Visualizza la versione completa : quando il dolore uccide...
Ho appena letto questa notizia :(
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/trentino-bimbo/madre-morta/madre-morta.html
aledario
19-07-2009, 12:19
Anch'io ho sentito l notizia, già ieri sera al tg... e poi stamattina...
E non ho potuto fare a meno di pensare all'ingiustizia profonda della solitudine in cui a volte vengono lasciate le persone... possibile che non esista il modo di aiutarle a superare in qualche modo la loro temporanea fragilità?
E poi ho anche pensato... e se si fosse iscritta al "pianeta"... avrebbe forse trovato qualche motivazione in più per cercare di uscire dal tunnel del dolore e della solitudine della depressione? Non lo so... ma credo che notizie come questa devono far pensare... e chi meglio e più di noi può "comprendere" cosa aggredisce la serenità, distruggendo ina lcuni momenti la speranza in un futuro felice?
Non voglio essere presuntuoso... ma credo che questo luogo potrebbe salvarle delle vite... perchè è un luogo facile da raggiungere nella solitudine... anche di chi non ha voglia di incontrare altre persone... di parlare... di ascoltare...
Dobbiamo riproporci ancora al mondo dei servizi sociali... fosse solo un piccolo aiuto quello che possiamo dare... essendoci... abbiamo il dovere di darlo... con più decisione, con più determinazione...con più visibilità.
Questi fatti tragici non devono più ripetersi...
uncantodilode
19-07-2009, 13:24
Sono molto triste per la notizia della morte della mamma e della piccolina ,davanti a fatti del genere io non mi sento di far altro che pregare affinchè Gesù ,nella Sua infinita Misericordia ,accolga accanto a sè questa mamma che non ce l'ha fatta a vedere oltre ,e non stiamo quì a dire perchè e come mai possa essere successo ciò .
Sono daccordissimo con Sandro a dire che questo sito ha una grande funzione sociale di aiuto,io per prima l'ho sperimentato,e per questo io mi impegnerò sempre e non mi stancherò mai,anche attraverso questo sito ,a cercare di asciugare le lacrime di chi stà ancora nel dolore.
Stavo guardando il video dei nostri ''pinguini'' quando al tg ho risentito questa notizia ed ho pensato ''chissa' forse se avesse visto come si puo continuare a vivere pienamente(pur con qualche aggiustamento e fatica in piu) forse avrebbe cominciato a guardare la sua bimba e alla vita che le aspettava in modo piu possibilista.Il dolore ,e' inutile dirlo c'e' e ognuno ha il suo modo personale di affrontarlo e gestirlo ma forse e' vero che a volte ci vorrebbe qualcuno che ci potesse dire che avere un figlio con SdD ,anche se non sempre facile e' possibile,anche con questo ''posto'' virtuale forse si puo tentare di stare vicino a chi sta affrontando da poco questa avventura e accompagnarli in questi momenti bui.C'e' che mi e' rimasto dentro un'amarezza e un pensiero per il marito e per il fratellino che cosi sono rimasti soli con un dolore certamente piu grande e devastante.
stamane anche a me è arrivata la notizia, comunicatami da un mio amico il quale si poneva il problema se qualcuno avesse potuto intervenire prima che questa mamma arrivasse alla conclusione che l'unica via di uscita fosse la morte e con essa, la fine di qualsiasi dolore. anche a me come ad aledario è venuto subito in mente che forse, se ci avesse conosciuto e se avesse letto le nostre esperienze, forse avrebbe pensato che era il caso di provare ad amare comunque la vita, forse......forse ..... forse.....
ma ora non mi rimane che pensarli come due angeli
grekina mamma di carlotta sempre convinta che la vita valga la pena di essere vissuta anche solo per l'amore che mia figlia tutti i giorni mi da!
tiziana caposiena
20-07-2009, 00:20
è una notizia scioccante quella che ho appena letto sono rimasta veramente male. non sò cosa pensare forse non avrà avuto persone accanto che l'aiutassero ad accettare la situazione. comunque è vero che questo sito aiuta tantissimo a me ha fatto molto bene leggere tutte le vostre risposte alle mie discussioni e sapere di tutti i progressi che hanno fatto i vostri figli mi fanno pensare al futuro con più serenità.
Loredana
20-07-2009, 00:36
è una notizia scioccante quella che ho appena letto sono rimasta veramente male. non sò cosa pensare forse non avrà avuto persone accanto che l'aiutassero ad accettare la situazione. comunque è vero che questo sito aiuta tantissimo a me ha fatto molto bene leggere tutte le vostre risposte alle mie discussioni e sapere di tutti i progressi che hanno fatto i vostri figli mi fanno pensare al futuro con più serenità.
E' così Tiziana, Francesco quando è entrato nella nostra famiglia ha portato un raggio di sole.....i suoi sorrisi, la sua allegria, la sua voglia di vivere, i suoi progressi che non finiscono mai di sorprenderci, possono eccome farti pensare al futuro con più serenità.
Proprio stasera mio marito dopo aver ascoltato questa terribile notizia, guardando Francesco ha commentato: " Se solo lo avesse conosciuto non avrebbe mai pensato di fare ciò che ha fatto....." :(
....ed aggiungo: " Lo penso anch'io!..." :cry:
...Dobbiamo riproporci ancora al mondo dei servizi sociali... fosse solo un piccolo aiuto quello che possiamo dare... essendoci... abbiamo il dovere di darlo... con più decisione, con più determinazione...con più visibilità.
Ti quoto, amareggiata per quanto accaduto :-(
Rita
Ho appreso la notizia mentre ero in montagna, stavo dando il latte a Giulia e pensavo che Martina fosse in casa mi sono fatta prendere dal panico... grazie al cielo Carlo l'aveva mandata a prendere l'acqua a fontana ... Anch'io ho pensato che forse, quella mamma se avesse conosciuto il forum o se avesse avuto in mano l'opuscolo si sarebbe sentita meno sola .. Probabilmente nell'ospedale dove ha partorito il nostro opuscolo è anche arrivato e magari cestinato ... chissà ...
Io preferisco non commentare ma solo dire che la capisco.
ho letto pure io ma, se ho inteso bene, quella mamma soffriva di depressione post parto che è una questione fisiologica, il fatto che la bimba fosse down può forse aver accellerato una situazione che cmq era già in essere e quindi a mio avviso irrilevante, tragica ma irrilevante
certo che però detta così fa più effetto e per il giornalista fa più notizia sensazionale
e scusate se esco dal coro
Io ho parlato con questa mamma al telefono alcune settimane fa e ci eravamo lasciati con l' impegno di incontrarci assieme a Sofia e alle nostre famiglie.
Anche mia moglie aveva parlato con lei al telefono.
La notizia ci ha per questo sconvolti ancora di più ci ha toccati veramente nel profondo.
Io, che di solito non riesco a fare discorsi più lunghi due minuti, ho parlato con lei per una buona mezz' ora, parlandole anche di questo sito e della possibilitá di iscriversi per scambiare e condividere con altri. Poi l' avevamo invitata a chiamare per quasliasi cosa, ben sapendo che all' inizio anche una semplice telefonata può aiutare.
Inoltre presso la neonatologia di Bolzano sono ben preparati ad accogliere i "nuovi" genitori, hanno a disposizione tutta una serie di opuscoli, fra cui anche quello dei pinguini.
Mi dispiace infinitamente che ciò non sia servito a nulla.
E mi resta l' amaro in bocca per non aver potuto fare di più per Martina e per la sua mamma.
aledario
20-07-2009, 12:50
Cavoli Michele... non oso pensare a quanto devono essere dolorosi i pensieri che racconti...
Mi rasserena un poco però sapere che questa mamma aveva comunque avuto la sua occasione di uscire dal dolore ...incontrato persone meravigliose come la vostra famiglia, seppure solo telefonicamente... e che in ospedale fosse stata trattata con rispetto e umanita' da ciò che dici...
Rimane solo l'amarezza ... che a volte tutto questo può anche non bastare...
Si è veramente un momento molto tragico per noi e per l' associazione "il sorriso" che opera qua sul territorio.
Di questa associazione fa parte anche un' infermiera della neonatologia di Bolzano, che inteviene prontamente nei nuovi casi riuscendo di solito, pur con molto realismo e senza inculcare facili entusiasmi, a dare una giusta dimensione al problema.
Nel dramma anche mio cognato, comandante del corpo permanete dei vigli del fuoco di Bolzano, che sono andati a recuperare il corpicino della povera Martina e la sua mamma.
Anche per lui un dramma, pur essendo abituato a certe situazioni, perchè anche lui come tutti noi molto legato a Sofia.
Io preferisco non commentare ma solo dire che la capisco.
Tu la capisci, io no.
Comprendo la depressione, posso tentare di giustificare il gesto, ma capire no, in fondo no, non ci riesco. Perchè la soluzione che soluzione è? lascia un figlio e un marito che porteranno per sempre il peso di questo gesto. Non è poca cosa :-(
roberta77
20-07-2009, 16:20
la notizia della morte della piccola e della sua mama mi ha molto toccata appena l'ho sentita... il mio primo pensiero è stato quello di pregare per loro affidandole con una Ave Maria alla mamma di tutti noi che è lassù e che le stringerà fra le sue braccia.Purtroppo la solitudine e la paura spesso rendono tutto insopportabile... e sicuramente non ha avuto la forza di guardare oltre.. io sono stata molto aiutata dalla fede ma conoscere questo sito mi ha aiutata tantissimo e sapete l'ho fatto conoscere anche al consultorio del mio paese perchè per caso ho saputo che i nonni di una bambina con sdd eranno andati a chiedere informazioni su centri di riferimento ma al consultorio non sapevano darne (nn ci si può credere!!) e così gli ho fatto conoscere voi ...
anch'io sono stata molto colpita dalla tragedia di questa famiglia ; alla vigilia dell'ottavo compleanno di mia figlia Maria Antonella (Domani 21 /7) posso capire come si è sentita questa mamma alla nascita della bambina con la s. di down perchè anch'io ho vissuto sia la depressione post partum aggravata dalla conoscenza della realtà di avere una bambina diversamente abile. La possibilità di essere aiutati,la conoscenza che la Sindrome di Down nonostante aver un handicap significa poter avere una vita di gioia "Piena", potersi confrontare ed aiutare tra genitori,parenti ed amici insomma avere una rete di sostegno a cui far riferimento nei momenti bui, sono mancati e mi auguro che in futuro questo non possa accadere mai più!
maxniola
20-07-2009, 19:34
Sabato siamo stati ad un matrimonio, con tutta la famiglia tirata a "lucido".
Maria Camilla ha tirato dritto fino alle due di notte, senza colpo ferire, divertendosi come una matta, ballando a più non posso e attirando su di sè la gioia, la simpatia e l'affetto di chi con lei partecipava al ritmo assordante della musica.
Ho negli occhi il suo sorriso e la sua disinvoltura nel relazionarsi con gli altri e mentre la osservavo con orgoglio, pensavo nel mio intimo a tutti i sentimenti altalenanti che ho provato per lei da quando è venuta al mondo..........
Poi il giorno dopo apprendo la notizia tragica della mamma e della sua figlioletta...... io e mia moglie ci siamo guardati con gli occhi lucidi, senza parole...... e io ho pensato solo come sarebbe stato bello vedere quella bimba ballare spensierata tra amici e cari che l'avrebbero coperta di amore:(
Io ho parlato con questa mamma al telefono alcune settimane fa e ci eravamo lasciati con l' impegno di incontrarci assieme a Sofia e alle nostre famiglie.
Anche mia moglie aveva parlato con lei al telefono.
La notizia ci ha per questo sconvolti ancora di più ci ha toccati veramente nel profondo.
oddio, Michele, posso solo tentare di immaginare come vi sentiate... :(
Si tratta delle tragedie portate dalla depressione, come è successo alla mamma di cui leggevo oggi che ha strangolato il figlioletto di 4 anni, e in questi casi la sdd della bambina diventa solo il coltello che gira nella piaga già aperta. :(
Tu la capisci, io no.
Comprendo la depressione, posso tentare di giustificare il gesto, ma capire no, in fondo no, non ci riesco. Perchè la soluzione che soluzione è? lascia un figlio e un marito che porteranno per sempre il peso di questo gesto. Non è poca cosa :-(
Sabri, quoto Rita al 100% perchè io penso e l'ho sempre pensato che il suicidio sia il gesto più egoistico che una persona possia fare ! quando poi si stratta di Omicidio-suicidio.... non ci vedo +.
Io sono stata colpita dal dramma del suicidio, molto da vicina, nella mia addolescenza: a 11 anni arrivo a casa da scuola, per me un giorno felice, era l'11 maggio, il giorno del compleanno della mia migliore amica, macavano pochi giorni alla Santa cresima... arrivo in casa e vedo le faccie... silenzio nessuno mi vuole dire nulla (veder mio nonno triste..che cosa insolita)...vado da mia mia mamma e le chiedo cosa sia sucesso e lei mi dice nulla..mangia... allora io che già avevo capito cosa fosse accaduto ho detto.. si è suicidata zia vero ? si e l'ha trovata tuo babbo e la nonna... e da quel giorno le cose in casa mia non sono state più le stesse.... da quel giorno (ormai sono passati 28 anni) in casa mia c'è la paura che qualcun'altro possa compiere nuovamente quel gesto.
Due anni dopo, in una triste mattina di novembre, durante le lezioni a scuola entra in classe un bidello che chiama fuori la mia migliore amica (la ragazza di cui sopra che compiva gli anni il giorno del suicidio di mia zia)..i compagni iniziano a chiedere cosa sia successo ed io dentro di me sapevo, sapevo... ed ho inziato a pensare di nuovo... no.. sapevo cha la mamma della mia amica si era suicidata sapevo che quel gesto avrebbe cambiato nuovamente il corso della mia via e non solo che avrebbe marcato, distrutto le vite di suo marito e dei suoi 4 figli (la più piccola aveva appena 6 anni), e così è stato ! Nell'istante in cui la mamma della mia amica si è suicidata la vita di Loretta, è cambiata a soli 13 anni è diventata donna/mamma in un giorno, si è trasformata in una donna di casa, in una mamma per i suoi fratelli ed ancora oggi lei è lì a fare la zia/nonna, quelle rare volta che la incontro nei suoi occhi leggo tristezza, mentre in quelli dei suoi fretelli vi è la gioia. (io sono amareggiata perchè non sono riuscita a rimanerle vicino, ma forse è stata lei che ha allontanato tutto e tutti).
Come vedi Sabri, il suicidio non è mai una soluzione, anzi forse è la soluzione peggiore che uno possa scegliere.... la vita ha un valore e come mi ha detto ieri mia figlia "mamma la vita e l'unica cosa che meriti di essere vissuta"...;).
Volevo pensare per un attimo al fratellino,mi sembra si chiami Matteo, lui che prima ha avuto una mamma,poi una sorellina magari desiderata e sicuramente amata,nonostante la gelosia normale tra fratelli ,questo bimbo in un pomeriggio ha visto scomparire sia la mamma che la sorellina e sicuramente non puo capire cosa e' successo,troppo piccolo per capire ma troppo grande per non vedere che la mamma e la sorella non co sono piu.Cosa ne sara di lui e della sua vita,cosa si portera dietro di tutta questa vicenda e come la pensera' riguarda alla disabilita? forse pensera' che la SdD sia la causa di tutto e allora?Spero solo che il papa in questo momento abbia la forza d'animo di stare vicino al bambino e nel futuro lo aiuti acrescere senza incolpare niente e nessuno.
Anche io sono d'accordo con Rita , io ho perso un amico per suicidio e ancora oggi a distanza di 4 anni non riusciamo a capire il perche'.
i genitori e i fratelli sono distrutti e non sanno darsi una ragione.
Secondo me è la peggior soluzione che si possa trovare
E' talmente evidente che il suicidio non è una soluzione, che per forza colui che lo compie non ha in quel momento la testa di capirlo :(
In questo senso si tratta solo di un "sintomo", purtroppo irreversibile, e con gravi conseguenze per chi resta :(
Oggi sui giornali locali sono molte le testimonianze di genitori di figli speciali che portano le loro esperienze più o meno felici, ma comumnque e sempre esperienze di vita e non di morte.
Fra queste anche il papà di Emma, marito di kokoro, che dice che la loro Emma ce la farà.
Ne sono sicuro kokoro, così come ne sono sicuro per tutti i nostri pinguini.
Peccato che a Martina non sia stata data la possibilità di provare.
Anche noi siamo rimasti molto colpiti da questa triste vicenda.
Ma quello che è successo deve farci riflettere soprattutto per come i media (giornali,televisioni,radio) "raccontano" l'evento.
Sicuramente il primo sentimento è di rabbia nei confronti di chi vicino a lei, non si sia accorto di cio' che stava succedendo. Ma se ci pensiamo con calma, e ci rendiamo conto che non possiamo condannare se non conosciamo personalmente le persone in causa. In fondo ci siamo passati anche noi!! Non lasciamoci trascinare dall'onda mediatica.
Addirittura su un giornale è stato scritto che la bambina "soffriva" di sindrome di down:eek:
Michele ci ha informato che questa donna non era stata lasciata sola, non che questa cosa possa lenire la nostra rabbia, ma mi sembra giusto ricordare che ci sono state delle persone che si sono date da fare per aiutarla.
Frequento l'Alto Adige da tanti anni, e sono sempre rimasta molto sorpresa per l'attenzione che in ogni paese, anche il più piccolo, hanno per i bambini.
Dopo circa un mese dalla nascita di Eleonora, siamo andati in Alto Adige, mentre percorrevamo l'autostrada, mille pensieri mi passavano per la testa.
Ero quasi convinta che era l'ultima volta che potevamo fare un viaggio del genere, perchè l'accudirla ci avrebbe fermato.
Invece......... dopo pochi giorni, il giorno di Pasqua, siamo usciti tutti e quattro a pranzo. Siamo tornati in un ristorante dove eravamo andati da "fidanzati". Siamo stati accolti anche se non avevamo la prenotazione, all'inzio io ero a disagio perchè il ristorante "in" con tavole meravigliose, tovaglie bianche fino a terra, stoviglie preziose e noi ....... con il mitico "Ale" che non sta mai fermo (ma che lì ha imparato a bere il succo di sambuco!), la carrozzina della Ele (abbastanza ingombrante) io e il papà. La proprietaria appena ci siamo accomodati ci ha acceso la candela, precisando che la fiamma arrivava dalla messa della mattina di Pasqua dove la figlia aveva partecipato come chirichetta. Piccole cose ma che a noi sono sembrate molto importanti. E sempre ho trovato questa ospitalità, sempre una disponibilità che devo essere sincera ho trovato in pochi altri posti.
La proprietaria appena ci siamo accomodati ci ha acceso la candela, precisando che la fiamma arrivava dalla messa della mattina di Pasqua dove la figlia aveva partecipato come chirichetta. Piccole cose ma che a noi sono sembrate molto importanti. E sempre ho trovato questa ospitalità, sempre una disponibilità che devo essere sincera ho trovato in pochi altri posti.
Concordo pienamente.
Non mi piace quell'urlo che vedo ora in alto sul mio schermo.
Cosa ne sappiamo noi????
Ricordo a tutti che la depressione è una vera malattia e non sempre è possibile prevedere le conseguenza anche se si fa tutto il possibile per aiutare la persona che ne soffre.
Ricordo a tutti che la depressione è una vera malattia e non sempre è possibile prevedere le conseguenza anche se si fa tutto il possibile per aiutare la persona che ne soffre.
Noi nel nostro piccolo, coi nostri pregi e i nostri difetti, ma soprattutto con i nostri pinguini possiamo "concretamente" far vedere ai nostri amici, al nostro vicino di casa, a chi ci incontra per strada che esistiamo, viviamo, sbagliamo, mangiamo, ci inca...amo, che siamo umani anche noi.
E forse che anche qualcuno di noi ha passato o sta passando un periodo di depressione, che forse anche qualcuno di noi ha pensato di non farcela a seguire il suo pinguino, la sua famiglia, ma è riuscito a risollevarsi grazie agli aiuti di persone come noi, magari sconosciute, inaspettate, grazie ai farmaci oppure no ... ma, credetemi, è difficile in quei momenti distinguere, poi arriva la vera medicina, la FORZA che sta dentro di noi.
L'amore dei nostri figli è il nostro futuro. Non deludiamoli.
...Ricordo a tutti che la depressione è una vera malattia e non sempre è possibile prevedere le conseguenza anche se si fa tutto il possibile per aiutare la persona che ne soffre.
Concordo.
Direi che quasi mai c'è possibilità di previsione.
La mia amica psichiatra mi dice che troppo spesso le persone che soffrono di depressione "scelgono questa via" pianificano accuratamente il gesto, compiendolo in luogo e con tempi che non possono essere previsti.
Ne segue il dolore di quanti intorno si rammaricano per non essere riusciti a fare nulla, ma il piu' delle volte c'è una fredda razionalità che sottende il gesto, un rimescolio di pensieri e concause che hanno condotto ad un medesimo punto senza ritorno :-(
Anche a me quell' urlo non piace proprio.
Credo che una situazione del genere richieda il massimo rispetto per tutti quelli che la vivono e urlare vergogna sia quantomeno inopportuno.
Non mi piace quell'urlo che vedo ora in alto sul mio schermo.
Cosa ne sappiamo noi????
Ricordo a tutti che la depressione è una vera malattia e non sempre è possibile prevedere le conseguenza anche se si fa tutto il possibile per aiutare la persona che ne soffre.
Queste parole sono sacrosante... la depressione è una malattia subdola forse la più subdola che ci sia... io ringrazio ogni giorno Dio (per chi ci crede) del fatto di non avermi dato tempo per deprimermi.
Domani alle ore 17 si svolgeranno i funerali della piccola Martina e di sua mamma.
Se potete fermatevi un minuto a pregare per loro.
Grazie
uncantodilode
22-07-2009, 15:23
Domani ci sarò anch'io in comunione di preghiera e offrirò la S.Messa per loro.
Personalmente una cosa che mi ha colpito è l’età della mamma, 44 anni.
Forse la notizia della SD di un figlio ti può colpire come un fulmine a ciel sereno quando sei giovane ma superati i 35 e tanto più a 43 sicuramente devi averci pensato e devi aver “deciso” di non fare certi accertamenti o, avendoli fatti, di tenere la bimba.
Ci sono decisioni che prendiamo perché nel profondo del cuore sentiamo di amare così tanto quella vita che pulsa dentro di noi da volere che nasca, comunque, e tra tante paure sfidiamo la sorte pregando ogni giorno che stia bene.
Per me è stato cosi, la translucenza era perfetta ma in fondo in fondo al mio cuore sapevo che la possibilità c’era, ma non m’importava, per me, in quel momento della mia vita, con il mio percorso, era giusto andare avanti e non ho voluto accertare oltre (il giorno dell’amnio non ci andai, mi chiamarono al telefono e inventai una scusa!!) . E forse è questa consapevolezza che mi ha permesso di superare presto la grande “delusione” .
Altra cosa quando certe scelte vengono prese per remore “morali” dovute alla nostra cultura e all’ambiente in cui viviamo e siamo cresciuti ma che non sentiamo nostre fino in fondo. Sono solo mie supposizioni, quasi certamente sbagliate, ma per me l’aborto continua a non essere un delitto come invece lo sono l’omicidio ed il suicidio.
Provo grande compassione per questa mamma e la sua bimba perchè forse se avesse seguito veramente il suo cuore Martina non sarebbe nata e forse per lei, con la sua storia e il suo percorso quella sarebbe stata la via più giusta.
Senza meno mi fermerò a pregare per loro perchè questa tragedia ha colpito tutti ,ma sono certa che tutta la comunità in cui vive la famiglia farà sentire forte il suo sostegno e solidarietà anche per il futuro. uscire da se stessi e donarsi agli altri è il segreto della felicità e tutti nel nostro piccolo possiamo contribuire a rendere una vita migliore per noi stessi e per gli altri.
Personalmente una cosa che mi ha colpito è l’età della mamma, 44 anni.
...
Altra cosa quando certe scelte vengono prese per remore “morali” dovute alla nostra cultura e all’ambiente in cui viviamo e siamo cresciuti ma che non sentiamo nostre fino in fondo. Sono solo mie supposizioni, quasi certamente sbagliate, ma per me l’aborto continua a non essere un delitto come invece lo sono l’omicidio ed il suicidio.
Provo grande compassione per questa mamma e la sua bimba perchè forse se avesse seguito veramente il suo cuore Martina non sarebbe nata e forse per lei, con la sua storia e il suo percorso quella sarebbe stata la via più giusta.
ti quoto in pieno!!!
aledario
22-07-2009, 18:28
ti quoto in pieno!!!Però ragazze c'è anche da dire che nella vita, e a causa dei suoi "accadimenti"... si cambia: ciò che può essere giusto e valido oggi, potrebbe non esserlo più domani...
E non credo si possa attribuire storie come questa, solamente al fatto che la scelta di arrivare a partorire un bimbo con il rischio che fosse down (sapendolo o non sapendolo) sia dettata solamente da remore morali imposte a cui non si crede... no, credo molto di più al potere sconvolgente di avvenimenti che, comunque, sono tali per loro natura...
E non credo si possa attribuire storie come questa, solamente al fatto che la scelta di arrivare a partorire un bimbo con il rischio che fosse down (sapendolo o non sapendolo) sia dettata solamente da remore morali imposte a cui non si crede... no, credo molto di più al potere sconvolgente di avvenimenti che, comunque, sono tali per loro natura...
la penso anch'io così...chi può dire cosa è passato nel cuore di quella mamma da quando ha saputo di aspettare un bambino al momento in cui ha deciso che lei e la figlia dovevano morire..???
Certo, a 44 anni sicuramente si sarà posta il problema quando è rimasta incinta. Potrebbe aver pensato di riuscire a reggere la situazione e poi invece non è stato così. :-(
Qunte volte capita?Siamo umani, sbagliamo di continuo...
non mi sono spiegata... dalla riflessione sull'età della madre (fortemente a rischio sdd) io arrivo a concludere, in termini generali (non certo riferito al caso singolo, dato che non conosco le persone), che prima di decidere se effettuare o no analisi prenatali bisogna guardare bene dentro se stessi, spogliandosi di tutte le sovrastrutture che potrebbero "sviarci" dalla scelta migliore per noi. Purtroppo in molti casi queste decisioni, in un senso o nell'altro, vengono prese con grande superficialità.
non mi sono spiegata...
forse ti riferisci al mio commento..in realtà non avevo frainteso le tue considerazioni e le condivido.
L'unica cosa che aggiungo è che la decisione è così tremenda che a volte è molto difficile riuscire a capire cosa è giusto per noi e cosa vogliamo veramente.
Secondo me quando si decide di correre il rischio si è sempre accompagnati dalla forte speranza che il rischio rimanga tale. A volte c' è anche un pò di presunzione del tipo: " a noi questo non capita, non saremo proprio noi quegli 1 su 500, 300, 100 ...".
Ma poi quando capita è tutta un' altra cosa.
Proprio in termini di tempo, la notizia che ti fa cadere nel baratro ti viene data in pochi attimi, in pochi secondi si passa dalla felicità al buio più profondo, perchè anche se si è preparati, allenati ecc. la notizia è sempre un brutto colpo.
Condivido quello che dice Michele, perchè si pensa sempre che a noi non possa succedere quello che di brutto si sente in giro, perchè noi non abbiamo casi in famiglia, non fumiamo, conduciamo una vita sana, ecc. ecc. ....
Ma poi gli stessi ginecologi non ti mettono al corrente del vero rischio, almeno quelli che ho conosciuto io, non ti dicono che comunque si potrebbe verificare nonostante tutto sembra andare bene.Non ti parlano dei veri rischi.
Tanto poi non sono loro a dover crescere un bambino down.
E poi quando ti dovrebbero confortare nel momento del bisogno ti chiedono solo se hai bisogno di pillole per dormire!
Scusate ma penso di essere andata fuori argomento.
sul fatto che i cosidetti esperti non comunichino bene i rischi, sono d'accordo. Non so a quanti sia stato spiegato "prima" che la sindrome non è solo ritardo mentale.
Però se c'è un orientamento di base, un pre-giudizio nel vero senso della parola, un portato generale della nostra cultura, secondo me non è per la vita a priori (con il rischio che un'ultra40enne non faccia indagini prenatali) ma contro la vita in caso di diagnosi di sindrome di down. Questa è l'atmosfera che respiro io, non so voi....
Per il resto, non so nulla della mamma di Martina, come sia arrivata Martina e cosa abbia poi fatto scivolare la mamma nel baratro che ora tutti conosciamo dalle cronache.... posso solo pregare per lei.
Non ho mai pensato a gesti estremi, ma questa storia mi fa sentire molto vicina alla mamma, diversamente da altri casi in cui, forse con superficialità, ho sempre e solo condannato la mamma :(
mariasole
23-07-2009, 02:27
Personalmente sono stata toccata anch'io dal profondo per delle persone a me vicine (3 amici, 2 genitori di amici) che si sono suicidate e ho avuto mia mamma, due mie sorelle e la mia migliore amica che han sofferto di crisi depressive, per svariati e diversi motivi.
In questi casi ho visto che non basta tutto l'amore di cui ognuno dispone, tutta la vicinanza possibile , le parole affettuose di incoraggiamento o dure di sprono, terapie di personale specializzato che li cura, per aiutarli a superare questo momento di "morte" verso la vita, finchè non è la persona stessa che trova in sè la forza e la motivazione per darsi animo e coraggio, e la decisione di venirne fuori, di ritornare a vivere.
Penso,
....dopo che la mia migliore amica mi ha confidato... "vorrei spesso suicidarmi, però stai tranquilla Laura :eek: perchè per farlo ci vuole un coraggio che io non ho e tu non ti devi sentire in colpa se lo farò perchè è una mia scelta e non tua"..." e non pensi alle persone che ti vogliono bene?"gli ho detto?
" se mi vogliono davvero bene sanno che per me è meglio morire che vivere una vita che mi fa solo soffrire". :eek:...
che se si arriva a gesti estremi come questo, ci sono sotto delle "crepe", una sensibilità accentuata, delle fragilità nella personalità che prima o dopo la persona si trova ad affrontare... e dalla forza e dalla risposta che darà in quel momento, dipenderà la sua vita o la sua morte.
Per questo motivo Michele, mi sento di dirti davvero con il cuor in mano, di non farti colpe...tu, assieme all'associazione, hai fatto il tuo 50% e probabilmente da quello che ti ho conosciuto sul forum, penso tu possa averlo fatto molto bene perchè probabilmente ti sei sentito in empatia con quella mamma, per il tuo percorso di accettazione che non è stato breve...però tu non potevi fare anche la sua parte, il 100%, perchè l'altro 50% spettava a lei e , probabilmente ci avrà anche provato...ma non c'è riuscita.
Penso che chi decide di suicidarsi merita il nostro massimo rispetto al di là delle nostre idee in merito, perchè possiamo solo ipotizzare i motivi che hanno spinto una persona a tale scelta, ma non potremo mai entrare in lei e a comprendere ciò che ha attraversato la sua mente in quel momento.
Leggere una notizia del genere ci fa male nell'intimo, perchè sotto sotto qualcuno avrà pensato..."quasi quasi ero sul punto di farlo anch'io"...e Sabri, forse sei l'unica in questo momento...perchè li stai ancora affrontando...che ci può aiutare a comprendere i pensieri che può aver avuto quella mamma...anche se stiamo solo supponendo che quello sia stato il motivo scatenante...una mia amica si è suicidata dopo una settimana dal parto di un bambino"normale"....
In questo caso mi ha fatto molto soffrire la scelta di questa mamma perchè ha coinvolto anche la sua bambina innocente, che aveva appena aperto gli occhi alla vita e l'altro figlio che è passato da un momento di felicità per una famiglia, come l'arrivo di una nuova vita, a uno di dolore e di "vuoto" per degli affetti che gli son stati tolti consapevolmente, senza parlare del marito o dei suoi familiari.
La mattina dopo ho abbracciato forte Mariasole e con le lacrime agli occhi mi sono chiesta come si fa a decidere di far morire una bambina così ricca di amore come lei.
Da questa scelta però, possiamo riflettere su ciò che possiamo fare per chi è ancora vivo, su quante mamme o papà ci sono nella sua stessa situazione che possiamo avvicinare, come suggerisce Alessandro/Aledario alla fine del suo intervento, per essere più visibili, per far nascere dalla disperazione la speranza,
con la consapevolezza che noi possiamo fare il primo passo verso chi è appena atterrato nel nostro pianeta, rispettando il tempo dell'altro,
ma che non tutte le persone sono disposte a farne uno in avanti verso di noi...infatti tuttora nella mia zona ci sono genitori talmente in crisi che rifiutano ogni contatto con noi e questo mi fa davvero star male, perchè sono loro che ne hanno più bisogno...però noi possiamo solo attendere e sperare che si facciano vive loro quando decidono o si sentono pronte di accogliere la mano che gli abbiamo teso.
Tendiamo più mano possibili...e speriamo che si incrocino con chi ne ha davvero un gran bisogno...
Da questa scelta però, possiamo riflettere su ciò che possiamo fare per chi è ancora vivo, su quante mamme o papà ci sono nella sua stessa situazione che possiamo avvicinare, come suggerisce Alessandro/Aledario alla fine del suo intervento, per essere più visibili, per far nascere dalla disperazione la speranza, con la consapevolezza che noi possiamo fare il primo passo verso chi è appena atterrato nel nostro pianeta, rispettando il tempo dell'altro,
ma che non tutte le persone sono disposte a farne uno in avanti verso di noi...infatti tuttora nella mia zona ci sono genitori talmente in crisi che rifiutano ogni contatto con noi e questo mi fa davvero star male, perchè sono loro che ne hanno più bisogno...però noi possiamo solo attendere e sperare che si facciano vive loro quando decidono o si sentono pronte di accogliere la mano che gli abbiamo teso.
Tendiamo più mano possibili...e speriamo che si incrocino con chi ne ha davvero un gran bisogno...
Ti quoto in tutto e per tutto.
forse ti riferisci al mio commento..in realtà non avevo frainteso le tue considerazioni e le condivido.
L'unica cosa che aggiungo è che la decisione è così tremenda che a volte è molto difficile riuscire a capire cosa è giusto per noi e cosa vogliamo veramente.
in realtà mi riferivo al secondo periodo di Sandro ;) ma in effetti da entrambi i vostri commenti ho percepito di non aver comunicato con precisione il mio pensiero.
Però se c'è un orientamento di base, un pre-giudizio nel vero senso della parola, un portato generale della nostra cultura, secondo me non è per la vita a priori (con il rischio che un'ultra40enne non faccia indagini prenatali) ma contro la vita in caso di diagnosi di sindrome di down. Questa è l'atmosfera che respiro io, non so voi....
Per quanto riguarda le influenze esterne, penso che tu abbia ragione.
A mio avviso però i peggiori condizionamenti che ci possono traviare rispetto alla scelta migliore per noi in quel momento (perchè, è vero, la decisione migliore oggi può non essere la stessa tra 5 anni) vengono da noi stessi.
Faccio un esempio che viene dalla mia esperienza personale.
Quando Lucrezia è nata, un mio caro amico si è molto meravigliato della mia disperazione nera, ricordandosi che (e mi ha ritrovato e girato la mail in cui ne avevamo parlato quando ero incinta) alla sua domanda sul perchè non facessi l'amnio avevo risposto serenamente motivando che non sarebbe stato etico abortire un bambino perchè down. Rileggendomi, capii che in realtà non avevo preso una decisione valutando bene l'impatto che avrebbe avuto nella mia vita un figlio disabile in quel momento, ma solo fermandomi al "primo livello", come si può discutere l'editoriale del quotidiano con il collega d'ufficio.
Quando Lucrezia è nata, un mio caro amico si è molto meravigliato della mia disperazione nera, ricordandosi che (e mi ha ritrovato e girato la mail in cui ne avevamo parlato quando ero incinta) alla sua domanda sul perchè non facessi l'amnio avevo risposto serenamente motivando che non sarebbe stato etico abortire un bambino perchè down.
Si, capisco, ma per me le tue due reazioni non sono state incompatibili:una mamma può decidere di non fare indagini prenatali perchè reputa che comunque non abortirebbe però se gli succede di avere il figlio down non si può pretendere che non si disperi! Si sceglie fra quello che si ritiene sia il minore fra i due mali ma non si è certo contenti, soprattutto appena ci si rende conto che è successo davvero!!!!
Dal sito dell'ANSA
http://www.ansa.it/site/notizie/regioni/trentino/news/2009-07-22_122375480.html
Madre e figlia annegate: sepolte in un'unica bara
I funerali domani a Caldaro
(ANSA) - BOLZANO, 22 LUG - Saranno sepolte in un'unica bara Evi Drescher e la piccola Martina, di cinque mesi. Madre e figlia erano morte annegate sabato notte in una cisterna nei campi a Caldaro: erano morte assieme, con Evi che abbracciava la figlia affetta da sindrome di Down.
Non sono ancora riuscita a dire qualcosa, forse perchè penso a Martina, alla sua mamma, e poi al suo Papà e al suo fratellino, e le emozioni mi impediscono di fare qualsiasi pensiero sensato.
Dopo aver letto, però, queste poche righe sul sito dell'ANSA, mi ha colpito il pensare che siano morte abbracciate; e ancora di più mi ha colpito il gesto simbolico, secondo me di dimostrazione di grande amore, di lasciarle insieme "abbracciate per sempre"
Oggi Michele, alle 17 , ogni nostro pensiero sarà per tutti quelli toccati da questa vicenda.
Un abbraccio a te e alla tue splendide ragazze.
Ti quoto in tutto e per tutto.
Mi associo a Milena.
Non trovo altri argomenti se non un enorme sgomento e dolore.
Quando ho sentito la notizia al TG avevo Enrico di fronte a me. Era l'ora di pranzo o di cena, forse domenica, non ricordo bene, ci stavamo sedendo a tavola, in cucina. Inevitabilmente sono stata colpita, mi sono fermata ad ascoltare, le lacrime hanno iniziato a scendere. Enrico ha sentito la notizia, ha visto la mia reazione. Non ci sono state troppe parole: semplicemente si è avvicinato con la faccia triste, mi ha abbracciata forte. L'ho stretto a me e gli ho detto che gli voglio bene.
Ciao Michele, tu l'hai conosciuta e capisco quanto dovete essere provati.
Non è colpa di nessuno.
Secondo me, e mi riferisco anch' io alla mia esperienza personale, la maggior parte delle decisioni, quando tutto va bene, vengono prese fermandosi al "primo livello", proprio perchè non si ritiene necessario attivare livelli più profondi.
È la vita che ci porta a far questo, nel bene e nel male.
Ma vedendo le cose come stanno andando adesso, direi che sono contento di esserci fermati là, di non aver fatto analisi più profonde.
Secondo me, e mi riferisco anch' io alla mia esperienza personale, la maggior parte delle decisioni, quando tutto va bene, vengono prese fermandosi al "primo livello", proprio perchè non si ritiene necessario attivare livelli più profondi.
È la vita che ci porta a far questo, nel bene e nel male.
Ma vedendo le cose come stanno andando adesso, direi che sono contento di esserci fermati là, di non aver fatto analisi più profonde.
Anch'io!!!!
Sono felice di nn aver fatto l'amnio. Colta dal terrore, avrei sicuramente preso una decisone sbagliata... penso che in alcuni casi bisogna lasciare andare le cose come devono andare.
Naturalmente poi bisogna trovare la forza di assumersi le proprie responsabilità ed è questo il difficile.
Secondo me, e mi riferisco anch' io alla mia esperienza personale, la maggior parte delle decisioni, quando tutto va bene, vengono prese fermandosi al "primo livello", proprio perchè non si ritiene necessario attivare livelli più profondi.
È la vita che ci porta a far questo, nel bene e nel male.
Ma vedendo le cose come stanno andando adesso, direi che sono contento di esserci fermati là, di non aver fatto analisi più profonde.
concordo al 100%.
Anche io ricordo di aver spiegato la mia decisione di non fare l'amnio con parole tipo: tanto si scopre solo se è down, può avere 1000 altre cose, non avrei il coraggio di abortire. Ero chiaramente ferma al primo livello, ma ne sono felice. Nonostante tutte le difficoltà, sono contentissima che Monica ci sia e... non oso pensare diversamente, mi viene da star male.
Proprio per questo mi spiace immensamente che Evi non sia riuscita a intravvedere la felicità che, comunque, la sua Martina avrebbe portato nella sua vita.
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