Anna
25-06-2010, 20:27
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=108048
Al presidente della Regione Lazio. Le scrivo in rappresentanza e a nome del Gruppo MAMME H, un gruppo di mamme con figli disabili.
Oggi sono stata convocata, con altri genitori, dal Centro Riabilitativo di Roma dove mia figlia, di 13 anni, affetta da sindrome di down, è sottoposta a terapie che l’aiutano nello sviluppo e nella crescita. Ci è stato comunicato che: “l’attuale Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini nuovo commissario per la Sanità in data 31 maggio 2010, nel confermare il taglio dell’8% alla Sanità ha aggiunto un ulteriore taglio del 4%. E non solo: questa riduzione del 12% è retroattiva per tutto il 2010. Inoltre si parla di una compartecipazione da parte dei genitori ai ticket per le terapie”.
Caro Presidente quando si tratta della vita delle persone, e voglio sottolineare bambini e adulti disabili , del diritto alle cure ed alla salute fisica e mentale non si può tagliare senza aver prima visto tutte le difficoltà e la solitudine di questi genitori con figli non autosufficienti.
Non si può fare cassa e risparmiare sulla vita delle persone più deboli, indifese e non autonome che dipendono dai famigliari per ogni respiro ed ogni movimento. Quello che sta’ accadendo sia a livello Comunale, che Regionale ci preoccupa molto. Rinunciare alle terapie riabilitative per mia figlia, come per tutti gli altri disabili, equivale a chiuderla in casa senza possibilità di crescere, di migliorare, di poter essere un giorno indipendente, sia a livello psicologico sia a livello motorio. Molte mamme hanno rinunciato al lavoro per assistere i propri figli disabili, si vive con un solo stipendio, nel maggior parte dei casi normale, non da dirigente o politico, che non copre neanche mese di terapia.
Per ora la Regione e la Sua “innovativa azione politica” (parole Sue in campagna elettorale) di risanamento dimostra una scarsa conoscenza dei problemi, degli enormi sforzi, del quotidiano vivere delle famiglie con disabili a carico, del continuo battersi per una valida assistenza comunque prevista da normativa vigente nazionale ed europea.
Con il Suo Decreto molti disabili non avranno più le assistenze dovute, molti centri si troveranno costretti a ridimensionare o a chiudere i progetti riabilitativi, e le famiglie saranno sempre più sole, abbandonate a loro stesse, ai margini del benessere degli altri. Tutto ciò Le sembra giusto? Vi sembra giusto? Gradirei avere una risposta e soprattutto se Lei fosse nei nostri panni cosa farebbe?
Distinti saluti,
Daniela Guccini
(24 giugno 2010)
Al presidente della Regione Lazio. Le scrivo in rappresentanza e a nome del Gruppo MAMME H, un gruppo di mamme con figli disabili.
Oggi sono stata convocata, con altri genitori, dal Centro Riabilitativo di Roma dove mia figlia, di 13 anni, affetta da sindrome di down, è sottoposta a terapie che l’aiutano nello sviluppo e nella crescita. Ci è stato comunicato che: “l’attuale Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini nuovo commissario per la Sanità in data 31 maggio 2010, nel confermare il taglio dell’8% alla Sanità ha aggiunto un ulteriore taglio del 4%. E non solo: questa riduzione del 12% è retroattiva per tutto il 2010. Inoltre si parla di una compartecipazione da parte dei genitori ai ticket per le terapie”.
Caro Presidente quando si tratta della vita delle persone, e voglio sottolineare bambini e adulti disabili , del diritto alle cure ed alla salute fisica e mentale non si può tagliare senza aver prima visto tutte le difficoltà e la solitudine di questi genitori con figli non autosufficienti.
Non si può fare cassa e risparmiare sulla vita delle persone più deboli, indifese e non autonome che dipendono dai famigliari per ogni respiro ed ogni movimento. Quello che sta’ accadendo sia a livello Comunale, che Regionale ci preoccupa molto. Rinunciare alle terapie riabilitative per mia figlia, come per tutti gli altri disabili, equivale a chiuderla in casa senza possibilità di crescere, di migliorare, di poter essere un giorno indipendente, sia a livello psicologico sia a livello motorio. Molte mamme hanno rinunciato al lavoro per assistere i propri figli disabili, si vive con un solo stipendio, nel maggior parte dei casi normale, non da dirigente o politico, che non copre neanche mese di terapia.
Per ora la Regione e la Sua “innovativa azione politica” (parole Sue in campagna elettorale) di risanamento dimostra una scarsa conoscenza dei problemi, degli enormi sforzi, del quotidiano vivere delle famiglie con disabili a carico, del continuo battersi per una valida assistenza comunque prevista da normativa vigente nazionale ed europea.
Con il Suo Decreto molti disabili non avranno più le assistenze dovute, molti centri si troveranno costretti a ridimensionare o a chiudere i progetti riabilitativi, e le famiglie saranno sempre più sole, abbandonate a loro stesse, ai margini del benessere degli altri. Tutto ciò Le sembra giusto? Vi sembra giusto? Gradirei avere una risposta e soprattutto se Lei fosse nei nostri panni cosa farebbe?
Distinti saluti,
Daniela Guccini
(24 giugno 2010)