Visualizza la versione completa : niente riduzione numerica ne sotegno
Anna211061
09-07-2012, 16:56
salve a tutti,
oggi al ultimo colloquio è venuto fuori che il prossimo anno, la nostra tata nn avrà ne riduzione numerica ne sostegno al nido,appelandosi a una nuova legge...che nn mi hanno detto...(bho)
è vero o è una fandonia..ch adesso è così... cosa posso fare? un insegnate con 10 bambini....
Non so cosa puoi fare, non so bene come funziona il nido, forse potresti informarti in comune...mio figlio al nido non aveva il sostegno pero' 10 bambini e una educatrice mi sembra un po' poco, in effetti.
Anna211061
10-07-2012, 09:32
mi sembra poco anche a me come farà a seguirla?nn dico che una deve straci adosso 24 su 24 ma però uno a diceci...bho.
Ciao cosa dice l'equipe che la segue?
Le ore richieste per lei quante sono?
Chiederò a mia zia che lavora al nido se il rapporto 10 a 1 è "legale".
A presto.
Anna211061
10-07-2012, 10:46
grazie franci,
comunque sto cercando di capirlo pure io....l'equipe che la segue era rimasta a uno a 4,quindi è allo scuro del intera faccenda, poi la neuropsichiatra è andata in maternità e il 13 devo vedere quella nuova comunque lo faccio presente è ovvio...
anche se prima lo faccio presente in comune per chiedere chiarmineti....se comunque il nido nn può garntirmi le cose dello scorso anno ,anche aumntarmi 6 bambini di colpo mi pare troppo----o la si sposta in un altro nido tramite, il comune, che mi dia un minimo di granzie o ciccia rimane a casa(a questo punto perdendo anche la possibilità colpa loro di andare alla materna, però gli faccio firmare a tutti una lettera con scritto che sono loro a nn grantire il servizio in quanto nn grantisicono l'assitenza necessaria pattuita, voglio propio vedere....(che ovvimnte a quel punto.....diventa una cosa pubblica).-comunque fammi sapere sono curiosa.
Claudia.de
10-07-2012, 10:46
non ti posso aiutare perché non avendo fatto il nido mia figlia non saprei. Comunque anche a me sembra troppo uno a dieci
Anna211061
10-07-2012, 13:58
ho chimato in comune ,
allora la sezione sarà più ampia....in realtà saranno in 20(quando ho saputo il numero mi è venuto un colpo ma....)
(da 5 che erano)ma ci saranno due educatri,cioè il 10 a uno appunto più il sostegno tutta la mattina sarebbe uno a sette....così da avere comunque una riduzione spero che comunque si occupi dis eguirla durnate i giochi ma appunto ne parlermo in un colloquio( e il sotegno si occuperà anche del pranzo viso che mangia ancora imboccata)....(speriamo bene)mi sembra un po comunqu confusionario 20 bimbi...(si lo so l'anno dopo dovrà comunque andare alla materna ma per quest anno contavo su quel clima sereno, dello scorso anno...mah pazienza...nn so che dire.:(
io lavoro al nido ed anche Giorgio lo ha frequentato(non il mio perchè non siamo redidenti),dunque se ti garantiscono un educatrice di sostegno non centra il numero dei bambinni,es. quest'anno al nostro nido c'è un bimbo con la SdD e i gruppo dei piccoli dove è inserito (anche se lui ha compiuto 2 aanni lo scorso mese)è formato da 17 bambini,ha un educatrice che lo segue al mattino,il prossimo settembre questo gruppo diventerà di 25 bambini con 3 educatrici atempo pieno,una part time e l'educatrice di sostegno.
Quando Giorgio ha frequentato il nido era in un gruppo di 25 bambini con 3-4 educatrici che facendo i turni non erano sempre presenti e un educatrice di sostegno.
assicurati che ci sia l'educatrice di sostegno poi il numero degli altri bambini può variare.
Anna211061
11-07-2012, 12:17
scusa sergio ma se ho capito bene 3 educatrici a tempo pieno più pero il sosetgno...
opure 3- 4 edu (a turno e si sotiuisconos e se manca una,e una di sostegno) è una cosa diversa di
20 bambini due e ducatori e un supporto ...che lo danno in via nn ufficiale come se fosse un regalo, a mssoe e conesso sia vero,per i pranzi e i cambi mah...(che poi sincemnte mi è stato rispsto che la mia bimba è una bimba bene come se chiedessi chissà cosa...ma se ha la 104 ha diritto al sostegno nn centra come si presenta o se si vede poco fisicamente i problemi ci sono e basta.)la bimba va anche stimolta durante il giorno e seguita....nn sono mica tanto convinta di ttuo ciò... e comunque se avessi saputo prima che la sezione da 5 diventava 20 l'avrei mandata alla materna mi spiace ma è così adesso a luglio io dove la iscrivo.....????
scusa ma se una è malata rimane uno a 20.?con queste premesse rimane a casa intanto che posso iscrivera al asilo...
comuqnu visto che dopodomani ne aparlo con il nipi e vediamo se mi danno una mano isciverla in ultimis anche s voglio veder a luglio dove la iscrivo... in una matena con la 104 e il sostegno che ora nn è garantito a quanto pare.
Claudia.de
12-07-2012, 15:30
che ti hanno detto allora? Novità?
Anna211061
12-07-2012, 17:28
oggi siamo stati a definire la soglia uditiva x le protesi uditive è stata confermata una perdita neurosensoriale 70 dc domani andiamo anche a provare le portesi,al otomedical,devo fare tutta la tiritera x poi andare al asl per il contributo...che credo sia del 50 per cento del importo,...
e poi in tardamattinata andiamo dal nipi come da appuntamento...comunqu senza sostegno rimane a casa, cosa posso fare mica posso mandarla in un asilo di una sezione di 20 senza sostegno,(tra l'atro la cosa che mi fa imbestialire è che mi viene detto dalla tizia del comune che la bimba è bene che il soetgno lo danno a casi ben più gravi...ma se è sorda, ci vede poco, ha la sdd, non è autonoma,ma bene cosa?)certo al asilo socializza ma così non posso certo mandarla...senza l'asitenza necessaria...porpio nn mi sento preferisco teenrla acasa magari posso farle fare della logopedia a casa o un educatore che venga a casa per delle attività.....piuttosto di andare in un asilo così...per la socializzazione farà altre cose...
che amarezza se avessi saputo x tempo di questa cosa l'avrei mandata al asilo normale,ma nn credo riuscirò a iscriverla da nessuna parte a luglio poi...mah evviva l'onestà,comunque domani vedremo come fare mi spiace perchè comunque mi rendo conto che l'asilo x i nostri bambini è importante...ma se sono ben segiuti altrimenti si fa piu danno che altro.
Ciao, certo che è dura!
Dovresti comunque essere supportata dall'equipe in tutto questo. Ci dovrebbe essere una diagnosi, una richiesta di ore, cioè mi sembra che stiano semplificando troppo l'iter burocratico.
Mia zia mi ha detto che la legge dice che di fronte ad un bambino disabile devono ridurre il rapporto numerico. Ora mi darà i riferimenti.
Senti anche la npi se ce l'hai o lo psicologo di riferimento. Non decidere tutto da sola anche se poi l'ultima parola naturalmente spetta alla famiglia.
Ti abbraccio.
Anna211061
15-07-2012, 21:44
ciao,
abbiamo sentito la npi,e anche per lei la sezione di 20 senza sostegno è troppo...
il fatto è che spettava alla scuola avvisarci di questa cosa visto che appunto lo scorso anno era in una sezione ridotta.
dirlo a luglio è come dire le cose stanno così se vuoi mandala ma... se no niente...in realtà messa così ti mettono nella condizione di non mandarla.
se già quando c'era l rapportonumerico uno a 5 ho avuto roblemi figuriamoci in una sezione di 20.
la npi ci ha detto che putroppo er la richiesta di sostegno dovevamo farla entro gigno ec ecc con una loro relazione e fare un agravvamnto della 104 per avere tute le ore coperte vista anche la sordità....
ovvimnte tt questo nn può essere fatto a luglio e quindi rimangono due opzioni o mandarla così o tenerla a casa,la npi dice he è emglio stare a acsa e farle fare delle attività che in un ambiente poco funzinale che per un anno nn succede niente...però io continuo a pensare un anno senza asilo mah..
io vorrei riparlarne ancora anche in comune per cercare una soluzione meno radicale ma mi sà che è solo tempo sprecato.:( e alla fine per quella str... passerò io....
Ciao Anna, sinceramente non capisco il modo di procedere delle npi.
Mia zia mia ha detto che avete dei diritti e di lottare per farli rispettare.
So che e' dura ma io condivido il suo pensiero. Sinceramente la npi avrebbe dovuto richiedere le ore di sostegno a suo tempo, o lei o chi per lei, io a Tolmezzo sono seguita dall'Asl e da uno psicologo perché la npi non c'era fino a pochi mesi fa. Le carte per l'asilo le ha sempre fatte lui puntualmente, magari non brilla come iniziative e consigli ma non ci ha mai lasciati soli con le istituzioni. Valuta anche di cambiare asilo. Sinceramente tutti consigliano di mandare i bambini all'asilo non capisco perché per i nostri dovrebbe fare differenza!
Vi abbraccio forte, a presto.
Anna211061
16-07-2012, 13:12
ciao era stata fatta una riunione con tutti npi compreso,poi la npi che ci segiuva è andata in mternià contemporenatmnte anchel'assitente sociale è andata in maternià,ervamo rimasti al rapporto numerico 1 a 5 con sostegno....eano tutti daccordo.
che era quello giusto,la nuova ha provato a caercare la catrella della piccola e nn c'è!!!....sicnermnte nn so che cosa sia sucesso... dove cavolo è stata messa,per vedere come erano le cose....
nel frattempo quelli del comune hanno aporfitatto per fare come gli gira,ormai han fato così,e il bell è che se ne escono a dirmelo a luglio(insomma è un po cme dire nn ti vogliamo dai su...che è palese) è che nn posso prenderli tutti x il collo anche se certe volte mi verbbe voglia,.....ho chiesto anche di cambiare asilo a quella del comune mah....dal altra parte ho trovato una persona che se ne frega e mi ha risposto che nn essite un asilo che ci dia questa riduzione numerica,in qusto momento,ecc ecc...diciamo pure che nn hanno voglia di collaborare...comunque per rifare tutto mi ci vuole tempo materiale,al imps nn è che ti chiaamno in due giorni per avere un aggravamnto della 104... e nn ce l'ho tutto questo tempo perchè settembre è alle porte...perchè per rifare una relazione richiedere una garravamnto e tutto ci passa tmpo....e al asilo vogliono adesso le carte....non so se mi spiego...e se no tocca stare dove siamo o a casa.lottare si,ci ho provato... ma mica posso fare chissà cosa.....(anche se ho un rabbia) se mi avessero palesato questa cosa prima magari avrei agito di conseguenza ma a luglio.....pensavo bastasse la 104 che c'era già....comunque posso sempre provare a mandare mio marito magari cambiano idea...ma cosa possiamo fare ormai è andata così.posso solo teenrla a casa faremo altre cose,sono sicura che è sempe meglio che andare allo sbaraglio in una sezione di 20( e su questo nn ci piove ).....diciamo che nn è colpa del npi ma di quelli che dovevano avissare che le avevano deciso di cambiare le carte in tavola e dirlo subito non così a luglio....son combatutta al idea di farla rimanee a casa percè ho paura che poi sia ancora più in itardo rispetto agli altri....ma nn ho mica tante alternative.....???comunque ci proverò ancora a parlare ma mi sa che alal fine han vinto loro....
pensavo bastasse la 104 che c'era già....comunque posso sempre provare a mandare mio marito magari cambiano idea...ma cosa possiamo fare ormai è andata così.posso solo teenrla a casa faremo altre cose,sono sicura che è sempe meglio che andare allo sbaraglio in una sezione di 20( e su questo nn ci piove ).....diciamo che nn è colpa del npi ma di quelli che dovevano avissare che le avevano deciso di cambiare le carte in tavola e dirlo subito non così a luglio....son combatutta al idea di farla rimanee a casa percè ho paura che poi sia ancora più in itardo rispetto agli altri....ma nn ho mica tante alternative.....???comunque ci proverò ancora a parlare ma mi sa che alal fine han vinto loro....
scusa ma non ho capito una cosa: perchè devi aspettare l'aggravamento? Angelica quando ha iniziato l'asilo aveva l'indennità di frequenza e la 104 e bastava quella....
non puoi chiedere l'educatore? quello in teoria puoi fare domanda anche ora....
Anna211061
16-07-2012, 17:23
nn so che dire.....vedremo cme andrà a finire ma nn mi pare che tutta la storia abbia preso una bella piega.
forse a ritirarla fai sempre in tempo.... perchè non provi a mandarla e poi vedi come va?
Anna211061
17-07-2012, 12:31
maddy il discorso è che se una persona ente ecc mi da delle garanzie e poi dopo fa retromarcia senza motivo,e nn mi grantisce più quello pattuito io mi incavolo, e arà pure un mio diritto incavolarmi quando evdo calpetare mia figlia,per colpa loro nn sono più nei termini di isrverla alla materna dove almnoa veva delle garzni sicure. lasciamo stare vah.comunque ho appena mandato una lettera al avvocato ...magari a lui risponderanno in maniera adeguata....chissà.(comuqnue in una sezione coì sena sotegno nn la mando al massimo la iscrivo inaqualche modo alla materna e la mando appena arriva il sostegno)
Claudia.de
17-07-2012, 13:43
mi dispiace tanto!
nn sono più nei termini di isrverla alla materna dove almnoa veva delle garzni sicure.
Puoi fare un tentativo.Vai dal Dirigente del vostro Circolo Didattico e vedi se c'e' posto in un nido comunale.Le probabilita' sono basse...ma non si sa mai....;)
Anna211061
18-07-2012, 11:10
il dirigente è in ferie....(ovvimnte il sostituto è inferie bel disservizio)
ho appena chiamato l'assitente sociale ma nn c'è in questo momento nn so se ci sia nel senso che potrebbe essere in ferie.....al centrobimbi della riabilitazione nn risponde nessuno la segretaria è inferie..è ti risponde un disco....
Tieni duro Anna, tifiamo per voi!!!!
:) :) :)
Pensavo una cosa: ma JaJa non ha l'eta' per andare alla scuola dell'Infanzia?Al massimo puo' iniziare a gennaio.Qui da noi e' capitato...
Anna211061
19-07-2012, 09:59
giusi si l'ho pensato pure io!! e quasi quasi faremo così!!! mi serve solo una mano x capire come fare a iscriverla ma in questo momento nn c'è nessuno da nessuna parte il 26 rientra sia il diregente che l'ass sociale allora posso muovermi meglio...intanto comunque rompo...(una cosa ma lo sapete che il sostituto del dirigente è anche lui inferie o meglio non mi risponde..nn si fa mai trovare.... mi chiedevo è possibile che questa figura serva???a cosa??? visto che nn mi riponde e mi sta creando un dissiervizio e comunque lo segnalerò.)
Anna211061
19-07-2012, 12:19
allelulia son riuscita a parlare con il centro di riabilitazione.....
mariasole
19-07-2012, 15:57
ho chimato in comune ,
allora la sezione sarà più ampia....in realtà saranno in 20(quando ho saputo il numero mi è venuto un colpo ma....)
(da 5 che erano)ma ci saranno due educatri,cioè il 10 a uno appunto più il sostegno tutta la mattina sarebbe uno a sette....così da avere comunque una riduzione spero che comunque si occupi dis eguirla durnate i giochi ma appunto ne parlermo in un colloquio( e il sotegno si occuperà anche del pranzo viso che mangia ancora imboccata)....(speriamo bene)mi sembra un po comunqu confusionario 20 bimbi...(si lo so l'anno dopo dovrà comunque andare alla materna ma per quest anno contavo su quel clima sereno, dello scorso anno...mah pazienza...nn so che dire.:(
anche Mariasole ha avuto lo stesso rapporto in un nido di34 bambini. tieni conto che al pomeriggio dormono.
per l'esperienza cje ho avuto e che ho visto a volte, lavorando nello stesso ambiente, sono stati i bambini stessi il maggiore stimolo che ha avuto, sia in positivo con l'imitazione, sia in negativo, perché ha imparato a difendersi.
comunque la scelta migliore é quella che ti rende più tranquilla...ma se possibile non tenerla a casa. in bocca al lupo x tutto ma soprattutto x la salute della bimba
Anna211061
26-07-2012, 16:39
finalmente abbiamo fatto una riunione,con tutti, e adesso fanno una relazione x chiedere velocemnte l'educatore ho esposto tutti i problemi, che ha avuto durnate l'anno,tra l'altro quando è cominiato l'anno ci avevano chiesto diverse cose tra ui spazzolino e dentrifico, tra le cose che mi erano state restituite a fine anno, delle piccola c'era l'astuccio della chicco con spazzolino e dentrificio pensavo fosse finito e volevo ripiazzarlo l'ho aperto(in un anno di solito si finisce) e invece sopresa era tutto nuovo,sigilalto sia spazzolino che dentifricio, nn glielo hanno mai fatto usare ma ci rendiamo conto....jaja sa bene che lo spazzolino si mette in bocca....e la mattina si lava regolare i dentini...magari fa un po di casino con l'acqua ma lo fà...l'ho portato per fere vedere....dico possibile in un anno nn hanno fatto un tubo....nemmeno lavarle i denti che poi è insegerle che dopo mangiato si fa questa cosa...come lavrsi e mani dopo essere stata inbagno... mica per lavarli perfettamnte so che nn è capace di lavrli perfetti.... ma è il gesto che conta,mi è dispiaciuto ogni cosa che viene a galla mi fa pensare....se questo succedeva in una sezione di 5 in una di 20 cosa succederebbe.....mah...
quindi l'eduatore dovrebbe andarci la mattina....
Brava Anna!
Certo che fare questa riunione quasi ad Agosto sono stati proprio dei disonesti.
Vi abbraccio.
Anna211061
09-08-2012, 13:43
domani abbiamo un altra riunione :impiccato:
vi terrò aggironati....speriamo bene....nn so cosa apsettarmi dopo tutto quello che è sucesso ho una fiducia del prossimo....vistoa nche chi è il prossimo e visto e risposte... da fare spavento.:D vorrei sapere con che scusa se nè uscirà visto che nn mi ha telefonato piu la diretrice dei nidi mah....:eek:forse pensava di esseresi sognata che esisto?
Franceschino
14-08-2012, 19:39
Mi dispiace per questa situazione....nel nido comunale dove va Francesco la sua maestra ha solo 3 bambini compreso Fra invece di 6......e questo me lo disse al colloquio il pedagogista al nido.......inoltre ho saputo dopo che la sua maestra era stata presa apposta da un'altra classe perchè ritenuta la più idonea....infatti è fantastica.........spero riusciate a risolvere il problema perchè so per esperienza quanto bene fa ai nostri bimbi il nido...la socializzazione.....giocare con altri bimbi...tutti stimoli........
Anna211061
03-09-2012, 14:33
oggi è andata al nido,
dopo tre riunioni abbiamo una sezione di 10 bambini,con un insegnate gli altri 10 con un altra...in un altra seione....una edu in piu che però farebbe la spola tra una sezione e l'altra....
mia figlia ha le portesi udito (nn sono facili da gestir eh) vanno gestite dal adulto...!
se si spostano vanno in larsen e suonano e quuindi vanno ritolte e reinserite...sono agganciate al occhiale....perchè nn ce nessun altro modo...
a me lo hanno fatto vedere un giorno poi ho dovuto imparare, subito e fine perchè lei nns ente senza... oggi mi sono fermata mezz' ora glil'ho fatto vedere..li ho spiegato.... e io nn sono un pozzo di genio.. ma ...le ho sempre messe benino controllavo ecc...controllo sempre ogni 15 min massimo che siano ben dentro.
ovvimnte senza sostegno con 10 bambini è un grancasino !!!oggi è venuta casa è stata senza protesi.(cioè agganciate ma in larsen continuo)...evviva l'integrazione....!!!!!!!un bambinos ordo deve stare sordo...almneo potevao chiamarmi arei anche andata.
domani glielo rifaccio vedere ma se va vanti così la ritiro...insomma è mai possibile.... era chiaro che sarebbe finita così senza sostegno.
E chissa' Mirco?!?!? In questi giorni tel. al Dirigente per sapere quante ore ci danno.
Comunque cosi' non e' proprio giusto.Deve sentire gli altri bimbi!
Ciao Anna non vuoi tentare la strada del ricorso? Hai sentito Nocera?
Vi pensiamo un abbraccio forte, forte.
P.S.
Che bella Jaja nella foto su notizie :)
Loredana
03-09-2012, 23:27
Ciao Anna non vuoi tentare la strada del ricorso? Hai sentito Nocera?
Vi pensiamo un abbraccio forte, forte.
P.S.
Che bella Jaja nella foto su notizie :)
Era ciò che ti avevo suggerito anch'io tempo fa..... per me non esiste che non danno il sostegno alla bambina, Avv.Nocera ti darà tutti riferimenti di legge per far valere il diritto all'istruzione di tua figlia.
Non mollare!!!!
aledario
04-09-2012, 10:07
Siamo sempre agguerritissimi su questo tema e facciamo bene! Però, per una volta che possiamo vantarcene... fa piacere vedere che questa nostra tensione, insieme con tutto ciò che di buono è stato fatto negli ultimi 50 anni ... dall'Italia, si ... il nostro "BEL Paese"... ci da di diritto il primato dell'inclusione scolastica in tutta Europa. Questo grafico, riportato ieri sul blog di VITA, è evidentissimo nel messaggio che lancia. In Italia, solo un bambino su 10.000 va in una scuola speciale, a fronte di altre realtà nazionali, cui spesso guardiamo con invidia e/o ammirazione, che hanno percentuali 500 volte maggiori delle nostre!!! Siamo fieri una volta tanto... di essere italiani!
2100
Fonte: http://blog.vita.it/ricchiepoveri/2012/09/03/sostegno-scolastico-litalia-prima-in-europa/
Si io sono fiera, però quello che mi rode è che la legge non è uguale per tutti.
Quindi chi glielo ricorda a questi/e dell'asilo di Anna che c'è una legge da rispettare???
sono assolutamente d'accordo con Francesca. Rode che ci sia sempre qualche istituzione o qualche persona che si permette di ignorare la legge, o anche solo le buone prassi.
Io sto vivendo una situazione solo in parte simile a quella di Anna. Non si tratta di sostegno negato, formalmente, ma ho a che fare con una dirigente che snobba alla grande gli incontri con gli specialisti, glh e simili. Cosa si fa in questi casi? Si fa scrivere dall'avvocato? Io in qualche occasione sono tentata, quando dalla rabbia mi sento pronta a tutto. Ma poi mi chiedo se non sia il caso di tentare con maggior diplomazia, per non danneggiare la mia piccola.
Alla fine è un continuo chiedersi fin dove sia giusto procedere coi guanti di velluto e quando vale la pena alzare i toni... è uno sfinimento per me
aledario
04-09-2012, 11:53
Ovviamente la mia non era una "difesa d'ufficio" degli inadempienti... ci mancherebbe! ;-)... Era solo la constatazione che noi, almeno, possiamo lottare per i nostri figli avendo su questo tema la legge dalla nostra parte.
Altrove... anche questo è una chimera.
Per Maddy, trovo che usare gli strumenti di legge non sia danneggiare i nostri figli, l'avvocato Nocera poi è sempre un piacere ascoltarlo. Più diplomaico della legge!
Per Sandro sono pienamente d'accordo con te :)
I tuoi intenti, Sandro, erano chiari ;).
Il fatto è che secondo me in Italia deteniamo un altro record.... quello della capacità di aggirare le leggi, restando il più delle volte impuniti, perchè per far valere la legge occorrono soldi, tempo, capacità. E alle volte, come scrivevo prima, non ne vale la pena, nel senso che mentre attendi che giustizia sia fatta, devi comunque interagire con le persone con le quali stai litigando e alle quali hai affidato il bene più prezioso: tuo figlio, il quale rischia non solo di vedersi negati diritti, ma anche di essere considerato poco e male perchè i genitori sono visti come dei rompi.....
In questo senso davvero per me è un rebus capire fin dove ha senso lasciar correre e dove si può ragionevolmente sostenere che è meglio rovinare i rapporti che restare inerti
Come ti capisco Maddy....
Ma davvero pensiamo che l'inclusione scolastica sia data dal numero dei bambini iscritti a una scuola piuttosto che a un'altra?
Non dovrebbe essere invece misurata anche da quello che la scuola riesce a trasmettere loro, dalla qualità dell'insegnamento, da quanto la scuola è preparata per il loro diritto allo studio?
Il bel paese è quello dove ci sono da sempre le migliori leggi ma anche le peggiori applicazioni tant'è che è tutto italiano il detto: fatta la legge trovato l'inganno.
Mi dispiace ma non posso esser fiera di appartenere a un paese in cui per difendere il diritto ad esser seguito di mio figlio devo andare avanti a suon di ricorsi, minacce e controlli, dove devo passare l'estate a fare la semplificazione di lezioni di terza elementare perchè le maestre hanno ritenuto che mio figlio non fosse in grado di capirle, questa non è inclusione ma solo una cartina tornasole.
È facile includere i border line, difficile è farlo quando ci sono maggiori difficoltà e le insegnanti devono lavorare davvero su PEI e programmazione senza usare le fotocopie degli anni precedenti :(
Questa che abbiamo in Italia (almeno nell'Italia dive vivo io) non è inclusione ma la negazione del diritto ad imparare che mio figlio dovrebbe avere al pari degli altri.
aledario
04-09-2012, 15:10
Ma davvero pensiamo che l'inclusione scolastica sia data dal numero dei bambini iscritti a una scuola piuttosto che a un'altra? Come condizione propedeutica a tutto ciò che poi riporti tu in modo negativo e giustamente inc****** ... assolutamente SI'!
E aggiungo che non farlo è il rischio che ci può far azzerare decenni di lotte di chi ci ha preceduti, ed ha ottenuto non per sé ma per noi, qui ed oggi, almeno il diritto di gridare all'ingiustizia, con la certezza di essere dalla parte della ragione e della legge. Diritto che, diversamente, nemmeno potremmo vantare... con la conseguenza che potremmo essere costretti ad iscrivere i nostri figli alle scuole "speciali" (eufemismo... chissà perchè se applicato ai nostri figli questo aggettivo spesso suona bene, mentre applicato alle scuole... no?!). Capisco perciò la tua rabbia Paola, ma non giustifico le tue conclusioni.
Come condizione propedeutica a tutto ciò che poi riporti tu in modo negativo e giustamente inc******* ... assolutamente SI'.
E aggiungo che non farlo è il rischio che ci può far azzerare decenni di lotte di chi ci ha preceduti, ed ha ottenuto non per sé ma per noi, qui ed oggi, almeno il diritto di gridare all'ingiustizia, con la certezza di essere dalla parte della ragione e della legge. Diritto che, diversamente, nemmeno potremmo vantare...
sì però non possiamo fermarci qui.
Sono contenta dei successi delle lotte di chi ci ha preceduto, ma non basta se, come accade, l'applicazione della legge resta un optional. Non mi importa di essere dalla parte della ragione e nemmeno di poter gridare all'ingiustizia.
Mi importa che l'integrazione, l'inclusione, il diritto allo studio siano effettivi. E su questo mi sembra che, da nord a sud a est a ovest, c'è ancora da lavorare parecchio:(
aledario
04-09-2012, 15:35
D'accordo con te Maddalena, ma per tornare al tuo quesito originario... se tu decidessi di andare da un avvocato, oggi vinceresti la causa. A te spetta solo la decisione sull'opportunità di farlo.
Questa certezza non è poco credo.
Sul tanto che c'è da lavorare ancora, spero solo che noi oggi possiamo essere sufficientemente lungimiranti e virtuosi da lavorare con la prospettiva di chi ci ha preceduto... quello del beneficio per tutti, specie per chi verrà dopo di noi... cosa peraltro molto difficile al giorno d'oggi per tanti motivi, sia di contesto che di cultura individualista.
sì però non possiamo fermarci qui.
Sono contenta dei successi delle lotte di chi ci ha preceduto, ma non basta se, come accade, l'applicazione della legge resta un optional. Non mi importa di essere dalla parte della ragione e nemmeno di poter gridare all'ingiustizia.
Mi importa che l'integrazione, l'inclusione, il diritto allo studio siano effettivi. E su questo mi sembra che, da nord a sud a est a ovest, c'è ancora da lavorare parecchio:(
Infatti, anche perchè quelle statistiche poi vengono usate dalle scuole per dire che è già tanto che li prendono e a supporto del fatto che loro sono già bravi così. Ed ecco che abbiamo genitori che portano i figli a scuola solo quando c'è il sostegno facendoli passare dalla porta di servizio, genitori che sono grati agli insegnanti perchè li "tengono a scuola" anche se la maggior parte del tempo stanno fuori dalla classe perchè sono "poco gestibili", genitori che chiedono il favore di cambiare il pannolino a scuola o che pagano persone esterne per farlo (essì esiste anche questo!) perchè ci sono segretari che affermano che a cambiar i bambini si prendono malattie. Non può essere che viene seguito in modo adeguato solo chi ha famiglie valide alle spalle, che si informano sui diritti, sui programmi, sulle metodologie didattiche e chi invece ha natalità più sfortunate venga abbandonato a se stesso. Andiamo a confrontare la statistica degli iscritti nelle scuole speciali del Belgio, su quanti ragazzi vengono integrati lavorativamente dopo, su quanti riescono ad avere una vita indipendente dopo e confrontiamole con quelle dell'Italia e solo a quel punto potremo dire se davvero è il nostro il modello vincente. Il nostro modello sarebbe il migliore se venissero fatte le cose previste dalla legge ma laddove ci sono bambini che vengono fatti "pascolare" tutto l'orario scolastico mi domando che senso ha tenerli iscritti alle scuole "normali" giustificando la scuola per il fatto che li accetta e che va già bene così, mi dispiace ma non va per niente bene così e dovremmo essere i primi ad indigarci per quelle statistiche rapportatandole a quelle della qualità dell'insegnamento per i bambini con disabilità.
se tu decidessi di andare da un avvocato, oggi vinceresti la causa. A te spetta solo la decisione sull'opportunità di farlo
Sull'avvocato Sandro intanto devi conoscere la legge prima e averci i soldi per andarci dopo e non sono due cose così scontate soprattutto di questi tempi... e non è neanche così scontata la vincita della causa, non in Italia almeno :( dove è tutto relativo.
D'accordo con te Maddalena, ma per tornare al tuo quesito originario... se tu decidessi di andare da un avvocato, oggi vinceresti la causa. A te spetta solo la decisione sull'opportunità di farlo.
Questa certezza non è poco credo.
Sì hai ragione, non è poco, anche se l'ideale sarebbe che si capisse lo spirito delle leggi, non solo i dettami, e lo si applicasse senza necessità di controversia.
Per far applicare i dettami della legge ove disattesi, possiamo ricorrere all'avvocato.
Purtroppo perchè trovi applicazione lo spirito della legge, occorre tanta tanta cultura e tanto tanto lavoro da parte nostra
aledario
04-09-2012, 16:11
[...]mi dispiace ma non va per niente bene così e dovremmo essere i primi ad indigarci per quelle statistiche rapportatandole a quelle della qualità dell'insegnamento per i bambini con disabilità.
Non dimenticare che non esiste "solo" la SDD... c'è anche altro al mondo, per esempio la possibilità data a ragazzi come Simone di fare un'esperienza in un CSE "all'interno" di una scuola elementare, con rapporto educatori/ragazzi 1 a 2... dove i ragazzi delle classi lavoravano con lui e gli altri "gravi" a gruppetti ed a turno, come parte integrante del programma scolastico, e dove Simone si recava in aula in momenti in cui era possibile per lui "reggere" la lezione. Dove TUTTI, sia Simone, che anche i "normo", imparavano a convivere con il proprio e l'altrui limite, vivendo a stretto contatto... dove uno degli obiettivi della scuola era una volta tanto non un mero fatto didattico ma un obiettivo di "cultura"... lo stesso obiettivo che diciamo di perseguire noi!
Ripeto... capisco tutto, rabbia, frustrazione, scoraggiamento (sembra quasi dalle vostre parole che io non ci debba essere passato!!! Mentre forse, scusate la presunzione... ho un pochino più di esperienza per "diversi" ;-) motivi), ma non riesco a condividere il nichilismo e la presunzione di chi afferma con le proprie parole che "dall'altra parte" c'è solo cattiva volontà, inefficienza, malizia etc etc. NON E' COSI'!
E mi piacerebbe tanto che qualche professionista della scuola potesse dire la sua in proposito.
Sull'avvocato Sandro intanto devi conoscere la legge prima e averci i soldi per andarci dopo e non sono due cose così scontate soprattutto di questi tempi... e non è neanche così scontata la vincita della causa, non in Italia almeno :( dove è tutto relativo.Certo! Fortunatamente al giorno d'oggi esistono anche Associazioni, patronati, forum su internet, facebook e chi più ne ha più ne metta. Ma forse anche qui vogliamo vederci solo il male, che sicuramente c'è, senza riconoscere l'immensa fortuna delle risorse a disposizione di tutti?! La vincita della causa, dove c'è il sostegno della legge... non è in discussione.
ma non riesco a condividere il nichilismo e la presunzione di chi afferma con le proprie parole che "dall'altra parte" c'è solo cattiva volontà, inefficienza, malizia etc etc. NON E' COSI'!
ehi, io questo non l'ho detto e non lo penso ;)
Nella mia breve esperienza ho incontrato un'insegnante di classe fantastica, assolutamente disponibile, anche oltre il perimetro del suo incarico. Più o meno le stesse cose posso dire dell'insegnante di sostegno.
Purtroppo sono anche incappata in una direttrice che vanifica i loro sforzi frapponendosi tra loro e gli specialisti e pur senza violare manifestamente la legge ne travisa ampiamente i contenuti.
Insomma, non è tutto nero, per quello che la mia poca esperienza mi suggerisce, ma un pò grigio sì
Ho passato tutta l'estate ricordandomi che posso fare ricorso per le 25 ore e sicuramente vincerlo.Ma da italiana mi aspetto di fare domanda per le 25 ore, ricevere la risposta positiva e recarmi il primo giorno a scuola tenendo serenamente per mano mio figlio.
Invece non mi è arrivata ancora risposta e la direzione non mi risponde.
Se devo essere sincera preferisco spendere il mio tempo, i miei soldi e le mie energie in altri modi...
Conosco bambini che frequentano scuole speciali all'estero: anche lì dipende molto da situazione a situazione, come al solito sono le persone a fare la differenza. Sarei interessata anch'io a conoscere le statistiche relative all'inserimento nel mondo del lavoro di bambini che sono andati a scuola, ad esempio, in Belgio.
In ogni caso ho sentito questi genitori lamentarsi perché gli obiettivi (della classe speciale) sono troppo bassi, il bambino perde interesse e non si impegna più. Ho sentito di bambini lasciati a “scaldare il banco”… tutto questo all’interno di scuole speciali create, in teoria, a misura di bambino con ritardo cognitivo.
Ho visitato una scuola in Finlandia all’avanguardia per quanto riguarda l’inserimento di bambini con ritardo cognitivo in una scuola comune, ebbene mi è venuta la pelle d’oca quando sono entrata nell’aula dedicata ai bisogni educativi speciali: tutti i banchi erano girati verso il muro e circondati da separè di legno così che i bambini “mantenessero la maggior attenzione possibile senza disturbarsi a vicenda".
Forse negli ultimi tempi le cose stanno un po’ cambiando (i miei dati risalgono a qualche anno fa) e, mentre noi stiamo un po’ facendo marcia indietro riducendo il sostegno e aumentando il numero di alunni per classe, all’estero comincia a muoversi qualcosa.
Paola hai ragione dicendo che una buona legge non è garanzia di un successo scolastico per i nostri figli, però credo che sia comunque un buon punto di partenza. Il problema è, semmai, come farlo applicare correttamente.
Sappiamo tutti che il sostegno è “sulla classe” non sul bambino, che il bambino certificato è “onere”di tutti gli insegnanti, ma purtroppo non sempre questi principi vengono messi in pratica.
Da anni si cerca di valutare il servizio degli insegnanti per dare gratificazioni a chi svolge il proprio lavoro con dedizione e competenza ma è una questione davvero difficile, si rischia di valutare solo le conoscenze teoriche, è quasi impossibile dare una valutazione oggettiva di come ci si prende cura dei propri alunni, determinare se l’insegnamento è davvero adattato alle esigenze di ogni singolo alunno.
Nelle scuole inglesi, ad esempio, gli insegnanti sono sottoposti a frequenti controlli piuttosto severi, attraverso dei test viene valutato il livello iniziale degli alunni e poi confrontato con prove successive: se gli alunni imparano molto l’insegnante è stato bravo ed ha delle gratificazione economiche, altrimenti rischia addirittura delle sanzioni.
In un modello simile i nostri figli (e intendo tutti, anche quelli “più speciali ancora”) sarebbero una notevole “zavorra”, non sempre le competenze che acquisiscono sono commisurate allo sforzo fatto per insegnargliele!
Per quanto riguarda il percorso scolastico di Adriano finora, tra tre anni di nido e tre di scuola dell’infanzia , devo dire che siamo stati molto fortunati, abbiamo trovato situazioni e persone che non solo non ci hanno fatto capire di farci un favore nel tenerlo in classe, ma hanno cercato di fargli fare ogni esperienza utile al suo sviluppo fisico, emotivo e cognitivo. In realtà un po’ “ce la siamo andata a cercare”, in relazione alla scuola ad esempio, non abbiamo scelto quella sotto casa ed abbiamo richiesto all’atto dell’iscrizione che Adriano fosse inserito nella sezione che volevamo noi (ma questo lo fa anche qualunque genitore “normale”). Da genitore che nella scuola ci lavora pure, ciò che mi fa più arrabbiare è proprio questo: essere in balia della sorte o comunque doversi dare un sacco da fare per scovare le situazioni ideali.
Questa rabbia, che nel caso di noi genitori speciali è aumentata all’ennesima potenza, l’ho provata per la mia primogenita, bambina “normale” che ha sempre frequentato la scuola senza alcuna difficoltà, per una serie di eventi (ai quali si poteva comunque dare un altro corso) non si è trovata nella condizione “ideale”.
Certo ha imparato tutto ciò le è stato proposto e va a scuola piuttosto serena, però so che in altre situazioni, anzi qui con voi posso essere del tutto sincera, con altre persone avrebbe sicuramente avuto di più, molto di più.
Paola è assurdo che tu debba metterti a casa a fare tutta una serie di attività e produrre materiali al posto delle insegnanti!
Questo è uno dei motivi per cui abbiamo smesso di rivolgerci a specialisti privati che promettevano miglioramenti visibili nelle abilità di Adriano: non trovo assolutamente giusto che noi genitori dovessimo metterci a costruire libri, creare cartelli e far lavorare nostro figlio come se fosse a scuola.
A scuola le insegnanti si sono sempre dimostrate disponibili e spesso hanno collaborato mettendo in pratica i suggerimenti degli specialisti, ma questo è sempre stato un di più, in ogni caso hanno sempre proposto ad Adriano attività adeguate che gli hanno permesso di mettere in pratica le sue potenzialità.
In fondo, come dicevamo, è già tutto predisposto, le leggi ci sono, basterebbe solo svolgere il proprio lavoro con competenza e, soprattutto, buona volontà.
Anna211061
04-09-2012, 17:41
oggi sono stata di nuovo li per il tempo necessario gli ho fatto mettere occhiali e portesi ..con aiuto...mio, spiegando per benino...
oggi li ha tolti 3 volte e in due(io lo faccio da sola)tentano per diversi minuti di mteerle le portesi,a volte con sucesso altre no,è vero le maestre ci porvano,ma nn è possono lasciare soli gli altri 10 nn mis embra mica tanto fattibile la cosa sono piccolini.....metti che mentre mia figlia si toglie le portesi uno fa la cacca,un altro sia arrampiaca su un tavolo,uno litiga con un altro tutto puo succdere....in 10 15 minuti.... insomma hanno due anni eh... che fanno...?è un ipotesi relae ...o mentre mangiano...o mentre fanno una qualasiai attività gli tocca mollare tutto e metetrle su e nn è così facie visto che devono farlo in due...anche perchè nn avendo esperienza forse pratica ecc la cosa è complicata e senza nn lei sente..non è manco colpa loro,almneo vedo che ci provano rispetto a ieri(nn so forse io ho piu manualità, forse ho meno paura di farle male perchè mis ento tranquilla,nn saprei)...comunque è colpa del comune che a una bamina he oltre alla sdd ha anche altri handicap nn gi da quelloc he serve... ha peccato di presunzione come se tutto fosse facile(la dirigente con la sua presunzione mi ha fatta passere per rompi.... che mia figlia è una bambina bene mica me lo son scordato eh...chissà magari dovrebbero dire a lei adesso che vada a aiutare..o a cambaire qualche pannoloni intano che loro imparnao a inserire bene le portesi....!!!)...e chi ne paga le spese è mia figlia!!! che si innervoscisce,era tutta sudata..ma dai...
che rischia poi di rifiutare le portesi perchè diventa fastidioso metterle, ma già immagino con l'andare del tempo diventerà un casino lo so...adesso nn sono ancora tutti inseriti i bambini ,ma dopo che succedera'?? ...ribadisco nn è cola loro anzi loro ci provano sul serio , ma nemmeno mia io le richieste le ho fatte....ho le copie delle richieste... oggi ho ricontatto lassitente sociale messa al corrente di tutto anche di ieri....ieri è stata tutto il giorno con le portesi che fischiavno,nn posso pensarci...sta notte nn ho domrito dalla preoccupazione, ma allora un geniotre deve stare così con questa ansia...?e un bambino deve stare così? è questa l'integrazione di cui parli sandro?....quando basta applicare la legge articolo 12 e 13 della 104....i bambini sordi hanno diritto ad avere un assistente alla comunicazione a ogni scuola di ogni ordine e grado anche al asilo nido.....certo ambhe con i tagli chissà pensavano di risparmire ma così ci rimettono tutti eh...
mia figlia ha diritto ad andare al asilo eh vero e cercherò di fare in modo che sia ben seguita ma se nn ottengno una ssitenza specilizzata nn sarà piu un suo bene,ma di nessuno..che vantaggio ne possono trarre dei bambini piccoli se nn riescono a seguire piu nessuno...e torno dire le maestre mi sembrano anche carine,ci porvano, si danno da fare ma nn possono mollar tutti ogni un per due le capisco e gli ho anche detto bisogna he anche loro dicono come stanno le cose!!!... ci saranno momenti in cui nn potranno farlo e dopo ieri è meglio pensarci per tempo. ....non so se ci capiamo....nn voglio piu di quello che le spetta ma il giusto si...
Ho passato tutta l'estate ricordandomi che posso fare ricorso per le 25 ore e sicuramente vincerlo.Ma da italiana mi aspetto di fare domanda per le 25 ore, ricevere la risposta positiva e recarmi il primo giorno a scuola tenendo serenamente per mano mio figlio.
Invece non mi è arrivata ancora risposta e la direzione non mi risponde.
Se devo essere sincera preferisco spendere il mio tempo, i miei soldi e le mie energie in altri modi...
Io insegno nello stesso istituto comprensivo che frequenterà mio figlio ma, ad una settimana dall'inizio delle lezioni, non solo non so ancora chi sarà l'insegnante di sostegno (le insegnanti ci sono già, solo non sono ancora state ufficializzate le assegnazioni) ma neppure so quante ore di sostegno e di educatore comunale gli sono state assegnate...
Dopo averci riflettuto parecchio ho deciso che, se avrà 11 ore di sostegno (quindi rapporto 1:2) e almeno 10 di educatore, tenendo conto che frequenterà un tempo scuola di 27 ore, non farò ricorso, se non altro per motivi "diplomatici" (la dirigente non la prenderebbe tanto bene) e per evitarmi un bel po' di mal di stomaco.
Mi consolo pensando che anche poche ore con un'insegnante valida inserita in un team di persone che svolgono il loro lavoro con competenza sia meglio di una copertura totale con persone mediocri.
ehi, io questo non l'ho detto e non lo penso ;)
Nessuno l'ha detto, maddy, almeno non su questo forum ;). Però fa sicuramente effetto messa così ;) Certo è che non è o tutto bianco o tutto nero e non accettare che esiste anche l'ombra oltre che la luce fa in modo che chi vive all'ombra rimanga sempre nell'oscurità perchè è più facile disinteressarci ad esso, anche se si vive indubbiamente meglio. Esistono realtà diverse per cultura e storia nel nostro paese ed è inutile continuare a negarlo, perchè è affrontando i problemi che si risolvono.
Nel mio piccolo Davide è sempre stato trattato bene (anche se devo preparare il materiale d'estate ;) ), con rispetto, affetto e trattato con dignità dalle sue insegnanti, le cui carenze sono più imputabili alla formazione e al seguimento che non hanno avuto dalla scuola e dalle istituzioni (basti pensare che non esiste un npi o un pedagogista che supervisiona e le aiuta nel pei), che alla loro volontà (perchè di fatto c'è buona volontà). Detto questo però quando mi è stato chiesto di partecipare a glhi e consiglio d'istituto dagli altri genitori, ho accettato (togliendo altro tempo alla famiglia e a Davide) trovandomi di fronte realtà che neanche immaginavo e che non erano quella di Davide, proprio perchè non esiste solo la sdd e mi sono trovata, mio malgrado, a fare lotte che non erano le mie, ma se avessi pensato che esisteva solo la luce e me ne fossi stata a casa a seguire mio figlio, sicuramente avrei avuto molti mal di pancia in meno e non saprei neanche che nella scuola ci sono persone che pensano che le "brutte malattie" si trasmettono con il cambio di un pannolino di una bambina di 9 anni perché non parla nè cammina. Questa ignoranza (che non è nè cattiveria nè malizia tanto che alla fine mi è pure stato chiesto scusa), però, esiste e va affrontata, con notevole dispendio di energie fra l'altro, e le argomentazioni vanno indirizzate su quelli che sono i veri problemi (es carenza di infrastruttura) e spesso siamo noi genitori a doverlo fare... poi è ovvio che laddove ci sono insegnanti, dirigenti, e specialisti capaci le famiglie sono molto alleggerite in questo ma, purtroppo, non è sempre così.
Nessuno l'ha detto, maddy, almeno non su questo forum ;). Però fa sicuramente effetto messa così ;)
non ho capito :confused:
Loredana
05-09-2012, 01:46
sì però non possiamo fermarci qui.
Sono contenta dei successi delle lotte di chi ci ha preceduto, ma non basta se, come accade, l'applicazione della legge resta un optional. Non mi importa di essere dalla parte della ragione e nemmeno di poter gridare all'ingiustizia.
Mi importa che l'integrazione, l'inclusione, il diritto allo studio siano effettivi. E su questo mi sembra che, da nord a sud a est a ovest, c'è ancora da lavorare parecchio:(
Putroppo è così, anche per me ancora per la maggior parte, quella dei nostri figli, è una "falsa" integrazione.....ma sempre meglio di quando c'erano le scuole speciali che speriamo di non doverle mai più rivedere.
Però Maddy per rispondere al tuo quesito se procedere con i guanti di velluto o alzare i toni, posso dirti senza ombra di dubbio, per esperienza diretta, che quando il dirigente fa le orecchie da mercante io ho adottato il metodo di mettere tutto per iscritto con riferimenti di legge e relazioni del NPI e di pretendere risposta scritta. Devo dirti che il medoto ha funzionato a perfezione. Sostegno a copertura totale e quest'anno ho preteso che spostassero Francesco in una sezione con non più di 20 alunni, domanda accolta!
aledario
05-09-2012, 09:02
non ho capito :confused:Mica dovevi capire tu! ;-) La frecciatina era rivolta altrove :-. Ma la reputo comunque ingiustificata.
Vi ho letto tutto di un fiato, probabile mi sia persa qualcosa... mi è rimasto un senso di disagio....
Mi chiedo, ma chi controlla il rispetto delle leggi? Ci sono tre parti in gioco, il legislatore, chi le deve attuare e poi la parte che deve beneficiarne/subirle.
Ognuno dovrebbe fare la sua parte, io ho lottato a volte ho perso a volte ho vinto è una rottura ma la penso come Sandro abbiamo acquisito un diritto da persone che hanno lottato prima di noi e io non voglio buttare via questo bagaglio.
Per le scuole speciali mi spiace ma io dico no assolutamente, perchè la scuola non è solo imparare è anche e soprattutto stare con gli altri, Giovanni in paese lo conoscono tutti e nessuno lo guarda in modo strano, è perchè noi siamo presenti in tante attività ed ha avuto modo di essere inserito in vari contesti, non mi interessa che trovi un lavoro una sua casa ma che poi sia emarginato, ma non lo vorrei nemmeno per mio figlio Stefano.
Mio fratello, persona normodotata, a scuola è stato sempre l'ultimo degli ultimi e mia madre per non scontentare gli altri ha sempre fatto buon viso a cattivo gioco ma chi ha pagato è stato mio fratello.
Per me la cosa peggiore che esista è aspettare che gli altri ci risolvano il problema, mi dispiace ma gli altri non sanno cosa è bene per noi.
E qui si apre un altro punto cosa è bene per noi??? E' relativo.
L'importante è che ci si senta sereni, metodo non metodo, compiti a casa e non, integrazione e non, scuola speciale e non, dipende........
Se vogliamo un paese più "etico" dobbiamo metterci in prima linea se necessario, mi dispiace è una rottura ma è così.
Per Anna magari oggi ci mettono 10 minuti, poi dimani 9 poi sempre meno...
Come sempre ho tante idee e ben confuse :) :) :)
Ho letto tutto..tutto d'un fiato come spesso capita e mi sono venute in mente un sacco di considerazioni..cerco di esporle senza fare troppo macello!:rolleyes:
1- Sono fiera del mio Paese e della legislazione che è in vigore ormai da un ventennio???
si lo sono! ho sempre sostenuto che la 104 sia un vero e proprio trattato sociologico che tutta Europa ci invidia e fa bene ad invidiarci! non esitono altre nazioni con qs. base legislativa e quindi i nostri "colleghi" genitori partono se non altro svantaggiati!
2 - la tutela legislativa viene applicata come dovrebbe?
ahimè no!:mad: per lavoro mi occupo anche di inserimenti scolastici e lavorativi e purtroppo spesso i diritti sono negati, portando frustrazione a chi vive questa negazione come una delle conseguenze.
parliamo di scuola: riproponiamo il grafico come strumento..negli utlimi 10 anni il nr di ore assegnate è in trend negativo..Giusi parla di 25 ore di sostegno: e chi le ha mai viste?????? ma non solo su Lety..su ognuno dei miei disabili in generale (che numericamente non sono pochi!)! anche sugli 1:1 in deroga se va bene te ne danno 12..magari 18!!! se vi facessi vedere i dati del Comune per cui lavoro scoprireste che la mia spesa per l'assistenza educativa scolastica è aumentata in 8 anni del 400%!!!!:eek: e secondo voi perché????? ci sono più certificati??? ci sono meno ore di sostegno??? c'è ormai l'abitudine a pensare che un bimbo certificato debba necessariamente avere la copertura totale altrimenti il corpo insegnante va in palla??? ma secondo voi i nostri figli davvero non hanno la capacità di poter stare in classe senza qcn a fianco?? (questa è un pò ot però!;))
parliamo di lavoro: ho visto gli spot proposti in un altro post, sto vedendo quello in TV (che mi piace un sacco) conosco persone che sono state inserite (e ne abbiamo qui ) e che magari hanno dovuto lottare, però ce l'hanno fatta...ma in qs periodo di crisi anche la 68 è andata un pò a ramengo, quindi le ditte preferiscono "pagare la multa" piuttosto che assolvere l'obbligo:( come dargli torto??? non conosco le esperienze lavorative degli altri Paesi, anche io sarei curiosa di confrontarmi su questo tema, anche se forse è un pò prematuro per Lety:P
3- lotta dura:oiul: o guanti bianchi:ffds: con le istituzioni??
la via di mezzo direi...a colloquio coi "capi/dirigenti" utilizzerei in primis (o almeno così ho fatto fino ad adesso) il sorriso angelico ed educato mentre portavo riferimenti normativi certi! e poi su alcune cose si molla, laddove si può farlo, su altre si pretende...certo se mi dovesse capitare di vedere che non c'è collaborazione (ed è già capitato non in ambito scolastico, vi ricordo il problema che ha avuto Lety per l'iscrizione in piscina) dal sorriso angelico spuntano i denti di una leonessa e lì si minaccia l'intervento legale...perchè a tutto c'é un limite!!
4- cos'è la VERA integrazione??
mio figlio seduto in un banco di una scuola normo, magari snobbato dai pari (e quante volte succede?) o magari mio figlio seduto in un banco assieme ad altri bimbi h con cui però interagisce????
qs è una domanda che da tanto che mi frulla per la testa, a cui ancora non ho trovato risposta...qual'è il limite, se c'é, o qual'è il momento in cui dal contesto normo "passo" al contesto disabile??? mi spiego meglio: per il bene dei nostri figli li "riabiliatiamo" a più non posso, cerchiamo di fargli vivere tutte le esperienze tra normodotati possibili (in primis la scuola) e poi arriva un certo punto in cui (magari finito il ciclo scolastico?) tutto, o quasi (parlo del territorio in cui vivo) sparisce: da una scuola normo, da una vita con gli altri, mi trovo magari in un CSE??? perché é l'unica cosa che c'é?? da pseudo normo ad handy in un'estate magari??? ma secondo voi qual'è il limite? qual'è il bene pre in nostri ragazzi? sono OT scusate lo so..
Scusate se devio un po' il percorso del post ma la considerazione 4 di Laura mi ha smosso cose che da tempo girano nel cervello e altrove.
Giorgio fino a 2 anni fa ha frequentato scuole normali:nido ,materna,elementari,medie,poi ha fatto 2 anni si superiori in un istituto professionale ma dallo scorso anno scolastico lo abbiamo inserito in un corso regionale per ragazzi disabili.
IO ho avuto e temo ancora un po' adesso,una grossa resistenza a compiere questo passopoichè mi dicevo ''mi sono ''sbattuta'' per fargli frequentare bimbi e ragazzi neurotipici ed ora.....''
La scelta è stata fatta perchè la scuola superiore che frequentava era 3+ 2 cioè alla terza si prende una qualifica e solo chi vuole fa 4 e 5 ,perciò frequentando la terza avrebbe avuto un certificato di frequenza(non la qualifica per lui) ma che veniva considerata come iter scolastico concluso dalla regione non permettendomi così di frequentare corsi regionali come quello che sta facendo ora.
La faccenda è che io ho scoperto cioè in primavera(2011) e dovevo nel giro di due mesi decidere cosa fare nel proseguo scolastico di Giorgio,la pedagogista del comune ha rincarato la dose dicendo che dopo la terza non avrebbe garantito l'educatrice comunale e Giorgio aveva come sostegno statale 9 ore settimanali su 30 di frequenza.
Tutto per dire che la situazione mi ha messo profondamente in crisi e come dice Laura in un estate siamo passati dall'inclusione al corso dedicato ai disabili.Giorgio è tranquillo ,la scuola lavora bene,faranno inserimenti di tirocini lavorativi ,ma io in fondo al mio cuore sono ancora dispiaciuta del cambio,mi dico che sto lavorando per un suo eventuale inserimento lavorativo ma......
Certo ,ci sono anche altri ambiti diversi da quello scolastico ed anche lì ''mischiamo'' un po' le cose però la scuola rimaneva per me un grosso ambito di scambio con i pari neurotipici.
Mi scuso ancora per la deviazione del post ma dovevo tirare fuori e Laura me l'ha offerta su un piatto d'argento
Scusate se devio un po' il percorso del post ma la considerazione 4 di Laura mi ha smosso cose che da tempo girano nel cervello e altrove.
...
Mi scuso ancora per la deviazione del post ma dovevo tirare fuori ...
non sono l'unica quindi che ha questo pensiero in testa!:(..la cosa mi "consola" perchè so che ogni aspetto, anche "crudo", posso condividerlo e posso avere la possibilità di confrontarmi!;)
Anna211061
05-09-2012, 21:35
oggi siamo stati al collaudo protesi ancora nn va bene il volume delle portesi percepisce solo i toni alti per i bassi e il parlato siamo ancora lontani...il volume verrà regolato in questi mesi quindi è una fase di assestamento avevo notato che qualche cosa ancora nn arriva...ma nn ero sicura... intanto deve abituarsi piano piano ai suoni quindi e alzeranno il volume di volta in volta ...e quindi deve portare le portesi a casa e al asilo.
sono ancora scossa per quello che ho visto e per come l'ho vissuto....mi sono perfino sentita male ieri sera...ecco perchè poi nn ho piu scritto.
ho richiamato l'assitente sociale per avvisarla di quello che è sucesso...perchè quello che è sucesso comunque è una cosa grave e nessuno mi ha chiamta, erano due insegnati con 4 bambini, visto che sono ancora in inserimento e me l'hanno lasciata sorda con il fischio...vi rendete conto? intanto ho scritto una lettera che spediremo io e mio marito al comune per far applicare la legge dandoci del personal specializzato come dice la legge... nn esiste che fanno le prove sulla pelle di mia figlia inserendo male le protesi tra l'altro io devo stare tranquilla quando lei è al asilo nn in ansia col telefono attacato aspettando che mi chiamino da un momento al altro, e se nn mi chiamano nn faccio che pensare a chissà che stanno facendo...
.ho avvisato anche il centro che la segue e il tecnico e venerdi faremo un altra riunione....non è nemmeno iniziato l anno e siamo a quota tre riunioni ma vi sembra normale???..(queste cose fanno perdere tempo ai geniotri che devonoc ercarsi le leggi scrivere letteere fare riuninoni.. per poi rischiare di dover andare per vie legali per un sacrosanto diritto sena contare lo stress e la tensione e la delusione, e altro a trovarla così )nel fratemmpo la tengo a casa finche nn ha quello che le spetta nn si puo così.....ci rimette la salute e quel po di residuo uditivo che le è rimasto...e io nn sto tranquilla...
francesca il problema nn è dei 10 15 minuti è che vanno inserite corette se no è tutto inutile anzi è peggio che sorda.
Anna Rita Fracchiolla
05-09-2012, 22:59
mi riallaccio a Laura e alla mamma di Giorgio. Credo che la risposta su cosa sia meglio in realtà per loro sia legata molto alle esperienze avute nell'ambito scolastico con i nostri figli. Io ho sempre avuto per Marco sia all'asilo, elementari e medie il massimo delle ore di sostegno 24 e 18 nelle medie e ho anche avuto la fortuna di incontrare ottime insegnanti di sostegno e curriculari che hanno cercato di inserire al meglio Marco nel resto della classe. Ora sta per iniziare le superiori all'alberghiero che prevede un ciclo di studi simile a quello enunciato dalla mamma di Giorgio. Essere inserito in una scuola "normale" al momento per me è la scelta migliore che ha permesso a mio figlio di sentirsi come gli altri (in molte cose) e stimolato ad apprendere cose nuove per poter interagire con i suoi compagni.
Anna, mi spiace tanto di tutta questa storia.
Hai provato ad informarti per il diritto all'assistente alla comunicazione? E' una figura che dovrebbe essere garantita per i casi di sordità e/o ipovisione, almeno alla scuola dell'obbligo, al nido in realtà non saprei.
aledario
11-09-2012, 10:00
Casualmente pochi giorni dopo aver discusso in questo thread sull'orgoglio e/o la vergogna di essere italiani, sul tema dell'inclusione scolastica & c, mi sono imbattuto in questo bellissimo brano di Marco Paolini, tratto dal libro che sto leggendo ora, "Ausmerzen - Vite indegne di essere vissute", la trascrizione su carta del monologo teatrale andato in onda nello scorso gennaio 2011, che raccontava del programma di sterminio T4. Ve lo regalo, perchè molto meglio di come sono riuscito a fare io, penso esprima i concetti che io volevo condividere con quella semplice sottolineatura, in maniera equilibrata e onesta, tra coscienza che il bene ed il male non stanno mai da una parte sola, e quella che orgoglio non significa rassegnazione verso ciò che non va e può essere cambiato.
Venticinque
Una barzelletta di Don Camillo: quando i comunisti c’erano ancora e si incontravano ai congressi dell’internazionale socialista, fraternizzavano facilmente. Quando si ritrovavano a distanza di anni, gli italiani abbracciavano i compagni russi e chiedevano: «Come va, come va?» E i russi rispondevano sempre: «Non possiamo lamentarci».
Noi invece sí, siamo in democrazia e quindi ci lamentiamo spesso.
Quando pensiamo all’Italia prevale un affettuoso pensiero critico: ma quale Bel Paese…
La bellezza c’è ancora ma è coperta, sembra antica, immiserita dal presente che stona. Ogni tanto qualcuno propone una plastica, un ritocco, ma si capisce che non basta, cosí ci lamentiamo un po’.
Non basta la grandezza del passato, non bastano i cittadini illustri, non basta il made in Italy.
Mi sembra che ci dimentichiamo facilmente di alcune buone cose che abbiamo saputo fare in anni non lontani e che ci dovrebbero rendere un po’ piú orgogliosi di noi come paese.
Penso a due di queste cose di grande bellezza che abbiamo avuto il coraggio di fare per primi e che dovrebbero esser continuate, con determinazione, senza arrendersi alle difficoltà. Sono due cose per cui l’Italia è stata ammirata molto ma imitata pochissimo. Quasi nessuno ha provato a fare quelle due cose cosí semplici da dire: chiudere i manicomi e aprire le scuole.
Sono due riforme di civiltà che meriterebbero un Nobel al paese che le ha portate avanti.
Non sono un ipocrita, so benissimo che l’attuazione di queste due leggi si è fatta a macchia di leopardo, che in certe città e regioni essa è stata una bandiera, in altre un lenzuoletto corto e non stirato.
Questa è una delle cose che guastano l’ammirazione. Non dipende dall’attività del parlamento, non servono sempre nuove leggi. Per far funzionare quelle che ci sono serve gente che le rispetti e le faccia rispettare ancora e ancora.
Come? Non può essere solo questione di costi, di risorse economiche, non può essere quello il parametro principale. Tutti sanno cosa sono i costi, pochi capiscono cosa sono e valgono i benefici. A volte i benefici non si vedono per colpa di chi lavora male o inganna. Non può essere solo questione di numero di addetti, bisogna mettersi in gioco.
Se questo discorso lo facesse un dirigente scolastico o sanitario verrebbe subito sconfessato perché a chi lavora sembrerebbe una presa in giro, un’offesa, e una scusa per digerire nuovi tagli e riduzioni.
Se questo discorso lo facesse un politico perderebbe i voti.
Lo faccio perché mi sembra di potermi rivolgere direttamente a chi può lasciar fallire o dare un senso a queste due straordinarie riforme dello stato italiano.
Lo faccio perché ho raccontato questa storia, ma non basta essere d’accordo sul passato da condannare: c’è da pensare a un futuro.
Riesco a immaginare quanto usurante sia un lavoro di sostegno all’inserimento nella scuola dei disabili, di assistenza pubblica al disagio fisico e mentale, di lotta pubblica all’emarginazione sociale, quanto usurante soprattutto se fatto in solitudine.
Riesco a immaginare quanto sia disarmante sbattere contro il muro di gomma della burocrazia, tribolare quotidianamente perché non peggiorino le cose, senza prospettiva di miglioramento.
Ma sono convinto che può migliorare, e di molto, se in tanti ci convinciamo che aver aperto le scuole ai disabili e aver considerato i malati di mente come gente da curare e non da rinchiudere sia qualcosa di cui essere orgogliosi. Se un po’ di questa considerazione e di questo orgoglio si può riversare su chi quel lavoro lo fa e lo fa bene; se questo si aggiunge alla gratitudine delle famiglie coinvolte; allora possiamo arrivare ad attuare quelle riforme migliorando non solo la condizione di vita dei disabili, ma anche la bellezza di vivere, tra mille difficoltà, in un paese civile. Ma non basta attuare le riforme, l’attuazione non è qualcosa di transitorio, una volta cominciate certe cose non finiscono, non finisce l’educazione e non finisce la cura. Ogni volta tocca ricominciare da capo e a volte, spesso, si fallisce.
Quei fallimenti non sono mai inutili, sono la parte piú importante del lavoro di un educatore, di un operatore sanitario, di uno psichiatra, di un direttore didattico, di un intero gruppo di persone. Mettono alla prova tutte le certezze dell’istituzione e la umanizzano, la sburocratizzano.
La scuola, la sanità sono concetti comodi da usare, ma alla fine dentro le istituzioni quel che conta davvero è un faccia a faccia tra quelli che vi accedono e quelli che vi lavorano, e lavorando sono costretti a immaginare, a risolvere, a decidere, a sbagliare, a inventare.
Fare il medico, l’infermiere, l’educatore, l’insegnante di sostegno, il professore, l’operatore di strada o di comunità non è solo quel mestiere: è un’arte, in cui sbagliando s’impara quel qualcosa di speciale che nessuna riforma può prevedere, e che permette di ricominciare e di non rassegnarsi a perdere e a dare per persa anche la riforma.
Di questo non serve che parlino i giornali, queste dovrebbero essere regole non scritte che una generazione trasmette a quella successiva.
Su quelle stesse regole si fondano i principî di solidarietà e accoglienza su basi di integrazione e cittadinanza, e non solo di carità o tolleranza.
Un paese che ha chiuso i manicomi non può tenere aperti dei centri di accoglienza per gente che di diverso ha il colore della pelle. L’immigrazione è una risorsa che esige lavoro per diventare ricchezza per questo paese.
I muri sono illusioni di una logica eugenetica che prova a stabilire nuovi parametri fra chi è dentro e chi è fuori. Fra venti o trent’anni quei muri finiranno sui libri di storia e ci sarà scritto vicino: «Disposizioni razziste e suicide».
A noi italiani non piace che ci dicano razzisti. Non piace nemmeno a quelli che sotto sotto lo sono.
Ci consola sapere che siamo in democrazia e che quindi è sempre possibile lamentarsi e votare come ci piace. Prima o poi dovremo chiederci come mai, voto o non voto, buona parte delle cose che non possiamo fare non dipendono piú dal nostro voto.
Anche il mercato impone una sua dittatura, del mercato non ci si può lamentare.
La dittatura dei costi sui benefici. L’unico modo per combattere quella dittatura sarebbe avere ben chiaro cosa sono i benefici, ma questo non sta scritto nei libri di Economia, è invece proprio quello per cui si fanno delle riforme costose ma utili.
A volte abbiamo la sensazione che i benefici valgano meno del loro costo, questo è ingiusto e insopportabile.
A volte li sottovalutiamo ma ce ne accorgiamo quando non ci sono piú.
Per questo scrivo pensando soprattutto a quelli che lavorano nella scuola, nella sanità, nel volontariato e nel sociale, anche se non vale solo per loro, ovviamente.
La logica eugenetica è quella della riduzione del costo a tutti i costi. Per combatterla non basta difendere dei posti di lavoro; giocare in difesa facendo catenaccio può servire se si punta al pareggio, per vincere bisogna immaginare che non è scontato che perderemo i benefici; dovremo di sicuro ridistribuire i carichi e la spesa, ma non significa che lasceremo perdere e cadere quel che di buono abbiamo imparato.
Ogni insegnante, ogni infermiere, ogni educatore sa che non si tratta solo di qualcosa ma di qualcuno, qualcuno che ha una faccia da schiaffi come Lossa, o quella smarrita di un antenato ancora in vita o di qualcun altro decisamente fuori di testa, fuori come un balcone; lo sa anche lui che è fuori e ci gioca, si diverte a farci diventare matti…
Vien voglia di ammazzarlo, maledetto.
Ma non ti ammazzerò e non ti mollo, bellezza.
A quelli che parlano di grandi sfide e si esaltano rispondo che non c’è sfida piú bella di quella di non perdere nessuno per strada, di non lasciarlo indietro. Lo ha scritto Mario Rigoni Stern nel suo Il sergente nella neve. Me lo ha ripetuto raccontando di quella notte in cui cominciò la ritirata e lui riuscí a sganciarsi dalla prima linea e a portarli indietro tutti.
Morirono in tanti lo stesso. Morirono dopo: c’era tantissima strada da fare camminando all’indietro verso casa. Non basta un sergente che fa il suo dovere, ci vuole attenzione dagli stati maggiori, dalle istituzioni. Bisogna pretenderla, organizzare la democrazia perché non sia servitú di passaggio al mercato in ogni sua parte.
Anche questa è una di quelle cose in cui non si finisce mai. Anche questa è una sfida.
E poi, per tornare alla barzelletta iniziale, quando i capitalisti veri e i grandi si incontrano ai convegni internazionali, fraternizzano facilmente. Quando si ritrovano capitalisti russi e cinesi, chiedono ai colleghi occidentali: «Come va, come va?» E gli occidentali che contano sorridono sempre: «Non possiamo piú lamentarci», sennò i mercati si deprimono facilmente. Lamentarsi è diventato un lusso da poveri.
Viene un rumore di cervelli dalle oligarchie finanziarie che hanno concentrato la ricchezza del pianeta in mani fidate.
Le democrazie, le società e le loro strutture che non sanno stare al passo col mercato sono costi inutili e vanno soppresse, e con esse i benefici.
Lamentarsi contro queste logiche non basta piú, serve combatterle quotidianamente.
Anna211061
11-09-2012, 10:57
grazie ale.
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