Visualizza la versione completa : Matteo Racciatti
gigliorosa
21-07-2010, 10:33
Da Il Messaggero del 21 luglio 2010, prima pagina:
" Si chiama Matteo Racciatti, ha 20 anni ed è un ragazzo Down, ma soprattutto è il più bravo della classe, il più bravo della su V A del Liceo per le Scienze Sociali "Giosuè Carducci" al Quartiere Africano a Roma. Matteo ha superato la maturità con 89. E ora vorrebbe iscriversi all'Università Roma 3 per studiare Biologia "per diventare ricercatore scientifico e aiutare quelli come me".
Grazie Matteo, grazie a tutti i norstri meravigliosi, insostituibili figli, che ogni giorno, a dispetto di tutto e di tutti, ci rendono orgogliosi e felici.
Spettacolo............. :D non mollare mai...non mollare mai!!
aledario
21-07-2010, 11:47
Quando leggo notizie come questa non vi nascondo che rimango sempre stupito, ed anche un po' incredulo, al limite dello scetticismo. Sarà forse invidia, sarà la conoscenza di tante persone e ragazzi down accumulatasi negli anni, sarà la paura di doversi rimettere in discussione, rivangando scelte fatte e risultati ottenuti... senza poter comunque far nulla per "tornare indietro"... non lo so. Resta il fatto che io non ho mai sentito nessuna persona down pronunciare parole quali "ostracismo mediatico" o similari, come quelle presenti nell'articolo qui sotto riportato a firma di Matteo, inserendole tra l'altro in un quadro logico e sequenziale notevole, per nulla ripetitivo e senza alcun tentennamento grammaticale, nemmeno sulla punteggiatura. Soprattutto se poi a questo scritto che sembra particolarmente erudito affianchiamo un suo disegno... fatto nello stesso periodo (frutto quindi di una manualità fine evidentemente non in linea con una notevole finezza di pensiero?).
Il più bravo della classe?! Magari (spero!!!), per l'impegno e la dedizione... ma per i risultati? Credete sia davvero possibile?
Matteo... se ci sei, per favore, vieni qui e scrivi direttamente alle persone come me, che spesso con realistico disincanto faticano a credere a tutto ciò che viene scritto sulla Rete. Anche parolacce se necessario a convincerci... perchè se dobbiamo sperare... è giusto sperare in qualcosa di vero, reale... e non magari in qualche chimera costruita dallo stesso "carosello mediatico" ;) cui fai riferimento anche se con altra sottolineatura nel tuo articolo, che a volte prende la realtà e la trasforma a proprio uso e consumo, senza rispetto per chi poi... con questa realtà nutre quotidianamente le proprie speranze più intime e profonde e su di essa investe la maggior parte delle proprie energie fisiche e mentali.
La solitudine dell'invisibilità
La visibilità che ti fa invisibile
Quest'anno ci e' stato proposto come tema da trattare al laboratorio di documentazione l'invisibilità. Come lavoro preliminare abbiamo fatto una ricerca su Gianni Rodari poiché è un autore che ha scritto sull'argomento.
Abbiamo trovato il racconto di Tonino l'invisibile e l'abbiamo letto insieme. "Decente" la storia di Tonino che sperimenta l'invisibilità per poco tempo e prova quello che io provo quasi sempre. È una storia forse troppo semplicistica e, certo, trascura la complessità degli aspetti che ruotano intorno all'invisibilità. Tonino gioca a fare l'invisibile ma può scegliere di non esserlo, si accorge subito che non è salutare e per magia torna ad essere visto dagli altri. A me sembra riduttivo trattare l'invisibilità come una condizione scelta quando spesso è un dato di fatto, come quando io mi sento invisibile, e non basta volerlo per poter cambiare la situazione.
La vera invisibilità si verifica quando gli altri non ci vedono più. Anche Tonino si rende conto di quale pena sia, nel momento in cui i suoi amici e i suoi genitori non lo vedono.
La visibilità in una società come la nostra è condizionata dai modelli che ci propongono i mass media che fanno passare il messaggio: «se non segui quel modello non esisti».
Noi ragazzi, a causa delle nostre fragilità, badiamo molto a acquisire sempre più visibilità ma questo diventa una trappola che ci fa vivere male. Tanta della nostra energia è spesa nel rincorrere questi modelli, "sregolando" la strada che ci fa incontrare. Dopo essere stati presi dalla visibilità a tutti i costi è difficile trovare lo spazio per vedere al di là dell'apparenza.
Le forme di invisibilità sono parecchie e non riguardano solo l'handicap ma credo che tutti, in alcuni momenti della loro vita, si sentano invisibili agli occhi degli altri e penso sia violento l'ostracismo mediatico verso una attenta riflessione su questo: tutti i ragazzi devono assomigliare al modello di persona alla moda e poco pensante e chi non è così è fuori gioco. È più semplice adeguarsi al modello poiché volere azzardare la dimostrazione della propria particolarità ti fa correre il rischio di essere invisibile e non sempre è facile questo azzardo per noi adolescenti che stiamo iniziando a scoprire il mondo.
Matteo Racciatti
http://www.sindromedown.it/images/matteo.jpg
gigliorosa
21-07-2010, 12:17
Quando leggo notizie come questa non vi nascondo che rimango sempre stupito, ed anche un po' incredulo, al limite dello scetticismo. Sarà forse invidia, sarà la conoscenza di tante persone e ragazzi down accumulatasi negli anni, sarà la paura di doversi rimettere in discussione, rivangando scelte fatte e risultati ottenuti... senza poter comunque far nulla per "tornare indietro"... non lo so. Resta il fatto che io non ho mai sentito nessuna persona down pronunciare parole quali "ostracismo mediatico" o similari, come quelle presenti nell'articolo qui sotto riportato a firma di Matteo, inserendole tra l'altro in un quadro logico e sequenziale notevole, per nulla ripetitivo e senza alcun tentennamento grammaticale, nemmeno sulla punteggiatura. Soprattutto se poi a questo scritto che sembra particolarmente erudito affianchiamo un suo disegno... fatto nello stesso periodo (frutto quindi di una manualità fine evidentemente non in linea con una notevole finezza di pensiero?).
Il più bravo della classe?! Magari (spero!!!), per l'impegno e la dedizione... ma per i risultati? Credete sia davvero possibile?
Matteo... se ci sei, per favore, vieni qui e scrivi direttamente alle persone come me, che spesso con realistico disincanto faticano a credere a tutto ciò che viene scritto sulla Rete. Anche parolacce se necessario a convincerci... perchè se dobbiamo sperare... è giusto sperare in qualcosa di vero, reale... e non magari in qualche chimera costruita dallo stesso "carosello mediatico" ;) cui fai riferimento anche se con altra sottolineatura nel tuo articolo, che a volte prende la realtà e la trasforma a proprio uso e consumo, senza rispetto per chi poi... con questa realtà nutre quotidianamente le proprie speranze più intime e profonde ed investe la maggior parte delle proprie energie fisiche e mentali.
Ma Sandro, scusa, quali risultati non avresti ottenuto?
Dario è un ragazzo eccezionale, da me portato spesso ad esempio in più e più occasioni, dallo sport alle dimostrazioni di grandezza d'animo che ha saputo dare e di cui tu ci hai reso conto sul sito....
Non avevo tempo per scrivere prima (hem.. non ce l'avrei neanche adesso perchè sono in ufficio, ma i miei superiori mi perdoneranno), e non ho specificato quello che penso in relazione a una notizia come quella di Matteo.
Il mio pensiero è "filtrato" dal fatto che sono mamma non solo della mia bella Letizia, ma anche di altri due figli, in particolare di Gabriele, che chi frequenta questo sito da un po', conosce perchè ne ho scritto diverse volte soprattutto in relazione al suo "ostracismo scolastico":D.
Proprio in base alla mia esperienza, penso che NON TUTTI SIAMO UGUALI, che non è necessario iscriversi al liceo classico ed essere i primi della classe per essere felici e per costruirsi un futuro nella società. E come lo penso per Gabriele (a costo di non poca fatica e dolore, frutto dell'essermi messa completamente in gioco rispetto a quanto pensavo qualche anno fa, come voi ben sapete), penso lo stesso per Letizia.
Matteo è un ragazzo che è riuscito in quello che voleva, ha raggiunto un traguardo che per qualunque ragazzo sarebbe stato ambito e che avrebbe fatto inorgogliosire qualunque genitore e secondo me è un bell'esempio di speranza anche per noi genitori speciali, sia pur indipendentemente dalle scelte che faremo e i traguardi che raggiungeremo.
Forza e coraggio per tutti, allora, e grazie come sempre a Sandro, che sa estrapolare le riflessioni più approrpiate!
Il più bravo della classe?! Magari (spero!!!), per l'impegno e la dedizione... ma per i risultati? Credete sia davvero possibile?
Negli anni, dopo aver conosciuto anche alcuni adulti con sdd di notevole intelligenza (compatibilmente con la problematica), sono diventata molto scettica circa la possibilità che persone affette da sdd possano competere a livelli prestazionali con persone normodotate, anche con una proporzione molto diseguale di sforzo e impegno.
Se però nello sport l'allenamento e la tenacia possono fare la differenza (io che sono una scamorza e non faccio ginnastica non posso competere con una ragazza down ben allenata, ma ovviamente lei non può competere in nessun modo con agonisti normodotati), nelle prestazioni intellettive non c'è proprio storia...
La stessa Cristina Acquistapace, che è una delle persone con sdd più intelligenti che io abbia mai conosciuto, con migliore proprietà di linguaggio e capacità di organizzare pensieri e discorsi complessi, afferma da sempre che la scuola per lei è stata fonte di grande frustrazione per la sua impossibilità di stare al passo (nonostante, ripeto, l'intelligenza e il non avere difficoltà nel linguaggio).
A meno di tecniche alternative tipo comunicazione facilitata (ma allora si tratta di un atto di fede), alla tua domanda rispondo di no. Vorrei, ma non posso.
A meno di tecniche alternative tipo comunicazione facilitata (ma allora si tratta di un atto di fede)...
Come volevasi dimostrare, ho mandato il post e approfondito l'argomento, e in effetti il ragazzo utilizza la comunicazione facilitata a scuola, con una giovane psicologa come facilitatore.
Quando la parola non esce dalla bocca
...sono colpito dalle diverse definizioni che mi danno
di Redazione I.S. di Via Asmara - Quel che dicono...
Niente é sottovalutato come il tema sulla diversità. Se ne parla tanto ma non in maniera adeguata.
Nel mondo ci sono tanti tipi di diversità, particolarità che distinguono un essere umano dall'altro. Né io né voi dobbiamo banalizzare l'argomento con frasi patetiche e moraliste.
Mi presento, sono Matteo Racciatti della terza As e sono descritto come disabile o handicappato o diversamente abile; sono colpito dalle diverse definizioni che mi danno. Beninteso, io sono diverso ed e' difficile vivere circondato da persone che parlano con la voce e mi chiedono spesso di usarla per comunicare ma non si rendono conto che la mia parola parlata è molteplice e non esce dalla bocca.
La diversità nella teoria è ricchezza, nascosta però nella pratica. Nella pratica sembra che tutti devono essere uguali nei vestiti, nelle idee nei modi di comunicare.Perché la diversità venga accettata veramente ci vuole uno sforzo concreto di stretto ascolto di chi incontriamo.
Con i miei compagni vivo meglio la mia condizione perchè loro mi notano, vogliono davvero sapere di me e di diversità ce ne sono tante tra noi. Molti di loro non parlano tanto con me, ma ci tengono a me, perché mi guardano e ascoltano quando i professori leggono quello che scrivo.
Altri osano di più, e aprono delle strade di comunicazione buone. Mattia, ad esempio, parla con disinvoltura e ha sempre voglia di scherzare con me. Mi fa le pernacchie e con Andrea, Valerio e Alessio mi chiama durante la lezione. Mi piace perché fanno in modo che i professori non se ne accorgono e io mi sento parte dei maschi.
Molto carine le ragazze che mi coccolano e non lasciano mai la classe se ci sono io.
Con loro sento meno la diffidenza che a volte sento con i grandi.
Qualche volta essi pensano che io non sia intelligente perché non sono sicuri della comunicazione via computer. Li capisco perchè non è facile sopportare una diversità cosi grande per persone parlanti. Mi piacerebbe permettere loro di chiedere di più su di me ma anche per me non è facile capire la loro diversità. I grandi lasciano troppo lontano la curiosità verso le novità perché si sentono più tranquilli nei loro schemi. Però qualche grande lascia spazio libero per farsi stupire da qualcosa di nascosto. La mia professoressa di matematica all'inizio del primo anno cercava di capire cosa ci fosse nella mia testa. Mi piaceva essere messo alla prova e ora mi sento valorizzato. La sua non era diffidenza ma chiara voglia di capire. Questo è un bel esempio di incontro tra diversità.
Matteo Racciatti
Mi chiedo: ma il voto di Matteo è riferito alla programmazione di classe o ad una programmazione differenziata?
Anche di Davide mi hanno detto (giustamente) che è stato il migliore della classe ed infatti è stato promosso con otto, ma in riferimento oltre che agli obiettivi raggiunti (PEI), all'impegno, all'educazione ed alla maturità dimostrata.
Anche due miei alunni sono stati promossi con 75/100 ma rispetto ad un percorso differenziato.
aledario
21-07-2010, 17:08
Mi chiedo: ma il voto di Matteo è riferito alla programmazione di classe o ad una programmazione differenziata?
E' quanto sempre mi chiedo anch'io... incapace di credere (forse per mancanza di fiducia?!) che un ragazzo con la sindrome di Down possa essere in grado di acquisire un diploma attraverso il raggiungimento di tutti gli obiettivi previsti dal programma ministeriale. In questo caso la sottolineatura o quantomeno l'accenno al desiderio di continuare gli studi all'Università ("Biologia, per aiutare quelli come lui") sottintenderebbe che il diploma sia "vero"...
Io concordo con Sandro e Cristina ... alla fine preferisco il biglietto che mi ha scritto Martina questa mattina , dopo aver trovato il mio in cui la salutavo perchè non volevo svegliarla prima di andare in ufficio .... e lei mi ha fatto trovare al mio ritorno un biglietto con scritto
CIAO MAMMA ABBI PIETA' DI ME ... OGGI MANGIAMO LA PASTA AL SUGO E QUESTA SERA LE PATATINE FRITTE CON LA COCA COLA E IL CHINOTTO .... piuttosto che tante bellissime cose scritte magari con l'aiuto.
Noi stiamo facendo degli sforzi incredibili con Martina, economici e di tempo ... qualche risultato lo stiamo raggiungendo ma con tanta fatica da parte di tutti e di sicuro Martina non è al passo con le sue coetanee , non lo sarà mai.
Lo scritto di Matteo colpisce molto ,e capisco anche quanta sofferenza possa essere dentro di loro , il periodo dell'adolescenza è davvero "drammatico" per tutti genitori e figli !!!!
Ho letto l'articolo su Matteo
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/roma-maturita-down-matteo-racciatti-478568/
dove si dice che "Tra le materie in cui Matteo si è espresso meglio c’è soprattutto la matematica, disciplina nella quale è stato in grado di risolvere teoremi e problemi molto difficili, riuscendo dove i suoi compagni non sono riusciti", quindi mi sembra chiaro che il programma non sia differenziato.
Nel rispetto del percorso di tutti, la mia posizione è piuttosto ferma riguardo alla credibilità di queste metodiche di espressione alternative, nel senso che non le ritengo valide.
Conoscendo personalmente diversi ragazzi down, anche in gamba, che però a livello matematico fanno fatica anche a leggere un orologio analogico (credete che sia facile? tornatemelo a dire dopo aver tentato di insegnare il ritmo 5 ad un "nostro" alle elementari ;)), ritengo piuttosto improbabile che si possa arrivare a superare il livello medio dei normo di quinta superiore su equazioni e teoremi.
...spero di non apparire del genere salto di palo in frasca....ma di Pablo Pineda che mi dite? non la norma, magari l'eccezione, per carità, ma pur sempre tangibile
o forse non vado oltre quel che voglio vedere
Rita
per carità, Rita, le mie affermazioni ovviamente risentono della mia personalità e delle mie convinzioni, non voglio influenzare nessuno nè smontare le aspettative degli altri.
Magari Dio esiste, del resto molti ne parlano. Io però non lo conosco, non ho prove della sua esistenza, quindi non ci credo. Sicuramente è semplicistico come modo di ragionare, ma è il mio, e non voglio convincere nessuno.
Lo stesso ragionamento lo applico qui. Non conosco nessuna persona con la sdd che, all'atto pratico, DA SOLA (intendo senza facilitatore) possa arrivare a reggere un programma ministeriale di quinta superiore di un qualunque istituto o liceo. Magari ne esisteranno, ma a me sembra che neppure i più intelligenti e geniali arrivino neppure lontanamente a quell'ordine di grandezza.
Per contro, ho chiacchierato amabilmente con persone con sdd che, beate loro, avevano un'ottima parlantina (dote rara ma sicuramente esistente anche tra le persone con sdd) e una gran bella intelligenza emotiva (già più diffusa, ma talvolta difficilmente verificabile a causa delle difficoltà di linguaggio).
RIpeto, però, fino alla nausea, che si tratta di convinzioni personali che non voglio propagandare in nessun modo.
per carità, Rita, le mie affermazioni ovviamente risentono della mia personalità e delle mie convinzioni, non voglio influenzare nessuno nè smontare le aspettative degli altri.
Magari Dio esiste, del resto molti ne parlano. Io però non lo conosco, non ho prove della sua esistenza, quindi non ci credo. Sicuramente è semplicistico come modo di ragionare, ma è il mio, e non voglio convincere nessuno.
Non ne facevo una questione del genere "qualcuno tenta di convincermi...."
Se parto da quel che scrivi, fin qui almeno, mi sento in linea con il tuo pensiero ;-)
Ammetto del resto di avere conoscenze piuttosto limitate tra i ragazzi piu' grandi.
Per questo ho citato Pablo, che ascolto in rete colma di curiosità e parimenti porrei un sacco di domande a Luigi (Fantinelli)ormai prossimo al rientro in Italia dopo il suo soggiorno in spagna, a conclusione del suo Erasmus.
Ammetto che trattasi di mera curiosità e nulla più. NOn mi è ben chiaro come certi ragazzi down che proseguono negli studi abbiano potuto conseguire il diploma, affrontando proprio come tu scrivi programmi ministeriali di matematica, ma non solo...
Lo stesso ragionamento lo applico qui. Non conosco nessuna persona con la sdd che, all'atto pratico, DA SOLA (intendo senza facilitatore) possa arrivare a reggere un programma ministeriale di quinta superiore di un qualunque istituto o liceo...
e del resto mi chiedo anche, se è vero che per molti ragazzi down l'output è un problema, un facilitatore come puo' considerarsi, passami il termine, "lesivo" dell'intelligenza della persona. Non dovremmo semmai guardare agli ausili meccanici (mi riferisco alla comunicazione facilitata) come a validi strumenti per aiutare l'individuo a esprimersi al meglio?
Rimuginavo un po', nulla piu'....
non vorrei mai svilire una discussione che viaggia così bene come questa... però, riferendomi alla notazione di Sandro della notevole differenza di risultati tra l'espressione scritta e il disegno di questo ragazzo... beh io, ritenuta normodotata, disegno molto peggio.
E meno male che hanno inventato il computer perchè io sono il classico "asino di natura che non capisce la sua scrittura".
Insomma, sindromi o no, si può anche essere proprio non portati per penna e matita ;)
Premettendo che io faccio parte dei "rosiconi" (oggi inauguriamo una categoria nuova diversa dagli ottimisti e dai pessimisti ;) ) ovvero quei genitori, che loro malgrado, osservano e leggono dei coetanei (e anche dei bimbi + piccini) Down del loro figlio e "rosicano" perchè è evidente che il rampollo di casa è in ritardo anche rispetto ad alcuni "colleghi" (i confronti con i normo non li faccio + da un bel po'), quindi vivendo questa particolare situazione (che pare sia abbastanza rara ;) ) evito pure di farmi prendere dalle storie degli out sider, perchè mi rimane difficile pensare che Davide farà disquisizioni filosofiche da adulto se a quasi 7 anni non è in grado di raccontarmi la sua giornata o di scrivere il suo nome, di conseguenza non penso ci riguarderanno :cool: e cerco di focalizzandomi invece su obiettivi che ritengo più alla portata. Questo non per dire che non esistano down "normali" (tipo Pablo Pineda), ma perchè penso che nel nostro caso è un traguardo difficilmente raggiungibile, per carità non precludo nulla per Davide, però pensare che anche lui possa arrivarci fin da ora mi sembra una mancanza di rispetto nei suoi confronti, una mancanza di rispetto per ciò che lui sarà (che ovviamente ora non posso sapere). Nel nostro piccolo cercheremo di far tutto ciò che è per noi possibile per far si che lui sia il meglio di quello che potrà essere indipendentemente dai risultati, motivo per cui non mi ci metto proprio a pensare se è possibile o meno che una persona con sdd sappia risolvere equazioni di secondo grado o affrontare discussioni accademiche, posso essere solo contenta per coloro che ci riusciranno ;) Poi sinceramente a me la situazione di Pablo non è che mi faccia impazzire (da grossa fan della volpe.... :- ) soprattutto quella della sua voglia di un rapporto a due normale, con una ragazza normale.... insomma mi sa di quelle situazioni in cui ci si può ritrovare in un limbo senza uscita, questo perchè penso che non è quello che si ha o quello che si è diventati che è importante ma quanto ci soddisfa la vita che abbiamo. Tutto questo sproloquio per dire che non mi interessa se sono notizie vere o no questi casi, quanto siano notizie addolcite piene di panna e con frutta candita o se hanno seguito programmi normali, semplificati, paralleli o perpendicolari :D
e del resto mi chiedo anche, se è vero che per molti ragazzi down l'output è un problema, un facilitatore come puo' considerarsi, passami il termine, "lesivo" dell'intelligenza della persona. Non dovremmo semmai guardare agli ausili meccanici (mi riferisco alla comunicazione facilitata) come a validi strumenti per aiutare l'individuo a esprimersi al meglio?
Questo invece è un discorso a parte. Che per molti ragazzi Down l'output è un problema è una certezza... basti pensare alle disprassie che rende loro così difficile il linguaggio :( Davide ad esempio non è che le frasi non le ha in testa semplicemente appiccica tutte le parole avendo un output unico incomprensibile. Ultimamente stiamo riuscendo ad avere risultati migliori facendolo lavorare sulla lentezza della frase, però non è sempre attuabile. Poi è anche vero che c'è un problema di input attraverso il canale giusto(ma questo è un altro discorso). Per quanto riguarda il facilitatore io non so se è lesivo dell'intelligenza di qualcuno, ma sicuramente lo è per la sua autonomia, se poi ha bisogno sempre del facilitatore, insomma è difficile che li prendano al lavoro come impiegati se poi dietro devono portarsi il facilitatore (sto estremizzando naturalmente). Per quanto riguarda l'ausilio d'accordissimo, ma deve essere un ausilio appunto, non un qualcosa da cui bisogna dipendere, perchè laddove diventa indispensabile non è che poi si può dire che con l'ausilio si fanno le "stesse" cose degli altri. Faccio un esempio grossolano: chi ha necessità della carrozzella per muoversi perchè non ha l'uso degli arti inferiori non è che può andare ovunque come fanno gli altri, anche se ha un buon utilizzo delle braccia che gli consente di spingersi, sollevarsi, guidare, perchè il suo ausilio ha comunque dei limiti (barriere architettoniche, spazi stretti). Diventerebbe la stessa cosa con il pc: ci possono essere situazioni in cui non posso usarlo e devo saperle affrontare anche senza, poi è ovvio che ben venga tutto ciò che può aiutare i ns figli a raggiungere gli obiettivi in cui hanno difficoltà ;)
aledario
22-07-2010, 09:15
[...] Tutto questo sproloquio per dire che non mi interessa se sono notizie vere o no questi casi, quanto siano notizie addolcite piene di panna e con frutta candita o se hanno seguito programmi normali, semplificati, paralleli o perpendicolariInvece io penso che l'onestà di presentare le situazioni per ciò che veramente sono (astraendo dal caso specifico per fare un discorso generale sulla qualità dell'informazione) sia non solo importante... ma fondamentale, per due motivi che non mi stancherò mai di ricordare:
Il primo è che un'informazione imprecisa, incompleta (e almeno questo in questo caso lo è), oppure peggio edulcorata o "trasfigurata"... quando non mistificata... in senso positivo se riportata in un "luogo" come questo, frequentato da tanti giovani genitori può creare aspettative poco realistiche e comportamenti conseguenti in grado di condizionare in ogni caso la vita della famiglia e del proprio figlio/a. E' ovvio... siamo tutti maggiorenni e vaccinati... per lo più disincantati di fronte al mondo, le sue tante promesse ed i suoi quasi altrettanti inganni, per cui in teoria capaci di decisioni autonome ;-) e ragionate che prendano in coniderazione tutti i fattori e le conseguenze possibili delle nostre scelte, nel bene e nel male... Ma chi di noi non ha mai provato di fronte ad una "possibilità" per i nostri figli il desiderio di "fare" tutto ciò che era possibile per raggiungere un determinato obiettivo? La nostra vulnerabilità di fronte alla poca precisione di tante notizie non sta nella nostra capacità di scelta... ma nell'amore profondo che proviamo verso i nostri figli e nella miriade di sensi di colpa-inadeguatezza-desiderio di riscatto che nutriamo verso noi stessi e verso di loro.
Il secondo motivo... secondo me ancora più pericoloso ai fini della costruzione di una cultura della non-diversità... (in fondo se noi inseguiamo chimere facciamo il male nostro e dei nostri figli... ma tuto si ferma lì...) è che presentando al mondo un modello edulcorato della Sindrome di Down, che esalti i successi a discapito magari di un'informazione corretta (quanti diplomati con 100 riportati sui giornali erano ovviamente programmazioni differenziate... oppure perchè non dire in questo caso che il "genio" down di turno non riesce a parlare, se questa è la realtà che sta dietro a questo caso??) al pari o anche molto di più di quanto succede nel mondo dei "normo" (si sa... la "notizia" è la "Notizia"... se non lo è, non la si racconta nemmeno!), non fa altro che creare nelle persone che non "conoscono" la realtà down... delle aspettative comunque incredibilmente sbilanciate verso l'alto... e decisamente non realistiche. E questo poi si traduce senza pietà alcuna in un conseguente e "maggiorato" disprezzo (passatemi il termine, anche se un poco duro), per le persone down "normali" ;-)... che comunque sia la verità sui casi specifici riportati dalla stampa e dai mezzi di comunicazione sono la quasi totalità degli organismi cromosomicamente superdotati. E questo non crea inclusione... ma ulteriore emarginazione...
Senza negare che esista la possibilità reale che qualche persona down possa raggiungere livelli di eccellenza "assoluta" (perchè di questo stiamo parlando... non di "distinguersi" tra pari!)... mi viene da fare una citazione abbastanza famosa utilizzata dal suo autore per discutere altre problematiche... e che dice che "la probabilità che succeda un simile evento è pari a quella di una tromba d'aria che investendo un capannone di rottami riesca a formare un boeing 747 perfettamente funzionante ed in grado di volare" ;-).
In questo senso e con le attenzioni di cui vi accennavo... la uno e la due ;-)... credo sia comunque sempre importante capire cosa c'è "dietro" e "dentro" la notizia... ed altrettanto importante, quando arriverà anche per i vostri figli il turno di andare sui giornali (perchè arriverà, statene certi! ;-))... essere il più onesti possibile nel presentare la realtà... e pretendere da chi poi ha il compito di "raccontarla"... la stessa onestà.
gigliorosa
22-07-2010, 10:00
Sono pienamente d'accordo con voi, soprattutto in relazione a quelli che sono i LIMITI dei nostri figli, ognuno dei quali unico, irripetibile e perciò con le proprie caratteristiche.
Tuttavia, e forse qui scopro il fianco di mamma ancora "giovane";) (solo riguardo al fatto che Letizia ha solo 3 anni!!), non vi nascondo che, scoprendo che Matteo ha seguito il programma di comunicazione facilitata, e peraltro conoscendo personalmente chi questo metodo lo applica con la propria figlia down, ho avuto un forte e lungo momento di peplessità nei confronti della mia decisione, per ora assunta, di non seguire questo metodo.
In particolare mi sono sentita come una "lazzarona", che non ha voglia di mettersi in gioco e che preclude una strada (e che strada!) alla propria figlia...
Proprio ieri poi, parlandone con mia sorella, mi è toccato "giustificarmi" per questa decisione, raggiungendo un grado di senso di colpa-frustrazione-senso di inadeguatezza che mi ha fatto stare male.....
Ora forse sto uscendo dal seminato, ma io penso: a che pro tentare la comunicazione facilitata se, a fronte di indubbi vantaggi di risultato, comporta tanti e tanti dolori nel momento in cui ti scontri con chi in questo metodo non crede e non lo vuole applicare e fa ripiombare tua figlia nel baratro del "metodo normale" senza facilitazione? Che fai in questi casi?
Cambi città? ma tua figlia come si sentirà? Le farà piacere sapere che per colpa del suo limite (o cromosoma o come lo vogliamo chiamare, io non lo so), lei deve comunicare solo attraverso il computer e se non lo fa perchè incontra chi non lo vuole, oppure perchè, ipotizzo, è impossibilitato ad utilizzarlo in quell'occasione, non può esprimere quello che ha dentro?
Per contro, se invece questa possibilità io non gliela do, allora Letizia dovrà sempre tenersi tutto dentro e non poterlo esprimere e quindi sarà infelice per questo?
Ecco, forse ora io non mi sto occupando della cultura della non-diversità, nè mi sto focalizzando sul ritardo di Letizia nei confronti dei suoi coetanei normodotati o no.....
Sto pensando semplicemente a come creare i presupposti perchè la mia adorata figlia Letizia possa essere il più possibile felice, e so che molto dipende da me e dalle scelte che io e suo padre opereremo per lei, di più che per gli altri suoi fratelli.......
Di sicuro io sarei felice se Letizia prendesse 89 ad una maturità, se sapesse scrivere temi articolati e profondi....ma lei?
Appunto, lei???
e del resto mi chiedo anche, se è vero che per molti ragazzi down l'output è un problema, un facilitatore come puo' considerarsi, passami il termine, "lesivo" dell'intelligenza della persona. Non dovremmo semmai guardare agli ausili meccanici (mi riferisco alla comunicazione facilitata) come a validi strumenti per aiutare l'individuo a esprimersi al meglio?
E' vero che l'output è un problema, e quindi bisogna utilizzare tutti i mezzi per favorire la loro possibilità di esprimersi ANCHE in modo non verbale, nelle varie fasce d'età. Ok, quindi, alla comunicazione gestuale, alla comunicazione aumentativa (indicare tra più opzioni la preferita, ad esempio), ai quiz a scelte multiple a scuola, all'uso del comuputer... tutto mi va bene, finchè non ci si mette in mezzo un altro umano ad "interpretare" quello che vogliono dire. Con il facilitatore introduciamo un elemento di filtro che può essere fortemente distorsivo dei contenuti e comunque difficilmente è ben accetto dagli altri.
Lo stesso Matteo dice, mi pare, che i compagni non credono che sia "intelligente" perchè dubitano della veridicità di quanto esce dalla CF. D'altra parte me li immagino questi ragazzi, che da un lato vedono il loro compagno per quello che è, un ragazzino con la sdd che si diverte se un compagno fa le pernacchie e che parla a mala pena, e dall'altro devono assistere ai suoi sbandierati sorpassi scolastici, con elaborati guardacaso scritti, nei fatti, dal facilitatore. Come dar loro torto? E' difficile pensare che sia tutta farina del suo sacco!
Mi dispiace, sarò anche miscredente, ma io da sempre nutro i medesimi dubbi dei compagni di Matteo.
...e dall'altro devono assistere ai suoi sbandierati sorpassi scolastici, con elaborati guardacaso scritti, nei fatti, dal facilitatore...
Scusami ma qui non ti seguo.
Ho personalmente assistito a momenti in cui ragazzi che fanno uso della comunicazione facilitata utilizzano l'ausilio, computer. E' vero esiste in principio la figura del facilitatore, ma alla lunga il mediatore perde il suo ruolo di accompagnatore nel movimento e il solo mediatore diviene il computer, anche se l'approccio non è quello tipico di un normodotato e il movimento ha un fare ritmico e cadenzato.
....beh cio' detto, sono anche io mamma di un piccolino, che almomento non ha preso in considerazione questa possibile strada, ma non smetto di interrogarmi
aledario
22-07-2010, 11:35
....beh cio' detto, sono anche io mamma di un piccolino, che almomento non ha preso in considerazione questa possibile strada, ma non smetto di interrogarmiE fai bene!!! :-) Questo è comunque l'unico atteggiamento, che ci salva sempre da qualsiasi potenziale errore di carattere definitivo.
Come diceva Gino Paoli...
"Le strade sono giuste
anche quelle sbagliate.
Basta non essere certi mai!
E sono ancora qui
qui con le mie domande
qui nelle mie mutande
E sono ancora qui:
Cosa farò da grande?" :)
Dico anche io la mia a proposito della scuola sperando di non offendere nessuno. Io sono convinta che anche alcuni nostri ragazzi riescano a raggiungere gli obiettivi minimi dei programmi ministeriali. Ovviamente per capire se si sono raggiunti bisogna utilizzare prove più adeguate alle loro capacità ma con contenuti uguali. Cerco di spiegarmi. Io conosco dei ragazzi che hanno ottenuto il vero diploma, e pure con ottimi risultati, ma sostenendo le prove equipollenti, prove dove anzichè magari fare un tema elaborato si fanno dei test a risposta multipla.Si utilizzano anche per i ragazzi dislessici, ma purtroppo le nostre scuole non sono preparate a giudicare i nostri ragazzi e vedere le loro capacità al di là della sindrome. E' ovvio che i nostri ragazzi non riusciranno mai ad essere al pari dei normo, ma ciò non vuol dire che non raggiungano un buon grado di cultura. E sinceramente vorrei vedere quanti normo siano realmente "maturi" alla maturità. Ripeto, io credo che anche alcuni dei nostri ragazzi possano raggiungere un buon livello, tale da ottenere il diploma senza il PEI, ma non è facile, anzi direi quasi impossibile, farlo accettare dal corpo insegnante ancora stretto nei pregiudizi e spesso anche perchè seguire un ragazzo senza il PEI significa lavorare ed impegnarsi il triplo, e spesso non si ha voglia di mettersi in gioco. Torno a dire che queste sono mie considerazioni e spero di non offendere gli insegnanti presenti sul sito. Ma dal mio punto di vista nella scuola vedo spesso una svogliatezza ed un lasciarsi andare che certo non giova alla didattica anche per i normodotati.
Scusami ma qui non ti seguo.
Ho personalmente assistito a momenti in cui ragazzi che fanno uso della comunicazione facilitata utilizzano l'ausilio, computer. E' vero esiste in principio la figura del facilitatore, ma alla lunga il mediatore perde il suo ruolo di accompagnatore nel movimento e il solo mediatore diviene il computer, anche se l'approccio non è quello tipico di un normodotato e il movimento ha un fare ritmico e cadenzato.
....beh cio' detto, sono anche io mamma di un piccolino, che almomento non ha preso in considerazione questa possibile strada, ma non smetto di interrogarmi
Non smettere mai di interrogarti, Rita, faresti un disonore alla tua intelligenza e un torto a tuo figlio!
Sul facilitatore che non facilita più, hai ragione, ho letto solo (anche io non smetto mai di interrogarmi ;)) che l'obiettivo è quello ma non sono mai riuscita a vedere un ragazzo disabile che usa la CF a quel livello, cioè che scrive al PC in completa autonomia e al livello degli scritti che circolano in rete.
Ho visto invece la facilitazione più invasiva (che penso sia anche la più diffusa) dell'appoggio al gomito e mi ha lasciata parecchio perplessa perchè veramente l'intervento interpretativo del facilitatore è estremamente forte... del resto il ventaglio di possibilità del divenire di una parola mentre si scrive è molto vasto (voleva pigiare proprio la I? o forse era la O che è vicina?), e la stessa struttura sintattica strana e il linguaggio improbabile che accomuna un po' tutti gli scritti usciti dalla CF a tutte le latitudini mi dà molto l'idea di accozzaglia di parole appiccicate insieme e derivate artificialmente nell'ansia di dare un senso globale.
Anche queste sono le mie impressioni derivate dalle informazioni (sicuramente limitate) che negli anni ho acquisito. Del resto, partire a fare la CF (anche solo come tentativo, ai fini di validazione) presuppone di fare a priori un atto di fede verso la metodica e affidare il proprio figlio in mani che comunque lavorano fuori dal solco tracciato dalla medicina e dalla riabilitazione ufficiale che non mi sentirei certo di fare.
Non che per forza si debba stare nel solco, sennò non ci sarebbe progresso, ma di certo per farmi uscire dal seminato con mia figlia ci vorrebbero ben altre armi di convinzioni rispetto a quelle piuttosto spuntate che può fornire questa metodica.
aledario
22-07-2010, 11:48
Torno a dire che queste sono mie considerazioni e spero di non offendere gli insegnanti presenti sul sito.Ci mancherebbe anche che tu ti preoccupi di non offendere nessuno dicendo la tua personale convinzione! Siamo qui proprio per confrontarci no?!?
p.s.: come è finita con Ambra? Da ciò che scrivi mi sembra di capire che non siete riusciti a far passare il "messaggio" degli obiettivi ministeriali minimi.
Ovviamente per capire se si sono raggiunti bisogna utilizzare prove più adeguate alle loro capacità ma con contenuti uguali. Cerco di spiegarmi. Io conosco dei ragazzi che hanno ottenuto il vero diploma, e pure con ottimi risultati, ma sostenendo le prove equipollenti, prove dove anzichè magari fare un tema elaborato si fanno dei test a risposta multipla.
su questo sono d'accordo con te, nel senso che dobbiamo cercare di aggirare i problemi di esposizione facendo domande precise che presuppongano risposte dirette e prove scritte a scelte multiple.
Questo è molto importante da comunicare a scuola, e ti quoto per ribadirlo ulteriormente!
Infatti dal messaggio è chiaro che è andata male. Dal momento che abbiamo chiesto semplicemente di provare, come risposta abbiamo avuto che alcune proff. (tipo spagnolo) la quale non le dava mai da studiare neanche una frase in lingua, da un giorno ad un altro le ha dato da studiare 8 pagine di letteratura spagnola prese dal libro di letteratura spagnola delle compagne senza una traduzione né un riassunto. Per non dire inglese che dopo un'interrogazione dove Ambra ha esposto un intero capitolo in inglese, ha avuto il coraggio di dirci che Ambra è stata brava ma che la pronuncia è stata orribile. Vorrei vedere io, non parla bene neanche in italiano, visto che le mancano dei fonemi e come molti storpia frasi e parole.....Abbiamo trovato un muro e non un dialogo, quindi per il bene di nostra figlia abbiamo lasciato perdere. Ma io sono sicura che Ambra è in grado di affrontare un esame per oiettivi minimi (mi sono confrontata molto con la mamma e l'insegnante della ragazza che conosco che si è diplomata) ma vedo molta chiusura in merito a questo discorso. Ho anche capito il perchè poi.... Non so se hai letto ma in un altro messaggio ho scritto della brutta esperienza che abbiamo avuto riguardo al viaggio d'istruzione e di tutto ciò che questo ha messo in luce: un corpo insegnante che dopo 4 anni ancora non conosce mia figlia, una classe disunita e dove mia figlia non è per niente integrata nonostante il consiglio di classe dicesse il contrario, un consiglio di classe dove esistono incomprensioni ed invidie anche fra di loro. Ed ora ci poniamo il dubbio di cosa fare con Ambra: cambiare classe all'ultimo anno? Oppure fare finta di niente e lasciare che Ambra finisca il liceo ma con tanta amarezza e sfiducia da parte di noi genitori verso quel corpo insegnante?
Direi che la domanda fondamentale è: "Ambra tiene più a finire il liceo con i compagni attuali, oppure a diplomarsi con obiettivi minimi?".
Scusate la mia ignoranza. Ma per quanto riguarda la comuncazione facilitata ... Un concetto come "ostracismo mediatico", come viene prodotto? Immagino non ci sia una semplice tastiera con delle lettere, altrimenti sarebbe un PC.
Il facilitatore deve essere a conoscenza del titolo del tema da svolgere o del testo dei problemi di matematica? Sono stati condotti esperimenti in cui il facilitatore non era al corrente del lavoro che doveva essere svolto?
Ho provato a cercare in rete tempo fa, ma non sono riuscita a trovare alcun esempio pratico.
Su quello che dice Cristina: "D'altra parte me li immagino questi ragazzi, che da un lato vedono il loro compagno per quello che è, un ragazzino con la sdd che si diverte se un compagno fa le pernacchie e che parla a mala pena, e dall'altro devono assistere ai suoi sbandierati sorpassi scolastici, con elaborati guardacaso scritti, nei fatti, dal facilitatore. Come dar loro torto? E' difficile pensare che sia tutta farina del suo sacco!"
mi trovo d'accordo.
In piccolo lo vedo anche con mio figlio Pietro che ha l'ins. di sostegno e che stà ottenendo degli ottimi ed insperati risultati scolastici. Quando i compagni lo vedono prendere un bel voto in una qualche verifica ... a volte dicono: "ehbbè ... aveva la maestra Pina di fianco!".
Da mamma relativamente giovane, ma che già fa parte dei "rosiconi" da un pezzo (bello sto gruppo Paola mi piace), quando leggo queste notizie rimango un pò perplessa: un pò per quello che diceva Sandro e cmq anche Cri (Cf o no? programmazione semplificata differenziata..etc. etc.), ma soprattutto per quel che diceva Paola: ammesso e non concesso che qs. ragazzi siano veramente fenomeni o down normo, come vivranno il confronto con la realtà? una realtà che cmq non "gli da il merito che hanno in quanto ritardati per legge", in cui probabilmente faticano a relazionarsi sempre per colpa dei loro occhi a mandorla a dispetto di un QI quasi, o forse, normale...
E qui mi tornano in mente i vecchi post relativamente a Finardi e sua figlia in cui si rammaricava di aver "insistito tanto" per cercare di raggiungere una pseudo normalità perchè qs condizione l'aveva resa "infelice"...(riassunto in due parole di un discorso più complesso..ma è la sensazione che mi è rimasta di quei post)..
forse questo è davvero solo l'impersonificarsi con la volpe...una auto-consolazione per un qcs. che non verrà mai raggiunto dalla mia Lety...
ma qui torna LA domanda: ma Lety davvero cosa vuole/vorrà?? essere una super down laureata senza posto di lavoro o con un lavoro non all'altezza del suo titolo e magari un pò frustrata, oppure essere una down down anche un pò downissima con lo stesso lavoro ma che a quel punto potrà sembrarle pure appagante?
Con qs. non sto dicendo che tutto deve avere il suo corso senza che nessuno intervenga: giusto che noi genitori stimoliamo, studiamo, facciamo....ma con quel obbiettivo? che rispecchino i "nostri desiderata" o la loro realtà?
Chiedo ai genitori "adulti" quale è il punto in cui dire STOP...ok fino a qui ho insistito e lui/lei ci è arrivato ma oltre non si può/deve andare...quale è stato qs. stop coi vostri figli, come avete fatto ad accorgervene? ed esiste uno stop?
C'è un'articolo dell'AIPD sul caso di Matteo:
http://www.aipd.it/cms/maturita_matteo
poi posto solo a titolo di lettura, come fosse un brano di narrativa, perchè contiene passi molto suggestivi sul rapporto tra i facilitatori e la metodica stessa:
http://www.autismotreviso.org/files/facilitata.htm
Infine una sintesi degli studi presenti in letteratura scientifica:
http://www.autismo33.it/autismo_edu/docu_2conv/comunicazione_facilitata.pdf
Chiedo ai genitori "adulti" quale è il punto in cui dire STOP...ok fino a qui ho insistito e lui/lei ci è arrivato ma oltre non si può/deve andare...quale è stato qs. stop coi vostri figli, come avete fatto ad accorgervene? ed esiste uno stop?
con i metodi "tradizionali", lo stop lo dicono loro, o meglio, lo dicono i loro limiti oggettivi. Nel we se dopo un'ora che provo a fare matematica con Lucrezia vedo che stiamo sempre allo stesso punto e le cose, anche le più banali, non le entrano in testa, allora passo e chiudo. Nei periodi in cui è più ricettiva, provo a spingere un po' di più sull'acceleratore, sempre all'interno di tempi di applicazione allo studio confacenti ad una bambina della sua età.
Se si mantiene un equilibrio "sano" all'interno della giornata nella ripartizione delle attività (e nostra figlia vive gli stessi tempi delle sorelle nello studio, nel divertimento, nello sport e nel tempo dedicato alla socialità e alla famiglia) non c'è pericolo di andare oltre e sbilanciarli troppo nell'intellettualizzazione.
Questo porterà, nel positivo, ad uno sviluppo di personalità armonico e, nel negativo, a uno sviluppo limitato in ogni campo (ovviamente con punte in corrispondenza di attitudini personali... ce le hanno anche loro come tutti noi!!), perchè limitate sono le loro risorse di base.
ma qui torna LA domanda: ma Lety davvero cosa vuole/vorrà?? essere una super down laureata senza posto di lavoro o con un lavoro non all'altezza del suo titolo e magari un pò frustrata, oppure essere una down down anche un pò downissima con lo stesso lavoro ma che a quel punto potrà sembrarle pure appagante?
e se non fosse neanche possibile ottenere un lavoro, perchè le performance sono talmente basse che nessuna mansione è accessibile?
Rosicona anche io, mi pongo questa domanda....
Non escludiamo di dover abbassare ulteriormente il tiro delle nostre aspettative: down superdownissimo ma felice al centro diurno.
Mi viene il mal di stomaco a mettere questi pensieri nero su bianco, ma è un'eventualità da non escludere, sempre nell'ottica di non farci illusioni impossibili
visto che ancora una volta siamo finiti sull'argomento CF, io vorrei capire una cosa:
in effetti come è possibile che il facilitatore influenzi INCONSCIAMENTE il facilitato? e come è possibile che conosca risposte e situazioni che non può sapere? (mi riferisco ai racconti del weekend, o a nomi di parenti che il facilitatore non conosce, come si dice nel primo articolo postato)
in effetti come è possibile che il facilitatore influenzi INCONSCIAMENTE il facilitato? e come è possibile che conosca risposte e situazioni che non può sapere? (mi riferisco ai racconti del weekend, o a nomi di parenti che il facilitatore non conosce, come si dice nel primo articolo postato)
ipotizzo: quando passi molto tempo con una persona, e quindi graviti nell'orbita della sua famiglia, conosci molte più cose di quante pensi. Dagli articoli mi sembra chiaro che l'influenza viene a livello inconscio, in buona fede. Devi "guidare" in sostanza l'arto a digitare sulla tastiera, a quanto ne capisco da profana, eliminando come rumore bianco tutto quanto viene da disprassie, ipotono, ipertono e quant'altro. Al facilitatore si richiede una prestazione che ha del trascendentale (come si acquisisce la sensibilità di capire quali sono i movimenti intenzionali e quali non intenzionali???), ma siccome siamo tutti umani rispondiamo come possiamo, ma da umani, non da divinità.
Quelli che sono importanti sono gli studi che attuano un metodo scientifico tipo doppio-cieco, tipo quelli che somministrano la stessa figura, oppure figure differenti, a facilitatore e facilitato, ognuno dei quali non sa quello che vede l'altro. Lì le percentuali di successi per la CF sono state molto basse, mi pare di capire.
e se non fosse neanche possibile ottenere un lavoro, perchè le performance sono talmente basse che nessuna mansione è accessibile?
Rosicona anche io, mi pongo questa domanda....
Non escludiamo di dover abbassare ulteriormente il tiro delle nostre aspettative: down superdownissimo ma felice al centro diurno.
Mi viene il mal di stomaco a mettere questi pensieri nero su bianco, ma è un'eventualità da non escludere, sempre nell'ottica di non farci illusioni impossibili
ti stra quoto...il lavoro era solo per fare un esempio tanigbile...
io non penso a "quel che sarà" da un bel pò di tempo...più o meno da quando ho smesso di fare confronti coi normo ma anche con colleghi a 47 cromosomi ed ho deciso (sempre tenendo forse la parte della volpe) di godere di Lety semplicemente e solamente per quello che è lei...e non per quello che potrebbe o dovrebbe essere...visione limitante? può essere, ma qs. ha reso sicuramente Lety più serena, perchè lo è divenata un pò di più la sua mamma....
....Quelli che sono importanti sono gli studi che attuano un metodo scientifico tipo doppio-cieco, tipo quelli che somministrano la stessa figura, oppure figure differenti, a facilitatore e facilitato, ognuno dei quali non sa quello che vede l'altro. Lì le percentuali di successi per la CF sono state molto basse, mi pare di capire.
mi sono sempre interessata poco alla cf, forse perchè la parola "metodo" un pò mi irrigidisce o forse perchè non siamo ancora arrivati al dunque con Lety (il npi tempo fa mi prospettava come possibili alternative sia CF che Fur....ma guardando avanti...e come ho appena detto affronto il "qui oggi" non più "dove/come domani), devo ammettere però che gli studi riportati da Cristina mi hanno lasciata abbastanza basita...ma come diceva Sandro, bisogna andare oltre la notizia ed approfondire l'argomento per completezza d'informazioni...sicuramente adesso sono più incuriosita...
Rispondo a drdlrz: scusa ma ancora non so come ricollegarmi con gli spezzoni di frase. Per Ambra sono importanti entrambe le cose. Vorrebbe fare gli esami "più difficili" come dice lei, uguale ai suoi amici e vuole rimanere con quelli che considera suoi amici, pur rendendosi perfettamente conto che a loro di lei gliene frega ben poco. Ma io capisco anche anche le sue ragioni. Non è facile ritrovarsi di nuovo con gente nuova dove deve faticare per farsi accettare e conoscere. Non è la prima volta che le capita, per cui penso che scelga il male minore.
Per quanto riguarda la CF non so che pensare. Non conosco bene il metodo, ma certo rimango perplessa quando sento di ragazzi che ottengono certi risultati. Io sono convinta che tutti loro, chi più chi meno, abbiano più potenzialità di quante poi riescano a dimostrare. E non so se il fatto che ancora non mi sia avvicinata alla CF sia un bene o un male. Io ho visto che Ambra, senza alcun facilitatore, è riuscita ad avere ottimi risultati sia nello studio che poi in fondo nella vita. Ambra studia tutte le materie che fanno anche gli altri ragazzi; certo gli argomenti vengono semplificati, ma voi non avete idea la gioia che ho provato quando alle domanda di un quiz in televisione dove chiedevano chi avesse scritto "Il Principe" lei con tono ovvio ha risposto Macchiavelli. E questo è solo un esempio. Ora è a Parigi per una vacanza studio e avendola portata al Louvre la sera per telefono mi ha detto:
"mamma ho visto la gioconda di leonardo che io ho studiato..." Quello che poi mi dispiace è che queste qualità non vengano riconosciute, perchè comunque l'immagine che si ha del ragazzo down è quello dell'eterno bambino poco intelliggente e che tanto è inutile darsi da fare perchè non serve a niente. A questo non ci sto. Certo ognuno di loro avrà i suoi obbiettivi in base alle proprie potenzialità e per questo non accetto questa omologazione.
Luna2009
26-07-2010, 13:57
Sinceramente io non conoscevo per niente questa CF, ma leggendo i link di drdlrz in effetti vengono parecchi dubbi al riguardo...
certo bisogna vedere come viene applicata, visto che la sdd quasi sempre permette di poter scrivere su una tastiera autonomamente, io credo che se invece di esprimersi oralmente, si lasci la possibilità ai ragazzi con sdd di poter scrivere i loro pensieri su una tastiera, ma da soli, allora in questo caso si vedrebbe cosa veramente c'é nella loro testa, e non la storpiatura del "facilitatore".
Insomma credo che sia positivo cercare di superare gli ostacoli di espressione, ma bisogna fare attenzione a non intervenire troppo!
Per quanto riguarda le notizie che si vedono sempre di più sulla stampa di "super-down", beh, da un lato credo sia una cosa positiva. dovrebbe darci speranza, e dall'altro bisogna però guardare tutte le notizie con un po' di occhio critico, e leggere fra le righe per capire veramente dove sta la verità.
Luna ha solo un anno, quindi ancora molti di questi problemi non abbiamo dovuto affrontarli. Per ora mi fa piacere leggere di persone down che raggiungono dei grandi risultati...certo bisogna anche restare con i piedi per terra e non dare per scontato che se uno lo fa allora tutti i down lo possono fare.
Venerdì mattina provvidezialmente avvisata da una mail su cellulare, tra un costumino e una spalmata di crema mi sono vista un servizio sulla rai su questo ragazzo. Beh devo dire che ora sono parecchio più perplessa. E' stato promosso con un 89/100 (ammetto non ho manco letto l'articolo nè i link inviati dagli altri) che è il voto più alto della sua classe ed è quindi il migliore della classe... sinceramente gli altri non è che brillano se hanno preso tutti di meno :oops: ma tant'è...
Inizia il servizio con delle imaggini musicate di Matteo e la sua famiglia dove si inquadrano pagine scritte A MANO in stampato maiuscolo perfetto di suoi pensieri verso i 12 anni, ora se questi vengono concretizzati con l'ausilio del pc perchè trascriverli? Andiamo avanti... non vedo l'ora di sentire il ragazzo ma... in studio c'è solo la mamma e nessuna intervista a Matteo :?
poi di lì a poco viene svelato l'arcano: Matteo quasi non parla "è molto chiuso" spiega la mamma che alla domanda "Cosa ne pensa Matteo di questo traguardo" risponde "E' molto contento, mi abbraccia spesso in questo periodo, lui non parla" :shock: poi da lì giù tutta discesa senza freni... In studio c'era pure la dott.ssa dell'AIPD (che ancora non ho capito perchè ci sia andata visto, che a dispetto del loro comunicato a riguardo, li hanno intortati ben bene, attraverso le domande giuste e risposte troncate ad oc, facendogli fare un bello spot per la CF).
Il facilitatore in questo caso non è la mamma ma è una dott.ssa che si occupa di CF, il prossimo traguardo di Matteo è quello di indicare senza l'aiuto del facilitatore, quindi il ragazzo fa tutte le esercitazioni anche dove deve indicare la risposta facilitato... ora potrà pure seguire lo stesso (?) programma degli altri... ma a 19 anni mi pare un po' esagerata come limitazione!! Poi la chicca è stata la telefonata dell'assessore (mi pare ma non sono sicura) del comune di Roma che ha promesso che il comune finanzierà la carriera accademica in biologia di Matteo perchè trattasi di un'eccellenza e in quanto tale va aiutata.
Sinceramente al termine della trasmissione sono rimasta sconcertata... per l'impatto che può avere su genitori alle prime armi... io credo negli ausili e che ai ns figli vadano dati gli strumenti adatti, ma che si gridi al miracolo per un diploma preso da un ragazzo diciannovenne che praticamente non parla e che ancora deve essere "facilitato" per indicare la risposta giusta lo trovo a dir poco scandaloso!
Qualcun'altro si è imbattuto nella trasmissione?
Persa!
Ma l'argomento mi sta molto interessando e mi sta facendo ragionare...anche troppo.
I vostri interventi sono molto stimolanti!
Continuate pure, io leggo!:gruebel:
... Poi la chicca è stata la telefonata dell'assessore (mi pare ma non sono sicura) del comune di Roma che ha promesso che il comune finanzierà la carriera accademica in biologia di Matteo perchè trattasi di un'eccellenza e in quanto tale va aiutata.
Sinceramente al termine della trasmissione sono rimasta sconcertata...
purtroppo non ho visto la trasmissione, ma sono rimasta sconcertata già abbastanza leggendo il tuo racconto, e in particolare la questione del finanziamento degli studi.
Immagino che si intenda che, più che le tasse universitarie, il comune di Roma pagherà la psicologa che funge da facilitatrice di Matteo, il quale non avendo il dono della parola avrà bisogno costantemente di una persona a fianco.
Francamente, trattandosi di una tecnica di comunicazione non accettata dalla comunità scientifica internazionale, che alla prova dei fatti ha rivelato più ombre che luci, preferirei che i miei soldi e quelli degli altri contribuenti venissero spesi per finanziare altro tipo di attività per disabili, in particolare in un periodo in cui ci dicono non esserci trippa per gatti e il comune sta tagliando tantissimo sul sociale.
In fondo, quali garanzie ci sono di veridicità dei risultati della tecnica? Il ragazzo è ancora facilitato totalmente, quindi non c'è nei fatti nessuna garanzia che sia lui che risponde alle domande, e quindi che lui apprenda effettivamente a quel livello di eccellenza.
Concedetemi che, dal momento che si chiede in ultima analisi a noi contribuenti di finanziare il percorso di studi, qualche garanzia che non si tratti di un percorso riabilitativo che si autoalimenta la vorremmo avere...
Presente, ho visto anche io l'intervista, sono stata attenta per tutta la durata, per avere conferme(o smentite) sul risultato avuto da questo ragazzo. Conclusione, anche io sono rimasto delusa di tutta questa pubblicità gratuita sulla comunicazione facilitata, non hanno dato spazio a Matteo, solo brevi immagini con la famiglia, e non per screditare lui, ma ho visto e toccato con mano risultati a dir poco più sorprendenti e senza comunicazione facilitata. Bè mi ha lasciata con l'amaro in bocca, delusa, e anche un pò arrabbiata sul sistema dei media, per come strumentalizzano questi casi, anzi questo ragazzo, che merita di essere aiutato, ma non così elogiato, a mio avviso.
Paola, rosichi ancora?
Io no...
e comunque preferisco il 'modello' Dario mille volte...
non era meglio impiegare il tempo e il denaro per cercare di aiutarlo a parlare e ad essere meno chiuso?
con tt il rispetto per lui e per i genitori ma la domanda sorge spontanea
Ie8ri sera guardavamo un film che parlava della seconda guerra mondiale e senza che dicessimo qualcosa quando è apparso Hitler Giorgio ha subito detto ''Hitler metteva c gli ebrei nei campi di concentramento li...perseguitava ( ha pensato un po alla parola giusta) lo abbiamo studiato a scuola ,poi abbiamo visto il film del bambino con il pigiama a righe,Hitler era cattivo''ha fatto da solo il ragionamento e ce lo ha detto,almeno so che questo è ciò che pur nella sua semplicità è riuscito ad esprimere ds solo sull'argomento.Per quanto riguarda Matteo forse preferirei sapesse dire uqalcosa di più semplice ma da solo.Antonella mammma di Giorgio.
magic lamp
05-08-2010, 22:47
Se questo deve essere un luogo dove “non si vuole influenzare nessuno”, mi pare corretto, per equità, indicare dei link che possano far conoscere la questione da entrambi i lati, e non solo quelli negativi. Perciò, proprio per “andare oltre la notizia ed approfondire l'argomento per completezza d'informazioni” (come dice Laura), rimando ad alcuni siti ( non so come inserire i link, così li trascrivo), dove si possono leggere pareri di persone qualificate che hanno riscontrato la validità della CF.
www.itd.cnr.it/tdmagazine/PDF22/TDDIS22.pdf
www.superando.it/content/view/979/122/
La comunicazione facilitata: un’introduzione - dott. Mario Damiani, neurologo
Cristina afferma: ”trattandosi di una tecnica di comunicazione non accettata dalla comunità scientifica internazionale”. Io chiedo: può, per piacere, elencare le agenzie scientifiche internazionali che sostengono questo? Sono anni che sento queste obiezioni generiche, come se TUTTA la comunità scientifica internazionale fosse concorde, per scoraggiare l’utilizzo di una tecnica che peraltro, con mia figlia e con tanti altri, ha funzionato benissimo, con il benestare di una quantità di specialisti appartenenti anche loro alla “comunità scientifica internazionale”, i quali, invece, in base ad una seria esperienza di anni, la accettano e la ritengono valida.
Chi sarebbe questa “comunità scientifica internazionale” ? L’ANGSA, una delle agenzie citate, non può considerarsi un ente scientifico, è un’associazione di genitori, e comunque il dott. Carlo Hanau, ultimamente, ha espresso alcune aperture verso la CF.
D’altronde, ci sono esperienze di CF all’interno di strutture pubbliche, come l’ASL di Verona o di Reggio Emilia, scuole superiori e anche università, dove la CF viene utilizzata con chi ne ha bisogno. Ad esempio, l’università Federico II di Napoli, dove un ragazzo autistico si è laureato in psicologia con la CF, o l’università di Pisa, che ha accettato che Luca, ragazzo con X fragile, sostenesse gli esami con questa tecnica, quasi tutti con votazione di 30/30.
Con onestà Cristina ammette di non avere un’approfondita conoscenza diretta della CF : “queste sono le mie impressioni derivate dalle informazioni (sicuramente limitate) che negli anni ho acquisito” , “a quanto ne capisco da profana” . In questo caso, però, sarebbe più corretto, oltre che prudente, non spingersi ad azzardare ipotesi e spiegazioni che lascerei ad una persona veramente esperta ed attendibile. (non viene usato mai il condizionale, solo il tempo presente delle certezze)
""guidare" in sostanza l'arto a digitare sulla tastiera”? Se Cristina avesse frequentato un corso di formazione sulla CF, o fatto almeno un po’ di tirocinio, saprebbe che questo NON avviene MAI. Ma visto che non sembra intenzionata a provare un metodo in cui non crede, è improbabile che ne abbia una conoscenza tale da dare risposte a sé e ad altri, se non basate su impressioni, sul sentito dire, su ipotesi inverosimili.
“influenza a livello inconscio”? “prestazione che ha del trascendentale”? Ma sappiamo di cosa stiamo parlando? Sarebbe questa la scientificità di chi ritiene il metodo poco scientifico?
Comunque, nel rispetto della libertà, ognuno può scegliere il percorso che ritiene più giusto, nei solchi o fuori dai solchi, con ombre o con luci, senza cadere in reprimende social-moralistiche sull’utilizzo di denaro pubblico per una cosa che magari a me non piace ma ad altri sì ( come ci si permette, tra genitori di figli disabili, di sollevare obiezioni del genere? )
E soprattutto, come ci si permette di scrivere pesanti insinuazioni diffamatorie sul lavoro di insegnanti e specialisti? (“finchè non ci si mette in mezzo un altro umano ad "interpretare" quello che vogliono dire. Con il facilitatore introduciamo un elemento di filtro che può essere fortemente distorsivo dei contenuti ……. con elaborati guardacaso scritti, nei fatti, dal facilitatore”, “li hanno intortati ben bene”) Chi scrive ha le PROVE PROVATE di quello che afferma? Altrimenti, dal punto di vista legale, si mette in una posizione piuttosto delicata.
Tanto per smorzare il tono, meglio pascolare su prati conosciuti, invece di avventurarsi a sentenziare in terreni che non si conoscono bene.
Maria Chiara ha letto tutti i vostri interventi, e ha deciso di scrivere alcune sue considerazioni, con la CF, naturalmente, facilitata con un tocco leggero alla schiena. Più di tante parole di chi è fuori dalla situazione, è importante ascoltare chi la vive sulla sua pelle. Inserisco il post subito dopo questo.
magic lamp
05-08-2010, 22:48
Sono fortemente dispiaciuta da quello che ho letto con un sentimento fra la sterile consapevolezza che un cambiamento è quanto mai lontano e la simultanea voglia di rivoltarmi contro certe affermazioni volte a non concedere a chi ha la dura sorte di avere difficoltà di comunicazione verbale il riconoscimento di capacità intellettive ben vivaci dentro un corpo disorganizzato. Cosa sarebbe stata la mia vita se non avessi trovato il modo di far capire che non sono ritardata? Vere sconfitte, vere frustrazioni in una vita già molto difficoltosa. Ma per fortuna ho trovato il modo di esternare il mio pensiero scrivendo con la CF. Mi posso esprimere meglio con il pc che a voce? E allora? Almeno mi posso esprimere e far capire che la mia testa funziona bene. Non riesco a fare a meno del facilitatore anche se posso dire di controllare molto meglio il mio gesto? E allora? Non per questo mi sento sminuita ma sono grata di avere un contenimento che mi permette di dare al mio gesto un ritmo più regolato. Nel mio lungo percorso di CF ormai mi basta un tocco alla schiena e anche meno, con tanta determinazione abbiamo cercato di ottenere sempre maggior autonomia. Mai però il facilitatore impediva al mio pensiero di trovare la strada, la tanto sospettata influenza esterna non esiste. Non potrei lasciare che nessuno interferisca con il mio pensiero. Mentre chi non riesce a mettere in discussione il modo tradizionale di vedere l'apparenza esterna del down preferisce dire che non può essere che anche un down sappia formulare un ragionamento complesso o conosca il modo di calcolare numeri elevati.
Non riuscire a leggere l'ora a voce non significa che non sappiamo perfettamente che ora è e anche il valore del tempo. La sensazione frustrante di sapere una cosa ma non poter dirla mi dava una terribile disperazione che chi usa il linguaggio come vuole non può comprendere.
Mi chiedo come non andare oltre percorsi tradizionali che considerano deficitari menti e cervelli che magari con un mediatore potrebbero esprimersi al meglio. Davvero pensate che essere ritenuti non in grado di capire al pari degli altri sia molto gratificante? Meglio non desiderare, non guardare lontano, credere che restare nella stessa traccia sia più sicuro.
Vero opprimente dolore era non poter comunicare il mio vero pensiero, non poter controllare il mio linguaggio. Mi sento tanto bene adesso che posso farlo con facilitazione.
Maria Chiara
Ecco perchè da tempo non mi connetto più con il pianeta:perchè la "guerra tra poveri" per me è molto dolorosa. Credo che tutti noi siamo già tanto "provati" dalla vita e non vale la pena dover star male ulteriormente per questi sterili (come ben li ha definiti Maria Chiara)battibecchi. Purtroppo da tempo avevo notato che non c'è una vera libertà di espressione su questo luogo virtuale (niente di nuovo, non è così anche fuori?). Ad alcune persone è permesso dire qualsiasi cosa, a volte anche molto pesante, ad altri...........
Avevo sentito di questa discussione da una mia amica, mamma di un bambino down di sette anni, come pure avevo sentito di questo Matteo. Ora diciamo che io sono di parte perchè Emanuele da due anni e mezzo fa la C.F. ma come dice Renza, se uno non la conosce da vicino non può sapere di cosa realmente si tratti. Emanuele non dipende affatto dal pc e in qusto tempo ha sviluppato il linguaggio più che con la logopedia fatta per anni. Il suo percorso scolastico (quest'anno uguale ai suoi compagni) non è legato al pc ma a strategie diverse di comunicazione. La C.F. la usiamo per dialogare di cose profonde che altrimenti sarebbero difficili, come dice Maria Chiara, con il loro semplice linguaggio. Io conosco Maria Chiara e tanti altri che usano la c.f. e vi assicuro che sono ragazzi felici e sereni, bene integrati sia nella normalità che nella diversità e con una buona autonomia. Da quando fa la c.f. Emanuele ha aumentato notevolmente la sua autostima, sa gestire le sue precedenti rabbie dovute alla frustrazione di avere dentro un sacco di cose che la lingua non riusciva ad esprimere. Emanuele ha terminato la scuola primaria con ottimi voti senza fare la c.f. ed è persino riuscito a fare interrogazioni orali di storia e geografia. Maria Chiara è facilitata semplicemente tenendole una mano sul reggiseno e questo voi pensate che guidi la sua mano sulla tastiera? Maria Chiara a scuola era facilitata anche dai suoi compagni di classe il che la dice lunga.....perchè ognuno di noi ha dei modi diversi di esprimersi. Io non sono brava a scrivere e sto scrivendo di getto, io stessa so quanto più mi sia facile scrivere su una tastiera che con la penna! e questo fin da ragazza (usavo infatti la vecchia Lettera 32).
Il disegno di Matteo? vedeste i miei!!!!!!!!!!sono proprio negata. Matteo non parla? è chiaro che avendo uno spettro autistico è un ragazzo chiuso!
Ora mi sembra che non sia corretto, come dice Renza, dare per certezze quelle che sono solo cose sentite dire, togliendo la libertà ad un genitore di provare qualsiasi metodo possa dare una vita più dignitosa al proprio figlio.
Io non me la sento di esprimermi sul Doman, sull'ABA, sul Feurstein perchè non li conosco!
e se un genitore li intraprende e ci crede e trova dei risultati, perchè non credergli?
Il bene ultimo è il futuro dei nostri figli e vi assicuro che da quando frequento questo Centro il futuro di Emanuele lo vedo ben diverso da come lo vedevo qualche anno fa! C.f. non è solo "cognitivo" ma un modo di vedere la loro vita a 360 gradi, non solo a scuola ma, soprattutto, nella vita relazionale di tutti i giorni. Poter parlare con Emanuele che sta crescendo di "affettività" "sessualità" "pudore" posso farlo già da ora con quel famoso tocco!
L'obiettivo rimane sempre la totale autonomia dal facilitatore (che comunque non è mai una sola persona!) Quando c'è qualche problema è Emanuele stesso che mi chiede di scrivere e dopo sta molto meglio, come quando uno si sfoga di tutto quelle che ha dentro!.
Aiuta noi a capirlo, a capire i suoi atteggiamenti a volte difficili.
Ho scoperto che Emanuele sa un sacco di cose, capisce tutto! ha imparato a leggere l'orologio e a gestirsi il tempo senza particolari metodi, l'ha imparato e basta , perchè come dice Maria Chiara, anche se a voce non lo dicono ma lo sanno fare.
Ora chiudo il discorso ma mi pareva doveroso intervenire nei confronti di tutte quelle persone che credono che ci siano nuovi percorsi per la vita dei nostri figli.
aledario
06-08-2010, 11:26
Ecco perchè da tempo non mi connetto più con il pianeta:perchè la "guerra tra poveri" per me è molto dolorosa. Credo che tutti noi siamo già tanto "provati" dalla vita e non vale la pena dover star male ulteriormente per questi sterili (come ben li ha definiti Maria Chiara)battibecchi. Purtroppo da tempo avevo notato che non c'è una vera libertà di espressione su questo luogo virtuale (niente di nuovo, non è così anche fuori?). Ad alcune persone è permesso dire qualsiasi cosa, a volte anche molto pesante, ad altri...........Personalmente, in qualità del ruolo di amministratore che rivesto su questo sito devo solamente sottolinare che questa affermazione non corrisponde a realtà, ma solo ad una tua percezione soggettiva Adriana. A riprova di questo fatto proprio Renza ti potrà testimoniare che sono stato proprio io a rispondere ad una sua richiesta di contatto telefonico privato sul tema ... spingendola invece a scrivere ed a controbattere eventuali affermazioni su cui non si trovasse d'accordo attraverso lo strumento di dialogo che ci siamo scelti per confrontarci tra di noi, come sempre abbiamo fatto. "Ritirarsi" dal confronto è a mio parere più "grave" che dire il proprio parere, anche se magari sbagliando i "toni".
Grazie anche a te perciò per aver raccontato la tua verità, condividendola con tutti. Non c'è ricchezza senza confronto... non c'è confronto senza... diversità! (vi ricorda qualcosa? ;-) :lol: ).
E per favore smettiamola tutti di lasciarci prendere da quelle strane dinamiche così poco umane e tanto internettiane... che a volte spingono a pensare che qualcuno di noi agisca con oscuri e personalissimi interessi... sia su questo sito che nella vita! Sappiamo bene che non è così: siamo tutti genitori appassionati della vita e dei nostri figli... e se ci accaloriamo nell'esprimere convinzioni o dubbi... io credo sia lecito, sia difendendo e promuovendo dei metodi che per esperienza personale abiamo verificato dare buoni risultati... sia esprimendo con decisione esperienze negative e/o dubbi sugli stessi. Basta che lo facciamo "apertamente"... senza utilizzare canali nascosti e personali, parlando senza esporsi e rischiare il confronto con chi la pensa diversamente. Anche questo, in fondo... è capacità di comunicare ... e ne abbiamo tutti un maledetto bisogno.
posso fare una domanda tecnica a chi conosce la CF?
Perchè usare un pc e nn la scrittura manuale (visto che ad esempio Matteo sa scrivere a mano) ? Grazie a chi vorrà rispondermi...
Non c'è ricchezza senza confronto... non c'è confronto senza... diversità!
mi limito a quotare questa frase: chi vuole propagandare le proprie "verità dà vita ad un sito dove unilateralmente le stesse vengono messe in linea, così come fanno le aziende, e non ad un forum! :rolleyes:
La domanda che ha fatto Mela mi sembra molto interessante, più delle polemiche su chi possa parlare e chi no (chi non può parlare qui dentro alzi la mano! :eek:).
Sempre più interessante...:prof:
Cara Adriana, la tua affermazione a proposito del non scrivere e leggere più sul forum mi dispiace:( perchè sono convinta che ognuno di noi è una ricchezza e uno stimolo,:D di conseguenza ogni persona che decide di non lasciare più la propria traccia elimina l'occasione che ha per se stesso e per gli altri di confrontarsi,:( arricchirsi e perchè no crescere facendo un percorso non solitario ma in compagnia di tanti altri personaggi che si trovano più o meno nelle solite condizioni e per questo risultano essere particolarmente vantaggiosi.:rolleyes:
E' altresì vero che per fare un viaggio piacevole è giusto scegliersi i compagni giusti, magari quelli più simili evitando discussioni su tutte le decisioni da prendere e penso sia proprio qui il nocciolo della questione.
Per non rischiare di offendere nessuno faccio un esempio familiare che potrà sembrare banale ma che secondo me rende l'idea:per carattere, ma soprattutto per temperamente io sono una specie di bulldozer, tendo cioè a farmi avanti nelle relazioni in modo abbastanza travolgente non ho timore ad esporre la mia idea e quando questa non coincide con quella del mio interlocutore, non mi metto i guanti e vado avanti per la mia strada a costo di diventare arrogante e aggressiva...:eek: mio marito al contrario è molto delicato; nelle relazioni la sua dolcezza e delicatezza sono a volte struggenti..immaginatevi dunque le sfuriate e le conseguenti ferite che io inconsapevolmente e involontariamente gli ho provocato.:( Bè vi assicuro che proprio il confronto e la discussione ha consentito negli anni a smussare in parte le mie esuberanze e tranquillizzare Paolo che non si sente più minacciato da me e che ha imparato a farmi sbollire dopodichè mi prende in considerazione..
Scusate se mi sono dilungata, ma tutto questo per dire che vale la pena sempre parlare e confrontarsi con l'altro anche se diverso da noi (chi meglio di noi lo sa!) purchè ci sia sempre il rispetto e il desiderio di ascoltare per continuare ad andare avanti sempre più "cresciut:ok:i".
Spero quindi che chi c'è continui ad esserci per accogliere ed essere pronto ad ascoltare tutti coloro che metteranno piede sul "nostro" pianeta.
magic lamp
06-08-2010, 22:35
"Perchè usare un pc e nn la scrittura manuale (visto che ad esempio Matteo sa scrivere a mano) ? Grazie a chi vorrà rispondermi... "
Senz’altro un neuropsichiatra può dare una spiegazione più scientifica ed esauriente, ma dall’esperienza e dai corsi che ho fatto ho visto che la scrittura a mano richiede molta fatica e capacità di organizzare i movimenti. Infatti, spesso, quello che scrivono a mano risulta penalizzato dalla disprassia e quindi il livello della produzione è carente, come d’altronde è carente il linguaggio orale. Si verifica in molti casi che anche nella scrittura a mano una facilitazione (un tocco del facilitatore al braccio) aiuta il ragazzo a rendere i suoi movimenti più efficaci e controllati. In altri casi, specie se si usano supporti cartacei con tabelle alfabetiche o numeriche, quello che il ragazzo indica viene trascritto dall’insegnante, se il ragazzo non è in grado di scrivere a mano. E’ quello che fanno gli interpreti del Braille, o di chi muove gli occhi su una tabella di plexiglas (vedi Claudio Imprudente).
Certo, la scrittura manuale va incoraggiata, come un esercizio utile. Ma senza pretendere troppo, rendiamoci conto che per loro è veramente faticoso e frustrante. Io vedo la differenza della produzione in autonomia di Maria Chiara, che pure scrive in corsivo con una discreta scioltezza, ma le frasi mancano spesso di coesione, sono ripetitive e incomplete di alcune parti. Certamente nel tempo quello che scrive a mano segue i progressi del linguaggio
parlato, rispetto a un paio di anni fa è molto più comprensibile e completo. Ma siamo ancora lontani da quello che scrive al pc con facilitazione. Ma se uno è in grado di scrivere a mano messaggi a contenuto quotidiano abbastanza comprensibili, come d’altronde riesce a dire a voce quello che gli serve nella vita di tutti i giorni, che bisogno c’è di fare CF? La risposta credo l’abbia già data lei. Basta ai nostri ragazzi riuscire a produrre, con tanto sforzo,
qualcosa di limitato, a volte inattendibile? Non è più gratificante poter esprimere pensieri completi, rivelatori di un’attività mentale più elevata che li faccia considerare delle persone intelligenti e dia loro modo di comunicare a livello più completo e profondo? Il cambiamento immediato di tutti quelli che iniziano ad usare la CF è già una risposta per noi. Sono più sereni, meno oppositivi, cresce l’autostima e di conseguenza la motivazione, e, spesso,
migliora anche il linguaggio parlato. E’ probabile che abituando il sistema neurologico a rallentare e controllare meglio il movimento della mano verso la tastiera, migliorino gradualmente anche altre funzioni che prima erano scoordinate. Dobbiamo ricordare sempre che siamo in presenza di patologie con forti disprassie, e nessuna CF eliminerà mai l’handicap. Può solo aiutare a governare meglio la coordinazione motoria per un output più controllato ed efficace, nei tempi di ciascuno.
Comunque, quello che succede con la facilitazione ce lo può spiegare solo chi la fa. Stiamo raccogliendo parecchie risposte interessanti con i ragazzi che seguiamo nell’associazione, che ci mostrano un mondo di difficoltà, di bisogni e di liberazione quando si apre il canale comunicativo.
Loredana
07-08-2010, 01:43
posso fare una domanda tecnica a chi conosce la CF?
Perchè usare un pc e nn la scrittura manuale (visto che ad esempio Matteo sa scrivere a mano) ? Grazie a chi vorrà rispondermi...
Mi verrebbe da fare la domanda opposta: Perchè non usare il pc al posto della scrittura manuale?
E' pratico, veloce, si può fare la correzione grammaticale e aiuta disabili e non ad evitare che nel curare la forma si finisca per perdere il contenuto.
Viene suggerito spesso, in età scolare, ai ragazzi che soffrono di disturbi quali la disfasia, dislessia, disgrafia ecc.ecc...
Io non ci trovo niente di strano nel fornire strumenti che aiutino chiunque ne abbia bisogno ad esprimersi meglio, un pò come prescrivere un paio di occhiali a chi ha problemi di vista.....
Loredana
07-08-2010, 01:50
Cara Adriana, la tua affermazione a proposito del non scrivere e leggere più sul forum mi dispiace:( perchè sono convinta che ognuno di noi è una ricchezza e uno stimolo,:D di conseguenza ogni persona che decide di non lasciare più la propria traccia elimina l'occasione che ha per se stesso e per gli altri di confrontarsi,:( arricchirsi e perchè no crescere facendo un percorso non solitario ma in compagnia di tanti altri personaggi che si trovano più o meno nelle solite condizioni e per questo risultano essere particolarmente vantaggiosi.:rolleyes:
Anch'io la penso così e invito chi ci legge a portare altre testimonianze e continuare il confronto così come si sta facendo.
Colgo l'occasione per ringraziare Maria Chiara per la sua testimonianza, a me personalmente particolarmente gradita.
Intanto ringrazio Magic Lamp. :-) e mi unisco anch'io al coro di coloro che invitano al confronto costuttivo fra opinioni differenti per il bene di tutti.
Penso che a volte i commenti perplessi siano una conseguenza dell'assistere a presentazioni di questo o quel metodo (parlo dei media) come miracolistico o risolutivo quando sappiamo benissimo che, purtroppo niente può essere così.
Mi verrebbe da fare la domanda opposta: Perchè non usare il pc al posto della scrittura manuale?
E' pratico, veloce, si può fare la correzione grammaticale e aiuta disabili e non ad evitare che nel curare la forma si finisca per perdere il contenuto.
Viene suggerito spesso, in età scolare, ai ragazzi che soffrono di disturbi quali la disfasia, dislessia, disgrafia ecc.ecc...
Io non ci trovo niente di strano nel fornire strumenti che aiutino chiunque ne abbia bisogno ad esprimersi meglio, un pò come prescrivere un paio di occhiali a chi ha problemi di vista.....
Ciao Loredana neanch'io trovo niente di strano nell'utilizzo del pc, ci mancherebbe.
Il fatto è che penso che dal punto di vista dell'autonomia è molto meglio riuscire a comunicare con la propria voce o con semplice carta e penna ...
In ogni caso, in questi gorni, sto sperimentando anch'io con lele quanto può essere facilitante e rassicurante un semplice tocco sulla mano mentre scrive...senza influenzare in alcun modo il suo lavoro.
Cara Adriana, la tua affermazione a proposito del non scrivere e leggere più sul forum mi dispiace:( perchè sono convinta che ognuno di noi è una ricchezza e uno stimolo,:D di conseguenza ogni persona che decide di non lasciare più la propria traccia elimina l'occasione che ha per se stesso e per gli altri di confrontarsi,:( arricchirsi e perchè no crescere facendo un percorso non solitario ma in compagnia di tanti altri personaggi che si trovano più o meno nelle solite condizioni e per questo risultano essere particolarmente vantaggiosi.:rolleyes:
E' altresì vero che per fare un viaggio piacevole è giusto scegliersi i compagni giusti, magari quelli più simili evitando discussioni su tutte le decisioni da prendere e penso sia proprio qui il nocciolo della questione.
preciso che non è il confronto che rifiuto. Se così fosse non avrei messo in piedi una associazione dove poterci continuamente confrontare su tutte le tematiche che ci riguardano. Quello che fatico ad accettare sono certi toni che spesso prendono le discussioni che a volte arrivano ad essere un pò pesanti e non mi riferisco a me ma, in questo caso, nei confronti di questo ragazzo, Matteo.
Invecchiando sto sperimentando sempre più che bisogna rispettare le scelte di ciascuno anche se ben diverse dalle nostre e se una cosa non la conosco non mi posso esprimere nè in maniera positiva, nè in maniera negativa. Io per prima credo che ciascuno di noi abbia il diritto di scegliere il percorso che preferisce e nel quale crede.
Sandro ha scritto che io ho detto la mia verità: non è assolutamente la mia "verità", ma la mia esperienza il che è assolutamente diverso perchè l'esperienza è una cosa personale non la verità assoluta. Purtroppo l'evitare di scrivere o di leggere è proprio perchè, essendo io una "passionaria" mi faccio troppo coinvolgere e non me lo posso permettere perchè la mia vita mi riserva ben altre emozioni (sia negative che positive). Quindi riconosco benissimo che questa è la mia debolezza! Inoltre ora che Emanuele sta crescendo vedo che sempre più le mie energie le devo indirizzare dove sono più necessarie anche perchè inizio a sentire il passare degli anni. Aggiugete a tutto questo un forte senso di "giustizia" che mi porto dietro dall'infanzia e capirete il perchè sto male quando sento certe affermazioni, ma non solo per la c.f. ma per qualsiasi cosa che vada ad infierire sulle scelte delle persone.
scusatemi se mi sono dilungata o non sono stata abbastanza chiara ma purtroppo scrivo sempre in fretta e di getto.
forse dovrei invece raccontarvi un sacco di cose belle che in questi mesi sono successe con Emanuele, quanti traguradi raggiunti! Chissà se riuscirò a trovare il tempo?
Loredana
07-08-2010, 13:18
Spero proprio di sì Adriana....magari a puntate ma raccontaci! ;)
aledario
07-08-2010, 15:53
Beh... direi che dovresti proprio cogliere l'occasione Adriana... e raccontare! :-)
Per il resto... "verita... esperienza"... nel mio vocabolario semplificato sono più o meno la stessa cosa... in quanto l'unico modo attraverso cui l'uomo impara (non "acquisisce nozioni") veramente... è proprio l'esperienza... che in questo senso costruisce la "verità" di ognuno. Incrociare e confrontare queste diverse verità è l'unico modo che abbiamo per provare ad intrpendere nuovi sentieri, abbandonarne di vecchi, o convincersi a continuare su quelli che stiamo percorrendo.
:huh:completamente digiuna:confused:..di questo argomento,ho seguito tutta la discussione di questi giorni,piuttosto...ehm..accesa. Guardando su internet ( ora in montagna è l'unica possibile fonte di informazione..), ho capito che è un argomento molto controverso, un pò come l' uso del Ritaril che viene "ciclicamente" rispolverato negli anni, o come il metodo Doman, anch'esso ogni tanto riproposto,magari come è successo a noi, sotto....mentite spoglie. Credo che sarebbe una buona cosa se anche altri genitori-pinguini raccontassero la loro esperienza diretta di qt. terapia. In verità non ho visto Matteo in tv, ma la tv mi convince poco in generale' quando poi porta in diretta le persone con sdd mi dà tanto la sensazione di manipolazione....ma qt. è un problema mio!:huh:
altri dubbi sulla cf:
il facilitatore può essere chiunque?
la tastiera utilizzata è quella standard?
grazie ancora ;-)
il dubbio di fondo che questa tecnica mi ha sempre sollevato è che, se io ho qualche difficoltà a comunicare verbalmente, oppure qualche difficoltà a scrivere a mano, comunicherò o scriverò meno, farò frasi più corte e semplici senza tanta aggettivazione o senza subordinate, ma che esprimono comunque (o si avvicinano) il mio livello intellettivo effettivo.
Così succede con le persone dislessiche, con disturbi specifici del linguaggio o della motricità fine. Si esprimono meno con quel canale, ma anche quando lo utilizzano sono le persone che sono, non è che dicono cose che direbbero persone con deficit intellettivi oppure si comportano nella vita come, perdonatemi la modalità diretta, handicappati intellettivi. Sono persone di intelligenza normale con un deficit. Niente di misterioso.
Quando la CF è applicata ad autistici "non sapienti" e a persone con sdd, cioè a persone con ritardo intellettivo di diverso grado (anche lieve), si crea l'effetto spiazzante Dr Jeckil e Mr Hide... nella vita normale il loro comportamento, quello che dicono tramite il linguaggio e tramite la scrittura (anche coloro che hanno la fortuna di averceli discretamente sviluppati) rispecchia abbastanza fedelmente il loro livello intellettivo come risulta dai test neuropsichiatrici, mentre quello che risulta dagli scritti usciti dalla CF (e solo da quelli) mostra un'altra persona dentro di loro.
Possibile che viviamo tutti con uno sconosciuto in casa?
Renza dici che qualsiasi neuropsichiatra può spiegare. Nessun neuropsichiatra me l'ha mai spiegato... la stragrande maggioranza di essi invece invitano a tenersene alla larga, anche quelli che si sono fatti inizialmente prendere dall'entusiasmo quando qualche loro paziente ha iniziato la CF. O meglio: che i down siano disprassici me lo possono anche spiegare... invece come persone con ritardo intellettivo di diverso grado, addirittura persone con sdd e autismo comporamente, possano avere cervelli normali o addirittura geniali, quello non lo riesce a spiegare nessuno... se non buttando alle ortiche un secolo di neuropsichiatria. Ci potrà essere una minoranza di studiosi conservatori... ma tutti o quasi? possibile?
E se la tecnica è così facile che può apprenderla anche un genitore o facilitare un compagno di classe, come è stato detto, perchè la medicina ufficiale non dovrebbe arrendersi all'evidenza?
Insomma, la tecnica non è poi così nuova e ha attraversato parecchio continenti... :rolleyes:
rispondo a Mela: la tastiera è quella normale del pc, addirittura ho avuto occasione di usare una fotocopia della tastiera perchè non avevo il pc e per Emanuele è la stessa cosa.
I facilitatori possono essere parecchi, è chiaro che devono essere persone che sono state avviate alla facilitazione frequentando per un pò un formatore che lavora con il bambino, proprio per la delicatezza della cosa. Altra cosa importante è l'empatia che ci deve essere tra ilfacilitato e il facilitatore, il facilitato si deve sentire rassicurato dal tocco, "contenuto" come dice Renza. Emanuele scrive molto con me, gli tengo solo un dito sul gomito. Poi scrive al centro c.f., scrive con l'assistente, e con chiunque voglia provare.
Emanuele a scuola non usa ancora ne la c.f. nè il pc. ma questo percorso ha fatto scoprire a tutti noi che lui sa un sacco di cose, che a scuola impara tutto anche se sembra che non ascolti. Per chi non vuole credere non c'è nulla da fare! Emanuele fa le verifiche di storia, geografia, scienze, grammatica con scelte multiple in autonomia (3 o 4 scelte). Ha fatto una verifica di storia con 32 domande ne ha sbagliate 2! come si può pensare che sia tutto un caso? Il mio neuropsichiatra giustamente dice che se tu chiedi ad un matematico che fa statistica è più facile vincere al superenalotto.
Come scrivevo questo lo ha aiutato anche a iniziare le interrogazioni orali.
Emanuele studia e poi io stessa per verificare che ha appreso devo fargli le scelte multiple e vi assicuro che quest'anno ha imparato tutte le cose del programma dei suoi compagni. Il corpo umano, l'energia, le regioni d'Italia, la Storia, l'analisi grammaticale: è bravissimo eppure non lo ritengo un genio o più bravo dei vostri, sono convinta che con gli strumenti giusti tutti (anche se a livelli diversi) ce la possono fare. è un percoso inizialmente lento e faticoso ma poi i risultati daranno loro tanta di quella soddisfazione che è come una batteria ricaricabile. Anche in matematica e in geometria ha fatto dei passi da gigante anche se con la facilitazione sicuramente darebbe di più, come pure nei temi. Per la comrensione del testo sempre le scelte multiple, ha fatto le stesse prove invalsi dei suoi compagni con buoni risultati. La facilitazione la uso soprattutto a casa per parlare con lui di cose molto profonde, dei suoi sentimenti, etc. che a voce fanno fatica a buttar fuori. Lo scorso aprile siamo andati a Medgjugorje noi tre (io, papà ed Emanuele), arrivati là era molto nervoso perchè non capiva cosa stavamo facendo in quel posto, dispetti, di tutto di più. Siamo rientrati in pensione, ho preso la tasteira di carta e abbiamo "parlato", gli ho spiegato che posto era quella, perchè eravamo lì, lui mi ha detto le sue ansie e si è tranquilizzato. Da quel momento è andato tutto benissimo.
Scusatemi ma il tempo è tiranno e vi devo lasciare ma vi prometto che vi racconterò tante altre cose molto importanti che ho vissuto quest'anno con lEmanuele.
Per Cristina: forse è proprio il non voler buttare cento anni di studi neuropsichiatrici nel cestino che impedisce di rinnovare il pensiero neuropsichiatrico. e poi......chi può dire veramente di conoscere il cervello umano?????????????
SCUSATE MA RISPONDO A PUNTATE.....rubando un pò di tempo alla mia caotica famiglia.
la c.f non è una "terapia" è un insieme di strumenti per favorire la comunicazione ma si fa molta attenzione anche all'aspetto dell'autonomia proprio perchè è importante come uno si "presenta" altrimenti chi gli crede che è in grado di fare certe cose? quindi si cura l'aspetto sociale, l'aspetto del gioco che possa favore magari le disprassie, etc. come ho scritto prende la vita a 360 gradi ma, vi assicuro, senza assolutamente stressare perchè diventa proprio uno stile di vita. Emanuele sta giorni interi senza mettersi al computer (se non per giocare in internet, naturalmente) eppure i suoi progressi sono costanti.
Ora vi saluto proprio per oggi, buona serata a tutti!
Emanuele fa le verifiche di storia, geografia, scienze, grammatica con scelte multiple in autonomia (3 o 4 scelte).
Adriana, innanzi tutto ringrazio sia te che Renza per esservi messe nuovamente in gioco in questa discussione, perchè quello che tu hai ribadito in questa tua frase a me pareva di ricordarlo, così come mi sembra di ricordare (però potrei sbagliare in questo caso Renza mi correggerà) che già diverso tempo fa Maria Chiara era riuscita a spiegare un'equazione alla lavagna (quindi penso oralmente e senza facilitazione) tanto che aveva preso un voto alto in matematica a fine quadrimestre.
Quindi faccio la domanda che mi frulla da quando ho visto il servizio in tv: alle risposte multiple Emanuele non è facilitato giusto? è facilitato come sostegno del gomito vicino alla tastiera solo quando scrive, ho capito bene?
Per me questo aspetto ha una notevole importanza, tanto che la cosa che mi pare più strana è che questo ragazzo di 19 anni è facilitato anche sulle risposte multiple, inoltre lui in casa non comunica, alla domanda "che ne pensa Matteo del suo traguardo?" la mamma non ha risposto che attraverso la CF le aveva detto quali erano le sue emozioni (perchè lei a quanto pare non è il facilitatore) ma ha detto "mi abbraccia sempre è molto contento perchè è molto chiuso, lui non parla", il che è molto lontano dai vostri racconti... ora capisco pure che ci sia anche l'autismo però per un ragazzo che viene ancora facilitato sulle risposte multiple a 19 anni non mi pare tutto questo miracolo tanto da farci articoli, servizi in tv e quant'altro, a maggior ragione se ci sono altri che hanno cmq raggiunto traguardi considerevoli così come dice Renza.
Sui soldi pubblici però non sono d'accordo, a Roma c'è una situazione tragica nella scuola dell'obbligo (anche 4 bambini che necessitano sostegno nella stessa classe, taglio del tempo pieno) e se davvero (mi sapeva tanto di telefonata propagandistica) il comune di Roma ha fondi per fare qualcosa per i bambini/ragazzi con difficoltà di apprendimento sarebbe più giusto, proprio da un punto di vista di gestione delle risorse pubbliche, investire nella scuola dell'obbligo con progetti integrativi e non nello studio universitario a beneficio di un singolo, e che, molto probabilmente, in una materia come la biologia, rimarrà fine a se stesso...
Ora le considerazioni nel mio precedente intervento non erano rivolte alla CF in generale ma alla vicenda in particolare che, secondo me, è stata notevolmente strumentalizzata dai media... almeno potevano prendere qualche caso di ragazzo che era in grado di parlare o che a 19 anni (età in cui altre persone Down riescono ad affacciarsi al mondo del lavoro) non era facilitato sulle risposte multiple...
Ad esempio se uno non conoscesse i meccanismi della CF penserebbe che Matteo scrive a mano visto che hanno fatto vedere i suoi scritti di quando aveva 12 anni scritti in uno stampato maiuscolo a mano su di un foglio, accompagnato dalla voce che diceva per Matteo il mondo è tutto in stampato maiuscolo, ma mi pare di capire sia la trascrizione del facilitatore. Ora non dico che quelli non siano i suoi pensieri, ma perchè far pensare che il ragazzo li ha scritti lui a mano? non è distorsivo della realtà? O anche il fatto che non si sia spiegato che le prove per lui sono a risposta multipla e facilitato, ma che lo si è capito dalla madre quando alla fine alla domanda quali sono i vostri obiettivi ha detto che il prossimo traguardo per loro era far rispondere alle domande a risp multipla senza facilitatore, mica la laurea! Ho avuto come l'impressione che tutti attorno abbiano gridato al miracolo e che la madre del ragazzo con le sue risposte invece ridimensionasse un po' il tutto mostrando anche aspetti che dai giornali e dal servizio stesso venivano, diciamo, "trascurati". Matteo ha comunque ottenuto un ottimo risultato, perchè cercare di esaltarlo oltre modo come lo si sta facendo? il suo 89/100 non può essere l'89/100 preso dagli altri suoi compagni a cui comunque vengono chieste delle abilità in più, esposizione orale corretta compresa, quindi non si possono paragonare. Quante volte nelle pagelle dei nostri figli viene premiato l'impegno più del risultato raggiunto proprio perchè nel loro caso è maggiore?
Voi che sapete quali sono le tappe della CF come vedete il fatto che a 19 anni sia ancora facilitato per le risposte multiple? mi pare di capire che le vostre esperienze siano diverse... per me questa non è affatto autonomia...
Con questo messaggio non voglio assolutamente disturbare la discussione, che ha preso finalmente una piega che mi piace. Consideratelo quindi un OT. Ho anche provato a non rispondere direttamente, ma è inutile che cerchi più di tanto di violentare la mia natura.
Chi scrive ha le PROVE PROVATE di quello che afferma? Altrimenti, dal punto di vista legale, si mette in una posizione piuttosto delicata.
Ho cercato per qualche giorno di ignorare questo tuo scivolone, Renza, per la stima che ho di te per l'ammirazione che ho sempre avuto per la passione che ci metti a difendere le cose in cui credi.
Non puoi però pretendere che tutti la pensino come te o che non ci siano obiezioni, questo penso che sia ovvio. Non puoi neanche pensare che le altre persone evitino di esprimere le proprie opinioni se in disaccordo con le tue... la legge bavaglio non vale ancora su questo forum nè in Italia, almeno per il momento.
Spero che tu non conti di ridurmi al silenzio con velate minacce di azioni legali.
Ho messo in TV la mia faccia andando a dichiarare pubblicamente che somministravamo il Ritalin a nostra figlia quando questo in Italia era illegale, ammettendo di fronte a tutti che dovevamo andarlo a comprare in Svizzera, quando l'importazione era vietata. Nessun altro genitore aveva accettato di farlo, quindi figurati quanto mi spaventano le azioni legali per aver espresso la mia legittima opinione, ripetendo fino alla nausea che della mia personale opinione si trattava.
Per inciso, io ho vinto la mia battaglia perchè adesso acquisto il RItalin in farmacia. Anzi, l'ho vinta per gli altri, dato che Lucrezia non lo prende più. Quindi non voglio certo disincentivarti, ti esorto ad andare avanti a sostenere quello in cui credi, ma non insultare la tua intelligenza nè la tua capacità di sostenere le tue opinioni parlando di posizioni legali.
Chi dovrebbe querelarmi, l'assessore del Comune per aver espresso un'opinione su come vengono spesi i soldi pubblici? Penso che questa sia politica, e che ognuno abbia il diritto di dire come preferirebbe che i suoi soldi venissero spesi.
I genitori di Matteo? Chi racconta la sua esperienza sui media, si espone ai commenti degli altri... è inevitabile. Penso di aver ribadito fino al ridicolo di non essere un'esperta e di parlare per opinione personale. Io trovo ancora commenti in rete sulla mia apparizione televisiva sul Ritalin, anche di tuttologi e anche di gente che parla per dare aria alla bocca, e lo trovo normale. Sennò avrei evitato di andarci, e continuato a farmi i fatti miei senza sbandierarlo ai 4 venti.
Coloro che sfruttano economicamente il marchio della CF? Perchè, non posso dire che una certa marca di caffè è imbevibile, che io non poggerei neppure le labbra in una certa tazzina? Perchè parlo di una tecnica che non conosco a titolo di esperta? I carabinieri dovrebbero arrestare i bar sport di tutta Italia, non farmi ridere.
O forse pensi di farlo tu, Renza? Nel caso, sai dove trovarmi, penso che l'onestà personale e intellettuale sia una virtù che mi va riconosciuta, e mi pare che tu stessa lo fai nel tuo post. Penso che mi vada riconosciuta anche la capacità di non provare rancore, ma solo quando le cose si chiariscono davvero. I discorsi a mezza bocca non fanno per me, così come andare a dormire con un litigio in sospeso. Per quanto mi riguarda, chiarite bene le posizioni, legali e non, Renza, la discussione tra noi può anche continuare come prima, ma i puntini sulle i sono doverosi.
Spero di non avervi infastidite, continuate pure il thread come se nulla fosse successo!
per Cristina: Renza è partita per le vacanze quindi non credo che in questo momento nè possa leggere nè rispondere.
Una sola cosa: per quanto mi riguarda la mia esperienza non è assolutamente che quelli che fannoqui la c.f. ci marcino sopra economicamente anche perchè stanno facendo di tutto perchè diventi gratuita e in certi posti (Livorno, Vicenza, Catanzaro, Gorizia, Castelfranco, Treviso , etc,) già è così perchè i genitori si sono dati da fare con le asl, i comuni ,.....
Quando se pensiamo al fatto che qui fanno tutti logopedia privata a 35 euro per 50 minuti!!!!!!!!!mi sembra che i logopedisti e i psicomotricisti ci navighino alla grande!
CHIUSO DISCORSO.
per Paola: è vero quel che ricordi di Maria Chiara riguardo la matematica!
Come pure Emanuele, ripeto, a scuola non usa assolutamente la c.f. fa tutto in autonomia. Ora che va in prima media spererei che la usasse per fare dei temi più "profondi" e la matematica più difficile. Ma ora usa già più cifre. riconosce e legge i numeri alti, fa le operazioni con il riporto, etc, conosce l'area e il perimetro. Tutto questo considerando che non ha mai fatto un serio percorso in questa materia per il cambio continuo degli insegnanti.
Ad essere sincera non ho seguito più di tanto la vicenda di Matteo e non ho visto l'intervista. Non è che io penda da questo cose, ormai la mia strada l'ho trovato, l'ho vista efficiente e ci credo ma, soprattutto, ci crede Emanuele. Emanuele ha fatto per esempio una prova di circola uguale per tutti i ragazzini di quinta elementare di comprensione di un testo. Tutti dovevano rispondere a scelte multiple. Lui ha risposto (da solo!) 8 esatte su 10.
Ripeto che anche il suo linguaggio si è molto sviluppato tanto che da più di un anno non fa logopedia. La sua voglia è di fare da solo, anche al pc. l'obiettivo è questo! Quando lo porto al centro scrive con la c.f. ma l'ultimo quanrto d'ora lo fanno scrivere da solo.
Poi ci sono vari tipi di c.f. h9 scoperto, c'è quello della Cadei (se non sbaglio nome), c'è quello del dottor Brighenti e questi la usano soprattutto per l'autismo. Poi c'è quella che facciamo noi che recentemente hanno registrato il marchio: ora non trovo l'esatta denominazione ma appena la trovo la scrivo. Questa tipo di c.f., ripeto, non è assolutamente solo facilitazione è molto di più. Emanuele scrive molto di più anche manualmente solo che come parla veloce che a volte si mangia le parole o salta pezzi di frase (anche per pigrizia) con il "contenimento" rallenta e tutto viene molto meglio. Lui scrive correttamente e vi assicuro che si vede che è lui che scrive, che va dove vuole sulla tastiera e quando scrive con me la maggior parte delle volte vengono fuori cose che mi stupiscono e chi io, personalmente, neanche pensavo. Ci sarebbe tantissimo da scrivere ma ho sempre pochissimo tempo, comunque sono qua!
alla prossima puntata!
sempre per approfondire un argomento discusso ma da me poco conosciuto: quello che ha sempre colpito anche me è la grande "apparente" disparità fra gli scritti col pc e il "classico" ritardo da sdd...domanda gli "esperti", che magari non c'entra nulla ma serve a me per avere le ideee un pò più chiare: ma qs. ragazzi che usano la cf e che scrivono concetti e pensieri veramente profondi con una proprietà di linguaggio assolutamente notevole (mi ricordo quando lessi per la prima volta le poesie di Maria Chiara rimasi scioccata...così come mi ha colpito il suo intervento letto un paio di pagine fa...)..dicevo qs. ragazzi che grazie alla cf riescono ad "uscire" e ad esprimere, hanno anche un QI particolarmente alto?
PS: a me fa piacere ri-leggere persone che da un pò non frequentavano il pianeta, mi spiace sentire che la mancata frequentazione potesse essere ricollegata alla mancata "comprensione" o al disaccordo con altri abitanti. Credo che in grande "paese" (siamo in tanti ormai e anagraficamente parlando raggiungiamo i numeri di un piccolo comune!...si vede che sono dipendente pubblica???) non si possa andare tutti d'accordo..e se per qs. nemmeno in una piccola famiglia si hanno sempre le stesse opinioni...l'importante è confrontarsi e condividere esperienze, perchè solo col confronto ci si arricchisce e non solo in termini emotivi ma anche in termini di conoscenza. Se non ci fosse stato il forum coi suoi abitanti tutti diversi tra loro (grazie al cielo!) avrei una visione parziale della sindrome: adesso (dopo 4 anni) conosco molte più cose, posso pensare di "scegliere" per mia figlia e per me fra varie opzioni nella sua crescita e non fermarmi soltanto alla visione del servizio a cui siamo in carico o alla piccola relatà che ci circonda: non è detto poi che la "scelta" ricada proprio su quanto proposto.
Non credo che Renza cambierà mai idea o Cristina proveà mai la CF, ma sono certa che percone come me dalla "discussione" tra Renza e Cristina possano riflettere e cercare di capire meglio, se gli interessa, in cosa consista questa CF che tanto scalda gli animi e le tastiere del pc. Per cui da una che si ritiene ancora novellina per tanti aspetti, esorto tutti quanti abbiano un'esperienza positiva o negativa sulla CF, a scriverla pro domo novellini!!!!
Loredana
09-08-2010, 19:10
PS: a me fa piacere ri-leggere persone che da un pò non frequentavano il pianeta, mi spiace sentire che la mancata frequentazione potesse essere ricollegata alla mancata "comprensione" o al disaccordo con altri abitanti. Credo che in grande "paese" (siamo in tanti ormai e anagraficamente parlando raggiungiamo i numeri di un piccolo comune!...si vede che sono dipendente pubblica???) non si possa andare tutti d'accordo..e se per qs. nemmeno in una piccola famiglia si hanno sempre le stesse opinioni...l'importante è confrontarsi e condividere esperienze, perchè solo col confronto ci si arricchisce e non solo in termini emotivi ma anche in termini di conoscenza. Se non ci fosse stato il forum coi suoi abitanti tutti diversi tra loro (grazie al cielo!) avrei una visione parziale della sindrome: adesso (dopo 4 anni) conosco molte più cose, posso pensare di "scegliere" per mia figlia e per me fra varie opzioni nella sua crescita e non fermarmi soltanto alla visione del servizio a cui siamo in carico o alla piccola relatà che ci circonda: non è detto poi che la "scelta" ricada proprio su quanto proposto.
Non credo che Renza cambierà mai idea o Cristina proveà mai la CF, ma sono certa che percone come me dalla "discussione" tra Renza e Cristina possano riflettere e cercare di capire meglio, se gli interessa, in cosa consista questa CF che tanto scalda gli animi e le tastiere del pc. Per cui da una che si ritiene ancora novellina per tanti aspetti, esorto tutti quanti abbiano un'esperienza positiva o negativa sulla CF, a scriverla pro domo novellini!!!!
Mi associo all'appello di Laura per chiedere a chiunque voglia farlo di scrivere per raccontarci la propria esperienza relativamente alla CF ma non solo.......
Salve, sono Antonella di Gorizia e dato che Renza è partita cerco, per come posso, di rispondere per lei. Ho seguito in questi giorni i vostri commenti che logicamente mi hanno stimolato sia positivamente che negativamente ma se devo essere sincera ho deciso di scrivere perchè al di là delle polemiche credo che il condividere le proprie esperienze, come avete detto diversi di voi, serva molto di più di tanti discorsi, e sono convinta che se anche solo leggendo delle cose positive una persona riesce a ritrovare un senso di speranza e di ottimismo per affrontare la propria situazione, credo che ne sia valsa la pena.
La mia esperienza non è di genitore ma di facilitatore, perciò riferita non al singolo caso ma a tanti ragazzi con diverse patologie seguiti in questi anni dalla nostra associazione “ Diritto di Parola”con i quali posso dire di aver avuto uno scambio e un arricchimento di dialogo che vi assicuro non ho avuto con i miei tre figli ormai grandi.
35 anni fa, ho “scelto” (oggi purtroppo troppi insegnanti lo fanno per ripiego) di fare l'insegnante di sostegno e in quei 10 anni ho cercato di farlo nel miglior modo possibile inventandomi schede, esercizi speciali, tabelle ecc. anche perchè eravamo agli inizi dei vari inserimenti e non c'era molto materiale. Però spesso tanti tentativi si bloccavano di fronte a quelli che erano i limiti che avevo studiato delle singole patologie. Vi confesso però che alle volte mi restava il dubbio di non aver trovato la chiave giusta per comunicare, era una sensazione come che dall'altra parte comunque ci fosse un qualcosa che non riuscivo a capire. Questo lo dico perchè capisco benissimo cosa vuol dire fare l'insegnante di sostegno e non certo per accusare nessuno di incompetenza.
Dopo 10 anni ho dovuto lasciare la scuola a causa di una delle tante assurdità della nostra burocrazia in quanto sul mio diploma di specializzazione non c'era scritto decreto legge n. e perciò non era valido. Da quando attraverso Maria Chiara sono venuta a conoscenza della Cf ho trovato tante risposte a quelle che credevo fossero solo sensazioni e sono rimasta affascinata dal mondo sconosciuto che si cela dentro questi ragazzi. Non vorrei sembrare una persona invasata che si lascia prendere dal sentimentalismo, anzi direi che sono piuttosto una “grezza”, come si dice da noi, che preferisce stare con i piedi per terra e non sognare e tanto meno illudere le persone facendo vedere cose che non si possono realizzare.
Vorrei tentare di spiegare tante cose, ma so che scrivere non è il mio forte ma ci provo.
In base all'esperienza sviluppata in questi anni e come dicevo con diverse patologie a livello più o meno grave, sono certa che possiamo affermare che in tutti il livello cognitivo reale è molto superiore a quello che dimostrano normalmente e in autonomia. E questo non vuol dire che la cf è la bacchetta magica che fa sparire la disabilità perchè nessuna tecnica sarà in grado di farlo ma che attraverso di essa si può accedere ad un altro canale che permette di comunicare. La cf si propone a tutte le persone con disturbi del linguaggio, dove questo sia assente , limitato o ripetitivo e non coerente. Perciò se dovremmo parlare di deficit lo faremo in riferimento al canale in uscita, ma non per questo potremmo dire che non c'è l'aspetto cognitivo.
Cristina domanda come si spiega il tipo di linguaggio che utilizzano, con frasi complesse ecc.
L'università di psicologia di Padova ha pubblicato una ricerca: “Il delta dei significati” di Bernardi edito da Carocci Faber, dove viene analizzato e studiato il linguaggio usato da soggetti autistici con l'uso della cf. E' molto interessante perchè si vede come in tutti c'è una ricorrente comune nel modo di formulare le frasi, diverse dal modo nostro comune di parlare. Il fatto che spesso usino termini non consueti ti fa capire che non può esserci influenzamento da parte del facilitatore; ricordo ancora quando Maria Chiara all'età di 8 anni nel definire le sue maestre disse che erano “riottose” non mi vergogno a dire che io non avevo mai sentito quella parola in vita mia e sono andata a cercare il significato sul dizionario e si addiceva perfettamente alla situazione. Ci sarebbero tanti esempi da portare per spiegare che sono loro a scrivere però bisogna partire dalla certezza che hanno un loro pensiero che è in qualche modo, come loro dicono, è “imprigionato nel loro corpo”, “corpo che non riescono a gestire, che li condiziona e non gli permette di esprimersi liberamente...”.
Come diceva Adriana non si lavora solo con il pc ma anche molto con le scelte multiple, cartelli, tabelle ecc. puntando all'autonomia; ma non crediate che queste siano così semplici e scontate, noi abbiamo chiesto che difficoltà trovassero nel farlo in autonomia e sono venute fuori tantissime risposte interessantissime: dal numero delle scelte, a come erano messe se in orizzontale o verticale, se le domande erano più di una, se le risposte erano coperte e presentate dopo la domanda, ecc. Non ci rendiamo minimamente conto di quante combinazioni di “distrazione” loro possano trovare in quelle che noi definiamo semplici domande a cui dovrebbero essere in grado di rispondere.
Per noi sembra logico che la cosa difficile nel lavorare con scelte multiple sia sapere le risposte mentre per loro è riuscire a indicare o segnare la risposta in autonomia, perchè gli richiede uno sforzo notevole di concentrazione: lo stesso lavoro fatto con facilitazione lo farebbero in scioltezza senza sbagliare.
Da tutte queste indicazioni che ci forniscono direttamente loro, io credo che chi si ostina a dire che la cf non è scientifica dovrebbe partire per fare uno studio su come lavora il nostro cervello. Chi meglio di loro ci può dire come loro vedono la realtà, cosa gli crea quel determinato particolare che per noi può essere trascurabile ma che per loro vuol dire assoluta mancanza di attenzione, se non addirittura malessere o dolore?
Ma se non ho modo di saperle queste cose continuerò a pensare che fa i capricci, che sta male ecc. Immagino che tutti voi come genitori di bambini o ragazzi down sappiate come vengono definiti sui manuali: che sono testardi, a volte capricciosi ecc. Ma sapete da cosa dipende quella testardaggine, quel inchiodarsi sul più bello magari in qualche luogo pubblico? Con la cf molte volte i nostri ragazzi hanno potuto spiegare che cosa era successo in loro in quel determinato momento: troppa emozione, ansia per quello che stava succedendo o che vedevano e in questo faceva si che il loro corpo non rispondesse più, e più loro vogliono fare una cosa più si irrigidiscono e non riescono a controllarlo. Allora sapendo questo posso in qualche modo prevenire certe reazioni o per lo meno preparali o tranquillizzarli ma come va bene loro. Non so se sono riuscita a spiegarmi, ma questo per me è importante come renderli autonomi perchè parto dalla loro realtà, da come loro si percepiscono e vivono la loro disabilità.
Mi scuso sono stata già troppo lunga, ma ci sono tante cose che mi piacerebbe comunicarvi anche attraverso i pensieri dei ragazzi, ma volevo ancora chiudere rispondendo a Laura che dice se questi ragazzi hanno un qi superiore. I test che immagino anche i vostri ragazzi sono quelli proposti delle Asl e sono quelli che potete trovare anche su internet e si basano su scelte multiple, seriazioni ecc, perciò le difficoltà di cui ho parlato sopra, e altre batterie sono verbali; la conseguenza quale può essere???? livello bassissimo. E allora che senso ha fargli subire un'umiliazione in più? Sapere le risposte ma non poter dimostrare niente ? Quest'anno un ragazzo down ha potuto fare una valutazione presso l'ospedale Burlo di Trieste, prima in autonomia ha ottenuto 63 che non è neanche male, e dopo due mesi 94 con leggero tocco sulla spalla opposta da parte della mamma. Non voglio dire che sono tutti geni e neppure che sono super normali, per me la definizione più giusta è che sono diversamente abili cioè che hanno un'altra abilità che può compensare la disabilità.
Grazie anche per questi ulteriori chiarimenti
Ma io più leggo e più resto dubbiosa della cf. Tu dici che la loro testardaggine e oppositivita' e' data da un malessere e dalla consapevolezza dei loro limiti. Certo che e' così ... Ma in quanto genitore so perfettamente che e' quello il motivo e non mi "serve" in questo caso la cf per capirlo! Piuttosto cerco strategie giuste,anche estremamente terra-terra, per raggirare l'ostacolo, e ottenere in modo semplice (da mio figlio che e' molto semplice) cio' che in quel momento richiedo! Cio' che leggo nei pensieri
scritti da chi utilizza la cf, sono pensieri talmente articolati
pomposi e complessi,che mi risulterebbero addirittura"
troppo " anche per un normo!
I test che immagino anche i vostri ragazzi sono quelli proposti delle Asl e sono quelli che potete trovare anche su internet e si basano su scelte multiple, seriazioni ecc, perciò le difficoltà di cui ho parlato sopra, e altre batterie sono verbali; la conseguenza quale può essere???? livello bassissimo. E allora che senso ha fargli subire un'umiliazione in più? Sapere le risposte ma non poter dimostrare niente ? Quest'anno un ragazzo down ha potuto fare una valutazione presso l'ospedale Burlo di Trieste, prima in autonomia ha ottenuto 63 che non è neanche male, e dopo due mesi 94 con leggero tocco sulla spalla opposta da parte della mamma. Non voglio dire che sono tutti geni e neppure che sono super normali, per me la definizione più giusta è che sono diversamente abili cioè che hanno un'altra abilità che può compensare la disabilità.
io però sono cmq un pò perplessa....nel senso che se da una parte capisco che la cf possa essere un canale alternativo molto valido per la comunicazione degli stati emotivi, dall'altra il "divario" cmq tra le capacità intellettive con e senza cf non riesce a convincermi...
Scusate mi spiego....leggendovi (anzi scusa Antonella benvenuta e grazie per l'intervento) mi sembra davvero che qs possa essere uno strumento valido per riuscire a fare espriemere delle sensazioni/emozioni/pensieri che i nostri figli hanno sicuramente (sono down mica delle tavolette da surf asciutte) ma che fatico a comprendere è come con qs. strumento si apra un mondo altro fatto di una disabilità "nuova" molto abile!
Sono certa che esistano dei ragazzi down con un Qi superiore alla media degli altri superdotati, sono sicura che esistano "eccezioni" che confermino la regola (come Maria Chiara per esempio, ma non come il ragazzo da cui è partito qs. intervento viste le sue difficoltà nell'autonomia e così via), mi "piace" o meglio la sento più vicina al mio stile l'utilizzo della cf su emanuele (non sempre, solo in alcuni momenti, etc....), ma mi sembra eccessivo o cmq non mi convince che attraverso qs. strumento che prevede l'ausilio di un'altra persona ci sia uno scarto ripetto alle potenzialità cognitive così alto..e un'altra cosa che mi ha un pò stupito è che tutti i ragazzi diano la stessa definizione di se stessi...
Personalmente ho visto utilizzare ausili come il pc nella comunicazione aumentativa e trovo che sia un grandissimo strumento che ha permesso ad un sacco di ragazzi di "parlare" laddove l'area del linguaggio era stata fortemente colpita, conosco ragazzi che grazie a ciò possono davvero stare coi compagni in classe, seguire il programma attraverso delle schede e così via: ma nelle esperienze che IO conosco ( e sto parlando di disabilità differenti, di tretraparesi e così via) l'"altra" persona non interviene se non per cambiare la scheda o reggere il pc, piuttosto che (20 anni fa quasi) una tavoletta di legno con su le lettere....nessun tocco, nessuna "guida"...Quindi chiedo ancora a chi ha esperienza in merito "perchè serve il facilitatore??" "perchè i ragazzi non possono muoversi in autonomia sul pc? così come quei ragazzi che conosco io hanno fatto e fanno?" "in cosa serve il faciliatore...ok "da sicurezza"...mi sembra riduttivo"...ASPETTO RISPOSTE PER CHIARIRMI ANCORA MEGLIO....grazie mille!
anch'io ringrazio Antonella per il suo intervento, sicuramente più "esperto".
Mi ha aiutato a mettere a fuoco alcune cose. é vero come sia importante anche come gli si presenta il lavoro da fare in autonomia. Emanuele ha problemi di vista ma, essendo un lazzarone, non ne vuola saper di portare gli occhiali. Allora è chiaro che i testi, le domande non devono essere scritte troppo in piccolo. Altra cosa verificata è che è molto più veloce e concentrato se gli si copre la domanda precedente in modo che lui focalizzi l'attenzione su quella che sta facendo. é appunto quell'attenzione globale alla persona di cui parlavo, non è solo assolutamente pc. Per i problemi di vista ora ci è stato suggerito di posizionare sia lo schermo che il quaderno o il libro più a destra (per esempio). Come diceva Antonella è successo a me un fatto simile di Maria Chiara. Lo scorso anno Rena è andata alla settimana estiva di Lagati a parlare della c.f. e lagati ha invitato pure noi. Emanuele è stato incredibilmente fermo ad ascoltare la presentazione per quasi due ore ed erano ormai le sette di sera! alla fine quando Renza al pc gli ha chiesto come gli è sembrata la sua presentazione lui ha risposto "grandemente esaustiva". Quando sono tornata a casa sono andata sul vocabolario e il termine esiste! probabilmente lo avrà sentito a scuola dall'insegnante di italiano e lui memorizza tutto!
Per esempio stamattina guardando un cartone che c'era del fuoco lui subito ha detto "il fuoco come in Russia" perchè anche se non sembra o è in un'altra stanza ma ascolta tutto e pure legge tutto!
come dico ogni intervento avrei tante altre cose da dire, esperienze concrete. Ce n'è una in particolare successa quest'anno che però devo riflettere bene prima di raccontarla perchè significherebbe esporre mio figlio ai vostri giudizi e devo capire se è giusto e se ne vale la pena. ciao a tutti.
Grazie anche per questi ulteriori chiarimenti
Ma io più leggo e più resto dubbiosa della cf. Tu dici che la loro testardaggine e oppositivita' e' data da un malessere e dalla consapevolezza dei loro limiti. Certo che e' così ... Ma in quanto genitore so perfettamente che e' quello il motivo e non mi "serve" in questo caso la cf per capirlo! Piuttosto cerco strategie giuste,anche estremamente terra-terra, per raggirare l'ostacolo, e ottenere in modo semplice (da mio figlio che e' molto semplice) cio' che in quel momento richiedo!
penso che Antonella intendesse dire che con la cf i ragazzi riescono a spiegare esattamente qual è la causa del problema che li blocca in quel determinato momento: noi da esterni capiamo che c'è qualcosa che nn va ma nn che cosa esattamente: nn so magari bisogna scrivere più in grande o con una spaziatura maggiore o addirittura la sedia scomoda o non sufficiente luce o piccoli rumori intorno ecc ecc possono sembrare inezie per noi ma per loro effettivamente magari rappresentano un problema che nn riescono a spiegare e che crea malessere...certo se con la cf si riuscisse ad entrare meglio nella mente dei ns figli e capire COSA esattamente serve loro in quel momento per aiutarli...sarebbe davvero un risultato splendido al di là di tutti i bei voti possibili alla maturità!
Volevo leggere bene tutta la discussione prima di rispondere perchè è proprio interessante però stasera non ho proprio tempo (stasera devo fare un pasticcio, una torta e un semifreddo e sono le 22.20!) ma scrivo ora solo per dire una cosa (anche se si riferisce più ai primi messaggi che agli ultimi).
Penso che può essere che Matteo Racciatti magari è particolarmente portato per lo studio. Ognuno di noi è più portato per qualcosa. Guardando nel mio piccolo per esempio io a scuola (fino alla laurea breve) sono sempre andata bene con poco sforzo, mio marito invece è stato bocciato 2 anni, ha finito la scuola alle serali, è passato con poco più del minimo ma ora (è passato qualche anno) è capace di fare moltissime cose e spesso gli amici lo cercano per chiedergli o farsi aiutare in qualcosa. Guardando la scuola il "genio" di famiglia dovrei essere io ma non è proprio così, semplicemente lui non era portato per la scuola.
Sono dell'idea che la scuola non è tutto e ci sono molti altri tipi di intelligenze, anche se è normale che ci si confronti sulla scuola (anche perchè è più facile fare confronti)
Non nascondo però che sarei contentissima se Stefania prendesse la laurea per sbatterla in faccia a chi dà degli stupidi ai down, anche se, ad essere sinceri, le università non è che siano proprio priene di intelligentoni!
penso che Antonella intendesse dire che con la cf i ragazzi riescono a spiegare esattamente qual è la causa del problema che li blocca in quel determinato momento: noi da esterni capiamo che c'è qualcosa che nn va ma nn che cosa esattamente: nn so magari bisogna scrivere più in grande o con una spaziatura maggiore o addirittura la sedia scomoda o non sufficiente luce o piccoli rumori intorno ecc ecc possono sembrare inezie per noi ma per loro effettivamente magari rappresentano un problema che nn riescono a spiegare e che crea malessere...certo se con la cf si riuscisse ad entrare meglio nella mente dei ns figli e capire COSA esattamente serve loro in quel momento per aiutarli...sarebbe davvero un risultato splendido al di là di tutti i bei voti possibili alla maturità!
HAI AZZECCATO BENISSIMO IL PROBLEMA!!!!!!!!!!ed è proprio questo che mi aiuta la c.f. con Emanuele più che il discorso scolastico che è un pò "fine a se stesso"!
Non nascondo però che sarei contentissima se Stefania prendesse la laurea per sbatterla in faccia a chi dà degli stupidi ai down, anche se, ad essere sinceri, le università non è che siano proprio priene di intelligentoni!
Esatto la laurea servirebbe più a noi che a loro... spesso si fanno le battaglie per difendere l'Idea dimenticandoci un po' della vita pratica che si troveranno ad affrontare i nostri figli (soprattutto quando resteranno soli) in un mondo dove non puoi applicare la CF per ogni cosa e dove non puoi permetterti il lusso di avere un facilitatore dietro....
spesso si fanno le battaglie per difendere l'Idea dimenticandoci un po' della vita pratica che si troveranno ad affrontare i nostri figli (soprattutto quando resteranno soli) in un mondo dove non puoi applicare la CF per ogni cosa e dove non puoi permetterti il lusso di avere un facilitatore dietro....
condivido pienamente. a me personalmente non importa niente della laurea, io voglio solo che mio figlio abbia un futuro il più felice sereno e autonomo!
Anche perchè la laurea non serve granchè nella vita, lo vedo in questi giorni con mia figlia Valentina, 25 anni, due lauree con 110 e lode e....................senza lavoro! senza lavoro significa anche...................senza autonomia!
Una sola cosa: per quanto mi riguarda la mia esperienza non è assolutamente che quelli che fannoqui la c.f. ci marcino sopra economicamente anche perchè stanno facendo di tutto perchè diventi gratuita e in certi posti (Livorno, Vicenza, Catanzaro, Gorizia, Castelfranco, Treviso , etc,) già è così perchè i genitori si sono dati da fare con le asl, i comuni ,.....
Quando se pensiamo al fatto che qui fanno tutti logopedia privata a 35 euro per 50 minuti!!!!!!!!!mi sembra che i logopedisti e i psicomotricisti ci navighino alla grande!
CHIUSO DISCORSO.
un'obiezione sola: se la CF la pagano i comuni o le ASL non è che diventa gratuita nel senso che terapisti e specialisti non guadagnano. Semplicemente, li pagano i comuni e le ASL anzichè i privati. Il giro di soldi è lo stesso, anzi, di solito è più grande, perchè quando non pagano, le persone ci provano con più leggerezza.
Ho letto in giro per la rete alcune querelle sulla CF e su differenti modi di concepirla tra la Cadei ed altri, tanto che una sorta di evoluzione della CF è stata brevettata (mi pare da parte del centro della Cadei, ma qui ho una connessione analogica che fa le ricerche con troppa fatica, e non posso controllare). Se non ci fossero interessi economici (ovvi, peraltro... mica tutti possono lavorare per volontariato!) non ci sarebbero queste questioni. QUesto è tautologico.
Quando pagano i comuni e le ASL, in ultima analisi i soldi sono sempre dei contribuenti. QUel che è peggio, è che si va a pescare nel capitolo dedicato all'assistenza, e a qualcuno vengono scoperti i piedi quando la coperta è troppo corta.
Infatti, per tornare alla storia del Comune di Roma e del perchè mi sono arrabbiata quando ho letto che finanzieranno il percorso universitario di Matteo, il nostro Comune praticamente non riesce a far fronte ai suoi compiti istituzionali (servizio AEC e ausili nella scuola dell'obbligo) e si permette di buttare soldi nel superfluo (l'università è un di più rispetto alla scuola dell'obbligo, no??). Permetterete un qualche dubbietto circa l'opportunità...
i.....Quindi chiedo ancora a chi ha esperienza in merito "perchè serve il facilitatore??" "perchè i ragazzi non possono muoversi in autonomia sul pc? così come quei ragazzi che conosco io hanno fatto e fanno?" "in cosa serve il faciliatore...ok "da sicurezza"...mi sembra riduttivo"...ASPETTO RISPOSTE PER CHIARIRMI ANCORA MEGLIO....grazie mille!
scusate mi quoto da sola in un attacco di egocentrismo pazzesco,...ma siccome non sono ancora giunte risposte da qui a questo quesito, ho fatto una girata in internet per capire e approfondire, cercando in particolar modo testi ..insomma bibliografia, aldilà degli articoli che spesso devono essere cmq approfonditi.
Nei siti specializzati (in particolare sull'autismo, da cui era partita la cf agli inizi degli anni 90 in America) ho trovato un pò di riferimenti: quelli del "fondatore" e così via, ma sono tutti testi piuttosto "datati", tutti più o meno che risalgono a prima o appena dopo degli accadimenti sempre americani dei test scientifici che avrebbero fatto si che la cf finisse il suo corso negli States.
Volevo sapere se qcn di voi sa darmi dei testi più aggiornati e che magari siano pro cf dopo i test Americani.
gigliorosa
11-08-2010, 14:40
Purtroppo ho poco tempo e sto cercando di scrivere da ieri, cancellando o perdendo i messaggi proprio per il poco tempo.
Volevo ringraziare tutti quelli che stanno scrivendo e alimentando una discussione che davvero arricchisce.
Il mio pensiero è che, pur nella consapevolezza della mia ignoranza in materia, la cf costituisce un metodo molto attraente, ma dagli impatti pratici poco palpabili.
Insomma, io preferisco una bambina che vada da sola sal panettiere e magari riesca a controllare il resto che le danno, piuttosto che una bambina che mi sa tradurre una versione di greco, e mi sembra di capire che in questo ambito la cf serva a poco.
E non sono una che non bada allo studio dei propri figli, anzi!!!
Ma nella vita è necessario mettersi in gioco, cambiare, spesso adattarsi e, per quanto mi riguarda, fare compromessi solo se è proprio necessario.
E per me l'affermazione fatta sopra è frutto proprio di una sofferta, anzi soffertissima scelta.
Un'ultima cosa.
Ma la cf non si può applicare ai normodotati che non riescono ad esprimere quello che sentono dentro?
Magari in questi casi, applicandola appunto a ragazzi normodotati ma che per problemi vari che vanno dal carattere chiuso a delle insicurezze psicologiche, potrebbero esprimere quello che provano e nel contempo dire a noi che cosa si prova a seguire quel metodo, permettendoci magari di entrare più in sintonia con i "nostri" ragazzi che quel metodo usano come unico modo di comunicare.
Mah, forse è solo una cavolata, scusate.
Ma la cf non si può applicare ai normodotati che non riescono ad esprimere quello che sentono dentro?
Chi vorresti facilitare? ;) In un certo senso i normo già lo fanno attraverso la scrittura, anche con pc, usando (in tempi moderni) internet assumendo identità anonime libere di sfogarsi, invece una volta si usava il diario, che qualche genitore andava a leggere di nascosto, ora molto meglio un bel file word con passwd contro passwd e magari pure crittografato :twisted:
afferma: ”trattandosi di una tecnica di comunicazione non accettata dalla comunità scientifica internazionale”. Io chiedo: può, per piacere, elencare le agenzie scientifiche internazionali che sostengono questo?
Non vorrei riaprire la polemica (se di polemica si tratta.. spero di no, ma che sia solo un sereno scambio di opinioni ) stamattina mi sono confrontata con un neuropsichiatra infantile che, sono assolutamente sicura, nn ha alcun tipo di interesse nel promovere o bocciare alcun metodo (almeno con me :-) ). La CF non è un metodo riconosciuto scientificamente, nel senso che mancano studi o prove oggettive che ne garantiscano la validità.
Anzi, lui sostiene che sono state tentate prove in tal senso e nn hanno dato esito positivo, cioè nn si è riusciti a dimostrare che il facilitatore nn influenzi in alcun modo l'utente.
Con questo vorrei precisare che nn è detto che un metodo non dimostrato scientificamente nn funzioni (vediamo alcuni casi riportati in questo thread)... ad esempio, passando ad altri ambiti medici, posso dire che mio marito è guarito da una gravissima malattia praticamente solo con la Kinesiologia a dispetto di tutte le cure della medicina ufficiale, nel suo caso inutili.
Esatto la laurea servirebbe più a noi che a loro... spesso si fanno le battaglie per difendere l'Idea dimenticandoci un po' della vita pratica che si troveranno ad affrontare i nostri figli (soprattutto quando resteranno soli) in un mondo dove non puoi applicare la CF per ogni cosa e dove non puoi permetterti il lusso di avere un facilitatore dietro....
Mi piacerebbe che facesse la laurea solo per gli altri, in realtà quello che mi importa è che sia felice, che sappia/riesca a vivere con gli altri e il più possibile autonoma (se poi guardo me sul lato pratico se dopo le superiori fossi andata a lavorare sarei messa mooolto meglio in molte cose, anche se è stata una bella esperienza e FORSE in futuro mi farà comodo).
Spero però che, indipendentemente dall'università, nel DNA abbia la mia attitutine allo studio e non quella del papà altrimenti (dalle elementari in poi) sono fritta!
Ringrazio davvero tutti per la testimonianza di un argomento così complesso e denso di significati ;)e colgo l'occasione per aggiungere la mia esperienza anche se diciamo così ancora in embrione e quindi tutta da sviluppare: in seguito ad una piacevolissima serata trascorsa qui a Firenze con Maria Chiara e i suoi genitori, approfittai, nonostante la tenerissima età di Luca che avrà avuto meno di due anni di farmi "raccontare" e dimostrare la c.f.
Vi assicuro che vedere in azione Maria Chiara fu per noi una grande emozione, per dimostrare la non volontà del facilitatore provai io stessa nell'impresa di facilitatrice approfittando dell'esperienza e bravura di Maria Chiara. La ragazza ci sembrò adeguata e padrona di se stessa a prescindere dalla cf che comunque utilizza in modo così spontaneo e automatico da ridurre l'impatto che comunque uno strumento tecnologico suscita.
In seguito a quella serata presi contatti col gruppo di Livorno per informarmi maggiormente soprattutto in riferimento a Luca e successivamente ad una visita molto accurata fatta da un neuropsichiatra venuto da Mestre, concordammo che attualmente andava bene che il bambino venisse seguito sul territorio, in seguito chissà...
Sicuramente è una porta che mi sono lasciata aperta:)
[QUOTE=gigliorosa;45503
Insomma, io preferisco una bambina che vada da sola sal panettiere e magari riesca a controllare il resto che le danno, piuttosto che una bambina che mi sa tradurre una versione di greco, e mi sembra di capire che in questo ambito la cf serva a poco.
.[/QUOTE]
francamente ho cercato di portare la mia esperienza il meglio possibile, forse non ci sono riuscita.Emanuele (11 anni) sa già farsi la pastasciutta da solo da quasi due anni (pesando la pasta, etc.) ed è una delle prime cose che mi hanno aiutato a fare al Centro dove lo porto, al di là della c.f.e cioè l'autonomia, il lavarsi da solo, vestirsi adeguatamente, etc. ed Emanuele tutto questo lo fa, eseguire degli ordini verbali o scritti (all'inizio aveva più facilità a leggerli ed eseguirli ma questo lo ha allenato a farlo ora verbalmente, parliamo di ordini anche complessi), conosce già gli euro e ci stiamo lavorando sull'usarli bene. questa è una cosa legata alla matematica visto che gli euro hanno i centesimi!
Siccome mi sembra ci si stia tanto girando intorno, io non voglio assolutamente convincere nessuno anche perchè ognuno è libero di credere in ciò che vuole. credo che siano state date spiegazioni esaurienti poi.................provare per credere!
Io chiudo qui. appena posso faro un post raccontandovi di Emanuele!
Siccome mi sembra ci si stia tanto girando intorno, io non voglio assolutamente convincere nessuno anche perchè ognuno è libero di credere in ciò che vuole. credo che siano state date spiegazioni esaurienti poi.................provare per credere!
Io chiudo qui. appena posso faro un post raccontandovi di Emanuele!
da una che non ha mai visto applicata la cf e che sta cercando di capire, forse davvero attraverso il racconto di Emanuele capiremo in concreto tutti...non è semplice "spiegare" un metodo "innovativo" a chi non ne ha mai sentito parlare o ne ha sentito parlare poco o solo per riportato....forse nel porre le domande, le poniamo in maniera "sbagliata" o meglio non diamo per scontato tutta una serie di passaggi che effettivamente vengono fatti, focalizzando solo sull'espressività più o meno guidata ....
Invece è interessante sapere quel che dicevi di Emanuele rispetto alla sua autonomia: io probabilmente sono come Rachele, preferisco un figlio che sappia gestirsi nel quotidiano piuttosto che uno che mi scriva trattati filosofici...ma effettivamente di qs. traguardi rispetto all'autonomia non se ne era parlato in qs. post...Per favore, quindi, non chiudere ma porta pazienza e spiegaci...perchè noi abbiamo ogni possibilità di valutare se effettivamente possa essere una strada per i nostri figli oppure no..Grazie
.."Provare per credre.".. sono pienamente d'accordo con Adriana, perchè fino a che uno non vede lavorare i ragazzi e non prova a facilitare difficilmente si renderà conto di chi scrive veramente. A parole non si riesce a spiegare perchè sappiamo che tutto sembra fantasia, non può sembrare logico che quel ragazzo che non riesce a dire tra parole di fila, che non sa leggere una parola bisillaba, che non sa fare 2+2 .... poi possa di colpo scrivere frasi complesse con termini filosofici, che sappia fare operazioni complesse di matematica e sappia farti problemi calcolando spese con euro e resto... eppure è così.
Che cosa avremmo da guadagnarci nel dire che tutti i ragazzi a cui l'abbiamo proposta hanno risposto tutti con livelli alti? Ci perdereste qualcosa nel sapere che anche vostro figlio ha delle potenzialità che non riescono a venir fuori con i canali normali, ma attraverso qualche strumento posso far si che riesca a comunicarmi il suo pensiero? Io personalmente ho guadagnato tantissimo in ricchezza di valori che i ragazzi mi hanno comunicato, non voglio far la patetica ma quando un bambino di 10 anni ti dice"grazie perchè mi hai ridato la vita che credevo di non riuscire più ad avere stritolato nel mio mutismo", ma cosa volete che mi interessi di altro: che sia scientifico o no so che è uno strumento che gli permette di vivere perchè finalmente è riuscito a far capire che è vivo che ha un pensiero, che è felice di essere nonnostante tutto in questo mondo.
A proposito dei costi scusate ma non è previsto che i ragazzi abbiano un educatore o non so come lo chiamate da voi assistente, bene cosa cambia se invece di un normale educatore ci sia un assistente alla comunicazione (per altro previsto già dalla legge ) cosa cambia non credo che possiamo dire che sono costi aggiuntivi.
Aggiungo ancora un'informazione per chi è interessata consiglio il libro di Biklen "La Comunicazione Facilitata". Su internet c'è anche un intervento del dott. Brighenti neuropsichiatra, responsabile dell' Asl di Verona.
Tento di rispondere a Laura in due parole: perchè ci vuole il facilitatore. Hai presente un malato di Parkinson che spesso si blocca nel camminare, se arriva sulla soglia di una porta si ferma e non riesce più ad andare avanti , non è che lui sa più camminare, ma si è bloccato un processo; se gli date un colpetto sulla schiena lui riparte: si riattivano attraverso la percezione tattile le cellule motorie che gli permettono di ripartire. Lo stesso avviene con la cf si attivano le cellule motorie attraverso il contatto
Premesso che il contatto tende all'autonomia, nel senso che se dal polso si passa al gomito e si sale fino alla spalla e poi spalla opposta, sempre più leggero come tocco, questo logicamente con il tempo, e dipende se si incomincia da piccolo.
Ogni ragazzo ha dato delle descrizioni molto precise su come percepiscono loro questo "tocco". Loro dicono che hanno il pensiero completo in testa ma in autonomia sia a voce come per scritto, vengono fuori le parole a caso mescolate, mentre con la facilitazione tutto riprende ordine e viene fuori il pensiero completo. Anche le lettere della tastiera le vedono ma come se fossero tutte mescolate, nel momento che vengono toccati ritorna chiaro l'ordine e dato che devono scrivere una lettera alla volta mantenendo un ritmo di andata e ritorno questo gli permette di collegare lettera dopo lettera e direttamente anche il pensiero che hanno in mente.
Logicamente c'è il discorso dell'empatia che non va trascurato, perchè percepiscono chiaramente se uno è li per verificarli o se è li che fa il vuoto perchè possa venir fuori il loro pensiero.
Anch'io sono in partenza e non credo che riuscirò a scrivere ancora perciò arrivederci e buon ferragosto.
Da parte mia, nella mia personalissima convinzione, e consapevole (almeno io) del fatto che le affermazioni, precedute da un "secondo me", diventano opinioni, sono contraria al "provare per credere".
Sposo in pieno la tesi secondo cui un intervento infondato non è mai innocuo, ma può portare a gravi conseguenze nel tempo. Vi riporto il link dove avevo letto l'intervento, che spiega benissimo quello che anche io penso:
http://www.superando.it/index.php?option=content&task=view&id=4414.
gigliorosa
12-08-2010, 10:43
Cara Riodini, il mio intervento NON era assolutamente rivolto alla TUA esperienza nè a quella di altri ragazzi che hanno sperimentato la cf! Spero di non averti offeso in alcun modo, perchè non era ssolutamente mia intenzione.
Io ho avuto modo di conoscere personalmente Maria Chiara e i suoi genitori.
Ho visto applicata la cf e io stessa ho tenuto il braccio a Maria Chiara mentre scriveva e so per certo che non è stata influenzata, perciò offenderei una famiglia che mi piace pensare sia mia amica se contraddicessi chi espone la propria esperienza positiva in merito.
Io esperienze sulla cf per quanto riguarda Letizia non ne ho.
Renza mi ha lasciato tutti i riferimenti di dove rivolgermi quando avessi avuto intenzione di chiedere un consiglio per Letizia, e di questo le sono grata. Quell'indirizzo lo conservo e non escludo di usarlo, forse, un domani.
Ma per ora io questa cf non la "sento".
Permettetemi uno sfogo, che di scientifico non ha niente, anzi, perciò se vorrete accusarmi di essere prevenuta o di non ascoltare le spiegazioni altrui o di non stare attenta a quanto detto, sappiate che ho ben presente quello che avete scritto....ma io la penso così.
Mi sono chiesta a lungo, per nottate intere, ve lo assicuro, perchè non "me la sentissi" di iniziare questa avventura, che potrebbe, ne sono sicura, dare "una possibilità in più" alla mia adorata bambina, e io questi progressi e questi traguardi li ho toccati con mano e so che ci sono!!!
E allora? Perchè?
Dopo una lunga (e sofferta) riflessione, sono arrivata alla conclusione che la cf non è "nelle mie corde" perchè non vedo, non "sento", con questo metodo uno sviiluppo armonico di tutte gli aspetti della persona.
Certo, per qualcuno starò sbagliando, ma quando una persona prende bei voti a scuola, riflette la stessa maturità in tutto il suo essere, non solo nel momento in cui viene "facilitato" con la mano del facilitatore sul braccio piuttosto che sul ginocchio....
Sì. lo so, stiamo parlando di persone pur sempre con un handicap, e quindi le mie sono pretese del tipo" tutto o niente", e il rovescio della medaglia di non "accettare" questo metodo potrebbe essere visto come una sorta di "rassegnazione" al lasciare Letizia nella sua situazione di handicap, insomma di precluderle una possibilità.
Ma io sono molto istintiva e il mio istinto mi dice che è meglio il panettiere che il greco (come ho scritto prima) e io non "sento" che la cf sarebbe in grado di darmi entrambi, perciò, trovandomi nella tragica situazione di dover scegliere (e qui sta la "guerra tra poveri" che è stata citata) scelgo il panettiere.
Cara Riodini, sono felice per te, per tuo figlio che raggionge i traguardi che hai così ben esplicato, ma per ora io la penso così, magari domani cambierò idea e mi compatirò per l'ottusità che sto dimostrando.
Tuttavia (e chiudo) sono altrettanto convinta che se in un percorso non ci crediamo prima di tutto io e mio marito, qualora questo percorso venga intrapreso ugualmente, non possa essere utile a Letizia.
E il bene di mia figlia è quello che mi sta più a cuore, come per tutti indistintamente i frequentatori di questo meraviglioso forum.
cercherò per l’ennesima ma ultima volta di spiegarmi meglio (o forse sono proprio io che non ci riesco). Nel Centro dove porto Emanuele per la c.f. (loro la chiamano c.f.integrata, ripeto hanno anche registrato il marchio ma non riesco a trovare l’esatta dicitura) c’è una equipe multidisciplinare con responsabile il dott. Sergio Vitali Neuropsichiatra Infantile e Neurologo, responsabile per la C.F.Integrata in Italia dove il bambino, ragazzo, adulto, insomma la PESRONA, viene presa in considerazione a 360 gradi e questo so che lo fanno in tutti i luoghi dove lavorano perchè l’equipe è itinerante per tutta Italia (Gorizia, Livorno, Catanzaro, etc).
Cosa significa questo. Cerco di spiegarmi. Emanuele ovviamente era già seguito (per modo di dire) dalla Neuropsichiatra dell’ASL e inoltre dal Neuropischiatra per l’ADHD, nonchè da un logopedista privato, dall’oculista, etc. Ma ognuno guardava al suo pezzettino. Quello che ho trovato in questo Centro non è solo la c.f. ma tutta una serie di attenzioni, consigli e strategie che coinvolgono Emanuele totalmente come persona non solo sul cognitivo, ma sull’autonomia, sul relazione-affettivo, sul comportamento,sull’aspetto motorio e anche della salute.
Io sono arrivata al Centro come ultima spiaggia, molto dubbiosa ma per un figlio le provi tutte. Era molto nervoso perchè a scuola proprio non si andava avanti e teniamo presente che loro passano, come tutti gli altri ragazzi, una buona parte della loro vita nell’ambiente scolastico!
Ho preso uno specifico appuntamento con la logopedista che fa c.f. e lei, molto onestamente, mi ha detto che non è detto che funzioni perchè non tutti i bambini collaborano, ci sarebbe voluto comunque del tempo (circa due anni e invece Emanuele in sei mesi è partito alla grande!), etc. quindi nessuna garanzia e nessuna certezza. Da quel momento abbiamo iniziato a lavorare a casa (non sul pc) con tutta una serie di “esercizi” e ogni 15-20 giorni facevamo il punto. Nel frattempo, piano-piano mi è stato proposto che lo vedessero anche gli altri specialisti dell’equipe. Questo ci ha dato modo di aiutare Emanuele anche su tutti gli altri aspetti della sua vita: motori, linguistici, cognitivi, comportamentali, etc.
Ecco allora che per loro è importante non solo quello che Emanuele fa a scuola ma, soprattutto, come relazione con i compagni, come si comporta,etc. Proprio per questo sono venuti a fare un lavoro specifico in classe. Il discorso poi dei risultati scolastici (che ripeto Emanuele fa in autonomia!) immaginate quali soddisfazioni gli danno. Il tornare a casa raccontandomi che ha preso 10 nell’interrogazione sul Veneto davanti a tutti i suoi comagni aveva gli occhi brillanti dalla felicità! Sentire i suoi compagni e alcuni genitori che mi venivano a dire “però. È molto bravo Emanuele” “ma Emanuele sa proprio tutto!” do0ve il tutto per un bambino è molto relativo ma se questi si aspettino che perchè non parla come loro non sappia le cose...........................è più che ovvio lo stupore. Come già ho scritto si cura molto l’autonomia perchè è vero che uno può sapere il greco ma se non sa vestirsi da solo (stupido esempio), chi ci crede? Allora è importante renderli autono0mi il più possibile! Ma spesso l’autonomia è legata al cognitivo come per esempio il fattore TEMPO: Ho saputo che i ragazzini dell’aipd delle medie che fanno pre-autonomia cercano (dicono gli operatori) di insegnar loro le stagioni, i giorni della settimana, ect. Ma Emanuele tutte queste cose le ha già imparate. É lui stesso che cambia il foglio sul calendario quando è terminato il mese, etc.Perchè loro danno per scontato che non lo sappiano? Io non credo che solo mio figlio sappia queste cose, solo che lui ha acquistatopiano piano la fiducia in se stesso per dimostrarlo. Ormai fa parte della sua quotidianità, come l’orologio che scandisce la giornata o ricordarsi gli impegni della settimana più di me. Lasciare messaggi sulla lavagna di cosa vuole che gli comperiamo. Andare con la sua lista e il suo trolley all’Auchan a fare le spese. Mi hanno dato da fare esercizi-gioco per l’aspetto motorio (tappeto elastico, il puntjball, perdonate come l’ho scritto)per scaricare la sua rabbia. Esercizi di grafia, per gli occhi, giocare a carte e mille altre cose. Quando lo porto là ogni sei mesi per fare il punto non mi chiedono neppure cosa scrive al pc ma se si veste da solo, quali traguardi ha raggiunto etc.....e questo mi aiuta perchè io vedo sempre il mezzo bicchiere vuoto (perchè non dimentichiamolo: Emanuele sempre Down è!) ma loro invece mi aiutano a vederlo mezzo pieno!
Loro mi hanno dato tante risposte che gli altri NI non si erano neanche preoccupati di darmi.
Emanuele ha vinto la paura della confusione, ha saputo a
controllare i suoi problemi con i suoni troppo forti che gli impedivano di partecipare alle feste, di andare al Cinema o ad uno spettacolo e non vi dico con quale soddisfazione quando esce dice “ce l’ho fatta!”. Ce la mette tutta per controllare la sua iperattività, quest’anno ha chiesto lui di fare il Chierichetto e ce l’ha fatta, sta tranquillo a fare il suo servizio come tutti gli altri bambini! Forse a voi sembrerà poco ma non lo è assolutamente! Ora è al Centro Estivo senza assistente (cosa rarissima da queste parti!) e fa le cose che fanno tutti gli altri bambini, ha preso due medaglie meritate al tiro con l’arco. Lo scoprire che lui è più veloce a leggere con gli occhi che a voce ci ha iautati a capire che veramente impara un sacco di cose. La lettura rimane la sua grande passione, legge tutto e ovunque! Passa ore a fare puzzle da 350 pezzi, ascoltare musica, gioca a pallone, etc.
In cucina mi aiuta, apparecchia la tavola anche senza che glielo chieda, sa benissimo apparecchiare per quanti siamo in questo giorno (la nostra famiglia ha sempre un numero variabile di presenti a tavola essendo numerosa!). Basta, sono troppe le cose che potrei raccontare.Ancora una merita: il suo bisogno di autonomia da noi genitori! Sta emergendo il suo bisogno di stare senza di noi e siamo più noi ad avere paura di lasciarlo che lui di asciarci!
Ancora una cosa che ritengo importante: AL primo incontro il N:I: del centro mi ha chiesto di leggergli alla sera al lume di candela delle poesie (non da bambini, poesie “serie”) e io l’ho fatto, bè! Lui ama moltissimo la poesia, e lui stesso ha iniziato a scriverne qualcuna.susate se ho scritto male ma sono sempre di fretta. Ora però veramente basta!
Tutto il resto non mi importa, quello che scrivono contro, etc.. Io ho visto e ho toccato con mano e la vita di nostro figlio ela nostra è radicalmente cambiata.
Tutto il resto non mi importa, quello che scrivono contro, etc.. Io ho visto e ho toccato con mano e la vita di nostro figlio ela nostra è radicalmente cambiata.
..e noi siamo felicissimi per te e per il tuo bambino! ;-)
grazie ancora per la tua testimonianza
gigliorosa
12-08-2010, 12:53
Mi associo a mela!
Complimenti!:D
Ora però veramente basta!
Cosa basta? :roll:
Ognuno di noi è diverso dall'altro e così i ns figli, non è che se non si prova la cf determinati risultati nell'autonomia non si possono ottenere e non capisc perchè dia fastidio il leggerlo. A Emanuele, che sono sicura è in gamba di suo, è servita, a voi genitori anche, ma se si vive sereni e si ha una crescita armonica (cosa che certo non posso valutare quando il bambino ha 2 anni :? ) e i risultati arrivano, non vedo perchè bisognerebbe "provare per credere"...
Inoltre mi permetto di rispondere sul "ci vuole il facilitatore" di antogag, mi pare evidente da quanto ha ampiamente scritto Adriana che non è vero che è sempre necessario essere facilitati! di sicuro le schede e il cercare di ottenere determinate autonomie di base aiutano e sono necessarie per i nostri figli affinchè riescano a "toccare" a loro volta dei risultati, ma è anche vero che non sono appannaggio esclusivo della CF (anche se è brevettata) la cui peculiarità è il facilitatore e non la scheda o il seguimento della singola autonomia, che sono cose proposte anche in centri specializzati non CF, così come il seguimento a tutto tondo. Ora capisco che laddove le strutture che si dovrebbero occupare di queste cose sono assenti e/ o carenti è facile pensare che loro sono gli unici bravi, però, so per certo, che non è così. Non è che oltre la CF c'è il nulla (anche se brevettata) e secondo la teoria del "provare per credere" si dovrebbe fare un giretto al Cepim, poi in un corso PAS del Feurstein, una puntatina nei centri CF, un corsetto sul metodo Rapizza, un'altro sul Doman e via così... poi dopo ho un quadro chiaro (?) di tutto quanto c'è in giro, però nel frattempo mi sono licenziata, stressata e indebitata per fare il tutto e magari alla fine capisco che la soluzione ce l'avevo pure a portata di mano...
quel basta era puramente riferito a me stessa nel senso che credo diaver scritto anche troppo!
quel basta era puramente riferito a me stessa nel senso che credo diaver scritto anche troppo!
Ok scusa il fraintendimento ;)
Credo che ancora una volta come siamo noi genitori e come "sentiamo" gli interventi riabilitativi o educativi da fare ai nostri figli, alla fine fa la differenza.:confused:
Quando Luca è stato dimesso dal servizio riabilitativo della asl perchè aveva iniziato a camminare, mi ricordo che mi sono sentita abbandonata e impaurita (o Dio e ora che faccio?:eek:) la neuropsic che vede il bambino una volta all'anno accettò di far iniziare a Luca la logopedia ma io sentivo che c'era qualcosa che non andava...nel frattempo alcuni genitori della zona mi consigliarono la struttura dell'aias di Pistoia dove Luca avrebbe potuto fare logop e non solo!
Chiesi alla neuropsi e lei mi confermò che la struttura funziona molto bene ma la modalità d'intervento sarebbe stata diversa, più coinvolgente, un intervento a tutto tondo; in quel momento compresi che era ciò che IO cercavo perchè in quel momento avevo bisogno di essere accompagnata e guidata nel percorso di crescita di Luca avevo paura e non me la sentivo di assumermi da sola tutto l'impegno ed infatti le cose stanno andando molto bene. Comprendo quindi Adriana quando parla de"suo" centro dove Emanuele è seguito a 360 grdi probabilmente per come è il ragazzo e per come è lei (ed aggiungerei anche io) tutto questo va bene; al contrario ci sono famiglie che scelgono d'intervenire il meno possibile perchè credono che le potenzialità del figlio si esprimeranno comunque..ripeto secondo me ci sono tanti fattori da valutare ma l'importante credo che sia non avere i paraocchi, essere sempre disponibili al confronto e a mettersi in discussione e in gioco; del resto tutto ciò lo facciamo per i nosri adorati pinguini!!:rolleyes:
axelegaya
13-08-2010, 10:58
ecco ho letto questa lunga discussione, saluto affettuosamente e con "complicità" Renza e Riodini, anche io conosco e sono facilitatrice per applicare la C.F., l'entrare in questo mondo mi ha anche aiutato, dopo aver conosciuto il Dott. Vitali, a riconoscere i segnali del grado di apprendimento di Gaya, lei ha finito la seconda elementare con una pagella con tutti 8 seguendo il programma dei compagni, con la terza, aumentando le competenze cominceremo ad applicare le strategie della C.F. per le verifiche, al riento dalle vacanze con un incontro preventivo con il gruppo docenti decideremo i tempi e i modi per continuare a dare a Gaya la tranquillità, la consapevolezza e le conquiste che è riuscita ad ottenere nei primi due anni di scuola, avere ancora i racconti felici dei compagni di classe che riconoscono l'impegno e le capacità della mia piccola Principessa.
Essere entrata in questo mondo mi ha aiutata a vedere Gaya in modo diverso, io non ho mai dato limiti a quello che può fare perchè osservando la nostra normale quotidianità ho colto delle sorprendenti e gratificanti prove dell'attenzione e memoria che ha per tutto quello che ci circonda e come dice sempre suo fratello quel famoso cromosoma in più fà una differenza che secondo lui non è stata ancora "scoperta" (Axel ha solo 10 anni).
Con il malincuore per non avere proprio il tempo e purtroppo neanche l'umore per raccontare quelle piccole cose che secondo noi (io e mio figlio) fanno evidentemente verificare tutte queste "diverse abilità" che continuano a stupirci ed a farci sperare nel traguardo che tutti noi stiamo cercando di raggiungere: una buona autonomia raggiunta anche con un pò di auto stima che penso non guasti.
Salutoni......
gigliorosa
13-08-2010, 14:31
Ecco giololù, la penso proprio come te!
Io però non ho trovato una struttura che segua "a tutto tondo" Letizia, ma mi tocca peregrinare da sola, visto che con la npi non ho un rapporto felicissimo.
Tuttavia quest'inverno Letizia oltre alla fisioterapia presso la npi ha fatto nuoto, che l'ha aiutata nella coordinazione e nel movimento, musicoterapia, con visibili progressi nel campo della parola e della "lettura" (riconosce le vocali sul libro che legge a musico) e pet therapy che le ha dato una "sferzata" in termini di autonomia, tanto che lei stessa vuole occuparsi della sua sorellina più piccola.
Penso che tutti noi passeremmo ore ed ore a raccontare i traguardi dei nostri figli e alla fine non importi se siano raggiunti con un metodo piuttosto che con un altro, piuttosto che spontaneamente: l'importante è che i nostri adorati pinguini siano felici!:D
in quel momento compresi che era ciò che IO cercavo perchè in quel momento avevo bisogno di essere accompagnata e guidata nel percorso di crescita di Luca avevo paura e non me la sentivo di assumermi da sola tutto l'impegno ed infatti le cose stanno andando molto bene. Comprendo quindi Adriana quando parla de"suo" centro dove Emanuele è seguito a 360 grdi probabilmente per come è il ragazzo e per come è lei (ed aggiungerei anche io) tutto questo va bene....
mi piace questo pezzo, me lo sento particolarmente MIO, vicino a quello che sento io. Mi rendo conto che spesso si scelgono "approcci" o "metodi" che siano vicini mentalmente ed emotivamente a "noi genitori" non alle competenze/capacità/risorse/limiti dei nostri figli. Mi ricordo il primo colloquio con una pediatra di Monza che mi parlò dei tanti metodi che "girano" attorno ai bambini con sdd..e si soffermò anche sul doman chiedendoci se lo conoscevamo. rsiposi di si e le dissi "che non faceva per noi", lei sorrise e mi diede un "giudizio" rispetto a qs metodo (che non riporto per correttezza verso qs. professionista) Io Le risposi che "per me era un metodo eccessivo, che io volevo fare la mamma liberamente, che non volevo ossessionare mia figlia, etc." e lei, sempre sorridendo dolcemente "signora ci sono persone che lo scelgono proprio per qs. motivo: perchè hanno bisogno di orari, tabelle etc. per "contenere" la loro ansia per essere sicuri di stare facendo tutto il possibile...ed è giusta sia la sua visione che quella di questi genitori...."
Eppure Lety era piccola (4 mesi) ed io stavo scartando un metodo perchè non era "vicino a me" NON perchè era inappropriato per mia figlia....ero io il focus della mia scelta, non Lety. Cmq sia credo che sia giusto che la scelta vada fatta anche pensando a noi..perchè anche noi dobbiamo star bene per far star bene i nostri figli...in qualche modo dobbiamo prima un pò accudire noi stessi per poter accudire loro.
Io la penso un pò come rachele, anche a me piacerebbe un approccio "totale" nei confronti di Letizia, in parte l'ho risolto trovando dei punti di riferimento MIEI (Monza per la questione salute, la musicoterpia per il linguaggio ma soprattutto perchè lavora sull'emotività e non solo sulla performance, e le terapie "classiche" date dall'ASL...) in parte mi rendo conto che, crescendo la belvetta, c'è un aspetto che tra i mie riferimenti non è approfondito nel modo migliore DAL MIO PUNTO DI VISTA, o che cmq non mi appaga...e quindi CERCO, leggo in internet, cerco il confronto, VI leggo come "fonte d'ispirazione"...è per qs. che qs. discussione "tanto mi appassiona"...perchè sto focalizzando una serie di cose..
Sono fortemente dispiaciuta da quello che ho letto con un sentimento fra la sterile consapevolezza che un cambiamento è quanto mai lontano e la simultanea voglia di rivoltarmi contro certe affermazioni volte a non concedere a chi ha la dura sorte di avere difficoltà di comunicazione verbale il riconoscimento di capacità intellettive ben vivaci dentro un corpo disorganizzato. Cosa sarebbe stata la mia vita se non avessi trovato il modo di far capire che non sono ritardata? Vere sconfitte, vere frustrazioni in una vita già molto difficoltosa. Ma per fortuna ho trovato il modo di esternare il mio pensiero scrivendo con la CF. Mi posso esprimere meglio con il pc che a voce? E allora? Almeno mi posso esprimere e far capire che la mia testa funziona bene. Non riesco a fare a meno del facilitatore anche se posso dire di controllare molto meglio il mio gesto? E allora? Non per questo mi sento sminuita ma sono grata di avere un contenimento che mi permette di dare al mio gesto un ritmo più regolato. Nel mio lungo percorso di CF ormai mi basta un tocco alla schiena e anche meno, con tanta determinazione abbiamo cercato di ottenere sempre maggior autonomia. Mai però il facilitatore impediva al mio pensiero di trovare la strada, la tanto sospettata influenza esterna non esiste. Non potrei lasciare che nessuno interferisca con il mio pensiero. Mentre chi non riesce a mettere in discussione il modo tradizionale di vedere l'apparenza esterna del down preferisce dire che non può essere che anche un down sappia formulare un ragionamento complesso o conosca il modo di calcolare numeri elevati.
Non riuscire a leggere l'ora a voce non significa che non sappiamo perfettamente che ora è e anche il valore del tempo. La sensazione frustrante di sapere una cosa ma non poter dirla mi dava una terribile disperazione che chi usa il linguaggio come vuole non può comprendere.
Mi chiedo come non andare oltre percorsi tradizionali che considerano deficitari menti e cervelli che magari con un mediatore potrebbero esprimersi al meglio. Davvero pensate che essere ritenuti non in grado di capire al pari degli altri sia molto gratificante? Meglio non desiderare, non guardare lontano, credere che restare nella stessa traccia sia più sicuro.
Vero opprimente dolore era non poter comunicare il mio vero pensiero, non poter controllare il mio linguaggio. Mi sento tanto bene adesso che posso farlo con facilitazione.
Maria Chiara
Grazie Maria Chiara,
sinceramente grazie per queste tue parole.
Dopo qualche giorno di assenza ho letto tutto d'un fiato i vari post, rincorrendo gli arretrati del thread.
Eppure ho notato non senza qualche stupore che di parole rivolte direttamente a te, a quel che ci dici ce ne sono state davvero poche.
Mi sono chiesta come ci si debba sentire ad esprimere "pensieri ignorabili". Ma personalmente credo che il dubbio piu' diffuso qui dentro è che non sia stata davvero tu a dare forma a questi pensieri.
Eppure io conosco una Maria Chiara, adolescente vanitosa al punto giusto, ironica quanto basta per piacevoli conversazioni, amante della poesia e della letteratura. A lei vorrei indirizzare il mio grazie, per avere avuto la forza di leggerci e di averci aperto il tuo cuore.
Rita
Eppure ho notato non senza qualche stupore che di parole rivolte direttamente a te, a quel che ci dici ce ne sono state davvero poche.
Mi sono chiesta come ci si debba sentire ad esprimere "pensieri ignorabili". Ma personalmente credo che il dubbio piu' diffuso qui dentro è che non sia stata davvero tu a dare forma a questi pensieri.
Rita
ciao Rita :-), per quanto mi riguarda i pensieri di Maria Chiara non sono per nulla ignorabili e nemmeno penso che non siano farina del suo sacco.
In verità non mi è sembrato che ci fosse molto da replicare, visto che le sue argomentazioni sono assolutamente nette e precise ...visto che poi lei stessa è un utente cf e sostiene di nn essere influenzata dal facilitatore..cosa ribattere? :-)
Comunque mi dispiacerebbe che lei pensasse di nn essere stata letta e considerata perchè non è sicuramente così.
Il messaggio di Maria Chiara è interessantissimo, soprattutto per chi come me stava (e sta) cercando di capire meglio cos'è la cf.
Tempo fa dovevo chiamare Renza così mi spiegava ma alla fine per diversi motivi non ho più chiamato (anche perchè comunque Stefania ha 2 anni e mi sembra di avere tutto il tempo di decidere), quindi questa discussione mi dà l'opportunità di imparare qualcosa per poi decidere con estrema calma.
Avrei però alcune domande:
- ad Emanuele, Maria Chiara (per esempio) o altri basta solo un leggero tocco, perchè (arrivati a questo punto) non può bastare la vicinanza? o il sapere che da parte del genitore o chi per esso c'è il pieno appoggio (morale, spirituale, chiamatelo come volete)?
- a quanti anni indicativamente sarebbe il caso di iniziare con la cf? ma iniziando troppo presto non si abitua il bambino a spiegarsi con la cf "precludendo", non dando la possibilità di sviluppare altre vie (quelle più "normali")?
Devo ammettere, per quel che ne ho capito, che una cf con uso "stile Emanuele" non mi dispiace (c'è poi anche da vedere se Stefania avrà le capacità di Emanuele!).
A casa nostra i discorsi sono sempre semplicissimi e chiari, di certo nè io nè mio marito filosofeggiamo e devo anche dire che sono cosciente di avere dei problemi miei ad esprimere le emozioni a parole e lo vedo già come un mio limite perchè mi sarà difficilissimo "insegnare le emozioni" ad entrambe le mie figlie. Un discorso come Maria Chiara non lo scriverei neppure io, magari Stefania riuscirà a dire quello che vuole dire senza cf o magari non ci riuscirà neppure con la cf.
Poi non so cosa c'è per la cf a Trento ma credo che le nostre scelte più di tutto siano dettate dalla disponibilità di servizi sul territorio "gratis" o a pagamento (e dalle possibilità economiche). Già dalla logopedista per avere esercizi muscolari e altro ci tocca andare a Merano (da Trento) se poi per la cf dobbiamo arrivare a Mestre, più le terapie tradizionali più qualche corso per lei e la sorella la vita serena se ne andrebbe di certo su per il camino. Ci sono settimane che mi sembra di essere sempre in macchina, per me non è un problema ma per Stefania si quindi si deve anche scegliere e ogni tanto, anche per salvaguardare la serenità familiare, anche fare qualche scelta di comodo...credo
gigliorosa
16-08-2010, 09:44
Cara 505ac hai detto cose saggissime!
Io ho passato l'inverno scorso "in macchina"....In pratica avevo un solo giorno libero alla settimana, che ho quasi sempre "speso" per le commissioni che normalmente si accumulano: in pratica non ho mai passato un bel pomeriggio di relax con le mie bambine a giocare sul tappeto senza tanti problemi di stimoli, fisioterapie ecc.....
Ma in fondo penso che questo sia un po' il destino di noi mamme "speciali", così, dopo qualche momento di scoraggiamento, mi sono inventata giochi da fare in macchina o canzoncine o altro, sì da sfruttare ogni istante.....
Dico questo perchè oggi, passato ferragosto, e con il pensiero dell'inizio delle attività di Letizia per settembre, nonchè i problemi che ho in merito (vedi il mio post "psicomotricità-logopedia") sono un po' in ansia per l'autunno che ci aspettas (complice il freddo non proprio ferragostano di queste parti) e cerco di tirarmi su il morale....
Grazie Rita, riesci sempre a esprimere anche i miei pensieri.
Non scrivo perchè sono consapevole di non riuscire a mettere in parole quello che penso.
Ma mi ritrovo spesso in ciò che dici.
Francesca.
mamma di Giovanni Angelo 4 anni SD e di Stefano 17 anni adolescente!
Dunque, vediamo di buttare ancora un po' di benzina sul fuoco.
Se qualcuno mentre scrivo mi spinge il gomito allora inxz ah scrvere così e nn s cpasisce pùi ineinte.
Io purtroppo mi ostino a credere nella scienza ufficiale. Per carità, in Italia è andata di moda pure la cura Di Bella, quindi non vedo perchè non applicare la CF, basta che non la paghi io però!
Detto questo, un ragazzo che si laurea con il facilitatore, dopo magari prenderà un paio di master (sempre finanziati dal comune?) col facilitatore, e alla fine se gli va bene.... aiuto cuoco.
Ma non ne faremo un frustrato, sempre che sia vero che...
Quanto a Matteo, ammesso e non concesso che sia un genio, non credo che andare in giro a sbandierarlo possa aiutare l'integrazione, soprattutto se il Matteo è un tipo che va in giro senza parlare e facendo pernacchie.
Per carità, anche John Nash era un genio, però non credo che fosse proprio una persona modello invidiata da tutti.
E comunque, sempre ammesso e non concesso che Matteo sia un genio, molti altri non lo sono affatto. Almeno quelli che conosco io, figlia (purtroppo) compresa.
Detto questo, un ragazzo che si laurea con il facilitatore, dopo magari prenderà un paio di master (sempre finanziati dal comune?) col facilitatore, e alla fine se gli va bene.... aiuto cuoco.
Ma non ne faremo un frustrato, sempre che sia vero che...
penso che ci si stia soffermando troppo sulla performance scolastica...è veramente quella che ci interessa???
sono d'accordo che il Matteo di turno laureato (con o senza cf) rischia la frustrazione vera o propria perchè poi, se è fortunato, verrà assunto come ausiliario (non come aiuto cuoco) in una mensa...
Per me trovare un canale comunicativo alternativo alla parola, che si chiami cf o caa o quello che volete voi, serve per aiutare ad esprimere "meglio" i nostri figli, i loro pensieri le loro emozioni, lasciamo perdere la performance scolastica che, sono convinta, SERVE A NOI al nstro ego più che al loro.
...... serve per aiutare ad esprimere "meglio" i nostri figli, i loro pensieri le loro emozioni, lasciamo perdere la performance scolastica che, sono convinta, SERVE A NOI al nstro ego più che al loro.
...ma forse quello lo fanno già e siamo noi che non riusciamo a decodificarli???? e se la cf servisse a noi???? e se quelli a "metà" o "incompleti" o "bloccati" fossimo noi???? in fin dei conti "loro bloccati" sanno stare nel "loro mondo e nel nostro"...noi solo nel nostro.... sorry...ot mattutino
Per me trovare un canale comunicativo alternativo alla parola, che si chiami cf o caa o quello che volete voi, serve per aiutare ad esprimere "meglio" i nostri figli, i loro pensieri le loro emozioni, lasciamo perdere la performance scolastica che, sono convinta, SERVE A NOI al nstro ego più che al loro.
Anch'io sono d'accordissimo nel mettere a disposizione dei nostri figli ogni strumento che possa aumentare le loro capacità di espressione, al fine di colmare i limiti nell'uso della parola e nella scrittura. Ma devono essere mezzi che usa la persona in autonomia. Una tastiera di un pc, un touch screen, la gestualità, sono tutti ottimi strumenti, ma devono essere usati in completa autonomia, se no non vedo sinceramente dove sia il passo in avanti.
Avrei però alcune domande:
- ad Emanuele, Maria Chiara (per esempio) o altri basta solo un leggero tocco, perchè (arrivati a questo punto) non può bastare la vicinanza? o il sapere che da parte del genitore o chi per esso c'è il pieno appoggio (morale, spirituale, chiamatelo come volete)?
- a quanti anni indicativamente sarebbe il caso di iniziare con la cf? ma iniziando troppo presto non si abitua il bambino a spiegarsi con la cf "precludendo", non dando la possibilità di sviluppare altre vie (quelle più "normali")?
Sono tornata da poco da Bibione (con Lagati) ed è stata proprio una bella settimana. Abbiamo già pensato di re iscriverci il prossimo anno...
comunque sono tornata solo oggi sul sito perchè mi erano rimaste queste curiosità e volevo vedere se qualcuno che conosce la cf mi aveva risposto... mi sembra di aver capito che non avete più niente da dire sulla discussione però se qualcuno può rispondere a queste domande mi farebbe un gran favore, grazie.
Elisa
magic lamp
09-09-2010, 01:19
In effetti, Maria Chiara da tempo si sta allenando ad una sempre maggiore autonomia, senza il contatto fisico del facilitatore, che soltanto con stimoli verbali le ricorda di guardare bene, di rallentare il gesto e di tenerlo sotto controllo per non battere a caso sulla tastiera. Devo dire che la cosa è abbastanza faticosa per lei, perché deve trattenere la mano che tende a scappare per digitare con attenzione le parole volute, però la motivazione a far da sola è grande. Ci vuole tempo e pazienza per arrivare all’autonomia, ognuno è un caso a sé. Ci sono ragazzi per cui basta la presenza del facilitatore vicino, altri che comunque avranno bisogno di un tocco anche minimo ( tipo un dito sulla testa, o la mano sul ginocchio).
Si può iniziare molto presto a preparare la CF, anche in età prescolare, ovviamente non con la scrittura al pc, ma esercitando il bambino ad indicare prima figure, poi parole. Lavorare sulle scelte (inizialmente due, poi tre e così via) in autonomia, lo abituerà a una modalità di risposta che potrà usare a scuola.
Non succede mai che la CF diventi la via di comunicazione esclusiva e privilegiata, per vari motivi. Uno è che il bambino, come diventa consapevole delle sue capacità e del riconoscimento della sua intelligenza da parte di chi lo circonda sarà stimolato a verbalizzare di più. Secondo, c’è una ricaduta che osserviamo in moltissime persone che iniziano a usare la CF ( almeno quelle in cui il linguaggio non sia assente o troppo compromesso): aumenta e migliora la comunicazione orale. Non sappiamo bene perché succede questo, in parte penso perché scatta la motivazione, ma credo sia anche un fatto neurologico. Dovendo il cervello imparare a coordinare meglio i movimenti e a controllare i gesti, probabilmente si attivano delle funzioni, per cui le parole escono con maggiore fluidità e padronanza. Abbiamo avuto diversi casi in cui insegnanti o conoscenti, senza sapere che il ragazzo aveva iniziato la CF, si sono accorti di alcuni cambiamenti, fra cui il miglioramento del linguaggio.
Non so proprio da che parte cominciare....ci provo. Dunque domenica scorsa abbiamo ospitato a casa Maria Chiara e famiglia, in quanto erano da queste parti per ritirare un premio. E Renza si è "offerta" di provare la CF con Eleonora. Oggi ho riletto questi post per cercare di capire meglio, ma una settimana fa ero praticamente "ignorante" sul questo metodo. Eleonora ha terminato la prima elementare, certo conosce le lettere e scrive sotto dettatura, ma siamo a livello bisillabe. Per quanto riguarda la lettura ...... Eppure quello che ho visto domenica non riesco ancora a spiegarmelo. Renza ha scritto una semplice domanda (senza verbalizzare) Eleonora ha risposto in modo esatto, Renza ha tenuto una mano sulla sua spalla e l'altra sul polso. Poi ho provato io ed è successa la stessa cosa (risposta esatta) e non mi sembra di averla influenzata inducendo il dito sulla lettera esatta per la composizione della risposta! Poi ha provato anche Roberto e anche lui è rimasto sorpreso, ma più che per il fatto che Eleonora scriveva esattamente la risposta, per il fatto che lei leggeva la domanda:eek: Premesso che il linguaggio di Eleonora è buono e "colorito" in alcuni casi, per lei credo sia utile la CF per poter imparare a leggere e per esprimersi meglio. Dalle nostre parti la Comunicazione Facilitata non credo sia molto conosciuta, addirittura penso che non la si conosca proprio e se dovessi utilizzarla, di certo non lo potrei fare a scuola. Mi piacerebbe però poter approfondire meglio, visto i pareri contrastanti su questo metodo. Maria Chiara è una ragazza simpaticissima, una diciottenne impegnata in molti campi a cui purtroppo è stato negato il diritto allo studio. Ringrazio lei e la sua famiglia per avermi fatto conoscere concretamente la CF...........comunque vada.
Eve
Ringrazio lei e la sua famiglia per avermi fatto conoscere concretamente la CF...........comunque vada.
Eve
..comunque vada;-)
voglio rompere il silenzio che mi ero imposta per meditare e , anche se qualcuno del forum sa già, voglio dire che eravamo presenti anche noi , domenica.
Sconvolta anche io, ho visto la Ele e mio figlio scrivere e far di conto come nn avevano mai fatto..a casa poi durante la settimana ho provato soprattutto a fare conti con Gabriele con la tecnica che mi ha spiegato Renza.
In effetti son venuti fuori risultati strabilianti: nn solo somme e sottrazioni a due cifre (lui da solo a malapena fa operazioni di somma e sottrazioni entro il 10 e con grandissima lentezza e mille strumenti di aiuto tipo cubi, pallottolieri, linea del venti ecc ) ma anche moltiplicazioni e divisioni anche complesse, che avrà visto fare a scuola ma che nessuno gli ha spiegato direttamente.
Boh, che dire? Intanto ringrazio tantissimo anch'io Renza , suo marito e Maria Chiara, carinissima, della disponibilità ...
per il resto ovviamente nn so che dire.
Mio figlio è un 'genio della matematica' o sono io che inconsapevolmente lo influenzo , tenendogli il polso????
Ho letto e straletto in questi gg molte cose sulla cf: chi dice che è una bufala (vedi esperimenti negli stati uniti che non hanno dato esito positivo) chi invece è assolutamente convinto che funzioni.
Io non prendo ancora posizione, non sono in grado. Certe sono 2 cose:questo metodo nn ha alcun fondamento certo scientifico , però quello che ho visto e 'sentito' è sconvolgente.
.....ma il tutto è dovuto alla pressione del polso?.....mi sembra così strano
Loredana
16-06-2011, 00:18
Sono contenta di leggere altre testimonianze scritte da altri utenti del forum oltre alle "solite" ;) di nostra conoscenza......
Non mi sono mai pronunciata troppo sull'argomento delle CF anche se ho sempre avuto una gran curiosità di conoscere meglio questo metodo.....
Personalmente non mi sento di criticare una cosa che non conosco, ho portato Francesco al centro di Mestre diverso tempo fa e il programma che mi venne proposto allora l'ho trovato valido per quanto concerne il metodo di avvio alla lettura globale anche se personalmente trovo più completo l'utilizzo del metodo fono-sillabico anche se più faticoso ma col tempo, almeno per me, ripaga....
Io l'ho adottati entrambi e anche se qualcuno mi aveva detto che avrei potuto creare confusioni ora posso dire con certezza che così non è stato.
Feci a suo tempo anche un piccolo assaggio della CF ma essendo Francesco ancora piuttosto piccolo non mi sembrò ancora pronto a sostenere tali esercizi, furono provati al centro e mi fu chiesto di riproporli a casa. Feci eseguire gli esercizi a Francesco ma ad essere sincera non arrivavano le risposte che sarebbero dovute arrivare se non guidate dalla sottoscritta, pertanto non andai oltre ma mi riproposi di riprovare più avanti.
La mia non voleva e non vuol essere una curiosità fine a se stessa ma una volontà di capire se esiste effettivamente la possibilità di far esprimere ai nostri ragazzi dei pensieri e delle emozioni che hanno ma che non riescono a produrre con il normale linguaggio.
Non sono ancora riuscita ad approfondire l'argomento, prima per i mille problemi di salute di Francesco ora per i mille impegni che si sono accavallati ultimamente con figli e nipoti....
E' per questo che mi fa davvero piacere leggere che altri stanno sperimentando il metodo e ce lo raccontino così da poter arricchire le nostre conoscenze in merito per farne poi l'uso che ciascuno ritiene più opportuno.
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