fabia
19-03-2010, 17:08
Ciao a tutti vi chiedo un consiglio per Giovanni che ha 9 anni e frequenta la seconda elementare e attualmente siamo in una situazione particolare.
Giovanni comunica molto anche se con un disordine di tipo fonologico (è convinto di dire le parole esatte mentre le storpia o inverte le sillabe o si mangia una parte della parola), comprende più di quello che è in grado di produrre e soprattutto non molla mai finchè non ti ha fatto capire che cosa voleva dire, non si scoraggia mai e noi ci sforziamo di non interrompere la comunicazione finchè non abbiamo capito.
Il problema attualmente è a scuola perché ci siamo permessi di dissentire rispetto alle modalità di insegnamento a Giovi della letto-scrittura ( consonante T P M e le vocali presentate ad una, ad una, le mette insieme e con fatica riesce a leggere TO TI , MO MA e via così, in questo modo i passi avanti sono lentissimi.
Una mia amica insegnante di sostegno (lavora nello stesso istituto comprensivo) dice che il metodo che usa lei dovrebbe essere migliore per lui. Lei l’ha appreso negli anni ’80 da una logopedista e si chiama metodo fono articolatorio gestuale: praticamente il segno scritto consonante o vocale si associa ad un segno gestuale (un po’ come per i sordi ma non uguale) si utilizza molto lo specchio e la mimica, in classe di Giovanni le maestre sono possibiliste ma la logopedista del distretto che lo segue (sulla carta perché non lo vede da molto tempo) durante l’incontro a scuola per la lg 104 si è detta contraria e lei avrebbe puntato invece sulla comunicazione aumentativa tanto più che ha detto alla mia amica, presente in 104 per presentare il metodo, che dovrebbe presentare una bibliografia a supporto del suo metodo……. 25 anni di pratica sul campo non bastavano.
Insomma mi chiedo se qualcuno di voi ha mai sentito o sperimementato questo metodo e parimenti il metodo proposto dalla logopedista, che io so che si usa in casi di autismo, e per le caratteristiche relazionali e comunicative di Giovanni, che non dimostra neanche atteggiamenti autistici, mi sembra non adatto; ma magari mi sbaglio.
GRAZIE !!
Giovanni comunica molto anche se con un disordine di tipo fonologico (è convinto di dire le parole esatte mentre le storpia o inverte le sillabe o si mangia una parte della parola), comprende più di quello che è in grado di produrre e soprattutto non molla mai finchè non ti ha fatto capire che cosa voleva dire, non si scoraggia mai e noi ci sforziamo di non interrompere la comunicazione finchè non abbiamo capito.
Il problema attualmente è a scuola perché ci siamo permessi di dissentire rispetto alle modalità di insegnamento a Giovi della letto-scrittura ( consonante T P M e le vocali presentate ad una, ad una, le mette insieme e con fatica riesce a leggere TO TI , MO MA e via così, in questo modo i passi avanti sono lentissimi.
Una mia amica insegnante di sostegno (lavora nello stesso istituto comprensivo) dice che il metodo che usa lei dovrebbe essere migliore per lui. Lei l’ha appreso negli anni ’80 da una logopedista e si chiama metodo fono articolatorio gestuale: praticamente il segno scritto consonante o vocale si associa ad un segno gestuale (un po’ come per i sordi ma non uguale) si utilizza molto lo specchio e la mimica, in classe di Giovanni le maestre sono possibiliste ma la logopedista del distretto che lo segue (sulla carta perché non lo vede da molto tempo) durante l’incontro a scuola per la lg 104 si è detta contraria e lei avrebbe puntato invece sulla comunicazione aumentativa tanto più che ha detto alla mia amica, presente in 104 per presentare il metodo, che dovrebbe presentare una bibliografia a supporto del suo metodo……. 25 anni di pratica sul campo non bastavano.
Insomma mi chiedo se qualcuno di voi ha mai sentito o sperimementato questo metodo e parimenti il metodo proposto dalla logopedista, che io so che si usa in casi di autismo, e per le caratteristiche relazionali e comunicative di Giovanni, che non dimostra neanche atteggiamenti autistici, mi sembra non adatto; ma magari mi sbaglio.
GRAZIE !!