zioudino
17-05-2013, 14:06
VIOLENZA SESSUALE. La sentenza al termine del processo abbreviato. Non potrà avere alcun ruolo in strutture per minori. Incastrato dalle telecamere installate in casa
In carcere resterà cinque anni, ha perso la potestà di genitore, è stato interdetto in perpetuo da qualsiasi incarico che riguarda la curatela e la tutela. Non potrà rivestire alcun ruolo in scuole o strutture pubbliche frequentate prevalentemente da minori. La condanna e ciò che ne consegue: tutto contenuto nel dispositivo della sentenza pronunciata ieri dal giudice dell'udienza preliminare Paolo Scotto di Luzio a carico del cinquantenne che in tre occasioni tenne comportamenti ontronatura con una delle sue figlie, la più giovane e affetta da sindrome di Down. Cinque anni di carcere inflitti al termine di un processo celebrato con rito abbreviato nel quale sono entrate le dichiarazioni della giovinetta (che ora ha 16 anni ma quando si verificò il primo episodio ne aveva solo 13) rese dapprima a una delle insegnanti di sostegno che la segue e poi diventate una denuncia. Tre gli episodi contestati avvenuti nel novembre 2010, nel dicembre dell'anno successivo e infine il 9 ottobre 2012: si baciarono, lui le toccò il seno e la indusse a farsi baciare nelle parti intime. Sempre e solo quando in casa non c'era nessuno. Approfittando di quella ingenuità e di un rapporto esclusivo, quello che lega un padre alla propria figlia. Lei raccontò quello che accadeva quando lei e il papà, un impiegato di 55 anni, restavano soli all'educatrice, la madre venne informata e la ragazzina venen sentita dalla sezione speciale della Questura che si occupa di reati a sfondo sessuale che riguardano i minori. Vennero sistemate le telecamere all'interno dell'appartamento e il 19 ottobre dell'anno scorso l'uomo fu arrestato. Lui, difeso da Gianluca Vassanelli, ammise quelle attenzioni particolari nei confronti della figlia, negò che si fossero protratte per tre anni (sostenendo che era successo una volta sola e nel 2012) ma gli accertamenti erano iniziati nel febbraio dell'anno scorso, le immagini (stando a quanto è emerso) lasciavano ben poco spazio all'immaginazione per questo il pm Gennaro Ottaviano chiese e ottenne l'emissione di un ordine di custodia. Fu il gip Giuliana Franciosi a firmare l'ordinanza che fu eseguita un venerdì: gli agenti andarono a notificargli il provvedimento mentre si trovava al lavoro. La moglie (e madre della piccola) non si è costituita parte civile ma fin dall'inizio è stata affiancata da un legale, l'avvocato Matteo Nicoli. Lui è in carcere da allora e in gennaio il pm ha chiese il giudizio immediato. Ieri la condanna e la perdita di ogni «potere» sulla figlia più debole. Quella che avrebbe dovuto proteggere.F.M.
Fonte: http://www.larena.it/stories/dalla_home/510647_abusi_sulla_figlia_downil_padre_prende_5_an ni/
In carcere resterà cinque anni, ha perso la potestà di genitore, è stato interdetto in perpetuo da qualsiasi incarico che riguarda la curatela e la tutela. Non potrà rivestire alcun ruolo in scuole o strutture pubbliche frequentate prevalentemente da minori. La condanna e ciò che ne consegue: tutto contenuto nel dispositivo della sentenza pronunciata ieri dal giudice dell'udienza preliminare Paolo Scotto di Luzio a carico del cinquantenne che in tre occasioni tenne comportamenti ontronatura con una delle sue figlie, la più giovane e affetta da sindrome di Down. Cinque anni di carcere inflitti al termine di un processo celebrato con rito abbreviato nel quale sono entrate le dichiarazioni della giovinetta (che ora ha 16 anni ma quando si verificò il primo episodio ne aveva solo 13) rese dapprima a una delle insegnanti di sostegno che la segue e poi diventate una denuncia. Tre gli episodi contestati avvenuti nel novembre 2010, nel dicembre dell'anno successivo e infine il 9 ottobre 2012: si baciarono, lui le toccò il seno e la indusse a farsi baciare nelle parti intime. Sempre e solo quando in casa non c'era nessuno. Approfittando di quella ingenuità e di un rapporto esclusivo, quello che lega un padre alla propria figlia. Lei raccontò quello che accadeva quando lei e il papà, un impiegato di 55 anni, restavano soli all'educatrice, la madre venne informata e la ragazzina venen sentita dalla sezione speciale della Questura che si occupa di reati a sfondo sessuale che riguardano i minori. Vennero sistemate le telecamere all'interno dell'appartamento e il 19 ottobre dell'anno scorso l'uomo fu arrestato. Lui, difeso da Gianluca Vassanelli, ammise quelle attenzioni particolari nei confronti della figlia, negò che si fossero protratte per tre anni (sostenendo che era successo una volta sola e nel 2012) ma gli accertamenti erano iniziati nel febbraio dell'anno scorso, le immagini (stando a quanto è emerso) lasciavano ben poco spazio all'immaginazione per questo il pm Gennaro Ottaviano chiese e ottenne l'emissione di un ordine di custodia. Fu il gip Giuliana Franciosi a firmare l'ordinanza che fu eseguita un venerdì: gli agenti andarono a notificargli il provvedimento mentre si trovava al lavoro. La moglie (e madre della piccola) non si è costituita parte civile ma fin dall'inizio è stata affiancata da un legale, l'avvocato Matteo Nicoli. Lui è in carcere da allora e in gennaio il pm ha chiese il giudizio immediato. Ieri la condanna e la perdita di ogni «potere» sulla figlia più debole. Quella che avrebbe dovuto proteggere.F.M.
Fonte: http://www.larena.it/stories/dalla_home/510647_abusi_sulla_figlia_downil_padre_prende_5_an ni/