elsy63
31-03-2009, 13:52
L'ensemble è composto da musicisti disabili e no. Le registe: «La debolezza
scompare».
La musica è la chiave che apre ogni gabbia.
Giovedì 2 aprile all'Anteo «Allegro Moderato», il documentario sui 40
ragazzi dell'Orchestra Esagramma.
«Allegro Moderato» è un documentario sull'energia che la musica scatena. La
storia è quella dell'Orchestra sinfonica Esagramma, un ensemble speciale che
si distingue perché molti dei suoi musicisti sono ragazzi e adulti con
problemi motori, di autismo, deficit dell'apprendimento o di relazione. Ma
allo stesso tempo sono pianisti, violoncellisti, arpisti. Tutto comincia da
un complesso. Quello della regista romana Patrizia Santangeli. «Sono figlia
di un'ex arpista del Carlo Felice di Genova, ma non riesco nemmeno a suonare
il triangolo... Da quando, nel 2006, ho saputo di questa orchestra senza
barriere, unica in Europa, che suona al Parlamento europeo e davanti al
Papa... è diventato un chiodo fisso».
E decide di produrre un documentario con la sua agenzia di comunicazione
Kpr&Key. Con la coautrice e aiuto-regista, Raffaella Milazzo, viene in
trasferta a Milano per raccontare da vicino i musicisti che provano,
sbagliano, si emozionano, si impegnano, si esibiscono. Li seguono ovunque,
in trasferta o durante la prova d'orchestra con Stefano Bollani che
improvvisa con loro, e poi nei teatri che si aprono alla musica senza
etichette. Il risultato è il documentario «Allegro Moderato» che giovedì 2,
con il sostegno della Provincia, si vedrà all'Anteo, introdotto dal critico
Paolo Mereghetti. Protagonisti una quarantina di musicisti dai 16 anni.
Difficile distinguere gli allievi dagli insegnanti e dagli altri
professionisti che affiancano l'orchestra.
La musica è la chiave che apre ogni gabbia e trasforma in eccezionale ciò
che il destino ha voluto debole. «La disabilità rimane in un angolo», nota
Raffaella Milazzo, laurea in psicologia. «Tra i loro cavalli di battaglia
c'è un magico Grieg - continua la regista -. I giovani prediligono violino,
violoncello, le percussioni e l'arpa. E per conquistare un gesto giusto un
ragazzo può metterci anche anni». Fondata dal 1998, Esagramma rivoluziona il
concetto di musicoterapia. E, dopo almeno tre anni di «lavoro», i ragazzi
sono apprezzati come veri musicisti. Il viaggio di «Allegro Moderato»
comincia con un concerto al Teatro Blu, racconta i gesti, le lezioni, le
prove, i viaggi in pullman, la giornata con Stefano Bollani. Il jazzista la
ricorda così: «Ero emozionato come un bambino, per paura di essere
inadeguato. Hanno fatto tutto loro, a suon di sorrisi e abbracci».
«Allegro Moderato» di Raffaella Milazzo e Patrizia Santangeli sarà
proiettato giovedì 2 all'Anteo, Sala 200, via Milazzo 9, ore 20, con il
sostegno della Provincia di Milano.
Il documentario sarà presentato da Paolo Mereghetti.
Ingresso libero fino a esaurimento posti. Info www.allegromoderato.it e
www.esagramma.net
scompare».
La musica è la chiave che apre ogni gabbia.
Giovedì 2 aprile all'Anteo «Allegro Moderato», il documentario sui 40
ragazzi dell'Orchestra Esagramma.
«Allegro Moderato» è un documentario sull'energia che la musica scatena. La
storia è quella dell'Orchestra sinfonica Esagramma, un ensemble speciale che
si distingue perché molti dei suoi musicisti sono ragazzi e adulti con
problemi motori, di autismo, deficit dell'apprendimento o di relazione. Ma
allo stesso tempo sono pianisti, violoncellisti, arpisti. Tutto comincia da
un complesso. Quello della regista romana Patrizia Santangeli. «Sono figlia
di un'ex arpista del Carlo Felice di Genova, ma non riesco nemmeno a suonare
il triangolo... Da quando, nel 2006, ho saputo di questa orchestra senza
barriere, unica in Europa, che suona al Parlamento europeo e davanti al
Papa... è diventato un chiodo fisso».
E decide di produrre un documentario con la sua agenzia di comunicazione
Kpr&Key. Con la coautrice e aiuto-regista, Raffaella Milazzo, viene in
trasferta a Milano per raccontare da vicino i musicisti che provano,
sbagliano, si emozionano, si impegnano, si esibiscono. Li seguono ovunque,
in trasferta o durante la prova d'orchestra con Stefano Bollani che
improvvisa con loro, e poi nei teatri che si aprono alla musica senza
etichette. Il risultato è il documentario «Allegro Moderato» che giovedì 2,
con il sostegno della Provincia, si vedrà all'Anteo, introdotto dal critico
Paolo Mereghetti. Protagonisti una quarantina di musicisti dai 16 anni.
Difficile distinguere gli allievi dagli insegnanti e dagli altri
professionisti che affiancano l'orchestra.
La musica è la chiave che apre ogni gabbia e trasforma in eccezionale ciò
che il destino ha voluto debole. «La disabilità rimane in un angolo», nota
Raffaella Milazzo, laurea in psicologia. «Tra i loro cavalli di battaglia
c'è un magico Grieg - continua la regista -. I giovani prediligono violino,
violoncello, le percussioni e l'arpa. E per conquistare un gesto giusto un
ragazzo può metterci anche anni». Fondata dal 1998, Esagramma rivoluziona il
concetto di musicoterapia. E, dopo almeno tre anni di «lavoro», i ragazzi
sono apprezzati come veri musicisti. Il viaggio di «Allegro Moderato»
comincia con un concerto al Teatro Blu, racconta i gesti, le lezioni, le
prove, i viaggi in pullman, la giornata con Stefano Bollani. Il jazzista la
ricorda così: «Ero emozionato come un bambino, per paura di essere
inadeguato. Hanno fatto tutto loro, a suon di sorrisi e abbracci».
«Allegro Moderato» di Raffaella Milazzo e Patrizia Santangeli sarà
proiettato giovedì 2 all'Anteo, Sala 200, via Milazzo 9, ore 20, con il
sostegno della Provincia di Milano.
Il documentario sarà presentato da Paolo Mereghetti.
Ingresso libero fino a esaurimento posti. Info www.allegromoderato.it e
www.esagramma.net