zioudino
27-02-2015, 20:26
Una band finlandese è pronta a sconvolgere l’Eurovision Song Contest. Si chiamano PKN (Pertti Kurikan Nimipaivat), suonano punk e sono uniti, oltre che dalla passione per la musica, dalla difficile quotidianità dovuta alla sindrome di Down e all’autismo. Grazie alle loro doti, Pertti Kurikka (chitarra), Kari Aalto (voce), Sami Helle (basso) e Toni Valitalo (batteria) sono a un passo dal loro sogno: vincere a maggio il festival musicale più importante d’Europa. Oltre a portare sul palco, con una buona dose di coraggio, un richiamo di interesse per la loro causa.
La loro storia inizia per caso. Nel 2009 i 4 amici si conoscono in un laboratorio culturale per persone affette da disabilità intellettiva. Nasce così una forte amicizia che li porta a suonare in vari locali della città. Senza immaginare che da lì a breve un tour li avrebbe fatti viaggiare anche fuori della Finlandia.
Bando alla timidezza, sono diventati delle vere rock star. Hanno girato video e un apprezzabile documentario (“The punk syndrome”) sulle loro vite. Nel film ridono, piangono, litigano come divi capricciosi per decidere chi deve sedersi nella parte anteriore del pullman. Ma soprattutto mostrano quanto il punk sia uno sbocco alle frustrazioni di tutti i giorni, piccole e grandi che siano. Rinunciare al caffè per colpa della malattia per esempio. Oltre alla fatica, doppia rispetto agli altri coetanei, per riuscire ad attivare i muscoli vocali.
“Fare musica è divertente. Se non ci fosse, il mondo sarebbe inutile”, secondo Kari, leader del gruppo. Attraverso i suoi testi, il ribelle dal cuore tenero parla senza peli sulla lingua passando dal distacco dalla famiglia alla pedicure. Facendo luce su come vivono, su ciò che non possono e quello che vorrebbero fare. Sì, perché di sogni nel cassetto ne hanno ancora molti.
Adesso non resta che aspettare il verdetto. Mentre i finlandesi stanno discutendo sulla possibilità che la band di musicisti disabili rappresenti il loro Paese in eurovisione, i PKN stanno provando “Aina Mun Pitää” (“Ogni volta io devo”), la canzone che hanno scelto per il contest.
Video musicale: https://www.youtube.com/watch?v=zEiM6l5meQI
Fonte e trailer del documentario: http://www.west-info.eu/it/con-la-sindrome-di-down-e-lautismo-potrebbero-stupire-leurovision-festival/
La loro storia inizia per caso. Nel 2009 i 4 amici si conoscono in un laboratorio culturale per persone affette da disabilità intellettiva. Nasce così una forte amicizia che li porta a suonare in vari locali della città. Senza immaginare che da lì a breve un tour li avrebbe fatti viaggiare anche fuori della Finlandia.
Bando alla timidezza, sono diventati delle vere rock star. Hanno girato video e un apprezzabile documentario (“The punk syndrome”) sulle loro vite. Nel film ridono, piangono, litigano come divi capricciosi per decidere chi deve sedersi nella parte anteriore del pullman. Ma soprattutto mostrano quanto il punk sia uno sbocco alle frustrazioni di tutti i giorni, piccole e grandi che siano. Rinunciare al caffè per colpa della malattia per esempio. Oltre alla fatica, doppia rispetto agli altri coetanei, per riuscire ad attivare i muscoli vocali.
“Fare musica è divertente. Se non ci fosse, il mondo sarebbe inutile”, secondo Kari, leader del gruppo. Attraverso i suoi testi, il ribelle dal cuore tenero parla senza peli sulla lingua passando dal distacco dalla famiglia alla pedicure. Facendo luce su come vivono, su ciò che non possono e quello che vorrebbero fare. Sì, perché di sogni nel cassetto ne hanno ancora molti.
Adesso non resta che aspettare il verdetto. Mentre i finlandesi stanno discutendo sulla possibilità che la band di musicisti disabili rappresenti il loro Paese in eurovisione, i PKN stanno provando “Aina Mun Pitää” (“Ogni volta io devo”), la canzone che hanno scelto per il contest.
Video musicale: https://www.youtube.com/watch?v=zEiM6l5meQI
Fonte e trailer del documentario: http://www.west-info.eu/it/con-la-sindrome-di-down-e-lautismo-potrebbero-stupire-leurovision-festival/