Visualizza la versione completa : Rassegna stampa on. Maria Antonietta Farina Coscioni
Riceviamo e con piacere diffondiamo:
BAMBINA DOWN A GARDALAND, FARINA COSCIONI (RADICALI-PD): ANCORA UN ODIOSO EPISODIO DI DISCRIMINAZIONE AI DANNI DI BAMBINI DOWN AL PARCO DEI DIVERTIMENTI DI GARDALAND
INTERROGAZIONE URGENTE AI MINISTRI DELLE PARI OPPORTUNITA’, DELLA SALUTE, DELLA GIOVENTU’.
DICHIARAZIONE DI MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI DEPUTATA RADICALE E CO-PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI
Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale e co-presidente dell’associazione Luca Coscioni
“Ancora un odioso, inaccettabile episodio di discriminazione nei confronti di una bambina down di otto anni, che si è vista negato l’accesso al “monorotaia” per presunte e accampate questioni di sicurezza. Il padre della piccola, un magistrato, ha fatto sapere di essere intenzionato a condurre una battaglia per vie legali, “anche in sede civile in modo da indurre a eliminare il pregiudizio”.
Non è la prima volta che questi episodi accadono. Già nel settembre 2007 a un gruppo di giovani down accompagnati da operatori e genitori non fu consentito l’accesso all’ottovolante;
sempre ai danni di un altro gruppo di giovani down un analogo episodio si è verificato nel giugno scorso.
Ho già presentato in passato interrogazioni parlamentari ai ministri delle Pari Opportunità, della Salute e della Gioventù, sollecitando iniziative e provvedimenti volti a superare questi assurdi divieti e queste inaccettabili discriminazioni. Ho già depositato un’ulteriore interrogazione urgente; mi auguro che finalmente si intervenga con sollecitudine, ed esprimo tutta la mia solidarietà al padre della piccola bimba discriminata, condividendo la sua lotta per il superamento di queste odiose discriminazioni e immotivati pregiudizi”.
http://www.mariantoniettafarinacoscioni.it/comunicati/827-bambina-down-a-gardaland-farina-coscioni-radicali-pd-ancora-un-odioso-episodio-di-discriminazione-ai-danni-di-bambini-down-al-parco-dei-divertimenti-di-gardaland.html
Alleghiamo comunicato di conferenza stampa per il prossimo 7 ottobre, preghiamo di diffondere quanto più possibile fra i giornalisti di vs conoscenza:
“IO QUI NON POSSO ENTRARE”:
GARDALAND VIETATO ALLE PERSONE CON SINDROME DI*DOWN
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Giovedì 7 ottobre ore 16
Sala stampa della Camera dei Deputati
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On. Maria Antonietta Farina Coscioni
Segretario Commissione XII Affari Sociali Camera dei Deputati
Co-presidente *“Associazione Luca Coscioni”
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Aldo Aceto
Presidente "Associazione Pianeta Down"
(genitore di una bambina con sindrome di Down protagonista di uno dei casi più recenti di cronaca)
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Sergio Silvestre e Anna Contardi del Coordown
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Domenica 10 ottobre 2010 ricorre la Giornata Nazionale delle persone con sindrome di Down, organizzata dal CoorDown - Coordinamento Nazionale Associazioni delle persone con sindrome di Down - per sensibilizzare l’opinione pubblica al fine di creare una nuova cultura che superi i pregiudizi e luoghi comuni che ancora accompagnano le persone con sindrome di Down. Oggi sono numerose le persone con sindrome di Down inserite attivamente nella società: persone che lavorano e che praticano, ad esempio, attività sportive a livello agonistico; sia pur con minor consuetudine, esistono casi di persone con sindrome di Down*che guidano la macchina, che si laureano, che vivono da soli o in coppia.
Eppure c’è ancora molto da lavorare verso una vera integrazione delle persone disabili nella società.
Basti pensare che a Gardaland, il grande parco di divertimenti italiano, esiste un regolamento che vieta l’accesso a numerose attrazioni alle persone con handicap intellettivo. Siccome nella maggior parte dei casi tale condizione non è facilmente verificabile dagli addetti alle attrazioni, le uniche persone che vengono fermate sono quelle con la sindrome di Down, penalizzate dai loro tratti somatici caratteristici.
Le cronache dell’estate 2010 hanno riportato più di un caso di queste discriminazioni nel parco sul Garda. Nessuna sorpresa, da anni purtroppo le segnalazioni aumentano.
Per tale motivo, l’On. Farina Coscioni ha presentato alla Camera dei Deputati una mozione che impegna il Governo a far cessare tempestivamente questa situazione palesemente discriminatoria e a presiedere un tavolo di confronto tra le realtà interessate per addivenire alla stesura di regolamenti condivisi. Con l’occasione, il Governo dovrà inoltre effettuare un monitoraggio sull’accessibilità dei parchi di divertimento nazionali da parte della clientela con disabilità.
Per partecipare alla conferenza stampa si può richiedere all'ufficio stampa della Camera de Deputati l'accredito tramite la procedura on-line, disponibile al link http://www.camera.it/526
http://www.europaquotidiano.it/dettaglio/121691/gardaland_non_e_per_tutti
7 ottobre 2010
Gardaland non è per tutti
Immaginiamo la scena: è una bella giornata, un gruppo di ragazzi decide di trascorrerla in un parco giochi, quello di Gardaland.
Non chiedono molto: solo di divertirsi insieme, ci sono già stati, l’hanno già fatto. Proprio perché ricordano quella bella giornata, ci sono tornati, sono sempre loro, insieme si trovano bene...Oppure immaginiamone un’altra.
Due genitori che decidono di trascorrere una domenica all’aperto con il loro figliolo, e fanno una gita. Vanno anche loro nel parco giochi, anche loro ci sono già stati, e il ragazzo era entusiasta. Perché non farlo ancora contento? Questa volta no. Gli addetti alla sicurezza dicono che non si può. Quel gruppo di ragazzi può entrare, tutti, meno uno. E anche per quel che riguarda la famigliola: padre, madre, sorella, passino pure, ma il fratello lui non può passare. Perché? Il fatto è tra quei ragazzi, e in quella famiglia, ci sono persone portatrici della sindrome di Down. E loro non si possono divertire, al parco giochi non possono entrare. Perché? Ragioni di sicurezza, viene detto loro. Perché sopravvive, è radicato il pregiudizio una persona con la sindrome di Down sia una persona che può mettere a repentaglio la sua e l’altrui sicurezza. E allora, meglio non rischiare, e lasciarli fuori.
Un abuso, una discriminazione. Le norme di sicurezza prevedono il divieto per le persone affette da ritardi mentali, problemi cardiologici, e motori, ma nella sindrome di Down questi tre fattori ha però una variabilità molto ampia: ci sono persone con sindrome di Down che guidano la macchina, che si laureano, e hanno un quoziente intellettivo nella media; molti di loro, che non hanno nessun problema di cuore, svolgono regolare attività sportiva, anche a livello agonistico e non solo dilettantistico, autorizzate dal certificato medico obbligatorio; insomma, non hanno nessun problema motorio; però non possono fare la cosa più naturale del mondo, divertirsi in un parco giochi.
Un’esclusione dovuta a un ipotetico, discutibilissimo, ingiustificato rischio cardiologico: molte persone Down notoriamente hanno fattori di rischio inesistenti o comunque minori di persone che non hanno nessuna evidenza fisico-somatica di questi rischi. Insomma: si deve necessariamente concludere che le persone con sindrome di Down, a Gardaland e in altri parchi giochi, sono di fatto discriminate unicamente sulla base dei loro tratti somatici; il che, oltre ad essere umanamente inaccettabile è in palese contrasto con l’articolo 2 della legge n.67 del 2006.
I responsabili dei parchi giochi hanno predisposto regolamenti che stabiliscono – invocando la sicurezza degli impianti – che talune attrattive siano interdette alle persone con disabilità psichica e mentale, anche se non è chiaro come gli addetti riescano ad accertare il disagio psichico dei clienti; a loro giustificazione giostrai e titolari di impianti si rifanno a quanto prescritto dalla legge 104 del 1992 che al terzo articolo definisce la “persona handicappata” come «colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva...», e che il legislatore non ha considerato se una persona con sindrome di Down rientri o no fra quelle tutelate dalla legge quadro sull’handicap (la 104, appunto) e se possa godere dei benefici previsti. Tutto ciò riporta, evidentemente, all’incertezza e all’approssimazione delle definizioni, alla contraddizione lessicale e di contenuti, alla mancanza di aderenza a quanto in questi anni è stato elaborato a livello scientifico, riabilitativo, pedagogico, culturale; il legislatore, poi, ci mette del suo, facendo ricorso, nei testi di legge, a terminologie disomogenee: si va dai non autosufficienti ai disabili gravi, dai disabili gravissimi, mentali e psichici (intendendo anche gli intellettivi); e senza peraltro definire cosa significhino e come si “misurino” non tanto le minorazioni, quanto i bisogni, le necessità, il disagio, le difficoltà e le capacità residue.
Insomma, c’è molto da lavorare per conquistare una vera integrazione delle persone disabili nella società. Potrei citare decine e decine di episodi che mi sono segnalati di discriminazione ai danni di persone con la sindrome di Down, penalizzate solo e unicamente per il loro aspetto fisico; casi, episodi che ho trasformato in altrettante interrogazioni. I ministri a cui mi sono rivolti, per la gioventù e pari opportunità, non hanno mai risposto. E anche questo silenzio, questa indifferenza, sono una risposta. In compenso i casi aumentano; oppure genitori e amici non sono più disposti a subire in silenzio questa discriminazione, questa violenza, e si ribellano, fanno scoppiare il “caso”.
Per questo ho presentato alla camera una mozione che impegna il governo a far cessare questa situazione discriminatoria e a presiedere un tavolo di confronto tra le realtà interessate per addivenire alla stesura di regolamenti condivisi. Il governo dovrà inoltre effettuare un monitoraggio sull’accessibilità dei parchi di divertimento nazionali da parte della clientela con disabilità.
Maria Antonietta Farina Coscioni
http://www.avvenire.it/Commenti/Nessuno+spenga+le+speranze+di+quei+bimbi_201010070 852370930000.htm
7 ottobre 2010
Il parco-giochi negato a un Down
Nessuno spenga le speranze di quei bimbi
In mezzo alla crisi mondiale, ai problemi gravi, agli sconquassi, cosa volete che sia una discesa negata su un marchingegno di un parco-giochi? Quanto pesa nel mondo la delusione di un ragazzino? Eppure nulla è più odioso, sperduto, inaccettabile quanto il sorriso di un ragazzino deluso. Tantopiù se si tratta di un ragazzino già colpito da una forma di difficoltà che chiamano «sindrome di Down». Nulla è abissalmente triste come lo spegnersi della aspettativa di uno di questi ragazzini.
Pare che in un famoso parco-giochi del Nord Italia – e anche altrove – siano oggetto di fatto di una strana discriminazione. Poiché certi giochi sono sconsigliati a chi non raggiunge un certo quoziente intellettuale e poiché la valutazione di tale quoziente avviene per così dire a occhio, ecco che la dolce fisionomia del loro viso pare l’unico indizio di tale presunta insufficienza. E scatta il divieto, odioso.
In queste ore è stata presentata in Parlamento un’importante mozione e, proprio oggi, si tiene nella stessa sede per "trasversale" volere di alcuni onorevoli e associazioni e genitori, una meritoria iniziativa volta a denunciare episodi di esclusione dal parco. Tutto questo può servire per ridare attenzione – in un momento in cui l’Italia sembra distratta da faccende clamorose eppure minori – al cuore di una vicenda di accoglienza che riguarda migliaia di famiglie. Il caso del bel Parco giochi veneto, che speriamo sappia chiarire che si tratta di un equivoco, di un errore, di un eccesso di zelo applicato a giuste preoccupazioni di sicurezza, è il segno di una reale difficoltà che la nostra società vive. Tanto eccitata e per così dire corale nel rivendicare diritti per tutti e per ognuno, condiscendendo a ogni genere di tendenza, di gusto, di desiderio (è diventato un diritto far comunque figli, un diritto esser comunque sano, un diritto far il lavoro che si vuole, chiamare matrimonio quel che si vuole…) incontra difficoltà gravi a garantire invece cose minime, a mostrare attenzioni minime verso chi ha invece reali bisogni.
Una società euforica perché può far nascere figli in provetta e magari selezionare i migliori, dimenticandosi le migliaia di embrioni – di figli, chiamiamoli con lo stesso nome dei sopravissuti, non togliamo loro anche la dignità del nome – che vengono buttati via, ecco, questa società euforica poi continua a fare selezioni odiose anche in contesti semplici, addirittura dove va in scena il gioco. Una società in cui si predica a ogni finestra tv disponibile che è bello e giusto essere sani (se no è meglio farla finita) non riesce a garantire un’ora di divertimento a ragazzi con forme di disabilità o di difficoltà.
Diciamolo: è come se alcuni tra noi fossero diventati un ingombro. Qualcosa che non è previsto. Uomini incidente. Uomini sbaglio. La grande, luminosa, dura accettazione di tanti padri e madri, anzi di più, il loro sperduto, dolcissimo e insurrezionale amore a figli che mai sono sbagli, mai sono ingombro, trova in questa giornata occasione per esprimersi. Per parlare proprio là, nel Parlamento, nel luogo dove si dovrebbe parlare e decidere del bene comune e invece troppo si blatera ormai rapiti in un teatro surreale.
Questo loro amore sfolgora, e trova anche momenti come questo di insofferenza, di rivolta. Perché ogni amore che protegge un bene infinito sa scattare in avanti quando lo sente minacciato. Ogni cura è anche attacco all’indifferenza. Oggi in un Parlamento che abbiamo visto in questi mesi teatro di giochi, per i più incomprensibili, va in scena invece il più comprensibile e perciò stesso insurrezionale gesto umano: l’amore ai propri figli come doni senza fine, da amare e rispettare senza ombre e senza differenze.
Davide Rondoni
Intervista con il nostro Presidente in onda nel corso della trasmissione "Infatti" delle ore 11,30 sulla frequenza 105 mhz.
Inoltre può essere seguita sul sito www.radiovaticana.org e scaricata dallo stesso sito www.radiovaticana.org/105live
me so persa il link della camera... :gruebel:
era sotto l'altro thread
http://webtv.camera.it/portal/portal/default/Conferenze%20stampa%20deputati
Servizio su tg sky 24
Intro
http://video.sky.it/services/player/bcpid44470958001?bctid=627303029001
On Farina Coscioni
http://video.sky.it/services/player/bcpid44470958001?bclid=53147617001&bctid=627303046001
Dir Gardaland Santi
http://video.sky.it/services/player/bcpid44470958001?bclid=53147617001&bctid=627303047001
Visti tutti e tutti bravi! Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che ci stanno al fianco per la difesa dei diritti dei nostri figli e che hanno dimostrato particolare sensibilità, a partire dall'on. Coscioni fino ad arrivare a radio vaticana passando da sky, certo sarebbe bello vedere lo stesso interesse da parte dei ministeri preposti tipo quello delle pari opportunità...
DISABILITA'. GARDALAND VIETATO, COSCIONI: CALENDARIZZARE MOZIONE
Tre i punti nodali del testo: l'immediata rimozione del divieto; il monitoraggio dell'accessibilita' nei giochi e l'apertura di un tavolo di confronto tra i gestori dei parchi di divertimenti e le associazioni che rappresentano le persone disabili
(RED.SOC.) ROMA - "La presentazione di una mozione parlamentare non risolve una questione finche' non viene messa all'ordine dei lavori della seduta della Camera. Faccio quindi appello a tutti i gruppi perche' decidano di calendarizzarla al piu' presto". Lo ha detto Maria Antonietta Farina Coscioni nel corso di una conferenza stampa oggi a Roma in cui ha illustrato i punti della mozione da lei presentata sul caso della bambina Down discriminata nel parco giochi di Gardaland. In particolare la deputata dei radicali ha sottolineato che sono tre i punti nodali del testo: l'immediata rimozione del divieto che impedisce alle persone con disabilita' intellettiva di salire su alcuni giochi; monitorare la situazione generale dei parchi giochi in Italia sul piano dell'accessibilita' e aprire un tavolo di confronto tra i gestori dei parchi di divertimenti, i costruttori e le associazioni che rappresentano le persone disabili. "Finora - continua ancora Coscioni - abbiamo presentato diverse interrogazioni parlamentari sul tema ma ne' il ministro delle Pari opportunita', ne' il ministro della Salute hanno voluto rispondere. Ora con questa mozione saranno costretti a prendersi le loro responsabilita'".
Nel corso della conferenza stampa il papa' della bambina a cui e' stato negato di salire su una monorotaia a Gardaland, ha raccontato nei dettagli l'episodio. "Quando e' arrivato il treno le porte non si sono aperte e una donna mi ha detto che le persone con disabilita' intellettiva non potevano salire. Ho insistito, ma niente. Nel frattempo anche le altre mie figlie piangevano, non riuscivano a capire cosa aveva fatto la sorellina Rosa. Cosi' ho dovuto dire loro della sua disabilita' - sottolinea Aldo Aceto - . È stato cosi' che hanno scoperto che Rosa e' down. A oggi non sono ancora arrivate le scuse da parte del parco. È una discriminazione dovuta al fatto che la sindrome di Down e' una disabilita' visibile. Ho presentato una denuncia penale, ma non voglio soldi, mi basta che Gardaland tolga il divieto o decida di gestire in modo diverso i rapporti con la disabilita'".
Sergio Silvestre, presidente del Coordown ha aggiunto che a livello europeo nessun parco divertimenti adotta una normativa come quella di Gardaland. "Tutti si limitano ad adottare il buon senso - ha detto -. Se necessario cercano di sconsigliare ma se una persona e' accompagnata o determinata a voler salire non fanno storie". Anna Contardi dell'Aipd ha poi ricordato che domenica 10 ottobre sara' la giornata dedicata alle persone con sindrome di Down. "La tutela dei diritti delle persone disabili deve andare dal diritto alla scuola, all'inserimento sociale fino alla possibilita' di divertirsi. È importante l'accettazione a tutti i livelli - ha detto -. I portatori di handicap non possono diventare subitori di handicap. È una discriminazione che tocca anche le famiglie, che vengono cosi' gravemente offese". (ec) (www.redattoresociale.it)
DISABILI: VIETATA GIOSTRA A BIMBA DOWN, MOZIONE COSCIONI
SERVE REGOLAMENTO, PICCOLA ROSA DISCRIMINATA PER TRATTI SOMATICI (ANSA) - ROMA, 7 OTT - Le persone con sindrome di Down non possono essere discriminate in base ai tratti somatici caratteristici nell'accesso ai parchi divertimenti: il caso della piccola Rosa, 8 anni, cui e' stato impedito l'accesso a una giostra a Gardaland, e' diventato oggetto di una mozione parlamentare presentata da Maria Antonietta Farina Coscioni, segretario della commissione Affari Sociali alla Camera e co-presidente dell'associazione Coscioni. La parlamentare radicale, in una conferenza stampa alla Camera, ha chiesto l'intervento del Governo per un regolamento concordato con le associazioni sull'accesso ai parchi giochi.
Il diniego a salire sulla giostra e' stato motivato, ha spiegato il padre della bimba, Aldo Aceto, magistrato e presidente dell'associazione Pianeta down - che in agosto aveva denunciato il caso alla stampa - in base a un regolamento che vieta l'accesso alle giostra ai disabili intellettivi, 'la disabilita' nel caso di Rosa e' stato riscontrato esclusivamente in base all'aspetto fisico'. 'Altre patologie non sono riscontrabili all'apparenza - ha detto - quindi le motivazioni fornite non sono accettabili'. 'Non ci sto - ha aggiunto - a vedere calpestati i miei diritti da persone che non hanno alcuna competenza'. Aceto ha presentato denuncia e avviato l'azione civile per il risarcimento danni: 'Non voglio soldi da Gardaland - ha detto - ma che si gestiscano diversamente i rapporti con la disabilita''. (ANSA).
SALUTE: CASO DISABILE A GARDALAND, MOZIONE ALLA CAMERA =
(ASCA) - Roma, 7 ott - Alla fine di agosto, ad una bambina down di 8 anni e' stato vietato di salire su una giostra nel parco giochi Gardaland. Questa storia oggi entra alla Camera, con una mozione della radicale Maria Antonietta Farina Coscioni (61 i firmatari) e una conferenza stampa.
'Si tratta di una esplicita discriminazione a causa della disabilita', anche se motivata da rischi erroneamente giudicati connessi ad un tipo di patologia', dice Bruno Tescari, presidente della Lega Arcobaleno, al portale di informazione parlamentare 'parlamentosalute.it'. Secondo la Federazione italiana abbattimento barriere architettoniche (FIABA), siamo di fronte ad 'un grande problema di barriera culturale. Ogni struttura deve essere accessibile, fruibile e godibile da tutti'.
Lunedi 04 Ottobre 2010
14:07 - SINDROME DI DOWN: “VIETATO L’INGRESSO” A GARDALAND, UNA CONFERENZA STAMPA A ROMA
A Gardaland, il grande parco di divertimenti italiano, esiste un regolamento che vieta l’accesso a numerose attrazioni alle persone con handicap intellettivo. “Siccome nella maggior parte dei casi tale condizione non è facilmente verificabile dagli addetti alle attrazioni, le uniche persone che vengono fermate sono quelle con la sindrome di Down, penalizzate dai loro tratti somatici caratteristici”. La denuncia viene da CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle persone con sindrome di Down), che sulla questione annuncia una conferenza stampa in programma giovedì prossimo, a Roma (ore 16, sala stampa Camera dei Deputati), alla vigilia della Giornata nazionale delle persone con sindrome di Down, che si tiene il 10 ottobre. “Far cessare tempestivamente questa situazione palesemente discriminatoria e presiedere un tavolo di confronto tra le realtà interessate”, per giungere “alla stesura di regolamenti condivisi”. Queste le principali richieste contenute in una mozione presentata al governo da Maria Antonietta Farina Coscioni, segretario della Commissione Affari Sociali della Camera, e che sarà presentata nella conferenza stampa, a cui interverranno anche Aldo Aceto, presidente dell’Associazione Pianeta Down (e genitore di una bambina con sindrome di Down protagonista di uno dei fasi più recenti di cronaca), Sergio Silvestre e Anna Contardi del CoorDown.
SIR (servizio di informazione religiosa)
Posto qui anche un editoriale di Bomprezzi di settembre, che mi pare davvero significativo soprattutto sui commenti dei saccenti di turno che sostengono che Gardaland faccia bene... :(
disabili
Gardaland, fine del divertimento
di Franco Bomprezzi
Ho atteso qualche giorno prima di scrivere qualche pensiero sulla nuova vicenda di discriminazione nei confronti di una bambina con sindrome di Down, avvenuta a Gardaland e raccontata dal quotidiano veneto Il Gazzettino e ripresa anche da Vita.it. La vicenda è semplice: gli addetti alla sicurezza del famoso parco divertimenti hanno impedito a una bimba con sindrome di Down di salire su due giostre, catalogate come “adrenaliniche”, ma utilizzabili tranquillamente da migliaia di bambini ogni giorno, perché sicuramente prive di rischi, come l’Ortobruco e la Monorotaia . A questo punto, non essendo il primo episodio della serie, il Coordown, coordinamento nazionale delle associazioni delle persone con sindrome di Down, ha deciso di passare alle vie legali, citando la legge antidiscriminazione n.67/06 e la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.
Una scelta forte, che si basa, fra l’altro, sul confronto, a parità di giostre, fra il trattamento riservato alle persone con sindrome di Down a Gardaland e a Mirabilandia. Il parco veneto fornisce agli ospiti disabili una guida con le indicazioni sull’accessibilità delle strutture. Il punto dunque non è questo. Appare infatti evidente a chiunque abbia un minimo di buon senso che alcuni tipi di attrazione non sono davvero adatti per chi ha una disabilità fisica, sensoriale o intellettiva. E nessun genitore al mondo sarebbe così incosciente da far correre dei rischi reali al proprio figlio. Possono anche verificarsi, sul momento, reazioni non previste, emotive, che comportano come conseguenza la rinuncia a provare attrazioni che, si sa, sono basate in buona misura sulla paura e sulla carica adrenalinica che possono provocare.
Ma le due giostre citate, anche all’occhio più severo, possono seriamente essere considerate rischiose? E chi lo stabilisce? Eppure la questione non è neppure questa. Sembra sfuggire infatti il problema più insidioso e grave: gli addetti alla sicurezza giudicano l’handicap psichico basandosi sull’aspetto fisico delle persone. In pratica vengono discriminati i bambini con sindrome di Down perché sono “riconoscibili”. Possibile che questo “dettaglio” non suoni agghiacciante a chiunque abbia un minimo di conoscenza della realtà e dei diritti? Sì, è possibile. Basta scorrere i tanti commenti pubblicati in calce all’articolo di cronaca del Gazzettino, Violenti, ai limiti dell’insulto, aggressivi nei confronti dei genitori dei bambini disabili. In molti, senza giri di parole, hanno sentenziato che Gardaland “ha fatto bene” (quasi una citazione da un noto giornale). E nel calderone di insulti sono entrate rapidamente tutte le questioni, anche economiche, di questi mesi. Ossia i cosiddetti “privilegi” di cui godrebbero le famiglie delle persone disabili.
La reazione della redazione web del Gazzettino è stata tempestiva e corretta, non censoria, ma neppure passiva. Altri lettori sono insorti, ma il tono complessivo della discussione è a dir poco indecente. Questo tipo di reazione mi convince del fatto che siamo entrati in una fase di nuova e più grave intolleranza generalizzata. Persone che prima per quieto vivere pensavano (male) ma tacevano, ora scrivono (male) e non tacciono. E’ un fenomeno, forse, mutuato dalla litigiosità politica. Il modello del “politicamente corretto” è definitivamente saltato. Poco male se questo contribuisse a discutere con franchezza arrivando magari a modificare il pensiero iniziale. No, qui si assiste (e non solo in questo caso) a sparate ciniche e dure, sprezzanti, senza alcuna intenzione di dialogare.
Occorre dunque una riflessione forte, circa le modalità della comunicazione dei diritti delle persone con disabilità, senza mai dare per scontato che almeno i fondamentali della civile convivenza siano condivisi dalla stragrande maggioranza dei cittadini. Occorre ricominciare da capo. Base per altezza. Le tabelline. Le aste. Ci vorrebbe il maestro Manzi, ma siamo sicuri che “non è mai troppo tardi”?
http://blog.vita.it/francamente/2010/09/02/gardaland-fine-del-divertimento/
http://www.aduc.it/notizia/bimba+down+respinta+parco+giochi+interrogazione_12 0398.php
7 ottobre 2010 18:50
Le persone con sindrome di Down non possono essere discriminate in base ai tratti somatici caratteristici nell'accesso ai parchi divertimenti: il caso della piccola Rosa, 8 anni, cui e' stato impedito l'accesso a una giostra a Gardaland, e' diventato oggetto di una mozione parlamentare presentata da Maria Antonietta Farina Coscioni, segretario della commissione Affari Sociali alla Camera e co-presidente dell'associazione Coscioni. La parlamentare radicale, in una conferenza stampa alla Camera, ha chiesto l'intervento del Governo per un regolamento concordato con le associazioni sull'accesso ai parchi giochi.
Il diniego a salire sulla giostra e' stato motivato, ha spiegato il padre della bimba, Aldo Aceto, magistrato e presidente dell'associazione Pianeta down - che in agosto aveva denunciato il caso alla stampa - in base a un regolamento che vieta l'accesso alle giostra ai disabili intellettivi, 'la disabilita' nel caso di Rosa e' stato riscontrato esclusivamente in base all'aspetto fisico'. 'Altre patologie non sono riscontrabili all'apparenza - ha detto - quindi le motivazioni fornite non sono accettabili'. 'Non ci sto - ha aggiunto - a vedere calpestati i miei diritti da persone che non hanno alcuna competenza'. Aceto ha presentato denuncia e avviato l'azione civile per il risarcimento danni: 'Non voglio soldi da Gardaland - ha detto - ma che si gestiscano diversamente i rapporti con la disabilita''.
http://www.superabile.it/web/it/CANALI_TEMATICI/Superabilex/Zoom/info1997283880.html
Gardaland vietato ai Down: la storia arriva alla Camera
Il padre della bambina a cui fu vietato di salire sulla giostra racconta l'avvenimento nel corso di una conferenza stampa alla Camera. Secondo il Coordown nessun altro parco divertimenti adotta la strategia di Gardaland. E la deputata Coscioni chiede di calendarizzare la sua mozione sul tema che chiede l'immediata rimozione del divieto, il monitoraggio dell'accessibilità nei giochi e l'apertura di un tavolo di confronto
un guida di Gardaland per gli ospiti con disabilità
ROMA - "La presentazione di una mozione parlamentare non risolve una questione finché non viene messa all'ordine dei lavori della seduta della Camera. Faccio quindi appello a tutti i gruppi perché decidano di calendarizzarla al più presto". Lo ha detto Maria Antonietta Farina Coscioni nel corso di una conferenza stampa ieri pomeriggio a Roma in cui ha illustrato i punti della mozione da lei presentata sul caso della bambina Down discriminata nel parco giochi di Gardaland. In particolare la deputata dei radicali ha sottolineato che sono tre i punti nodali del testo: l'immediata rimozione del divieto che impedisce alle persone con disabilità intellettiva di salire su alcuni giochi; monitorare la situazione generale dei parchi giochi in Italia sul piano dell'accessibilità e aprire un tavolo di confronto tra i gestori dei parchi di divertimenti, i costruttori e le associazioni che rappresentano le persone disabili. "Finora - continua ancora Coscioni - abbiamo presentato diverse interrogazioni parlamentari sul tema ma né il ministro delle Pari opportunità, né il ministro della Salute hanno voluto rispondere. Ora con questa mozione saranno costretti a prendersi le loro responsabilità".
Nel corso della conferenza stampa il papà della bambina a cui è stato negato di salire su una monorotaia a Gardaland, ha raccontato nei dettagli l'episodio. "Quando è arrivato il treno le porte non si sono aperte e una donna mi ha detto che le persone con disabilità intellettiva non potevano salire. Ho insistito, ma niente. Nel frattempo anche le altre mie figlie piangevano, non riuscivano a capire cosa aveva fatto la sorellina Rosa. Così ho dovuto dire loro della sua disabilità - sottolinea Aldo Aceto - . È stato così che hanno scoperto che Rosa è down. A oggi non sono ancora arrivate le scuse da parte del parco. È una discriminazione dovuta al fatto che la sindrome di Down è una disabilità visibile. Ho presentato una denuncia penale, ma non voglio soldi, mi basta che Gardaland tolga il divieto o decida di gestire in modo diverso i rapporti con la disabilità".
Sergio Silvestre, presidente del Coordown ha aggiunto che a livello europeo nessun parco divertimenti adotta una normativa come quella di Gardaland. "Tutti si limitano ad adottare il buon senso - ha detto -. Se necessario cercano di sconsigliare ma se una persona è accompagnata o determinata a voler salire non fanno storie". Anna Contardi dell'Aipd ha poi ricordato che domenica 10 ottobre sarà la giornata dedicata alle persone con sindrome di Down. "La tutela dei diritti delle persone disabili deve andare dal diritto alla scuola, all'inserimento sociale fino alla possibilità di divertirsi. È importante l'accettazione a tutti i livelli - ha detto -. I portatori di handicap non possono diventare subitori di handicap. È una discriminazione che tocca anche le famiglie, che vengono così gravemente offese". (ec)
(8 ottobre 2010)
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/gardaland-giostra-bimba-down-coscioni-582005/
leggete il commento... le persone parlano senza davvero sapere!
L'Unità -
Il Paese dei divieti
Hanno voglia di giocare e di divertirsi, hanno bisogno di affetto e di comprensione, sono capaci di gesti di tenerezza come noi... Sapete cosa c’è? Sono proprio come noi: nelle loro vene scorre lo stesso sangue, ed è rosso come il nostro, ridono, piangono, soffrono, pensano, hanno fame, sete, sonno, come tutti. Eppure, ancora oggi, c’è chi li guarda con diffidenza e timore; sono “strani”, si sente dire.
Sì, strani lo sono, come noi; e possono avere le stesse reazioni che abbiamo noi. Sono le persone con la sindrome di Down. Il 10 ottobre ricorre la “loro” Giornata Nazionale, organizzata dal «Coordinamento Nazionale Associazioni delle persone con sindrome di Down». Si cercherà di sensibilizzare l’opinione pubblica per superare e vincere pregiudizi e luoghi comuni che ancora accompagnano le persone con sindrome di Down. C’è ancora molto da lavorare verso una vera integrazione delle persone disabili nella società. Un esempio: una persona con la sindrome di Down decide di trascorrere una giornata in un parco giochi? Spesso si scontra con gli atteggiamenti (e pregiudizi) discriminatori dei responsabili, che impediscono arbitrariamente e pretestuosamente l’accesso. Loro il diritto di divertirsi evidentemente non l’hanno...
Gardaland è il grande parco di divertimenti per eccellenza: esiste un regolamento che vieta l’accesso a numerose attrazioni alle persone con handicap intellettivo. Siccome nella maggior parte dei casi tale condizione non è facilmente verificabile dagli addetti alla sorveglianza, cosa accade? Che le uniche persone che vengono fermate sono quelle con la sindrome di Down, penalizzate dai loro tratti somatici caratteristici. Mi sono stati segnalati decine di casi - molti poi hanno avuto anche una eco sulla stampa - che ho trasformato in altrettante interrogazioni. I ministri a cui mi sono rivolti, quello per la gioventù, per le pari opportunità, sono molto impegnati. Non ho mai avuto risposta. In compenso le discriminazioni aumentano; oppure, ed è un dato confortante, genitori e amici di queste persone non sono più disposte a subire in silenzio questa discriminazione, questa violenza, e si ribellano, fanno scoppiare il “caso”. Per questo ho presentato alla Camera dei deputati una mozione che impegna il Governo a far cessare questa situazione palesemente discriminatoria e a presiedere un tavolo di confronto tra le realtà interessate per addivenire alla stesura di regolamenti condivisi. Con l’occasione, il Governo dovrà inoltre effettuare un monitoraggio sull’accessibilità dei parchi di divertimento nazionali da parte della clientela con disabilità.
Le persone con sindrome di Down sono come noi. Anzi, posso dire? Siamo noi.
Maria Antonietta Farina Coscioni è deputata radicale e membro della Commissione Affari Sociali della Camera
07 ottobre 2010
francesca
09-10-2010, 10:37
http://www.radioradicale.it/scheda/312732/intervista-ad-aldo-aceto-sulle-normative-che-regolano-laccesso-dei-disabili-ai-parchi-di-attrazione
questa è l'intervista che Aldo ha rilasciato a radio radicale dopo la conferenza stampa
Grazie Francesca ;)
Grazie Aldo!!!!
Grazie anche alla nostra PR Cristina ;)
Grazie per averci dato voce....:D
Grazie anche alla nostra PR Cristina ;)
Condivido ;-)
anche io ringrazio coloro che hanno il coraggio di esporsi in prima persona in queste battaglie di diritti, e parlare anche in vece nostra dei soprusi gratuiti che ci tocca subire.
Hasta la victoria siempre! ;)
anche io ringrazio coloro che hanno il coraggio di esporsi in prima persona in queste battaglie di diritti, e parlare anche in vece nostra dei soprusi gratuiti che ci tocca subire.
Hasta la victoria siempre! ;)
Siempre ;-)
Anna Rita Fracchiolla
09-10-2010, 18:17
bella intervista, ma purtroppo penso che l'italia non sia ancora un grande paese perchè non si schiera mai dalla parte dei più deboli, nè nel lavoro, nè nella scuola,e figuriamoci nei divertimenti.Comunque mai arrendersi per far valere i proprio diritti.
anche io ringrazio coloro che hanno il coraggio di esporsi in prima persona in queste battaglie di diritti, e parlare anche in vece nostra dei soprusi gratuiti che ci tocca subire.
Hasta la victoria siempre! ;)
semper fidelis!!!!!
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=122338&sez=HOME_INITALIA
Class action contro Gardaland:
discrimina chi ha la sindrome di Down
Ennesimo episodio di allontanamento dal parco divertimenti
CoorDown: ovunque si dialoga, con loro è impossibile
di Luca Monaco
ROMA (11 ottobre) - «Mamma andiamo via, non fa niente…». Così a Lucrezia, dieci anni, è stato vietato di salire su un’attrazione del parco di Gardaland solo perché affetta dalla sindrome di Down. «Eravamo in fila all’ingresso della Magic house, la casetta con il pavimento che si muove – racconta la madre, Cristina Cantoni – Mio marito era entrato un attimo prima con gli altri figli, quando l’inserviente ci ha fermate: «Sua figlia non può entrare. Se non andate via l’attrazione verrà bloccata».
Quello di Lucrezia non è certo il primo caso a Gardaland. «Abbiamo le testimonianze altri cento persone affette dalla sindrome di Down e allontanate senza ragione dalle giostre», assicura Sergio Silvestre, coordinatore nazionale di CoorDown (Coordinamento nazionale delle associazioni di persone con sindrome di Down), che ora annuncia una class action contro il parco divertimenti. E sempre sull’argomento, il 29 settembre scorso l’onorevole Maria Antonietta Farina Coscioni (Radicale del Pd) ha presentato alla Camera una mozione firmata da 70 colleghi, nella quale si impegna il governo ad adoperarsi affinché cessino le discriminazioni nel parco di Gardaland.
Lucrezia e la Magic house vietata. Non erano ancora scoccate le 12, il 29 dicembre scorso. Cristina Cantoni, un’impiegata romana di 37 anni e la figlia stanno per salire sull’ascensore che porta all’ingresso seminterrato della Magic house, la casetta con il pavimento che trema, quando l’inserviente prova ad intimare il primo divieto. «Suo figlia non può entrare». «Le porte dell’ascensore si erano appena chiuse con mio marito e i nostri quattro figli a bordo – racconta Cristina - Ho provato a spiegare che eravamo appena stati sulle montagne russe senza alcun problema, ma l’inserviente non ha voluto sentire ragioni. Così - continua Cristina - quando ho raggiunto il resto della famiglia al piano inferiore, una stanzetta angusta da cui si accedeva all’attrazione, è arrivata la responsabile: “O andate via, o blocchiamo l’attrazione” ha detto, mentre altre 20 persone assistevano alla scena attendendo solo di poter salire sulla giostra. A quel punto mia figlia è stata più saggia di me, e ha stroncato sul nascere ogni possibile discussione: “Lascia perdere mamma, andiamo via. Non fa niente».
Cristina Cantoni, dopo l’accaduto, non ha mai pensato di raccontare l’ episodio alla stampa, «eppure - spiega – ogni volta che scoppiava un nuovo caso rivivevo in me quei brutti momenti. Così ho colto l’occasione della giornata nazionale di Coordown, che si è svolta proprio domenica in oltre 100 piazze italiane, per denunciare la vicenda».
Class action contro Gardaland. Il regolamento di Gardaland impedisce l’accesso a tutta una serie di giochi a persone con cardiopatie e disabilità motorie, e questo per evidenti ragioni di sicurezza, sopratutto per ciò che concerne i cosiddetti giochi adrenalinici, come le montagne russe ad esempio. Ma in maniera del tutto generica stabilisce il divieto di accesso anche alle persone con «disabilità intellettive e relazioni». «Con il risultato inaccettabile e discriminatorio - spiega Sergio Silvestre, coordinatore nazionale di CoorDown - che anche se sei un campione sportivo vieni individuato e bloccato esclusivamente per via dei tratti somatici dovuti alla sindrome di Down. Gardaland è l’unico parco divertimenti in Italia ad adottare un tale comportamenti - precisa Silvestre - Negli altri parchi divertimento si dialoga con le famiglie, che decidono insieme agli addetti l’opportunità o meno di far salire i propri figli su determinati giochi». Per questo CoorDown ha incaricato i propri legali di intentare una causa contro Gardaland. «Perché non è possibile che su di una giostra adatta a un bambino di 4 anni, non possa salire un ragazzo Down di 20! - esclama Silvestre - Un tale comportamento, questo, che viola non solo l’art. 3 della Costituzione, ma anche la legge 67 del 2006». Quest’ultima stabilisce infatti che «Si ha discriminazione diretta quando, per motivi connessi alla disabilità, una persona è trattata meno favorevolmente di quanto sia, sia stata o sarebbe trattata una persona non disabile in situazione analoga. Non solo, in Italia c’è anche la legge 104 del 1992 che prevede sanzioni per coloro che discriminano le persone con handicap nei pubblici esercizi. «Bloccheremo l’azione legale - conclude Silvestre - solo qualora il parco decidesse davvero di trovare un accordo insieme. Cosa che per ora hanno sempre rifiutato».
La mozione. «È assurdo e inaccettabile che nel 2010 le persone vengano discriminate a causa dei propri tratti somatici. Ciò che accade da tempo a Gardaland consiste in una negazione sistematica di diritti sanciti da diverse leggi italiane oltre che dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità - afferma l’onorevole Maria Antonietta Farina Coscioni ( Pd), segretario della commissione Affari sociali della Camera - Per questo il 29 settembre scorso ho presentato una mozione per coinvolgere l’aula della Camera e chiedere un intervento diretto al Governo, che finora non ha mai risposto alle varie interrogazioni sull’argomento. Mai una risposta dai ministri della Salute e delle Politiche giovanili. Quello che chiediamo è semplicemente l’applicazione delle leggi esistenti, affinché a Gardaland cessi il divieto di divertimento attualmente in atto contro le persone affette dalla sindrome di Down».
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