dario.fani
05-04-2012, 13:46
Gentile Dott. Cuomo,
Sono il papà di un bimbo con SD. Il bimbo ha 3 anni, da due anni è seguito presso la Comunità di Capodarco per lo sviluppo psicomotorio. Da un mese ha iniziato (due volte la settimana) sedute di un'ora di logopedia. La logopedista affianca alla normale attività anche la LIS (Linguaggio dei Segni per Sordomuti). Mi ha assicurato della validità della proposta, insistendo sul fatto che ambedue le attività sollecitano la parte neuronale dedita al linguaggio. L'uso di una tecnica aiuta l'uso dell'altra. Si acquisisce rapidamente ricchezza di parole e si rafforza l'uso simbolico del linguaggio importante poi anche per la lettura. Pur avendo piena fiducia nella struttura e nelle terapiste rimangono alcune perplessità al riguardo. In particolare:
- l'uso di un codice linguistico staccato dalla realtà può essere prematuro per l'età del bambino?
- l'uso di un codice linguistico non conosciuto dalla normale "comunità" del bambino (amici, parenti, scuola...) non potrebbe separare più che avvicinare?
- una volta acquisito il linguaggio verbale sarà "semplice" (naturale) per il bambino "abbandonare" quello specifico dei segni?
- La semplicità d'essere compreso attraverso un segno (e la "furba pigrizia" di mio figlio) non potrebbero alla fine rallentare più che accelerare la produzione verbale?
Avrei piacere di un suo parere (il parere di altri genitori che hanno avuto o stanno vivendo esperienze simili) e di avere indicazione su eventuali studi scientifici al riguardo?*
Grazie.
*S.Vicari sostiene che c'è ormai testimonianza scientifica sul fatto che l'uso del gesto (non del segno!) può facilitare la comprensione e preparare alla produzione verbale [Vicari - la sindrome di down - Il mulino 2007 - pag. 58]
Dato il periodo, a tutti i migliori Auguri di Buona Pasqua.
Sono il papà di un bimbo con SD. Il bimbo ha 3 anni, da due anni è seguito presso la Comunità di Capodarco per lo sviluppo psicomotorio. Da un mese ha iniziato (due volte la settimana) sedute di un'ora di logopedia. La logopedista affianca alla normale attività anche la LIS (Linguaggio dei Segni per Sordomuti). Mi ha assicurato della validità della proposta, insistendo sul fatto che ambedue le attività sollecitano la parte neuronale dedita al linguaggio. L'uso di una tecnica aiuta l'uso dell'altra. Si acquisisce rapidamente ricchezza di parole e si rafforza l'uso simbolico del linguaggio importante poi anche per la lettura. Pur avendo piena fiducia nella struttura e nelle terapiste rimangono alcune perplessità al riguardo. In particolare:
- l'uso di un codice linguistico staccato dalla realtà può essere prematuro per l'età del bambino?
- l'uso di un codice linguistico non conosciuto dalla normale "comunità" del bambino (amici, parenti, scuola...) non potrebbe separare più che avvicinare?
- una volta acquisito il linguaggio verbale sarà "semplice" (naturale) per il bambino "abbandonare" quello specifico dei segni?
- La semplicità d'essere compreso attraverso un segno (e la "furba pigrizia" di mio figlio) non potrebbero alla fine rallentare più che accelerare la produzione verbale?
Avrei piacere di un suo parere (il parere di altri genitori che hanno avuto o stanno vivendo esperienze simili) e di avere indicazione su eventuali studi scientifici al riguardo?*
Grazie.
*S.Vicari sostiene che c'è ormai testimonianza scientifica sul fatto che l'uso del gesto (non del segno!) può facilitare la comprensione e preparare alla produzione verbale [Vicari - la sindrome di down - Il mulino 2007 - pag. 58]
Dato il periodo, a tutti i migliori Auguri di Buona Pasqua.