Visualizza la versione completa : Contrassegno DISABILI per AUTO
elly12345
06-04-2009, 12:36
Sapete dirmi se ad un bambino di 6 anni con Sindrome di Down e indennità di accompagnamento spetta il contrassegno invalidi.
Grazie
Elena
Mamma di Giulia
è un suo diritto, mia figlia deambula però si stanca molto a camminare e a volte i parcheggi sono molto distanti dal centro per cui il tagliando serve anche per transitare nel centro storico oppure nelle aree a traffico limitato.chiaramente il contrassegno solo quando trasporta il beneficiario ,cioè il bambino con l'invalidità d'accompagnamento.
elly12345
06-04-2009, 14:31
Grazie mille a tutti
bY elena
IL contrassegno si può richiedere al Comune o al Municipio di residenza e ha validità in tutta Italia: la domanda deve essere accompagnata dalla certificazione medica che viene rilasciata dall’ufficio medico-legale dell’Asl di appartenenza. Non è un diritto, dipende da come interpreta la legge il medico dell'Asl
Se hai l'indennità di accompagnamento devono riconoscerti il tagliando, ma serve comunque un certificato del competente ufficio ASL da presentare poi al comune.
Dal momento che si fa riferimento alla capacità di deambulazione, che è generalmente interpretata come capacità fisica, il rilascio di tale contrassegno alle persone con disabilità intellettiva è subordinato all'interpretazione della dicitura da parte del medico legale preposto o a specifiche disposizioni locali: è il caso della Regione Lombardia che ha esteso la semplificazione del rilascio del contrassegno direttamente dal Comune di residenza previa la sola presentazione di copia del certificato di invalidità civile attestante l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore.
Il contrassegno non spetta dunque a tutte le persone con disabilità o con riconoscimento di handicap in situazione di gravità in quanto tali, ma solo a quelle riconosciute non deambulanti.
http://www.aipd.it/cms/dirittieagevolazioni
Se conosci la normativa che dà diritto al contrassegno ti prego di farmelo sapere, visto che sono alle prese con questo problema; Io abito nelle Marche.
francesco
07-04-2009, 16:23
confermo che NON è un diritto; è legato alla capacita di deambulazione e non all'invalidità. La valutazione spetta al medico legale che dopo una visita valuta la concessione o meno. Noi (Giulia ha anche l'accompagno) lo abbiamo avuto temporaneo per 18 mesi e ora ce l'hanno rinnovato per 24 mesi, non senza fatica.
mi permetto di contraddirti perchè se al bambino è riconosciuto il diritto di accompagnamento è un suo diritto beneficiare del contrassegno in quanto anche se il bambino deambula è portatore di un handicap e nel caso di molti con la sindrome di Down di una cardiopatia per cui il bambino ,come mia figlia,si stanca facilmente e non vuole camminare !
francesco
07-04-2009, 16:48
permettiti pure, anzi! sarei molto contento se tu avessi ragione!!!!! Purtroppo oltre alla mia esperienza personale (abbiamo dovuto faticare a convincere il medico) conosco diverse situazioni analoghe alle quali il contrassegno NON è stato concesso.
francesco
07-04-2009, 16:55
Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 503.
"Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e
servizi pubblici."
(Pubblicato in S.O. della G.U. 27 settembre 1996, n. 227)
Art. 12.
Contrassegno speciale
l. Alle persone con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta è rilasciato dai comuni, a
seguito di apposita documentata istanza, lo speciale contrassegno di cui al decreto del Presidente
della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, che deve essere apposto sulla parte anteriore del veicolo.
permettiti pure, anzi! sarei molto contento se tu avessi ragione!!!!! Purtroppo oltre alla mia esperienza personale (abbiamo dovuto faticare a convincere il medico) conosco diverse situazioni analoghe alle quali il contrassegno NON è stato concesso.
Confermo Francesco!
A Davide non è stato rilasciato il contrassegno perchè non ha difficoltà di deambulazione........nonostante le mie osservazioni (anche davide è cardiopatico) e le mie proteste.
Del resto se la legge parla di "difficoltà di deambulazione" e Davide, grazie a Dio deambula molto bene, non mi sento di pretendere ciò che in effetti non gli spetta.
Copio e incollo dal quaderno dell'AIPD "Aspetti assistenziali e di tutela" n. 15
CONTRASSEGNO SPECIALE
È un’autorizzazione rilasciata dal Comune di residenza, che consente ai veicoli
a servizio delle persone invalide con capacità di deambulazione sensibilmente
ridotta e non vedenti di sostare liberamente nelle strisce blu e negli
spazi a loro riservati, accedere alla Zona a Traffico Limitato e circolare nelle
corsie preferenziali riservate oltre che ai mezzi pubblici anche ai taxi.
L’agevolazione è riconosciuta a condizione che i veicoli siano utilizzati in
via esclusiva o prevalente a beneficio delle persone con invalidità. 190
Inoltre, il contrassegno è requisito necessario per l’eventuale assegnazione
del cd. parcheggio ad personam: il “Regolamento di esecuzione e di attuazione
del nuovo codice della strada”191 prevede che il Sindaco, con propria
ordinanza, nei casi in cui ricorrono particolari condizioni di disabilità, possa
assegnare a titolo gratuito un adeguato spazio di sosta individuato da apposita segnaletica indicante gli estremi del “contrassegno invalidi” della persona autorizzata ad usufruirne. Il Regolamento limita la concessione di tale parcheggio alle zone ad alta densità di traffico.
Tra la documentazione da produrre è richiesto un certificato medico rilasciato
dalla ASL/Settore Medico Legale della propria zona di residenza, che deve
contenere, oltre la diagnosi, la seguente dicitura:
“A tale minorazione fisica consegue una capacità di deambulazione permanentemente e sensibilmente ridotta.
Si rilascia il presente certificato a domanda dell’interessato ai fini
della concessione del contrassegno speciale di cui all’art. 381 del
D.P.R.495/92 aggiornato con D.P.R. 610/96 e dell’art. 12 D.P.R.
503/96”.
La possibilità di ottenere il “contrassegno invalidi” è stata successivamente
estesa anche ai non vedenti. 192
È prevista inoltre la possibilità “per le persone invalide a tempo determinato
in conseguenza di infortunio o per altre cause patologiche” di ottenere
un’autorizzazione temporanea193; in questo caso, la relativa certificazione
medica deve specificare il presumibile periodo di durata della invalidità.
Dal momento che si fa riferimento alla capacità di deambulazione, che è generalmente
interpretata come capacità fisica, il rilascio di tale contrassegno
alle persone con disabilità intellettiva è subordinato all’interpretazione della
dicitura da parte del medico legale preposto o a specifiche disposizioni locali:
è il caso della Regione Lombardia che ha esteso la semplificazione del rilascio
del contrassegno direttamente dal Comune di residenza previa la sola
presentazione di copia del certificato di invalidità civile attestante l’impossibilità
di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore194.
Il contrassegno non spetta dunque a tutte le persone con disabilità o con riconoscimento
di handicap in situazione di gravità in quanto tali, ma solo a
quelle riconosciute non deambulanti.
A tale riguardo, il Giudice di Pace di Verona ha sollevato questione di legittimità
costituzionale delle norme regolanti il rilascio del contrassegno laddove
si individuano quali beneficiari solamente persone non deambulanti e non
vedenti, escludendo altre tipologie di disabilità 195.
La Corte Costituzionale ha tuttavia dichiarato manifestamente inammissibile
la questione di legittimità costituzionale, sottolineando che appare del tutto
ragionevole che, in tema di circolazione di persone e cose, sia preso in particolare
considerazione quell’aspetto dell’invalidità rappresentato dalla non
deambulazione 196.
Per una corretta (a nostro avviso) interpretazione del concetto di deambulazione,
potrebbe essere utile citare quella fornita, sia pure con riferimento al
diritto all’assegno di accompagnamento, dalla Circolare del Ministero della
Sanità del 17 gennaio 1972, n. 7 secondo cui “…la funzione di deambulazione,
quale complessa attività neuromotoria, va intesa in termini estensivi, e
cioè come mancanza di autosufficienza e collegata necessità di un accompagnatore.”
190 Art. 1, comma 36, legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Finanziaria 2007).
191 DPR n. 495/92 e successive modifiche, art. 381, comma 5.
192 DPR n. 503/96, art. 12, comma 3.
193 DPR n. 495/92, art. 381, comma 4.
194 Circolare Regione Lombardia 11 dicembre 2001, n. 64.
195 Ordinanza 14 ottobre 2003, in GU 1a serie speciale - n. 9 del 03-03-2004
196 Ordinanza 25 novembre 2004, n. 362, in GU 1a serie speciale n.47 del 1-12-2004
Come al solito in Italia non si capisce nulla. Molto più praticamente in merito non c'è tanta giurisprudenza (a differenza dell'ind di accompagnamento) perchè con tutti i ricorsi che dobbiamo fare x le cose + importanti non ci mettiamo certo a far causa anche x il tagliando, io, ad esempio, non l'ho chiesto apposta ed avevo moltissimi presupposti x impuntarmi visto che so per certo che tale tagliando è stato riconosciuto ad un invalido (l'invalidità è dovuta al fatto che ad una mano gli mancano due o tre dita e guida pure) e non mi pare che si deambuli con le dita di una mano... Insomma il discorso è sempre lo stesso: sono in grado di muoversi con la stessa affidabilità di un loro coetaneo? Quando ciò avviene sono già grandicelli!
Del contrassegno se n'è parlato anche qui (http://www.pianetadown.org/vbulletin/showthread.php?t=1488)
a noi lo hanno concesso, le motivazioni che ho presentato riguardavano le visite e il passaggio in zone ztl non hanno fatto problemi l'unicA cosa e che la validita ha solo 2 anni e pensate la dottoressa ha detto che alla scadenza valuteremo se le condizioni di Andrea non necessiteranno del rinnovo si perche magari guarisce no.....
Il contrassegno io l'ho avuto dopo tante insistenze per solo 2 anni ,ho dovuto anke minacciarli di kiamare qualcuno di loro quando Federico si rifiuta di camminare per portarlo in braccio alkè penso ke si sono spaventati (li avrei kiamati sul serio)
Buongiorno a tutti. Da tanto ci proponevamo di farlo, almeno ogni volta in cui facendo una commissione, una passeggiata, una visita medica o semplicemente andando a scuola ci siamo trovati col nostro piccoletto esausto in braccio e la schiena dolorante (che mi è costa anche qualche iniezione ogni tanto)... Insomma, è inutile che cerchi di spiegarlo a voi che sapete perfettamente di cosa sia fatta la nostra quotidianità.
Ieri abbiamo affrontato la visita all'ASL propedeutica al rilascio del contrassegno europeo, dopo essere stati rincuorati da un carissimo amico avvocato bresciano, nonché "sibling", che ci ha detto che in Lombardia ormai il rilascio di pass per i portatori di disagio cognitivo è pressoché automatico.
La dottoressa che ha visitato il nostro piccolo è stata cortesemente inamovibile: NO, NO e NO, non a chi ha il cromosoma in più, non a chi ha disturbi dello spettro autistico: NO e basta, almeno finché non le arriveranno "dall'alto" linee guida in tal senso. Abbiamo fatto presente un parere del MIT (che non ha alcun valore legale, ma non è scritto dalla bottegaia della piazza, con tutto il rispetto) che ha deciso comunque di ignorare.
Siamo usciti avviliti, ed avviliti è poco. Capiamo perfettamente che c'è chi abusa di questi strumenti, ma è un dato di fatto che la nostra mobilità NON E' quella di un bambino (ed una famiglia) di normodotati e ci stiamo rendendo conto che le nostre abitutini lentamente cambiano, e stanno aumentando le rinunce. La passeggiata nel centro di una cittadina, per fare un esempio. Non sarà un diritto inalienabile, per carità, ma credo che uno Stato inclusivo, per quel che costa, potrebbe anche agevolarla a chi fa solo poche centinaia di metri poi si stanca.
Ve la faccio breve: colto dall'amarezza cosmica, ho scritto la seguente email. La copio nella sola speranza che chi ne condivide i contenuti possa iniziare un'opera di sensibilizzazione ed un giorno (probabilmente a noi non servirà più, anzi lo spero, perché spero che la nostra autonomia aumenti) questa discussione sia solo un ricordo.
Egregi Assessori [regionali del Piemonte alla Sanità, Famiglia-Bambini-Pari opportunità], Egregio Direttore Sanitario ASL ****,
mi chiamo ***** e sono il papà di *****, bambino di 7 anni che ha iniziato pochi giorni fa la prima elementare, con un anno di ritardo rispetto ai suoi coetanei.
***** è un bambino in buona salute generale ed ha la sindrome di Down. Gli è stata riconosciuta l'indennità di accompagnamento perché è assodato e riconosciuto dalla Legge che questa sindrome limita le capacità cognitive dell'individuo che ne è affetto.
Vengo al dunque: benché ****** sia in grado di camminare, non lo fa come un coetaneo ed ha una limitatissima resistenza agli sforzi fisici. A questo si aggiunge l'ulteriore difficoltà del deficit cognitivo, non sempre si riesce a convincerlo della necessità di muoversi nella giusta direzione. Questo non è mai stato un problema nei primi anni della sua vita, era sufficiente prenderlo in braccio, volente o nolente. Benché sia in grado di fare piccoli tratti di corsa, con la freschezza e l'entusiasmo della sua giovane età, basta osservarlo affiancato da un coetaneo per capire la difficoltà e lo sforzo che questi brevi tratti gli costano, ancorché li affronti, per carità, ma giungendo prestissimo al limite.
Ora il frugoletto pesa circa 25kg, noi genitori non abbiamo più vent'anni e cominciamo ad avere dei seri ed oggettivi problemi nella quotidianità, nella routine così come nel tempo libero. Banalmente recarci alle terapie settimanali implica la ricerca di un parcheggio nei pressi dell'ospedale e la corsa, sempre più spesso col bambino in braccio, verso i reparti. Altrettanto banalmente il percorso che ******* deve compiere per recarsi a scuola è stato (giustamente) pedonalizzato e ci impegneremo a farglielo percorrere a piedi, ma essendo questo percorso al limite della resistenza fisica del piccolo già mettiamo in conto le volte che dovremo portarlo in braccio con cartella e magari ombrello, ovviamente attesi dai nostri datori di lavoro che giustamente pretendono puntualità. Quando ****** non è collaborante sono guai davvero seri.
Non voglio proseguire con altri esempi certo della vostra comprensione e per il desiderio di non scadere nel patetico.
Abbiamo fatto richiesta del contrassegno europeo di invalidità presso il nostro Comune di residenza (********, Provincia di Cuneo) che ci ha dirottati all'ASL CN2 per una visita che si è tenuta oggi nel primo pomeriggio con esito NEGATIVO.
La cosa ci ha profondamente mortificati conoscendo l'orientamento della vicina regione Lombardia, da cui provengo, dove fin dall'anno 2004 (giusto circolare H1.2004.0036432, qui allegata) i soggetti portatori di disabilità intellettiva titolari di indennità di accompagnamento sono addirittura esentati dall'obbligo di accertamento medico legale e, sapendo che la stessa sensibilità è contenuta in un DDL che per i noti avvenimenti politici non è mai giunto ad approvazione, la mortificazione è ulteriormente cresciuta, per culminare con la lettura del parere del M.I.T. in data 11/03/2016. Questo Ministero ha voluto sensibilizzare gli Enti preposti al rilascio del certificato di invalidità ad un'interpretazione estensiva del concetto di difficoltà a deambulare, maggiormente benevola nei confronti dei soggetti portatori di disabilità intellettiva (cfr. allegato).
La dottoressa oggi incontrata si è detta perfettamente consapevole delle difficoltà di ******* quindi nostre, ma con ferma cortesia si è dichiarata COSTRETTA ad esprimere parere negativo stante l'assenza di linee guida regionali sull'argomento, in ciò ritenendo il parere del M.I.T. non sufficientemente autorevole.
Mi rivolgo a Voi nella speranza che possiate condividere l'orientamento del MIT e della vicinissima Regione Lombardia facendolo Vostro.
Notando che la Regione Lombardia ha deciso di prendere posizione con uno strumento semplice e di subitanea attuazione, una CIRCOLARE, e che questa circolare mi risulta pedissequamente applicata dai Medici delle ASL locali, sarebbe apprezzabile un Vostro interessamento ed allineamento in tal senso.
Al riguardo desidererei conoscere la Vostra opinione ed i Vostri intenti in proposito, sognando che questa email possa essere di stimolo ad un'immediata presa di posizione sull'argomento stante la pluralità di soggetti che immediatamente potrebbero beneficiarne.
Grato per l'attenzione ed il riscontro che vorrete concedermi colgo l'occasione per porgere i migliori saluti ed auguri di buon lavoro.
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Ho appena inviato il messaggio sotto, chiuso il browser ed aperto la posta elettronica.
Guardate che sorpresa:
-------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto: Re: Visita medico legale per contrassegno europeo disabilità (cognitiva)
Data: Fri, 13 Sep 2019 08:50:25 +0200 (CEST)
Mittente: assessore.caucino@regione.piemonte.it
cc: aipd@aipd.it, aslcn2@legalmail.it, Livio Tesio <livio.tesio@regione.piemonte.it>
Assessorato alle Politiche della Famiglia, dei Bambini
e della Casa, Sociale, Pari Opportunità
Egr. Sig. ******, da Assessore regionale con delega ai bambini, sostengo la sua richiesta, ritenendo infatti che quanto scritto dal preposto Ministero sia già esaustivo per indirizzare gli organismi sanitari ad assumere gli atti conseguenti.
Gli uffici dell’Assessorato e in particolare il Settore del Dott. Livio Tesio (in indirizzo alla presente) si rendono disponibili a collaborare, fin da subito, con i preposti uffici dell’Assessorato regionale alla Sanità e con l’Azienda Sanitaria Locale, per favorire l’adozione degli atti ritenuti opportuni.
Auspicando in una rapida e sollecita definizione, si porgono distinti saluti.
Avv. Chiara Caucino
Grazie per la condivisione! Domani a un orario più umano mi rileggo bene il tutto
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