paola
14-02-2016, 12:28
“E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante”
Oggi la nostra associazione compie 10 anni. Il 14 febbraio 2006 eravamo davanti al notaio Ladisa a Bari (per poi finire a pranzo a Bisceglie ovviamente :D ) per formalizzare una volontà di dare una forma a questo posto virtuale, in quattro presenti a firmare l’atto, ma in otto a voler far nascere l’associazione. Ma la verità è che eravamo ben più di 8 e ce ne accorgemmo subito perché arrivarono subito le richieste d’iscrizione e alla prima assemblea eravamo in tanti, molti di più di quello che ci aspettavamo. In quell’occasione conobbi tanti di voi (alcuni già li avevo conosciuti) Giuliana e Gianpiero, Lia, Livia, Ilaria, Sara, Loredana e anche quella neomamma solare di nome Sabrina. Ecco più che l’atto ho vissuto quello come il momento vero in cui siamo diventati “associazione”, ovvero un insieme di persone con tanta voglia di esserci e di fare, per una motivazione comune: l’amore verso i nostri figli. E guarda caso proprio il giorno in cui si festeggia l’amore ci eravamo costituiti.
Chi c’era a Pescara si ricorderà l’assemblea prima e la presentazione del libro dopo, dove a parlare furono anche Dario e Ilaria, allora ragazzi, ora ormai adulti. Momenti di pura emozione, però indice già allora di uno “stile” ben preciso: se vogliamo veramente scardinare i pregiudizi non siamo noi che dobbiamo parlare per loro, ma dobbiamo solo creare il modo e le occasioni per far parlare loro, i ragazzi e gli adulti con sindrome di Down, ma prima, nel nostro essere genitori, dobbiamo certamente creare le condizioni per far esprimere ai nostri figli il potenziale che hanno, qualunque esso sia e in qualsiasi misura lo abbiano.
In questi dieci anni penso che qualcosina di buono lo abbiamo fatto (senza elenco autoincensatorio ;) ), personalmente penso di aver preso esattamente nella misura in cui ho dato, se non dall’associazione, l’ho preso dalle persone che il pianeta mi ha dato l’opportunità di conoscere e da cui sono nate belle amicizie, ed è forse per questo che dopo tanti anni sto ancora qui. C’è chi vede in modo critico le associazioni perché spesso si scivola in dinamiche in cui si perde di vista l’obiettivo che si è avuto all’inizio, ecco io penso che quando ci sono bisogni “speciali”, e le nostre famiglie li hanno, sia un rischio da correre perché ci sono problematiche talmente complesse che solo con l’unione e il supporto reciproco, si possono cercare di risolvere e solo con una compattezza che renda numericamente importanti, si può far leva anche per ottenere leggi che ancora da noi non ci sono, perché c’è ancora tanta strada da fare, soprattutto nell’ambito delle disabilità più gravi.
In ogni caso auguri per i tuoi 10 anni Pianetadown!!!
Oggi la nostra associazione compie 10 anni. Il 14 febbraio 2006 eravamo davanti al notaio Ladisa a Bari (per poi finire a pranzo a Bisceglie ovviamente :D ) per formalizzare una volontà di dare una forma a questo posto virtuale, in quattro presenti a firmare l’atto, ma in otto a voler far nascere l’associazione. Ma la verità è che eravamo ben più di 8 e ce ne accorgemmo subito perché arrivarono subito le richieste d’iscrizione e alla prima assemblea eravamo in tanti, molti di più di quello che ci aspettavamo. In quell’occasione conobbi tanti di voi (alcuni già li avevo conosciuti) Giuliana e Gianpiero, Lia, Livia, Ilaria, Sara, Loredana e anche quella neomamma solare di nome Sabrina. Ecco più che l’atto ho vissuto quello come il momento vero in cui siamo diventati “associazione”, ovvero un insieme di persone con tanta voglia di esserci e di fare, per una motivazione comune: l’amore verso i nostri figli. E guarda caso proprio il giorno in cui si festeggia l’amore ci eravamo costituiti.
Chi c’era a Pescara si ricorderà l’assemblea prima e la presentazione del libro dopo, dove a parlare furono anche Dario e Ilaria, allora ragazzi, ora ormai adulti. Momenti di pura emozione, però indice già allora di uno “stile” ben preciso: se vogliamo veramente scardinare i pregiudizi non siamo noi che dobbiamo parlare per loro, ma dobbiamo solo creare il modo e le occasioni per far parlare loro, i ragazzi e gli adulti con sindrome di Down, ma prima, nel nostro essere genitori, dobbiamo certamente creare le condizioni per far esprimere ai nostri figli il potenziale che hanno, qualunque esso sia e in qualsiasi misura lo abbiano.
In questi dieci anni penso che qualcosina di buono lo abbiamo fatto (senza elenco autoincensatorio ;) ), personalmente penso di aver preso esattamente nella misura in cui ho dato, se non dall’associazione, l’ho preso dalle persone che il pianeta mi ha dato l’opportunità di conoscere e da cui sono nate belle amicizie, ed è forse per questo che dopo tanti anni sto ancora qui. C’è chi vede in modo critico le associazioni perché spesso si scivola in dinamiche in cui si perde di vista l’obiettivo che si è avuto all’inizio, ecco io penso che quando ci sono bisogni “speciali”, e le nostre famiglie li hanno, sia un rischio da correre perché ci sono problematiche talmente complesse che solo con l’unione e il supporto reciproco, si possono cercare di risolvere e solo con una compattezza che renda numericamente importanti, si può far leva anche per ottenere leggi che ancora da noi non ci sono, perché c’è ancora tanta strada da fare, soprattutto nell’ambito delle disabilità più gravi.
In ogni caso auguri per i tuoi 10 anni Pianetadown!!!