Anto65
19-03-2009, 23:49
p.s.: un "classico" molto famoso sul tema... anche se "americano" per cui leggermente lontano per certi versi dal nostro modo di essere... ma che merita di essere conosciuto... "L'ultima lezione" di Randy Pausch ... professore universitario e malato terminale di cancro al pancreas ... morto a luglio dello scorso anno...
Una lettura simpatica (sì... sebbene sì parli di malattia terminale!) ed istruttiva per chi come noi si "confronta" tutti i giorni con la "scarsità" (ma non con l'assenza! ) della speranza.
Ho voluto riprendere qui l'argomento perchè nell'altro forum mi pareva fuori tema...
Il libro è molto bello e certo 48 anni sono ancora pochi per "accettare" la fine di questa fantastica esperienza che è la vita, specialmente se ti volti a guardare i tuoi figli (in questo tre ed ancora molto piccoli) e pensi a "cosa" gli sarà "tolto"...
Molto bello anche "I miei martedì col professore" di Mitc Albom dove il professore è certo più avanti con gli anni e "lascia" con tanta serenità da dare anche lui "un'ultima lezione" al suo vecchio studente...
Un libro sullo stesso argomento che parli di un bambino non l'ho ancora letto... (se ne conoscete segnalate)
Tutto questo per dire che quando parli di te in prima persona è una cosa, quando parli di tuo figlio...tutt'altro!
Certo è che Pausch e il professor Morrie "i sogni dell'infanzia" di cui parla Randy se non li hanno realizzati, come lui, ne hanno avuto almeno la possibilità...
Non è una critica, nè un appunto e nemmeno una precisazione...solo un pensiero che mi è venuto.
Una lettura simpatica (sì... sebbene sì parli di malattia terminale!) ed istruttiva per chi come noi si "confronta" tutti i giorni con la "scarsità" (ma non con l'assenza! ) della speranza.
Ho voluto riprendere qui l'argomento perchè nell'altro forum mi pareva fuori tema...
Il libro è molto bello e certo 48 anni sono ancora pochi per "accettare" la fine di questa fantastica esperienza che è la vita, specialmente se ti volti a guardare i tuoi figli (in questo tre ed ancora molto piccoli) e pensi a "cosa" gli sarà "tolto"...
Molto bello anche "I miei martedì col professore" di Mitc Albom dove il professore è certo più avanti con gli anni e "lascia" con tanta serenità da dare anche lui "un'ultima lezione" al suo vecchio studente...
Un libro sullo stesso argomento che parli di un bambino non l'ho ancora letto... (se ne conoscete segnalate)
Tutto questo per dire che quando parli di te in prima persona è una cosa, quando parli di tuo figlio...tutt'altro!
Certo è che Pausch e il professor Morrie "i sogni dell'infanzia" di cui parla Randy se non li hanno realizzati, come lui, ne hanno avuto almeno la possibilità...
Non è una critica, nè un appunto e nemmeno una precisazione...solo un pensiero che mi è venuto.