Visualizza la versione completa : Educatore o badante?
Sono strana io..?
Ieri ero ad una gita per la città della classe di mio figlio, in realtà non ero proprio partecipante, diciamo che ..osservavo ...osservavo per essere pronta ad intervenire in caso di 'problemi' , cioè nel caso in cui mio figlio creasse lentezze alla tabella di marcia con qualche capriccio.
Mi avevano chiesto le insegnanti di essere disponibile. Io dopo un po' di tira e molla che nn vi sto a a raccontare, ho pensato che dopotutto valeva la pena mettermi li , in disparte a 100 mt e osservare non vista la situazione.
Scena prima: scendono tutti trafelati dall'autobus, in coda mio figlio per mano all'educatore che teneva anche un altro ragazzino...
Scendono in metropolitana, Gabriele sempre per mano...mi sale la pressione.
Mentre vanno verso i treni fermo un professore in coda a tutti e chiedo gentilmente se possono evitare di tenere mio figlio per mano. Notare che in tutto erano 4 adulti per circa una ventina di ragazzini.
Più io in distanza. Più il vigile che doveva spiegare.
Il professore mi sorride e dice nessun problema.
Scena due: per la strada. Appena fuori dalla metropolitana. Sul marciapiede largo, vuoto. Di nuovo Gabriele cammina composto per mano all'educatore. Ovviamente gli altri ragazzi non lo avvicinano, quale ragazzino vorrebbe passare la sua gita in compagnia di un educatore? Aspetto un po' di minuti, per vedere se era un caso...no, non è un caso, è evidente che percorreranno la strada così. Allora di nuovo mi sale la pressione...che faccio? Intervengo? Davanti a tutti? Alla fine decido che non posso passare tutto il tempo dell'uscita con il magone...che se non mi sta bene (e non mi sta affatto bene!) meglio intervenire subito.
Sono dietro, velocizzo il passo sempre più fino ad avvicinarmi...l'educatore (a me sconosciuto) si gira, capisce e mi sorride...io d'istinto afferro le loro mani e le separo. Lui ride e mi dice che è mio figlio che vuole la mano, io rispondo che può benissimo negargliela ...altrimenti poi lui questa mano la vorrà per tutta la vita...
Scena tre: oggi in ufficio. Squilla il mio cellulare. E' la coordinatrice dei sostegni della scuola. Mi devono parlare. Non vuole spiegarmi il motivo. Me lo dirà quando sarà il momento. Davanti ai professori, la vicepreside e non so chi altro. Insisto: cosa è successo? Qualcosa durante l'uscita? Si...mio figlio si è comportato male? No...
Messa alle strette mi dice che riguarda la questione della mano...abbiamo appuntamento fra due giorni.
....
Voi cosa pensate di questa storia?
Penso che vogliano capire e tu educatamente andrai preparata per spiegar loro il perché non si dà la mano e che nelle uscite il bambino dovrebbe stare con gli altri bambini.
Io so che a scuola di Davide in occasione dell'uscita c'è lo stesso problema (mi è stato riferito da una mamma perchè una sua compagna se n'è lamentata a casa :shock: ), sto aspettando per parlarne quando prepareranno la prossima gita, con molta calma e argomentando, esattamente come farai tu ;)
E se ti dico che io l'anno scorso (Mirco aveva 4 anni) ho raccontato alla maestra di sostegno che mi aveva dato fastidio che la supplente avesse portato in braccio mio figlio per fare le scale?????? Non solo perché lo trovavo pericoloso...ma perché era stato trattato diversamente!!!!!!
E giusto per la cronaca....Mirco mi deve dare la mano solo quando attraversiamo la strada....o c'è troppa gente.
Ma poi perché con l'educatore hanno voluto anche la tua presenza? Se pensano di avere la nostra presenza....ma il nostro mutismo.... penso proprio che "cascano male" ;)
e se vi dico che ho passato il week end a dire a miei fratelli di non prenderlo per mano.. e che spesso devo dirlo a mio marito?????????????:boxe:
comunque Mela.. sono con te al 100% ... e io (ma non è un consiglio) non andrei giù nemmeno tanto morbida.....
...mi pare di capire che sia un problema comune ! Comunque si, sicuramente proverò a spiegare le mie ragioni con CALMA :-) se mi verranno chieste..ho la sensazione invece che mi vorranno principalmente dire che non dovevo intervenire in quel modo ..e che avrei dovuto aspettare di parlarne dopo la gita. Ma per me, in quel preciso momento,non era assolutamente possibile aspettare.
Giusi non so cosa sia successo, a me avevan detto che erano in tre e che la loro paura era che Gabriele si fermasse e non volesse più proseguire, e che uno di loro si sarebbe dovuto fermare per occuparsi di lui mentre gli altri andavano avanti...lasciando così la classe con solo due insegnanti...queste le loro parole. Sinceramente io non vedevo tutte queste difficoltà (che in effetti poi nn ci sono state assolutamente) , lo scenario mi sembrava un po' tragico ,ma per evitare di rischiare , visto che comunque Gabriele non è un santo e anche per dimostrare la mia buona volontà nei confronti delle docenti, ho dato la disponibilità non a partecipare all'uscita, ma ad intervenire nel giro di pochi minuti in caso di problemi. Così ho deciso di prendermi mezza giornata e di seguire da lontano ..anche per una mia curiosità di capire come si comporta Gabriele in mia assenza..poi alla fine non so perché si son presentati in quattro invece che in tre..vedremo si chiarire anche questo.
E comunque..anche io devo dire a mio marito di non prenderlo per mano!!!!
mariasole
11-03-2015, 00:51
Ciao Carissima!
Mi dispiace non averti vista al meeting :(
Personalmente, penso che l'obiettivo che tu hai visto non riconosciuto il giorno della gita, che è quello che Gabriele non sia "accompagnato" come un "cagnolino" o come hai espresso bene nel titolo, da una badante, sia una modalità di intervento e di approccio che dovrebbe essere stata chiarita precedentemente, nello stilare il PEI.
Spesso in questi casi gli educatori, specie quando i nostri figli devono fare le scale, loro sostengono che li accompagnano, per paura che cadano e si facciano male, per non avere poi le famiglie che gli facciano causa per negligenza, o per non aver seguito i loro figli... questo è spesso un motivo di confronto/scontro con le mia amiche che svolgono questo ruolo lavorativo.
Nel tuo caso, si dovrebbe aver chiarito come, nell'obiettivo dell'autonomia personale e degli spostamenti, quali sono le vostre modalità con Gabriele che attuate in famiglia, e come la scuola le deve perseguire. Spesso succede, infatti, che la famiglia abbia delle aspettative che a volte non vengono espresse alla scuola; non ti dico quante volte ho dovuto riferire alle insegnanti di sezione di Mariasole, quando frequentava la scuola dell'infanzia, che non la dovevano prendere in braccio, assecondarla alle sue richiesta, a fare o attuare dei comportamenti educativi che con i compagni non si sarebbero mai sognati di avere.
Deve essere chiaro subito, alla scuola, che ai nostri figli non si fanno "sconti", chiarendo assieme le modalità sul come attuarli, continuando l'opera della famiglia.
In bocca al lupo per il colloquio.
Ciao Laura, anche a me spiace molto non essere stata presente per questo meeting ma avevamo troppi impegni , sempre riferiti a Gabriele , in più mio marito lavorava , per cui non era proprio possibile! :-(
Comunque si, una settimana prima dell'uscita appunto mi avevano parlato di queste loro preoccupazioni che sinceramente mi sono sembrate veramente eccessive...tanto più che mio figlio finora non ha mai creato problemi nel corso di nessuna uscita..anche se , ora penso, probabilmente ha sempre avuto il badante con il compito di tenerlo ammanettato :-)
credo che sarà difficile a questo punto che la scuola per il futuro attuerà x le uscite una prassi corretta di sostegno educativo che non scada nel puro assistenzialismo...finirà che faranno sempre quello che vogliono , tanto io non sarò mai più li a controllare. :-(
Non saperi dirti come si sono comportati nei confronti di Giorgio durante le uscite perchè non mi hanno mai voluto....per cui mai saprò come si sono gestiti.Però chiederti di presenziare per un uscita sul territorio mi sembra un po' troppo ma forse era solo perchè era la prima volta che uscivano con lui?alle gite come si organizzano?alle medie Giorgio era stato via più giorni,sempre con l'educatrice ma non ho mai chiesto come si comportassero,potrebbero dargli fiducia e vedere come va senza tenerlo per mano e metterlo vicino a qualche compagno affine a lui in modo da valutare se davvero è necessario tenerlo per mano o bastano delle sollecitazioni verbali se dovesse attardarsi o altro.Penso che la paura di qualche possibile incidente anche piccolo faccia sì che per tutelarsi nei confronti della famiglia mettano in atto queste azioni che però vanno a ledere tutto il percorso dell'autonomia che deve man mano crescere,però spero che spiegando loro il lavoro che state facendo a casa possiate concordare delle linee uguali da utilizzare nelle uscite,in bocca al lupo.
no non era la prima volta, mi han spiegato che questa uscita era molto stancante, lunga , in giro per le strade...poi l'hanno abbreviata un pochino.
La loro paura era che lui si rifiutasse di proseguire in quanto stanco e loro rimanessero lì senza sapere che pesci pigliare ...senza poter dedicare una persona interamente a lui. Queste le loro parole. Poi in realtà la persona in più c'era.
E comunque, conoscendo mio figlio, questo timore era del tutto ingiustificato. Ma che faccio? Mica posso dire alle prof che esagerano...non posso imporre la mia opinione sulla difficoltà o meno dell'uscita perchè so che poi questo mi si ritorce contro..nel senso che poi sono loro a gestire la questione sul campo e a riferire gli avvenimenti . Però, come io rispetto loro, pretendo sacrosanto rispetto per le competenze di mio figlio che può benissimo camminare senza la mano dell'accompagnatore.
E comunque, conoscendo mio figlio, questo timore era del tutto ingiustificato. Ma che faccio? Mica posso dire alle prof che esagerano...non posso imporre la mia opinione sulla difficoltà o meno dell'uscita perchè so che poi questo mi si ritorce contro..nel senso che poi sono loro a gestire la questione sul campo e a riferire gli avvenimenti . Però, come io rispetto loro, pretendo sacrosanto rispetto per le competenze di mio figlio che può benissimo camminare senza la mano dell'accompagnatore.
usa queste stesse parole all'incontro, ovviamente accompagnandole da grandi sorrisi ;)
Finito l'incontro. ..mah...erano gentilissime...mi han solo detto che Gabriele voleva stare x mano a quello che ho scoperto essere un prof ...vabbe. .io non capisco il perché della convocazione cosi misteriosa...boh ..ho in grande punto di domanda in fronte :)
Sono certa che capiranno.
Si tratta di un misto di abitudinarietà dei nostri figli (che, se si abituano a camminare a manina, dopo la cercano sempre, così come il viceversa!!) e di effettiva responsabilità personale (penale) degli accompagnatori (che pertanto cercano di tutelarsi più che possono) difficile da scardinare, ma bisogna assolutamente riuscirci. La posta in palio è troppo alta, così come la penalità se non ci si riesce.
Approfitto del thread per usare un altro esempio, che credo possa essere utile a molti che mandano i figli ai campi scuola o alle vacanze estive inps o wwf o simili.
Mia figlia parte da molti anni con i gruppi "valore vacanza" dell'inps (ex inpdap), che danno per due settimane un'educatrice personale e quindi sono perfettamente adattabili alle esigenze dei ragazzini disabili (si può addirittura arrivare a due educatori per casi gravi). Per inciso, è andata anche più volte con le vacanze del wwf, in questi casi senza assistente, e non ha mai avuto problemi. Ha iniziato ad andare quando aveva 7-8 anni.
L'anno scorso, quindi a 14 anni compiuti, per la prima volta è stata messa in stanza con la sua educatrice e una ragazzina con problemi psicologici per la quale i genitori non avevano richiesto il sostegno perchè pensavano che per lei sarebbe stato meglio provare a farcela da sola. I problemi della ragazzina, però, erano notevoli e di natura comportamentale (ribelle, oppositiva, ecc, sebbene con un ritardo mentale molto lieve), così le era stata affiancata l'educatrice di Lucrezia, pensando che potesse tenere un occhio ad entrambe.
In questo modo avevano creato un ghetto di tre persone: Lucrezia, questa ragazza e l'educatrice. Facendo coppia con questa ragazzina, anche Lucrezia ha iniziato a manifestare problemi comportamentali di natura imitativa (quando la ragazza si rifiutava di prepararsi, lei faceva altrettanto, sfidando l'adulto come faceva da bambina).
Dopo alcuni giorni l'educatrice, con la quale ero in contatto con Wup, mi ha manifestato disperata il suo sconforto, e così sono venuta a conoscenza della situazione (evidentemente le avevano raccomandato di non palesarla ai genitori...).
Ho immediatamente contattato il tour operator, spiegando la situazione e chiedendo che Lucrezia fosse separata da questa ragazza entro la serata, e messa in stanza con altre ragazze.
E' stato un episodio davvero infelice, che ha richiesto un pomeriggio intero di telefonate, e si è risolto solo dietro minaccia di andare immediatamente a ritirare la ragazzina, e il giorno successivo ad esporre la situazione a chi di dovere all'INPS. Mi è stato detto di tutto: che noi genitori di ragazzini disabili non ci rendiamo conto delle difficoltà dei nostri figli, che i genitori che non avevano richiesto il sostegno avevano messo in difficoltà l'intero gruppo, che se alla ragazza era stata richiesta un assistente, questa doveva affiancarla (ecco la badante...) giorno e notte, e che era loro libertà quella di decidere come.
Per fortuna avevo un asso nella manica (e consiglio vivamente anche a voi di provvedere in tal senso, se mandate i vostri figli in questo tipo di vacanze), dato che nelle settimane precedenti avevo inviato al tour operator una relazione su Lucrezia, sulle sue difficoltà e sui suoi punti di forza, su quello che chiedevo alla vacanza e su come doveva comportarsi con lei l'assistente, e, soprattutto, sul fatto che Lucrezia da anni veniva messa in stanza con le amiche e mai con l'assistente, senza nessun problema.
Morale della favola: Lucrezia è stata messa, con un letto aggiunto (cosa che sembrava impossibile, ma spesso l'impossibile si realizza), nella stanza con 3 amichette, e la sua educatrice è rimasta con l'altra ragazza nell'altra ala dell'hotel. Ho dovuto mandare una mail dove autorizzavo questa distanza, a tutela dell'educatrice e del tour operator, e la vacanza è andata benone.
Questo per dire che gli interessi in gioco sono tanti, che il nostro ruolo in questi momenti è davvero difficile, e che di sicuro c'è solo l'ulcera. E anche la dermatite, visto che nelle settimane successive mi sono usciti tutti gli sfoghi possibili nella pelle.
Un pat pat Mela, sfoggia diplomazia e decisione in egual misura, e facci sapere.
Finito l'incontro. ..mah...erano gentilissime...mi han solo detto che Gabriele voleva stare x mano a quello che ho scoperto essere un prof ...vabbe. .io non capisco il perché della convocazione cosi misteriosa...boh ..ho in grande punto di domanda in fronte :)
ah, ecco, allora era solo per dirti che voleva farlo il ragazzino ;)
Comunque, Cristina l'episodio che racconti è davvero emblematico di come spesso e volentieri sia necessario intervenire a volte in modo soft, altre volte in modo più incisivo ... Alcuni genitori si sentono di farlo, altri sembrano non pensarci o ignorare la cosa...per esempio dopo il tuo intervento, mi chiedo cosa avrà pensato l'altra ragazzina rimasta a dormire sola con l'educatrice...certo tu ti sei fatta il mazzo, avevi già predisposto e consegnato una relazione per gli organizzatori, sei stata un pomeriggio ad impazzire , immagino con che nervosismo ....invece i genitori dell'altra ragazzina probabilmente non sapevano nulla perche hanno fin da subito hanno ignorato la questione e han lasciato che decidessero gli organizzatori. Per carità non so nulla di questa famiglia e non giudico, ci mancherebbe altro, faccio questa riflessione perché ogni volta mi colpisce come esistano modelli genitoriali distanti anni luce fra loro...e immagino che nel marasma organizzativo delle scuole, dei campi estivi ecc ecc poi chi ha i genitori che vanno a fondo alle questioni, alla fine ricevono un trattamento idoneo...mentre gli atri...come va, va...
ah, ecco, allora era solo per dirti che voleva farlo il ragazzino ;)
Questo me l'aveva già detto il professore stesso. In realtà non ho ben capito cosa dovevano chiarire...pensavo che mi volessero 'sgridare' perché ero intervenuta sul comportamento di un docente nel corso dell'attività ...ma a dire il vero non l'hanno fatto...o forse volevano farlo ma poi in un secondo momento han pensato di lasciar perdere...poi io avevo capito che doveva esserci anche la vice preside , cioè mi immaginavo una specie di tribunale.l.tipo Alice nel paese delle meraviglie e la regina che ordina 'tagliatele la testa!' :-) ma in effetti non è stato così. Boh.
Comunque, Cristina l'episodio che racconti è davvero emblematico di come spesso e volentieri sia necessario intervenire a volte in modo soft, altre volte in modo più incisivo ... Alcuni genitori si sentono di farlo, altri sembrano non pensarci o ignorare la cosa...per esempio dopo il tuo intervento, mi chiedo cosa avrà pensato l'altra ragazzina rimasta a dormire sola con l'educatrice...certo tu ti sei fatta il mazzo, avevi già predisposto e consegnato una relazione per gli organizzatori, sei stata un pomeriggio ad impazzire , immagino con che nervosismo ....invece i genitori dell'altra ragazzina probabilmente non sapevano nulla perche hanno fin da subito hanno ignorato la questione e han lasciato che decidessero gli organizzatori.
Hai ragione a stigmatizzare l'episodio, nel senso che è un concentrato di riflessioni.
Quei genitori sono partiti con un ragionamento (lasciamola senza assistente così deve tirare fuori le proprie risorse) che facciamo spesso anche noi, ma non hanno messo in atto la fase del controllo, omettendo di verificare come andavano le cose, oppure di predisporsi gli strumenti per capire come andavano. Devi comunque predisporre di avere un referente privilegiato che ti comunica con sincerità come vanno le cose, e di qui l'importanza di imbastire una rete di contatti (con le compagne di gruppo, con alcuni educatori, ecc.) fatta di persone di cui ti puoi fidare e che ti possa garantire riferimenti incrociati. E' difficile, e neppure io giudico, anzi. Nella fase in cui ho deciso di sistemare le cose per Lucrezia (avendo avuto con lei un decennio di problemi comportamentali, non posso certo permettere che venga lasciata in situazioni che solleticano questa sua indole), mi sono posta insieme alla sua assistente il problema di questa ragazzina, che sarebbe rimasta isolata (le altre erano amiche di Lucrezia, ma nessuna voleva lei, per via della fastidiosità del suo approccio agli altri). Poi, nel caso specifico, la scelta è stata di lasciare che l'assistente di Lucrezia si occupasse di lei, e di "tirare fuori" mia figlia da quella situazione deleteria. Come sia finita per lei, se i genitori abbiano saputo oppure se abbiano pensato che la vacanza era andata bene per lei perchè nessuno aveva fatto storie non lo so. Quello che mi è rimasto impresso sono stati gli abbracci di Lucrezia alle sue amiche e i pianti di tutte quando si sono lasciate all'aeroporto, e questo mi ha confermato che la strada è quella giusta, del pretendere l'aiuto all'integrazione da parte dell'assistente, e non un incentivo all'isolamento, così come hai rimarcato tu.
Parlarne aiuta anche gli altri a non fare questo errore, fin da piccoli. E' davvero fondamentale. Se c'è bisogno di una mano, per scendere dal treno o altro (in questa operazione che mira all'autonomia e all'integrazione non va dimenticata la sicurezza ovviamente!!) la si dà ad un compagno, oppure si scende tutti con la mano, una soluzione si trova!!!
In tutto ciò, lasciatemi buttare fuori lo sfogo di dire quanto è difficile per noi gestire, tenere un equilibrio, monitorare, creare le condizioni giuste, e al tempo stesso permettere ai nostri aquiloni di volare, di fare i loro errori e vivere anche esperienze negative. Per fortuna poi ci sono le soddisfazioni, ma ufff che fatica!
In tutto ciò, lasciatemi buttare fuori lo sfogo di dire quanto è difficile per noi gestire, tenere un equilibrio, monitorare, creare le condizioni giuste, e al tempo stesso permettere ai nostri aquiloni di volare, di fare i loro errori e vivere anche esperienze negative. Per fortuna poi ci sono le soddisfazioni, ma ufff che fatica!
E' proprio ciò che ho pensato mentre leggevo le vostre parole....sempre tutto cosi' faticoso!!!! Sempre li' a controllare , a dire e non dire, a indicare strategie e metodi, mai a fare spontaneamente e semplicemente la mamma!
Ciao Mela, mi fa piacere trovarti sempre cosi' agguerrita! Mi ricordi quanti anni ha Gabriele?
mela, drdlrz (Cristina) mi avete ri-aperto un mondo con queste riflessioni..innanzitutto scusami mela ma ho girato un pezzo del tuo scritto a mio marito e mia sorella e ho ottenuto che mai più in vita loro daranno la mano a lorenzo... se la taglieranno credo piuttosto...
... poi mi ha smosso di riflessioni che avevo sopito per un po' sulle autonomie scolastiche e altre cosucce affini... e ho messo assieme tanti piccoli pezzettini e ho capito che c'è ancora tanto tanto da fare.....volevo ringraziarvi... perchè adesso che la paura della scuola era passata avevo un po' accantonato alcune cose.... che adesso devo affrontare prima che sia troppo tardi...
Mela....però a me non è piaciuto come ti hanno trattato. Punto uno non dovevo chiedere la tua presenza, visto che l'educatore era per tuo figlio....le altre tre presenze dovevano per forza esserci con o senza educatore. Perché la storia che ora anche l'educatore sostiene la classe in gita....be' io non la tollererei nemmeno per un secondo!
Poi potevano avvisarti che poi c'era anche la terza presenza....insomma tu ti sei giocata un permesso lavorativo! E poi il fatto di chiamarti solo per dirti quello....mah ?!? anche il quel caso ti hanno rubato tempo. Mi sarei aspettato un approfondimento sulla questione e sicuramente un aggiunta al P.E.I. per le uscite future. Insomma....qualcosa di più costruttivo.
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