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Visualizza la versione completa : Matrimonio di Carrie e Sujeet............wow!



chicchi123
26-08-2006, 19:10
Ieri sera la rete americana abc ha trasmesso un bellissimo servizio di 15 minuti sulla coppia down che si e' sposata di recente................bellissimi loro, bellissimo il matrimonio fatto prima secondo il rito induista poi secondo quello cristiano. Il servizio non ha mostrato la storia in maniera romanzata, ha affrontato apertamente anche le difficolta' e i problemi quotidiani della coppia (Carrie parla apertamente dell'intervento chirurgico di sterilizzazione a cui ha scelto di sottoporsi perche, in parole sue, "dobbiamo essere responsabili, un figlio sarebbe un impegno troppo grosso per noi"). Ma in generale si e' voluto sottolineare che le persone down hanno un enorme potenziale e che con il giusto supporto tutto e' possibile. Ho cercato il link del video della trasmissione 20/20 ma per ora non lo hanno messo on line, c'e' solo la trascizione dell'intervista con le foto.........intanto andatevi a vedere questa pagina che ne vale la pena, e poi nei prossimi giorni tornate a controllare se hanno messo il video e preparate i fazzoletti...sniff sniff

http://abcnews.go.com/2020/story?id=2354714&page=1

Aggiungo il link dell'album del loro matrimonio....DA VEDERE!!!!!!!!!!

http://www.time.com/time/photoessays/2006/special_wedding/


Aggiornamento: OK .... una mia amica mi ha dato il link del video, cliccate e vediamo se funziona

http://abcnews.go.com/2020/Video/Video/videoPlaylist?id=2358933&start=bW9tZTIza2puY0BhZGVscGhpYS5uZXQ=&end=Zm9yZXZlcg==

paola
26-08-2006, 20:27
Per chi non spikka inglese :oops: chi si offre di fare la traduzione e postarla? :twisted:

Nunzio
26-08-2006, 21:12
Questa frase mi ha colpito:

Doctors used to brutally describe Down syndrome as mongolism and recommend that people like Carrie be institutionalized.

Ma di quali "Doctors" parla? Di quelli di inzio novecento?

chicchi123
26-08-2006, 21:53
Paola, appena ho un attimo guardo di tradurla.....e' molto lunga!


Numnzio, purtroppo si parla di 30 anni fa, non dell'inizio del 900. L'anno scorso a Firenze parlavo cona la mamma di una ragazza down che ora ha una 35ina di anni, lavora come segretaria, fa teatro, vive quasi indipendente, e mi ha detto che quando e' nata i medici le hanno detto la stessa cosa, e che era meglio lasciarla morire....:(

Nunzio
27-08-2006, 02:16
C'è qualcosa che non mi torna!

L'articolo dice testualmente:

"Doctors ... recommend that people like Carrie be institutionalized."

Usa, se non traduco male, il verbo al presente; quindi: oggi i medici consiglierebbero (secondo l'articolo) l'istituzionalizzazione delle persone Down. Parliamo, poi, degli Stati Uniti (e non dell'Italia), dove, giusto trent'anni fa, veniva pubblicata la prima edizione del libro di Marci Hanson edito in Italia da Erickson con il titolo "L'insegnamento al bambino Down":

http://www.erickson.it/erickson/product.do?id=178

E comunque, nell'economia dell'articolo, la frase ci sta come un elefante in un negozio di cristalli! Infatti il resto dell'articolo è molto bello e interessante.

In Italia la situazione è un po' diversa, perchè solo dopo la legge 104 del 1992 si è iniziato a parlare di diritti dei disabili.

Ma anche in Italia, per meri motivi di cassa, l'istituzionalizzazione da circa trent'anni è fortemente sconsigliata, tanto che la ratio dell'introduzione dell'indennità di accompagnamento nell'ordinamento giuridico italiano è proprio quella di dare un contributo alle famiglie che si tengono a casa la persona non autosufficiente. Ed infatti l'indennità è negata all'autosufficiente istituzionalizzato (ricoverato) a spese dello Stato.

P.S.: pensavo che quella del primo ballo degli sposi fosse una consuetudine tutta italiana, se non dell'Italia meridionale; e invece scopro che anche negli U.S.A. ...

dayga
27-08-2006, 09:00
Grazie Marzia sono delle bellissime immagini che rincuorano davvero tanto, per quanto riguarda ciò che c'è scritto, un po' ho capito, però aspetto la tua traduzione.
Un bacio

paola
27-08-2006, 10:58
Ma anche in Italia, per meri motivi di cassa, l'istituzionalizzazione da circa trent'anni è fortemente sconsigliata, tanto che la ratio dell'introduzione dell'indennità di accompagnamento nell'ordinamento giuridico italiano è proprio quella di dare un contributo alle famiglie che si tengono a casa la persona non autosufficiente. Ed infatti l'indennità è negata all'autosufficiente istituzionalizzato (ricoverato) a spese dello Stato.

Peccata che, in Italia, spesso se non fai ricorso, l'indennità di accompagnamento non te la danno :evil: e quindi alla fine x le famiglie disagiate, che può capitare non abbiano gli strumenti per tutelarsi, tornerebbe + comodo metterli in istituto :( Ovviamente parlo da un punto di vista economico poi è ovvio che sono altri i fattori che subentrano nelle valutazioni.

chicchi123
27-08-2006, 16:46
NUnzio, il verbo reccommend e' al presente perche' e' retto da "used to" ....si traduce cosi' "i medici raccomandavano che le persone come Carrie venissero messe in un istituto" ....questo naturalmente 30-40 anni fa

chicchi123
27-08-2006, 16:50
Ho appena messo il link del video nel post originale....buona visione e preparate i fazzolettini.........sniff sniff

paola
27-08-2006, 22:43
NUnzio, il verbo reccommend e' al presente perche' e' retto da "used to" ....si traduce cosi' "i medici raccomandavano che le persone come Carrie venissero messe in un istituto" ....questo naturalmente 30-40 anni fa

Nunzio ti ringrazio per il tuo gentile tentativo... ma non fa niente se non hai tempo la traduzione la può fare anche qualcun altro :mrgreen: (ricorda che me lo hai detto tu ;) )

chicchi123
28-08-2006, 02:25
Traduzione parte 1.
Il resto domani....scusate ma e' molto lunga...

Il mondo non ha visto molti matrimoni come quello di Carrie Bergeron e Sujeet Desai.
Hanno programmato due cerimonie, una induista e una cristiana, e due magiche celebrazioni. Ma quel che piu’ conta e’ il fatto che I due ragazzi hanno unito due famiglie, una comunita’, le loro religioni e si sono uniti in nome di un’unica causa – una causa che invece avrebbe potuto separarli.
Carrie Bergeron, 29 anni, e’ nata con la sindrome di Down. Tecnicamente, vuol dire che ha un cromosoma in piu’ nel suo corredo genetico. In seguito a questa anomalia genetica, le persone Down hanno difficolta’ di apprendimento che possono essere piu’ o meno gravi. I difetti cardiaci sono comuni, e ci sono anche altri tratti fisici come ad esempio l’ingrossamento della lingua o il taglio degli occhi.
I medici un tempo descrivevano comunemente la sindrome di Down come mongolismo e consigliavano alle famiglie di mettere le persone come Carrie in un istituto. Ma i suoi genitori l’hanno invece sempre accudita fin dall’inizio.
“I fisioterapisti e I logopedisti venivano a farci visita costantemente” dice la madre di Carrie, Peggy Bergeron. “Venivano a casa ogni settimana, per due ore, in modo da non perdere mai di vista a che punto era lo sviluppo della bambina.”
Nonostante le difficolta’ di apprendimento, Carrie e’ cresciuta ed e’ diventata un’attiva sostenitrice della causa delle persone Down. Ha preso un diploma di assistente educatrice e lavora come volontaria in un asilo a Rome nello stato di New York. Ma quando era adolescente, sentiva che le mancava qualcosa, e lo notava anche sua mamma
“Quando e’ arrivata ai 15 anni, ho notato che si sentiva sola. I suoi fratelli e sorelle uscivano con gli amici, e lei li guardava triste come per dire ‘vorrei poterlo fare anch’io’
Carrie stessa ammette di essersi sentita isolata dai suoi compagni: “mi sentivo sola perche’ I miei amici non avevano alcun tipo di disabillita’, potevano fare tante cose che io non potevo fare come lavorare, uscire da soli con il ragazzo o la ragazza. Io mi sentivo sola perche’ non avevo nessuno.”
La vita di Carrie e’ cambiata radicalmente quando ha incontrato Sujeet Desai, un 25enne nato anche lui con la sdd. I suoi genitori sono entrambi dentisti nello stato di New York. Quando era piccolo, Sujeet ha impiegato molto tempo prima di imparare ad esprimersi a parole, cosi’ I suoi genitori gli hanno insegnato ad esprimersi con la musica. E nonostante le difficolta’, ha imparato a suonare 6 strumenti. “ Abbiamo seguito I suoi tempi, piano ma con costanza,” dice sua madre Sidoor Desai, “per questo ha imparato.”
Sujeet suona spesso per gli anziani delle case di riposo e ad eventi per persone Down. E la prima volta che ha visto Carrie Bergeron, mentre lei parlava al Congresso Nazionale della persona Down a Pittsburgh, e’ stato amore a prima vista.
“Ho detto ai miei genitori, quella e’ la ragazza con cui mi voglio davvero fidanzare” dice Sujeet, “voglio qualcuno nella mia vita”
Sujeet ha un nome speciale per Carrie, la chiama “Care Bear” (=orsetto tenero), un gioco di assonanze con il suo nome (Carrie)
Questo nomignolo scalda ancora il cuore di Carrie che dice:”Quando mi chiama ‘care bear’ mi sento cosi diversa, cosi’ speciale. Sento che c’e’ una persona che mi vuole bene, che mi ama e che vuole stare con me per tutta la vita.”
Sujeet e Carrie hanno cominciato ad uscire insieme prima scortati dai genitori, poi da assistenti sociali come Christina Schilling che aiuta Carrie ad organizzare la sua giornata e ad andare ai vari appuntamenti. Carrie e Sujeet abitavano ad un’ora di distanza l’uno dall’altra e Schilling li accompagnava spesso al ristorante o al parco, di solito a meta’ strada.
Ma le famiglie sono rimaste di stucco quando I due hanno cominciato a parlare di matrimonio.
“All’inizio non li abbiamo presi sul serio” dice Sindoor Desai
“ho detto, ma dai, come possono sposarsi, e’ impossibile” dice il padre di Sujeet, Sharad Desai. Gli ostacoli per una coppia down possono essere numerosi, potrebbero avere bisogno di aiuto per attivita’ di base come contare il denaro, preparare da mangiare, spostarsi.
Peggy Bergeron era preoccupata di come Carrie “avrebbe affeontato la responsabilita’ di essere moglie a tempo pieno…organizzare le cose…cucinare la cena ogni sera e se c’e’ un problema, trovare la soluzione, come facciamo tutti in seno a un matrimonio.”
Il padre di Carrie era preoccupato di che cosa avrebbero fatto I due in caso di emergenza
“La mia paura piu’ grande, ho pensato, se per esempio va via la luce di notte o c’e’ un temporale e si fanno prendere dal panico, che chiamano? Chi c’e’ accanto a loro?”
In realta, le persone come Christina Schilling fanno parte di un “team” di assistenti sociali che
Aiutano le persone Down ad organizzare la giornata e a vivere in maniera piu’ indipendente. Carrie e Sujeet entrambi ricevono un assegno dalla Sicurezza Sociale.
E mentre le persone disabili vengono spesso menzionate per traguardi raggiunti che vanno oltre le aspettative della societa’, ivi compresa l’integrazione nelle scuole pubbliche, le loro difficolta’ riguardo a questioni come la solitudine o la sessualita’ restano ancora poco visibili.

EDO2000
28-08-2006, 11:23
GRAZIE PER LA traduzione, ora comprendo meglio il tutto. Sono orgogliosa di questi ragazzi e delle loro famiglie. Penso che siano persone come loro che cambiano la vita di tutti noi. Il coraggio, la costanza, la buona volontà e la fiducia nei ragazzi sono il fondamento di una vita "normale" da persona Down.

Però le foto e il filmato non riesco a vederli bene. Ci mette un sacco di tempo a caricare il programma e si inceppa. Comunque mi è piaciuto... :lol:

paola
28-08-2006, 15:51
Grazie Marzia :D :D

chicchi123
28-08-2006, 23:18
Traduzione seconda e ultima parte


Le famiglie di Carrie e Sejeet hanno unito le forze per far realizzare ai figli il loro progetto, e hanno unito il loro sostegno ai servizi sociali disponibili
“Per una parte del tempo saranno da soli” dice Sharad Desai “ma avranno gli assistenti sociali a disposizione per aiutarli in alcuni compiti della giornata come pensare a un menu e cucinare la cena. Poi pero’ rimarranno da soli fino alla mattina”. Le famiglie hanno trovato un appartamento per la coppia vicino all’ospedale di Rome. Quando il giornale locale poi ha pubblicato un articolo sulla loro storia, alre porte nella comunita’ si sono aperte.
“Sono rimasta stupefatta” dice Peggy Bergeron “la gente qui a Rome si e’ offerta di dare un lavoro ai ragazzi e di offrire loro una casa. La gente ci ha davvero aperto il cuore. "
Anche il padre di Carrie si e’ detto soddisfatto di tutte le risorse disponibili per I ragazzi
La proposta di matrimonio e la decisione di non avere figli
I genitori di Carrie e Sujeet si sono incontrati spesso per discutere dei programmi dei loro figli. Una volta raggiunto un commune accordo, hanno detto al figlio che era libero di fare la sua proposta di matrimonio a Carrie. La ragazza non ne sapeva niente. Durante una serata musicale per un gruppo di persone down, con entrambe le famiglie presenti, Sujeet che recitava nel ruolo del Fantasma dell’Opera, ha portato Carrie sul palco, si e’ inginocchiato davanti a lei e le ha dato una rosa con dentro ai petali un anello di fidanzamento
"Carrie Bergeron, ti amo tantissimo," ha detto Sujeet. "Mi vuoi sposare?"
Carrie ha ditto di si. "E poi ho incominciato a tremare e a piangere dalla gioia” dice Carrie. "L’unica cosa che sapevo era che lo amavo. E’ stato magico. Ero al settimo cielo.”
E’ raro ma non impossibile che una coppia down possa sposarsiI. La questione dei figli e’ stata risolta con la decisione di Carrie di sottoporsi a un intervento chirurgico che prevenga il concepimento, poiche’ la probabilita’ di avere un figlio Down sarebbe alta. Carrie e Sujeet non si sono ritenuti capaci di prendersi cura di un eventuale figlio. “I figli sono una grossa responsabilita’ “dice Carrie" E noi dobbiamo pensare ad essere responsabili per noi stessi.”
Carrie e Sujeet si rendevano anche conto di quanto fossero in apprensione I loro genitori per questo matrimonio, e anche quando erano da soli, pregavano e speravano che tutto andasse per il meglio.
Il loro amore e’ cosi’ puro” commenta l’assistente sociale che li segue. Molte delle relazioni fra adulti sono piene di pretese e manipolazioni. Con loro due invece, esiste solo la verita’”
Una nuvola possible in un momento di gioia
C’e’ stato un ostacolo, una brutta notizia che avrebbe potuto mettere una nuvola nera sulla cerimonia. Al padre di Carrie, Tim Bergeron, era stata diagnosticata una leucemia. Inizialmente, non sapeva se sarebbe sopravvissuto abbastanza a lungo da poter partecipare al matrimonio. Ma nel mese di maggio, e’ venuto a sapere che la malattia era in stato di remissione. Prima della cerimonia, il padre di Carrie ha detto “credo che sara’ un’esperienza che ci ricompensa di tanti sacrifici” E ricordando quello che gli avevano detto I medici quando Carrie e’ nata, “quando un medico ti dice che devi mettere tua figlia in un istituto, e poi invece arrive a questo punto, posso dire davvero ‘ce l’abbiamo fatta.”"
Carrie e Sujeet si sono sposati con il rito induista il 1 luglio, e con il rito cristiano l’8 luglio. Per entrambe le cerimonie, Carrie era vestita come una principessa
"Hai scritto la mia vita con il tuo amore per me," Carrie ha detto a Sujeet durante lo scambio delle promesse di matrimonio. Sujeet alla fine della cerimonia ha scelto di esmprimersi in musica suonando al pianoforte “For once in my life.”
Per il loro primo ballo come marito e moglie, Carrie e Sujeet hanno scelto ila canzone del film “Titanic” “My heart will go on.” “Significa che ovunque siamo nella nostra vita” ha detto Carrie, “non ci allontaneremo mai l’uno dall’altra. Se si ama davvero qualcuno, non si deve mai darsi per vinti.” "

Nunzio
29-08-2006, 00:31
Nunzio ti ringrazio per il tuo gentile tentativo... ma non fa niente se non hai tempo la traduzione la può fare anche qualcun altro :mrgreen: (ricorda che me lo hai detto tu ;) )



Paola non ricordo a cosa Ti riferisci e cosa Ti ho detto :oops: .

Con il tempo a disposizione (ci stiamo ancora organizzando dopo un trasloco verso una casa frequentata ancora da maestranze), e considerando che al computer mi avvicino quando le luci di casa sono ormai spente, più che una traduzione fedele, avrei potuto scrivere un sunto. Mi dispiace.

Per l'indennità di accompagnamento purtroppo hai ragione: è anacronistico (per i motivi che avevo esposto in precedenti argomenti) continuare a negarla alle persone con SdD. Mi auguro Tu vinca la Tua personale battaglia.

Per chicchi: se l'articolista (Roberto Marrone) avesse scritto:
"Doctors used to brutally describe Down syndrome as mongolism and used to recommend that people like Carrie be institutionalized", non avrei avuto dubbi. Grazie comunque per il chiarimento.

paola
29-08-2006, 01:10
Nunzio ti ringrazio per il tuo gentile tentativo... ma non fa niente se non hai tempo la traduzione la può fare anche qualcun altro :mrgreen: (ricorda che me lo hai detto tu ;) )



Paola non ricordo a cosa Ti riferisci e cosa Ti ho detto :oops: .

Era una battuta ironica ;)

Nunzio
29-08-2006, 12:31
Era una battuta ironica ;)



Certo! Quella per gli Amici!