elsy63
05-02-2009, 18:10
Continuità didattica, unica graduatoria per i docenti, formazione obbligatoria: le riforme per l'integrazione. Le proposte sono quelle delle associazioni che partecipano al tavolo sull'integrazione scolastica promosso dal Cnel. Il 50% degli insegnanti di sostegno è precario; il 75% degli alunni disabili ha problemi intellettivi
ROMA - Sarà definito il 4 febbraio il documento che il Cnel, Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, grazie ad un gruppo di lavoro costituito in seno alla Commissione Politiche sociali del Cnel da consiglieri dello stesso organismo e sindacati, rappresentanti di Confindustria, di cooperative sociali e di associazioni aderenti a Fish e Fand, stanno elaborando sul tema, urgente e irrinunciabile, dell'integrazione scolastica. Già nel 2004 il Cnel aveva prodotto un documento sulla questione. Ora, con le novità normative che stanno peggiorando la situazione e visto che l'ultima sessione dell'Osservatorio sull'integrazione scolastica del ministero dell'Istruzione risale all'inizio del 2008, convocato dall'allora ministro Fioroni e presieduto da Letizia De Torre, e a seguito dell'incontro del 20 marzo 2008 che ha decretato l'intesa Stato-Regioni sulla presa in carico dell'integrazione degli alunni con disabilità; e di fronte al silenzio del ministero, anzi, "dopo le altisonanti dichiarazioni dell'attuale ministro Gelmini alla Camera, alle quali è seguito il nulla", come dice il vicepresidente della Fish non ché membro dell'Osservatorio Salvatore Nocera, il Cnel ha fatto proprie le istanze di tanti ragazzi, famiglie e insegnanti e ha costituito un gruppo di lavoro ad hoc. Si deve in particolare a Emanuele Alecci, consigliere Cnel e già presidente del Movi, Movimento di volontariato italiano, se il tema oggi è all'ordine del giorno di uno degli organi ausiliari di consulenza delle Camere e del governo quale è il Cnel. Ieri, 29 gennaio, si è tenuta una sessione del gruppo di lavoro, del quale è membro Salvatore Nocera. "Sono state messe al vaglio le proposte fatte dalla Fish e da altre associazioni - ci spiega Nocera - e, dopo il lavoro di cui è stato incaricato un gruppo ristretto di tre rappresentanti (di Cnel, Fish e Federsolidarietà di Confcooperative) e le successive osservazioni, il 4 febbraio il documento sarà licenziato". Per essere presentato al governo, forse come proposta di legge, cosa che compete al Cnel in quanto il Consiglio ha facoltà di iniziativa legislativa attribuitagli dalla Costituzione (art. 99).
"Delle proposte che si stanno vagliando presso il tavolo sull'integrazione scolastica promosso dal Cnel, alcune sono risolvibili con provvedimenti ministeriali, altre con intese Stato-Regioni, altre ancora con accordi sindacali, e una piccola parte abbisogna di modifiche normative" spiega Nocera. Quali sono queste ultime? Innanzitutto "garantire la continuità didattica degli insegnanti di sostegno, che per circa il 50% non sono di ruolo e cambiano ogni anno: per tutti, per i disabili intellettivi in particolare, che sono il 75% di tutti gli studenti disabili inseriti nella scuola, è un dramma. Per questo noi proponiamo o la messa in ruolo dei docenti o incarichi almeno triennali". Altro punto da regolare riguarda il fatto che solo nelle scuole superiori i docenti di sostegno sono nominati "per aree disciplinari", e si crea contraddizione tra chi ha un alto punteggio ma si vede superato in graduatoria da chi appartiene ad aree più richieste. La proposta è di creare un'unica graduatoria. Punto terzo, occorre una norma che obblighi le università a formare tutti coloro che intendono entrare nella scuola, insegnanti e anche capi d'istituto e non solo gli insegnanti di sostegno, sui temi delle disabilità e dell'integrazione. Ciò per evitare in futuro la delega dei colleghi ai soli docenti di sostegno, che tra l'altro non coprono il totale delle ore scolastiche di uno studente disabile. "Attualmente, così, l'integrazione non si realizza, i ragazzi disabili sono emarginati, quando non c'è il sostegno spesso vengono tenuti fuori dall'aula coi bidelli; i genitori si rivolgono al giudice e ottengono più ore di sostegno ma è un cane che si morde la coda, va trovata una soluzione vera". "Lo Stato sta spendendo milioni di euro in corsi aggiornamento - prosegue Nocera - che sono frequentati da non più del 5-6% dei docenti curriculari: questo non cambia la scuola! Serve, certo nell'ambito della contrattazione collettiva, obbligatorietà anche per la tematica dell'integrazione". Infine, "serve far funzionare le norme che ci sono, e che sono disattese per mancanza di attenzione politica da parte di questo governo". (Elisabetta Proietti)
(30 gennaio 2009)
http://www.superabile.it
ROMA - Sarà definito il 4 febbraio il documento che il Cnel, Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, grazie ad un gruppo di lavoro costituito in seno alla Commissione Politiche sociali del Cnel da consiglieri dello stesso organismo e sindacati, rappresentanti di Confindustria, di cooperative sociali e di associazioni aderenti a Fish e Fand, stanno elaborando sul tema, urgente e irrinunciabile, dell'integrazione scolastica. Già nel 2004 il Cnel aveva prodotto un documento sulla questione. Ora, con le novità normative che stanno peggiorando la situazione e visto che l'ultima sessione dell'Osservatorio sull'integrazione scolastica del ministero dell'Istruzione risale all'inizio del 2008, convocato dall'allora ministro Fioroni e presieduto da Letizia De Torre, e a seguito dell'incontro del 20 marzo 2008 che ha decretato l'intesa Stato-Regioni sulla presa in carico dell'integrazione degli alunni con disabilità; e di fronte al silenzio del ministero, anzi, "dopo le altisonanti dichiarazioni dell'attuale ministro Gelmini alla Camera, alle quali è seguito il nulla", come dice il vicepresidente della Fish non ché membro dell'Osservatorio Salvatore Nocera, il Cnel ha fatto proprie le istanze di tanti ragazzi, famiglie e insegnanti e ha costituito un gruppo di lavoro ad hoc. Si deve in particolare a Emanuele Alecci, consigliere Cnel e già presidente del Movi, Movimento di volontariato italiano, se il tema oggi è all'ordine del giorno di uno degli organi ausiliari di consulenza delle Camere e del governo quale è il Cnel. Ieri, 29 gennaio, si è tenuta una sessione del gruppo di lavoro, del quale è membro Salvatore Nocera. "Sono state messe al vaglio le proposte fatte dalla Fish e da altre associazioni - ci spiega Nocera - e, dopo il lavoro di cui è stato incaricato un gruppo ristretto di tre rappresentanti (di Cnel, Fish e Federsolidarietà di Confcooperative) e le successive osservazioni, il 4 febbraio il documento sarà licenziato". Per essere presentato al governo, forse come proposta di legge, cosa che compete al Cnel in quanto il Consiglio ha facoltà di iniziativa legislativa attribuitagli dalla Costituzione (art. 99).
"Delle proposte che si stanno vagliando presso il tavolo sull'integrazione scolastica promosso dal Cnel, alcune sono risolvibili con provvedimenti ministeriali, altre con intese Stato-Regioni, altre ancora con accordi sindacali, e una piccola parte abbisogna di modifiche normative" spiega Nocera. Quali sono queste ultime? Innanzitutto "garantire la continuità didattica degli insegnanti di sostegno, che per circa il 50% non sono di ruolo e cambiano ogni anno: per tutti, per i disabili intellettivi in particolare, che sono il 75% di tutti gli studenti disabili inseriti nella scuola, è un dramma. Per questo noi proponiamo o la messa in ruolo dei docenti o incarichi almeno triennali". Altro punto da regolare riguarda il fatto che solo nelle scuole superiori i docenti di sostegno sono nominati "per aree disciplinari", e si crea contraddizione tra chi ha un alto punteggio ma si vede superato in graduatoria da chi appartiene ad aree più richieste. La proposta è di creare un'unica graduatoria. Punto terzo, occorre una norma che obblighi le università a formare tutti coloro che intendono entrare nella scuola, insegnanti e anche capi d'istituto e non solo gli insegnanti di sostegno, sui temi delle disabilità e dell'integrazione. Ciò per evitare in futuro la delega dei colleghi ai soli docenti di sostegno, che tra l'altro non coprono il totale delle ore scolastiche di uno studente disabile. "Attualmente, così, l'integrazione non si realizza, i ragazzi disabili sono emarginati, quando non c'è il sostegno spesso vengono tenuti fuori dall'aula coi bidelli; i genitori si rivolgono al giudice e ottengono più ore di sostegno ma è un cane che si morde la coda, va trovata una soluzione vera". "Lo Stato sta spendendo milioni di euro in corsi aggiornamento - prosegue Nocera - che sono frequentati da non più del 5-6% dei docenti curriculari: questo non cambia la scuola! Serve, certo nell'ambito della contrattazione collettiva, obbligatorietà anche per la tematica dell'integrazione". Infine, "serve far funzionare le norme che ci sono, e che sono disattese per mancanza di attenzione politica da parte di questo governo". (Elisabetta Proietti)
(30 gennaio 2009)
http://www.superabile.it