre stato uno dei suoi punti di forza.
Abbiamo cercato di correre ai ripari, chiedendo ripetizioni pomeridiane alla sua prof di sostegno delle medie, che la faceva lavorare un sacco e approfittava di ogni ora libera o improduttiva in classe per fare un lavoro mirato "one to one", che poi alla fine con loro è quello che conta di più. L'insegnante di sostegno attuale non ha questo metodo, e i risultati si sono visti, purtroppo.
Quindi, per concludere, secondo me le tabelline non serviranno a molto per quasi tutti loro nella vita, ma ben vengano se servono a far lavorare il loro cervello (e anche memorizzare è far lavorare) e a farli sentire integrati con quello che fanno i compagni.
Si è verissimo che appena smettono di ripetere un concetto matematico c'è il rischio grandissimo che dimentichino...Gabriele ha un'ottima memoria a detta di tutti, ricorda nomi di persone che ha visto poche volte e ritrova dopo anni, impara facilmente le parole di inglese e francese e soprattutto le fa sue, cioè le usa in modo competente anche dopo molto tempo. ..e così via..quando gli abbiamo proposto uno strumento che gli consente di visualizzare i numeri tramite delle tessere a forma diversa per ogni numero, ha imparato subito ad associare numero e tessera. Però sulle somme a mente fa una grandissima fatica ..è incredibile come non riesca a memorizzare...con tutte le volte che le abbiamo fatte dovrebbe saperle alla nausea...sto naturalmente parlando di somme facilissime , non certo di operazioni complicate.
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