Visualizza la versione completa : «Errore» nell'aborto, muore il gemello sano
Vi segnalo questa notizia di oggi, riportata da
Corriere della Sera
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/08_Agosto/26/berticelli_aborto_muore_gemello_sano.shtml
e da il Messaggero
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=7756&sez=HOME_INITALIA
Al di là delle considerazioni etiche, che scelgo forzosamente di evitare, mi preme condividere con voi, la vaghezza informativa in special modo del primo articolo, che per altro, in versione cartacea del quotidiano, riporta in bella mostra in occhiello la parola Down (chissà poi per quale oscuro motivo omesso nel corpo dell'articolo).
Ne esce un bel quadro, vago quanto basta a connotare il tipico down: malformato, con gravi handicap, ma morfologicamente identico al fratello, nonchè malato. Un uso quantomeno bizzarro dei sinonimi.
Un ultima nota, personalissima. Il dato rilevato di un ospedale dal nome così cristianamente sentito come "San Paolo" che pratica qualcosa come 700 aborti all'anno mi ha sconvolta non poco ( e, lo dico per bandire anzitempo ogni accusa, non appartengo alla famiglia degli anti-abortisti)
lo stavo per inserire io ... Io la conosco la mamma :cry: . E' la mamma di una compagna di classe di Martina . A maggio era in attesa dei risultati dell'amnio e mi aveva tenuta fuori da scuola un pomeriggio intero a chiedere informazioni . Sapevo che aveva perso le due gemelle ma lei dice che era gravemente malformata .. cosa impossibile altrimenti lo avrebbero riconosciuta con l'eco e in piu' si fa compatire . Tra poco iniziano le scuole ... io non so cosa dirle ... di certo non ho pietà... forse avrà ancora il coraggio di venire da me a chiedere informazioni ...
Ho sentito la notizia ieri al telegiornale dove parlavano di feto gravemente malformato. Oggi leggendo il giornale leggo di sindrome di down e mi viene un brivido alla schiena. Pensare a Sofia come una bimba gravemente malformata mi sembra assurdo, pur con tutti i problemi che mi faccio io, Sofia non è assolutamente gravemente malformata.
Mi tengo fuori dalla inevitabile discussione sull' aborto che sicuramente e giustamente nascerà a seguito di questo fatto tragico.
Vorrei invece sottolineare ancora una volta la assoluta mancanza di informazione quando si parla di sindrome di Down.
Peccato.
sono sempre piu' sgomenta :-(
e di certo di questi tempi io non sarei in grado di affrontare una soluzione simile con serenità e equilibrio.
Serve una buona solidità per affrontare in modo diretto e chiaro certe persone!
Più che altro mi vien da pensare che tutto questo parlare di sindrome di down, tutta l' attività delle varie associazioni, tutte le discussioni scientifiche e perchè no, anche le discussioni su questo forum, non servono a niente.
Down rimane ancora associato a malattia, a malformazione grave......
:cry:
Ho sentito la notizia ieri al telegiornale dove parlavano di feto gravemente malformato. Oggi leggendo il giornale leggo di sindrome di down e mi viene un brivido alla schiena. Pensare a Sofia come una bimba gravemente malformata mi sembra assurdo, pur con tutti i problemi che mi faccio io, Sofia non è assolutamente gravemente malformata.
Mi tengo fuori dalla inevitabile discussione sull' aborto che sicuramente e giustamente nascerà a seguito di questo fatto tragico.
Vorrei invece sottolineare ancora una volta la assoluta mancanza di informazione quando si parla di sindrome di Down.
Peccato.
Sembra quasi che chi non è toccato dalla sindrome non senta neanche le propagande delle varie associazioni... danno solo un offerta per la loro coscienza e poi chi s'è visto s'è visto...
Sarebbe bello riuscire a far capire alla gente che i nostri figli sono prima ditutto dei bambini
[
Sarebbe bello riuscire a far capire alla gente che i nostri figli sono prima ditutto dei bambini
Io ci avevo tentato ... sono mesi che so di questa storia ma che era down l'ho saputo al telegiorale . Mi chiedo con che coraggio guarderà me e Martina ... e sento anche di non aver fatto abbastanza ... certo che lei aveva chiesto solo quel pomeriggio poi era sparita
maxniola
27-08-2007, 12:34
Più che altro mi vien da pensare che tutto questo parlare di sindrome di down, tutta l' attività delle varie associazioni, tutte le discussioni scientifiche e perchè no, anche le discussioni su questo forum, non servono a niente.
Down rimane ancora associato a malattia, a malformazione grave......
:cry:
E sì Michele, in prima battuta mi viene da pensare come te e ieri sera io e mia moglie ci guardavamo con tristezza e sconforto!
Una storia negativa che getta ombre pesanti sul modo di vedere e vivere la disabilità.
La stessa notizia l'ho sentita in due telegiornali diversi: nel primo notiziario la gemellina da scartare era considerata (dopo eco e amnio) gravemente a rischio (geneticamente alterata) tanto da poter mettere a rischio la salute della sorella sana :shock:
Nel secondo notiziario invece avevano fatto intuire più palesemente il problema genetico in questione, cioè la sindrome di down, senza mettere in discussione che a causa di questo la sorella sana potesse essere in pericolo!!! Comunque come la rigiri ho guardato mia figlia che correva per casa gridando "Heidi" e ballando felice sulle note della sigla musicale e mi son chiesto come poteva essere la mia vita senza di lei............................................... .................................................. ..
Ho sentito la notizia ieri al telegiornale dove parlavano di feto gravemente malformato. Oggi leggendo il giornale leggo di sindrome di down e mi viene un brivido alla schiena. Pensare a Sofia come una bimba gravemente malformata mi sembra assurdo, pur con tutti i problemi che mi faccio io, Sofia non è assolutamente gravemente malformata.
Mi tengo fuori dalla inevitabile discussione sull' aborto che sicuramente e giustamente nascerà a seguito di questo fatto tragico.
Vorrei invece sottolineare ancora una volta la assoluta mancanza di informazione quando si parla di sindrome di Down.
Peccato.
Io non ho parole .. e inoltre non s la posizione dellamamma in questione ...ma da quelllo ch esta dicendo SOnia..che l aocnosce..forse si è informata poco prima di pensare all'aborto. COem per latre storie simili non vorrei essere al suo posto dopo il brutto incidente di percorso..anche se conoscendomi prima di decidere ..dunque ..alla norizia sarei stataun giorno in catalessi , nello sconforto e buio piu' assoluto....poi mi riprendo e cerco, miinformo, e dopo tanto decido ..proprio perhce' cerco sempre di allontanare per me i primi istinti di reazione negativa e il pessimismo.
Sono sicura che ocn maggiore informazione ..si decide meglio.
Secondo punto.....sdd = bambini gravemente malformati???non direi visto che la mia ragazzina stamamttina si e' vestita da sola , ha preparato lo zainetto, ha chiamato il fratello e si e' fatta accompagnare alla nonna dal fratello montando sul davanti della bici ( la cosiddetta canna) e mantenendosi perfettamente in equilibrio. :D :D :D
Vi sembra,iniseme a tutti i vs cuccioli, una persona gravemente malata?? ma perche' la stampa per prima si esprime cosi male???
e io da mamam penso sempre....se avessi abortito? anche s ela sua vita non sara' perfetta al 100 % chi sono io per impedirle di vivere quello che la vita le sta concedendo? che sia il 10, il 20, il 70% ..perche' <buttarla???
Secondo punto.....sdd = bambini gravemente malformati???non direi visto che la mia ragazzina stamamttina si e' vestita da sola , ha preparato lo zainetto, ha chiamato il fratello e si e' fatta accompagnare alla nonna dal fratello montando sul davanti della bici ( la cosiddetta canna) e mantenendosi perfettamente in equilibrio. :D :D :D
Vi sembra,iniseme a tutti i vs cuccioli, una persona gravemente malata?? ma perche' la stampa per prima si esprime cosi male???
e io da mamam penso sempre....se avessi abortito? anche s ela sua vita non sara' perfetta al 100 % chi sono io per impedirle di vivere quello che la vita le sta concedendo? che sia il 10, il 20, il 70% ..perche' <buttarla???
E' proprio questo che intendevo io...
E' vero i nostri figli non rientrano negli "standard" della ns società ma vivono e anche dignitosamente ... chi siamo noi genitori per poter decidere se siano degni o no di vivere?
Appunto. Per noi genitori allevare i figli, gioire con loro , soffrire con loro e' una scelta che abbiamo fatto.Solo che nel caso di "normali" partiamo con l'entusiasmo e l'illusione che i ns figli non conosceranno il dolore..nel caso dei pinguini si parte gia' con la consapevolezza che la strada sara' diversa.L'unico vantaggio.....come i piccioni, si vola basso ...niente cadute dall'alto.La canzone di Piovra ..... :wink: .
Vi assicuro che cadere dall'alto quando ci si è costruiti dei progetti e' dura..io qualche bernoccolo e ferita da curare ce l'ho ...non per rosanna ma anche per gli altri 2.
E il3d aperto da girasole, non primo e ultimo del genere, ci dovrebbe far riflettere non poco.
La mia soddisfazione e' vedere negli occhi di mia figlia la gratitudine di avermi come mamma ...e per quello che di bello le stiamo offrendo.
Tutte le esperienze che f ala fortificano e le riempiono la vita.
Penso che loro abbiano eccome dei limiti ma loro non sono dei limiti per la ns vita ...ci son tante soluzioni ....per vivere il presente.e un presente sereno dar a' loro sicuramente un futuro meno buio.
Sembra quasi che chi non è toccato dalla sindrome non senta neanche le propagande delle varie associazioni... danno solo un offerta per la loro coscienza e poi chi s'è visto s'è visto...
Sarebbe bello riuscire a far capire alla gente che i nostri figli sono prima ditutto dei bambini
E' quel che ho pensato anche io. Ho scritto anche a Sergio Romano, nella sua rubrica "Lettera al Corriere", ma naturalmente non c'e' traccia del mio sfogo tra le lettere odierne.
:-(
cose come queste ci lasciano sempre senza parole ma a parte tutte le discussioni su malformazioni gravi aborto ecc. a me viene da pensare : cosa diranno o penseranno i nostri ragazzi più grandi consapevoli del loro essere down ? Ilaria , Dario e tutti gli altri penseranno di stare in un mondo giusto? e poi a parte queste considerazioni ,dovute anche al mio proiettare Rayssa in un futuro spero sempre diverso dal presente, mi sento di dire a questa povera mamma oggi sicuramente distrutta dall'aver" eliminato "anche il bimbo sano, credo carfa signora che questa esperienza lei non la dimenticherà più e se anche il prossimo che arriverà se arriverà é gravemente malformato lei che fa " lo elimina"?
E' questa la cultura del mondo moderno tutii belli e perfetti!
chicchi123
27-08-2007, 20:31
Non ho sentito il telegiornale, per fortuna, e non voglio certo cercare attenuanti ma puo' essere che il feto fosse davvero gravemente malformato? A volte (raramente, ma succede) e' possibile che la trisomia abbia ripercussioni gravi e irreparabili magari sul sistema cardiaco ...non lo so, cerco di trovare una spiegazione a quello che altrimenti mi sembra solo aberrante...... :(
Nei giornali si legge che i due feti erano perfettamnte identici e dalla eco che le facevano non erano distinguibili l'unica differenza era il cromosoma in più.
Ed io ieri sera o guardato e riguardato la mia Sofia ed ho pensato che se avessimo fatto l' amnio probabilmente ci avrebbero parlato anche a noi di feto gravemente malformato, di persona incapace di svolgere le normali attivitá della vita quotidiana e tutta una serie di altre affermazioni che vedo e leggo spesso in relazione alla sindrome di down. :evil: :twisted:
La mia Sofia non è niente di tutto questo, anche se la sua centralina elettronica non è proprio di quelle da corsa :); la mia Sofia è una bellissima bambina così com' è, da prendere o lasciare, e che sbaglio avremmo fatto se avessimo lasciato. :wink:
non potremo mai sapere come è andata veramente..la diversità è un dono che viene dato a tutti noi..che lo accettiamo o meno le conseguenze esistono... quei genitori hanno deciso...ed ora..cosa rimane nelle loro mani?..si sono negati una possibilità di espandersi per PAURA... questa fottutissima inesistente presenza che si beve il nostro cervello!!!
cerco d' aver compassione per loro,ma lo sgomento è troppo...vi abbraccio
Loredana
28-08-2007, 20:31
non potremo mai sapere come è andata veramente..la diversità è un dono che viene dato a tutti noi..che lo accettiamo o meno le conseguenze esistono... quei genitori hanno deciso...ed ora..cosa rimane nelle loro mani?..si sono negati una possibilità di espandersi per PAURA... questa fottutissima inesistente presenza che si beve il nostro cervello!!!
cerco d' aver compassione per loro,ma lo sgomento è troppo...vi abbraccio
Condivido e sottoscrivo! :(
Condivido tutto, volevo solo sottolineare che due piccole anime sono salite in cielo grazie solo alla stupidità dei genitori, non certo quella dei medici..loro fanno solo il loro lavoro...anche prima c'erano le rupi di Sparta e i vari Boia :roll: :roll:
lalla
nb= io non vorrei essere al posto di questa madre avrà rimorsi e rimpianti a tutto spiano...non si vive bene con questo peso sulla coscienza...(avercela!!!!) :twisted: :twisted: :evil:
Sono tre giorni che commento il fatto a casa e con gli amici. Ma conosco solo persone intelligenti? Addirittura più preparate dei giornalisti?
La cosa che mi sconvolge di più è proprio l'ignoranza dell'informazione che ricama su luoghi comuni per riempire le pagine.
Credo bene che il Direttore Romano non abbia risposto, deve avere avuto un attimo di vergogna sulla superficialità di certe affermazioni.
Non è che non mi sconvolga la decisione della madre, ma quella è stata una scelta personale (che non condivido conoscendo tanti down sani come pesci e le loro risorse)!!
Se avete in mente qualche iniziativa di protesta, datene notizia!
Ciao Marinella la nonna di Andrea
Mi sono resa conto di una cosa molto triste commentando con amiche questo fatto. Nessuno è dispiaciuto per il feto trisomico ... tutti molto dispiaciuti per quella sana , colpevolizzano i dottori ma quello con trisomia niente ... anzi normalissima procedura .
Non solo in questo periodo . Qualche mese fa ho vissuto l'incubo villocentesi , 20 giorni di attesa , notti bianche e attacchi di panico .
Ne ho sentite talmente tante ... Amiche di amiche che avevano abortito e poi il "buon Dio" :shock: aveva mandato due bambini bellissimi ... addirittura gemelli , altri ancora mi dicevano ... quando è toccato a me non ho fatto nulla ma per fortuna mi è andata bene ero proprio fuori ... con quello che costano ... ecc ecc
Alla fine mi sono messa a minacciare Dio :roll: speigandogli che avrei fatto esattamente come gli altri se non mi avesse ascoltata ...
Questo per dirvi che sono davvero sconvolta dalla vicenda . Forse perchè la conosco , forse perchè so che quella mamma ha visto Martina per qualche mese e probabilmente , senza nemmeno avvicinarsi ha deciso di non avere una figlia come Martina , forse perchè tra un mesetto nascerà la sorellina di Martina e non so cosa avrei fatto se avesse avuto problemi . E proprio in questo periodo sento di aver raggiunto l'accettazione piu' completa di Martina amandola perchè è semplicente Martina , con tutte le sue debolezze e stranezze che ora mi fanno sorridere .
Mi sono resa conto di una cosa molto triste commentando con amiche questo fatto. Nessuno è dispiaciuto per il feto trisomico ... tutti molto dispiaciuti per quella sana , colpevolizzano i dottori ma quello con trisomia niente ... anzi normalissima procedura .
è stato il mio primo pensiero.... :oops:
Mi sono resa conto di una cosa molto triste commentando con amiche questo fatto. Nessuno è dispiaciuto per il feto trisomico ... tutti molto dispiaciuti per quella sana , colpevolizzano i dottori ma quello con trisomia niente ... anzi normalissima procedura .
è stato il mio primo pensiero.... :oops:
Anche i commenti che ho sentito io sono nella stessa direzione nessuno condanna la madre per aver scelto quale figlia le andava bene..
Sono nera ... il mio Ale, come tutti i vs bimbi, sanno dare tanta gioia perchè nessuno la viuole?
sunflower
29-08-2007, 15:12
Sono nera ... il mio Ale, come tutti i vs bimbi, sanno dare tanta gioia perchè nessuno la viuole?
Perkè purtroppo la società cerca solo il perfezionismo...:( :( tra l'altro vorrei sapere ki ha detto ke noi normodotati siamo i "perfetti"?non credo esista una "scala valori" :evil: :evil: !!!!!!!!!! purtroppo l'ignoranza è troppa......x l'articolo mi trattengo dal commentare...
Mi sono resa conto di una cosa molto triste commentando con amiche questo fatto. Nessuno è dispiaciuto per il feto trisomico ... tutti molto dispiaciuti per quella sana , colpevolizzano i dottori ma quello con trisomia niente ... anzi normalissima procedura .
è stato il mio primo pensiero.... :oops:
Anche i commenti che ho sentito io sono nella stessa direzione nessuno condanna la madre per aver scelto quale figlia le andava bene..
Sono nera ... il mio Ale, come tutti i vs bimbi, sanno dare tanta gioia perchè nessuno la viuole?
Ho citato un intervento per citarli tutti... io capisco che nel ns caso ci sia una visione diversa da chi sceglie di sottoporsi ad un amnio e poi abortire, infatti i ns figli sono nati, però non potete neanche pretendere che l'opinione pubblica si scagli contro chi sceglie l'aborto terapeutico (selettivo e non) visto che è uno strumento previsto dalla legislazione italiana, sarebbe un po' fare come i coccodrilli... prima diamo strumenti legali e medici x dare un diritto di scelta e poi cerchiamo una condanna pubblica! Che ci sia una legge che dia un diritto di scelta è sacrosanto poi deve essere ognuno di noi a esercitare o meno tale diritto, in base alla sua coscienza e non perchè una legge glielo impone, e di quello che sceglie non deve certo rendere conto nè a me nè a voi, nè a nessun altro su questa terra. Quindi visto che è anch'essa una scelta di dolore, fatta secondo metri di valutazione diversi dai ns, magari anche con una disinformazione di base ecc penso che non possa essere giudicata da nessuno.
Altra cosa non è vero che nessuno si è scagliato contro la donna, anzi... e sinceramente lo trovo davvero una mancanza di rispetto enorme, visto che spesso è la società che induce a certe scelte, poi che ne venga anche una condanna dalla medesima società mi sembra davvero grottesco :roll:
Per precisare,
la mia era una contestazione sui termini usati per definire la sindrome di down e non un giudizio sulla scelta di abortire. Volevo solo dire che è molto importante usare termini esatti quando si parla di disabilità in generale. Tutto qua.
Poi, visto che sono l' unico uomo a scrivere dell' argomento comincio a sentirmi un po`in disagio, come la particella di sodio nell' acqua lete.
Lascio la discussione a voi donne in attesa di rinforzi ( sandro dove sei ai caraibi ? ).
Paola , la legge l'aborto selettivo non lo permette alla diciottesima settimana . Ho letto da qualche parte (ora lo cerco) un articolo a riguardo. Da quanto ho capito io l'aborto si puo' effettuare fino alla dodicesima settimana , dopo è aborto terapeutico e non selettivo, c'è una bella differenza. Terapeutico significa "curare" , selettivo no è altro. Vengono tutti passati per aborti terapeutici ma in realtà non curano nulla .
ECCO L'ARTICOLO
Selezioni uno, elimini due
Il caso dell'aborto andato male
Dal Foglio di martedì 28 agosto
Una delle due gemelle aveva, secondo i risultati dell'amniocentesi, la sindrome di down. L'altra no. L'aborto avrebbe dovuto eliminare la bambina malata (alla diciottesima settimana, quindi al quinto mese), ma nelle tre settimane trascorse tra l'amniocentesi, i pensieri, i consigli, la decisione e l'intervento, le piccole si erano scambiate il posto nella pancia. Si erano mosse, è normale. Così i medici hanno sbagliato bambina ("l'interruzione di gravidanza della mia paziente è andata storta per un rischio non ponderabile... in futuro bisogna studiare un sistema per marchiare il feto, ad esempio con un colorante" ha detto la ginecologa del San Paolo, a Milano) e subito dopo lo sbaglio hanno eliminato l'altra gemella, quella probabilmente down.
E' andata così, cioè malissimo, è successo in giugno e la madre, quarantenne con un figlio, ha denunciato l'ospedale: vuole essere risarcita per la gemella sana uccisa, per un aborto selettivo sbagliato. Solo che aborto selettivo è un'espressione brutta, soprattutto se l'obiettivo è una bambina down di diciotto settimane che si muove nella pancia, la parola eugenetica fa venire i brividi quasi a tutti: selezionare il più forte, eliminare l'imperfetto e ammettere che non merita di vivere. Così il ministro della Salute, Livia Turco, ha detto al Corriere della Sera che non si è trattato di aborto selettivo perché "la legge parla di aborto terapeutico". La legge è sempre la 194 del 1978 (scritta quando non c'erano quasi nemmeno le ecografie, scritta quando non si sapeva cosa fosse la diagnosi prenatale, scritta per difendere la vita e aiutare le donne), e parla soltanto di "interruzione volontaria di gravidanza", entro e dopo i novanta giorni (dopo i novanta giorni deve essere certificato il rischio per la vita della madre o per la sua salute fisica e psichica).
"Se il ministro Turco ritiene che questo sia stato un aborto terapeutico - terapeutico per chi? non per il bambino malformato, che non c'è più - allora lo scriva: senza toccare la legge, ovviamente, scriva linee guida largamente condivise, per spiegare se siamo a favore o contro l'aborto selettivo, se siamo contro l'eugenetica, visto che le pratiche mediche attuali consentono di andare molto al di là dello spirito della 194" dice, al Foglio, Eugenia Roccella, già portavoce del Family Day e presidente di SAlute FEmminile (Safe). "Basta con i dubbi etici e con l'equivici-nanza: il ministro spiega di essere a disagio e di porsi molte domande sui limiti della scienza e sulla responsabilità individuale, ma allora dovrebbe trovare, lasciando la 194 così com'è, un accordo per stabilire, con linee guida la contrarietà all'eugenetica e all'aborto selettivo".
Quel che è successo, spiega Carlo Bellieni, neonatologo e membro della Pontificia accademia per la vita, "è riduzione fetale, o feticidio selettivo, una pratica non rara, nel caso di gravidanza plurigemellare o anche di gemelli non voluti: se non si chiama aborto selettivo come si può chiamare? Interruzione di gravidanza no, perché quella, se la procedura non avesse fallito, sarebbe continuata. Certo è una storia tragica, ma non più di quelle che avvengono ogni giorno: negare un diritto all'esistenza per le persone malate e allo stesso tempo parlare di `terapeutico'. Non c'è niente di terapeutico (e la legge 194 non usa mai quest'espressione) nell'eliminare il feto difettoso. In una gravidanza di cinque gemelli l'aborto di un feto potrebbe essere terapeutico, dare cioè agli altri quattro più possibilità di sopravvivere, ma anche in questo caso non sarebbe senza senza rischi". Ora che nessuno è sopravvissuto, ora che di nuovo il Vaticano condanna, attraverso l'Osservatore Romano, "la cultura della perfezione", ora resta, secondo Bellieni, "solo il dubbio profondo su ciò che sarebbe stato".
http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo376942.shtml
VI PASSO ANCHE QUESTO LINK
http://www.oecumene.radiovaticana.org/it1/Articolo.asp?c=151599
maxniola
29-08-2007, 17:39
Per precisare,
la mia era una contestazione sui termini usati per definire la sindrome di down e non un giudizio sulla scelta di abortire. Volevo solo dire che è molto importante usare termini esatti quando si parla di disabilità in generale. Tutto qua.
Poi, visto che sono l' unico uomo a scrivere dell' argomento comincio a sentirmi un po`in disagio, come la particella di sodio nell' acqua lete.
Lascio la discussione a voi donne in attesa di rinforzi ( sandro dove sei ai caraibi ? ).
Sottoscrivo la puntualizzazione di Michele!!!!!! COSI NON TI SENTI SOLO!!!!! :wink:
Anche nell'articolo di Marty ci sono termini non proprio adatti ai ns. figli (malato, malformato......bisognerà marchiare con della vernice quello da eliminare...............) non siamo molto lontani dalla eugenetica nazista :!:
Per spunti di riflessione allego quanto apparso al Meeting di Rimini:
“Il figlio non è una merce”
Perché non fare un uomo migliore, se ne abbiamo la possibilità?” si chiedeva lo scopritore della struttura a doppia elica del Dna James D. Watson. Eugenia Roccella ha risposto ieri nell’incontro Generare un uomo perfetto? a questa domanda con due interrogativi: se l’uomo sia qualcosa da “fare” e se siamo sicuri che l’uomo perfetto sia davvero ciò che desideriamo. “La differenza tra l’eugenetica nazista e quella odierna – spiega la giornalista – è sottile. Se prima era imposta dall’alto, oggi passa attraverso la libera scelta individuale”. Cosa c’è di male nel desiderare un figlio sano? In questa domanda apparentemente innocua. Roccella individua delle insidie nascoste: se il figlio diventa un oggetto da progettare a tavolino viene snaturato il legame tra genitori e figli. La maternità non è più l’accettazione incondizionata del figlio in quanto sono le caratteristiche fisiche del nascituro a determinarne il valore. E se il bambino nasce “difettoso”, non dobbiamo essere egoisti, ma eliminarlo per il suo bene: “Oggi lo scarrafone non lo vuole più nessuno”. Come ha sottolineato Roberto Colombo, direttore del Laboratorio di Biologia Molecolare e Genetica Umana all’Università Cattolica di Milano, la tensione alla perfezione e il desiderio di essere sani diventano diabolici se non vengono affrontati usando la ragione: “Io non sono contro la scienza o la genetica e neanche il Meeting: fede e scienza hanno in comune la ragione”. Citando il Vangelo (Mt 13), ammonisce a non sradicare il grano insieme alla zizzania: “I test genetici stanno crescendo in maniera esponenziale, quando vengono effettuati prima della nascita servono alla cosiddetta eugenetica negativa. Bisogna fare attenzione: non si possono eliminare i bambini per togliere i geni indesiderati, sarebbe una cura sproporzionata”. Il pericolo di radicare il valore dell’individuo nella qualità della vita si aggrava quando una preferenza soggettiva diventa criterio oggettivo: “Noi ci illudiamo – argomenta la scrittrice – di fare una scelta. In realtà la qualità viene imposta dal mercato e la domanda è determinata dall’offerta. Se questo può andar bene per la Coca-Cola, è inaccettabile per l’uomo”. Se il figlio viene ridotto a strumento per realizzare i genitori, sarà per tutta la vita marchiato da questa pretesa: “E se per caso – riprende – fallisce nella vita o si ammala, sapremo affrontarlo?”. La risposta viene da sé. Purtroppo non sono solo il rapporto genitori-figli e la maternità ad essere snaturati, è la stessa medicina che viene stravolta: “La scienza medica non mira più alla salute dell’uomo, ma alla sua perfezione. Si sta trasformando in ingegneria sociale”. Colombo, raccontando storie di malati affetti da patologie ereditarie, raggiunge un livello del problema ancora più profondo: “Faccio il genetista clinico, so quanto sia drammatico il rapporto tra genitori e bambini affetti da malattie devastanti. Se non riconosciamo che il senso delle cose non lo creiamo noi, invece che fare del bene all’umanità, la devasteremo”. Sia il dolore fisico che la sofferenza vengono ritenuti ostacoli alla perfezione dell’uomo ed è proprio su quest’aspetto che Colombo interviene con più veemenza: “Cos’è la perfezione dell’uomo? Non è assenza di difetti, non è un problema di ‘materiali’”. Ritenendo che nell’etimologia delle parole ci sia già scritto tutto, continua: “Perfezione deriva dal latino perficio che significa portare a compimento, quindi ha a che fare col destino dell’uomo. La perfezione c’è già, è Gesù Cristo e la nostra vocazione sta nel conformarci a Lui”. In conclusione, la Roccella si fa apologeta dell’imperfezione: “La differenza e l’imperfezione sono un arricchimento. La scienza promette la perfezione, ma noi siamo unici proprio perché imperfetti”.
Leone Grotti
venerdì 24 agosto 2007
maxniola
29-08-2007, 18:29
Ho citato un intervento per citarli tutti... io capisco che nel ns caso ci sia una visione diversa da chi sceglie di sottoporsi ad un amnio e poi abortire, infatti i ns figli sono nati, però non potete neanche pretendere che l'opinione pubblica si scagli contro chi sceglie l'aborto terapeutico (selettivo e non) visto che è uno strumento previsto dalla legislazione italiana, sarebbe un po' fare come i coccodrilli... prima diamo strumenti legali e medici x dare un diritto di scelta e poi cerchiamo una condanna pubblica! Che ci sia una legge che dia un diritto di scelta è sacrosanto poi deve essere ognuno di noi a esercitare o meno tale diritto, in base alla sua coscienza e non perchè una legge glielo impone, e di quello che sceglie non deve certo rendere conto nè a me nè a voi, nè a nessun altro su questa terra. Quindi visto che è anch'essa una scelta di dolore, fatta secondo metri di valutazione diversi dai ns, magari anche con una disinformazione di base ecc penso che non possa essere giudicata da nessuno.
Altra cosa non è vero che nessuno si è scagliato contro la donna, anzi... e sinceramente lo trovo davvero una mancanza di rispetto enorme, visto che spesso è la società che induce a certe scelte, poi che ne venga anche una condanna dalla medesima società mi sembra davvero grottesco :roll:
Giustissimo e sacrosanto, nessuno si deve sentire in dovere di porre giudizi e tantomeno condanne sulla mamma!
Per quanto riguarda la legge..........fatta la legge trovato l'inganno :twisted:
A riguardo allego l'articolo apparso sull'Avvenire del 28-08-07:
L'USO PERVERSO DELLA LEGGE 194
Aborto &C - mar 28 ago
L'uso perverso della legge 194
di Lucetta Scaraffia
Tratto da avvenire del 28 agosto 2007
Il caso dell'aborto delle due gemelline di Milano non può essere derubricato a semplice errore medico, come si è cercato di fare anche per la morte, per molti versi analoga, del bimbo di Careggi: è invece un esempio significativo dello stravolgimento culturale che sta prevalendo nel nostro Paese.
A questo si aggiunge la prova evidente - ultima dopo tante altre - dell'uso distorto che in molti ospedali si fa della legge 194, certo non finalizzata alla selezione eugenetica dei feti. Come mai una legge dalle motivazioni ben diverse è divenuta di fatto strumento di eliminazione per feti "anormali" o malati? Questa la domanda da porsi, e che sembra si stia ponendo, se pure con prudenza, il ministro Livia Turco.
Bisogna chiarire che per giustificare questi aborti la legge viene disinvoltamente manipolata - con la clausola che dà la possibilità di abortire se lo stato di salute fisico e psichico della madre è in pericolo - e che essa non prevede la selezione eugenetica attraverso l'aborto. Ed è bene ricordarlo perché periodicamente si alzano voci - l'ultima, ieri, di Silvio Viale - che considerano la possibilità di abortire un feto anormale una acquisizione della legge 194, e quindi denunciano una contraddizione con la legge 40, che non permette la selezione eugenetica degli embrioni. Invece contraddizione non c'è, perché in Italia l'eugenetica non è prevista dalle leggi, almeno per ora.
Dobbiamo domandarci, piuttosto, come mai tante madri si sentano incapaci di affrontare la nascita di un figlio anormale o malato, giungendo al punto di preferire l'aborto. Anche se non c'è la sicurezza dell'anormalità del feto (come nel caso di Careggi) né della riuscita dell'aborto (nel caso delle gemelline). La risposta è su due piani, sociale ed etico. Se l'aiuto pubblico a chi ha figli handicappati è scarso e l'opinione pubblica emargina i "diversi", la decisione di accettare un bambino "imperfetto" è difficile e a molti può sembrare quasi una stranezza eroica. I bambini di versi invece non sono solo un peso per i genitori, ma anche una gioia profonda, forse maggiore e più intensa di quella che danno i figli normali, ma con la loro presenza ricordano al gruppo sociale in cui vivono che esistono la diversità, la malattia e il dolore. Tutte cose che si vorrebbe dimenticare.
Come vorrebbe fare Viale, ritenendo un successo il fatto che in Italia - alla faccia dell'uguaglianza dei diritti - non nascano quasi più bambini handicappati. Non risulta che così siamo più felici, naturalmente, né che abbiamo capito di più il senso della vita, ma non importa. Bisogna affermare invece, e a voce alta, che la scomparsa degli handicappati è un segno di barbarie crescente, di egoismo e di insensibilità: lo sanno bene gli svedesi - certo non succubi del Vaticano - che hanno messo a punto un'eccellente assistenza per i bambini down, che in Svezia non vengono scartati, ma fanno parte della società.
Ma la ragione più profonda e più grave che spiega questo uso perverso della legge 194 è l'atrofizzazione del senso morale verificatasi nel trentennio successivo all'approvazione della legge: esempio clamoroso di quel piano inclinato che scivola verso il peggio negato dai sostenitori di un'etica liberale. Se rileggiamo i dibattiti sull'aborto al tempo del referendum troviamo abortisti - come per esempio Natalia Ginzburg - convinti che si tratti comunque di omicidio, da legalizzare come male minore, per evitare cioè che le donne muoiano per aborto clandestino: tutti convinti della gravità del fatto e sicuri che la legalizzazione non lo avrebbe banalizzato. Nessuno pensava che sarebbe diventato uno strumento di selezione per il figlio perfetto. Anche se, con la pretesa di cancellare un dolore, se ne può causare uno molto più grande.
Scusa Sonia ma l'aborto di terapeutico non c'ha proprio nulla :oops: poi che la legge lo chiami così lo chiami selettivo o lo chiami pinco pallo non fa molta differenza, che poi il ministro faccia le sue precisazioni "di legge" giusto che le faccia così come è giusto che noi da genitori (e su questo Michele condivido e non era a quello che mi riferivo ;) ) di bambini Down gridiamo a gran voce che la sdd non è una malformazione, come invece mi pare di aver letto in giro, è che non può passare il messaggio che invece si vuol dare sdd=malformazioni.
Sul caso specifico posso solo dire che era evitabile perchè di solito, e davvero non capisco xchè in questo caso non sia stato così, al momento dell'amnio su gemelli si colora il liquido amniotico di uno dei due per diastinguerli dopo, avendo cura di dare la priorità all'amniocentesi in modo che arrivi in tempi brevi. Quindi il rischio che si muovano non è calcolato, sono altri i rischi calcolati, ma non quello, questo è dovuta all'incuria dell'ospedale che evidentemente pratica l'aborto terapeutico su gemelli un po' con troppa leggerezza, a prescindere da qualsiasi considerazione morale che si possa fare dopo sulla scelta di questa donna, che non è dissimile a quella che fa la maggior parte delle persone (anche cattoliche di quelle citate che dicono che poi Dio gli ha mandato altri bambini ecc ecc) con un'amnio positiva :(
a volte l'aborto puo' essere terapeutico... magari per la mamma . Metti il caso che diagnosticano un tumore durante la gravidanza . La mamma puo' scegliere di interrompere la gravidanza per potersi curare , oppure una gravidanza plurigemellare in cui si potrebbero salvare due gemelli sacrificandone uno . In questi casi , certo non è curativo per il bambino ucciso ma almeno terapeutico per qualcun altro si ! :roll:
Sono d'accordo pure io l'aborto in se di terapeutico non ha nulla
maurizio68
30-08-2007, 11:03
Ieri sera alla rubrica del TG3 "PRIMO PIANO" in onda attorno alle 23, 20 si è parlato della L.164 alla luce del caso in oggetto. Continuamente la giornalita Bianca Berlinguer usava la parola "malato" in riferimento al feto portatore di S.d.D.. Devo sottolineare che indipendentemente dal fatto che la rubrica durando solo 20 minuti non riesca ad entrare nel merto dell'argomento con puntualità, trovo deludente che, seppur il tema centrale fosse la L.164, una intera redazione - evidentemente - nella realizzazione della puntata e la giornalita B. Berlinguer continuamente nei 20 minuti a disposizione, abbiano usato il termine "malato" per il feto Down e che l'On. Turco (Ministro della Salute) e l'On. Buttiglione non abbiano eccepito a questo luogo comune.
Quindi questa mattina ho scritto due righe alla redazione che riporto quì sotto:
Buongiorno,
Vi scrivo perchè, come padre di un bambino trisomico di 4 anni, ieri sera sono rimasto basito di fronte alla terminologia utilizzata da una giornalista come B. Berlinguer (ed evidentemente da una nutrita Redazione di Rete nazinale) in merito alle persone con Sindrome di Down. Infatti, Vi siete infilati subito e ripetutamente, nel più grosso luogo comune riferito alle persone Down...e cioè che sono malati, <il feto malato - bambino malto di s.d.d.>. Pazienza che la Berlinguer non lo sappia, ma che ad una intera redazione sfugga che le persone Down non sono "malate" non hanno una malattia (qualcuno potrebbe pensare ancora che siano pure contaggiosi) ma che siano affette da una alterazione cromosomica, o che indubbiamente si possano anche definire ritardati mentalmente o persone semplici ecc. Pazienza, ieri mi si contorcevano le budella a sentire le cavolate dei tre "attori". In ogni caso, anche come è stato trattato l'argomento principale, la L.194 non mi ha soddisfatto, certo che in 20 minuti...forse se il tempo a disposizione è quello che è, e per questo certi argomenti fareste bene ad evitarli - opinione personale - infatti, a mio avviso non ne site usciti con "informazione" ma con una tendenziale disinformazione. Scusate lo sfogo, ma considerate che un padre come me, di due figli di cui uno con S.d.D. che quasi quotidianamente si confronta con la moglie sulla opportunità o meno di cercare il terzo figlio (amniocentesi, aborto, sensi di colpa, etica, religione, ecc.) e non solo in famiglia ma anche con altre persone/figure coinvolte con empatia all'argomento, di fronte a simili leggerezze si rimane veramente delusi. Sottolineo che io non sono religioso, che mia moglie è infermiera professionale e che anche noi desideravamo dei figli non disabili o diversamente abili come tutti gli altri. Però, la vita è fatta anche di delusioni e di difficoltà, si affrontano... Non entro, anche se ho già dato la mia opinione, nel merito della decisione della Sig. Milanese di eliminare la bimba "<ammalata>" di S.d.D., mi limito ad allegarvi qualche foto di Daniele e di segnalarvi un sito veramentre prezioso www.pianetadown.org.
Mi farebbe molto piacere ricevere una risposta, giusto per sentire che da parte Vs. c'è attenzione all'argomento.
Saluti
Bravo Maurizio.
La vera sfida secondo me è proprio quella di fare vera cultura, vera informazione intorno all' argomento. Per una persona "esterna" al problema, giornalisti e medici compresi, questo risulta effettivamente difficile. Per noi genitori invece e per tutti quelli in qualche modo coinvolti la cosa risulta più facile, più sofferta ma anche più facile.
Mi viene in mente la testimonianza di un medico alla presentazione di un libro sulla sindrome di down: "ho capito veramente cosa sia la sdd solo nel momento in cui ho dovuto diagnosticarla su mia figlia...".
Cari mi avete preceduto, :D mi sono loggata per scrivere della trasmissione, ieri sera non mi sono contratte le budella alla parola malato anche se ogni volta mi risuonava in testa come una campana :roll: :roll: , mi sono invece molto preoccupata sulla campagna informativa che volevano fare sull'argomento... :shock: :shock: subito mi sono venute alla mente le scimmiottaggino Costanziane e altri surrogati di trasmissione in giro viste....poi ho pensato di chiamare Paola per prender in mano la trasmissione e farla con la nostra supervisione......e che ne dite di spedire in redazione il vostro fantastico video?
è solo un idea fatemi sapere se fate qualcosa che guardo
bacioni lalla
penso che sia un'ottima idea.
Hai regione Paola non mi posso permettere di dare giudizi su quella madre.
Io sono una persona a tinte forti e mi sfogo come fossi un abambina poi mi fermo e penso (anche con il vs aiuto) e dico "forse era meglio se non avessi scrotto niente".
E' che mi fa male pensare che dei bimbi che possono vivere vengano fatti fuori per paura.
A proposito della trasmissione della Berlinguer non l'ho visto ma nache sul giornale della mia città era usctio un articolo in cui si usava la parola malattia (ripetute volte) per definire la sdd.
Bè ho scritto un alettera la giornale semplicemente scrivendo che è un'alterazione genetica e che i ns figli non sono "malati". sennò potrebbero "guarire". ho parlato un po' di Ale e della ns famiglia.
poi mi hanno risposto dicendomi che non era fatto in malafede ma che l'articolo esigeva una errata corrige.
maurizio68
31-08-2007, 09:14
Questa è la risposta della redazione del programma PRIMO PIANO:
Gentile signor Maurizio C.,
faccio parte della redazione di Primo Piano, ho letto la sua mail e le rispondo a titolo personale.
Le cose che lei scrive sono, ovviamente, corrette. La sindrome di Down, viene troppo spesso considerata come una malattia e mi rendo conto che questo non possa far altro che alimentare i pregiudizi e le diffidenze nei confronti delle persone.
L'unica (parzialissima) giustificazione che credo ci possa essere nel caso specifico, è che il fatto di cronaca a cui ci si riferiva, riguarda la scelta dell'aborto selettivo e le tragiche conseguenze che nel caso di Milano si sono verificate. La pratica, come lei sa, viene utilizzata per non portare a termine la gravidanza di un feto con alterazioni cromosomiche, ma molto più spesso di un feto malato, nel senso più generico del termine. Probabilmente Bianca Berlinguer non intendeva riferirsi specificatemente alla Sindrome di Down e poi la provocazione di Buttiglione nei confronti della Turco, ha fatto il resto.
Certamente 20 minuti sono troppo pochi per affrontare un argomento così complesso e articolato e il lavoro andava fatto molto meglio, ma non credo che neppure il silenzio aiuti. Spero sinceramente ci sia invece la possibilità di tornare sul tema, realizzando finalmente un'informazione corretta.
Il caso vuole che a Roma ci siano solo due famiglie che hanno gemelli di cui uno down e che io conosca personalmente entrambi i padri. Uno di loro mi ha mandato oggi una bellissima mail, in cui mi segnala gli stessi errori e la stessa rabbia che ho trovato nella sua lettera.
Al di là di tutto sono sinceramente dispiaciuta per la puntata di ieri e la ringrazio per averci scritto, spero ci aiuti tutti ad essere più attenti.
Elisabetta Margonari
Per rabbia e con amore verso i nostri figli :wink: , ho mandato due righe anche io ieri sera alla redazione di Primo Piano.
Se non vi annoiano ve le incollo qui sotto........
Oggetto: Christian
Gentili signori,
sono la mamma di un bellissimo bambino di quasi sei anni con sindrome di down.
Scrivo in merito alla puntata di Primo Piano del 29 08 07, sull'argomento dell'aborto e correlato al
fatto della signora di Milano e delle gemelline di cui una down.
Scrivo e voglio solo sottolineare con non poca rabbia, di come si sia potuto per circa 25 minuti parlare della sindrome di down chiamandala più volte " malattia".
( Feto malato, stato di salute, soffre di sindrome di down.....malata di sindrome di down).
La sindrome di down non è una malattia, è una condizione genetica , è un alterazione cromosomica.
Se fosse una malattia, forse si potrebbe curare e i nostri figli, allora risponderebbero allo standard di normalità imposto da questa società fatta di apparenza e supeficilità che troppe volte rovina anche chi è catalogato tra i "normali".
Scusate lo sfogo, ma chi come me ha a che fare con una persona down, e non mi riferisco solo a mio figlio perchè in questi sei anni ho conosciuto altri bambini, altri ragazzi con sindorme di down, e posso garantire che ognuno di loro ha una propria personalità, ognuno di loro è unico e solo chi ne viene a contatto può rendersi conto di quale siano le loro potenzialità e di quanto possa dare e arrichhire la vita di chi li conosce.
Vi inviterei, ma questa è un umile consiglio a fare una trasmissione sulle persone con sindrome di down, una trasmissione "seria", ( e non solo di 20/25 minuti) che sappia dare giusta informazione, e che sia di aiuto anche a quelle persone che hanno paura di avvicinarsi a questa realtà, magari invitando anche bambini, ragazzi down..e possibilmente non alle 23,00 di sera magari in un orario più accessibile a tutti.
Lo so la gente preferisce imbottirsi di reality e fiction che durano 15 anni , in cui sono tutti belli ricchi, e senza difetti..ma la reltà è fatta di altre cose, ma questo lo sapete meglio di me....
Non mi dilungo oltre.....penso di essere stata chiara.
Porgo cordiali i saluti e Vi auguro un buon lavoro.
Lucia , mamma di Christian
Sempre io, il bastian contrario.
Ma quanti di voi che così si scandalizzano hanno scelto in gravidanza di tenere un bimbo down? Molti di voi forse l'hanno saputo solo alla nascita: ne avete gioito???!!!
Vogliamo proprio nasconderci dietro un dito:la parola malattia vi dà fastidio mentre invece alterazione genetica vi fa sentire meno "diversi"?
Non facciamo guerre per delle parole, facciamoci portatori semplicemente di una mentalità diversa, che NON sta a guardare alle parole, che non si indegna per tragedie personali ma lotta per un mondo nuovo,capace di accogliere CHIUNQUE, che dà a ciascuno la possibilità di esprimere le sue potenzialità.
Insomma dritti per la nostra strada ma apertura, sorrisi, accoglienza anche per chi non la pensa come noi, per chi ha scelto con un dolore che NON conosciamo diversamente da noi...
Al bando le ipocrisie
sunflower
31-08-2007, 13:04
Volevo risp a Jowa...
La questione secondo me non è nascondersi dietro un dito...tante volte le parole feriscono più dei fatti...se non iniziamo a puntualizzare sulle parole non potrà mai cambiare qlc...si è lottato tanto x fare in modo ke i nostri figli non vengano kiamati "mongoloidi" ed è giusto ke non vengano più kiamati "malati" xkè non lo sono!!!ad es. vorrei vedere se ad un tuo figlio normodotato venisse detto -sembri un mongoloide- se non ti incazzi e ribatti xkè è dispreggiativo!!!!è naturale cercare di far valere i diritti dei propri cari...a nessuno piace essere "classificati" in modo diverso da come si è!!!Questo è il mio pensiero...
Aggiungo un art ke ho trovato sull'aborto...
Per fermare il feticidio selettivo non serve toccare la legge sull'aborto
di Assuntina Morresi
Il nome tecnico è “feticidio selettivo”. E’ l’aborto di uno o più feti in una gravidanza bi o plurigemellare: dei feti che si stanno sviluppando, non tutti nasceranno. Uno o più verranno eliminati, perché considerati “di troppo”, oppure perché “malati”.
Si esegue iniettando cloruro di potassio nel cuore del feto da eliminare, provocandone l’arresto cardiaco, oppure occludendone il cordone ombelicale, con il laser, ad esempio, e bloccando l’afflusso di ossigeno. Il feto morto rimane in pancia, accanto a quello (o quelli) vivo, che nel 3% dei casi muore pure lui, o comunque avrà elevate probabilità di nascere prematuramente, con tutte le conseguenze del caso.
Claudio Giorlandino, presidente della Sidip (Società italiana di diagnosi prenatale e medicina materno-fetale) spiega che "nel feticidio selettivo gli errori sono possibili e, nella maggior parte dei casi, non se ne ha notizia per la delicatezza delle vicende umane che si accompagnano e per l'impossibilità di arrivare a un contenzioso legale in considerazione del fatto che le donne sono ben informate, prima di sottoporvisi, e sottoscrivono un pieno consenso informato. Tale prassi, e tali errori, sono tecnicamente possibili e diffusi in tutto il mondo".
Sarebbe interessante conoscere il numero dei feticidi selettivi effettuati nel nostro paese, e quantificare gli “errori”, ad esempio come quello dell’ospedale San Paolo di Milano, e cioè la soppressione di un feto diverso da quello selezionato.
I tragici fatti milanesi sono noti: le due gemelle a diciotto settimane di gravidanza erano identiche e non era possibile distinguere visivamente quella con la sindrome di Down dall’altra. Per eliminare la prima, e tenere solamente il feto sano, il medico si è basato sulla posizione che avevano in pancia tre settimane prima dell’intervento, al momento dell’amniocentesi. Ma in quelle tre settimane di intermezzo pare che le sorelle si siano scambiate di posto, ed è stata soppressa quella sana. Successivamente, accortisi di quanto successo, si è eliminata anche l’altra.
Alessandro Di Gregorio, specialista in ostetricia e ginecologia al centro Artes di Torino, spiega che esistono sistemi per cercare di evitare casi come questi: "Nel caso degli aborti selettivi, l'uso del colorante per marcare il feto malato è prassi".
Marcare con un colorante il feto selezionato, per sopprimerlo senza commettere errori: espressioni che, nel migliore dei casi, evocano pratiche veterinarie - di solito si marcano le greggi, le mandrie, oppure gli esemplari malati o difettati, o comunque con qualche particolarità. Nel peggiore, invece, ricordano i lager nazisti.
Come nel caso del Careggi di Firenze – dove nacque vivo un feto sano, dopo un aborto indotto a ventitrè settimane di gravidanza, con una errata diagnosi di malformazione – anche adesso l’ errore è la soppressione di un sano, anziché di un malato.
E’ sbagliato nascere disabili, insomma. La pressione sociale e culturale per il “diritto al figlio sano” è fortissima, i sostegni alle famiglie con figli handicappati sono spesso drammaticamente insufficienti: in queste condizioni è difficile parlare di “libera scelta” delle donne. L’aborto sembra essere la via meno dolorosa per affrontare il problema.
Eppure la legge 194 non prevede l’aborto eugenetico, cioè non consente l’aborto a causa di malformazioni o anomalie del concepito: se integralmente e correttamente applicata, dovrebbe contribuire a “far superare le cause che potrebbero indurre la donna all'interruzione della gravidanza”, e ad “aiutare la maternità difficile dopo la nascita”. Se ne parla sempre, ma difficilmente si va oltre le solite polemiche.
Per applicarne le parti più disattese, quelle riguardanti la prevenzione, e chiarire i passaggi e gli articoli riguardanti i cosiddetti “aborti terapeutici”, sarebbe sufficiente stilare delle linee guida, adeguate alle nuove conoscenze scientifiche e tenendo conto dell’esperienza di questi trenta anni di regolamentazione delle interruzioni di gravidanza, senza intervenire sul testo di legge. Potrebbe essere un primo, importante tentativo di stabilire alleanze fra chi, sia sostenitori che oppositori della legge 194, pensa che comunque si possa fare ancora molto di più per combattere la tragedia dell’aborto.
© Copyright L'Occidentale, 28 agosto 2007
Diciamo che io non mi scandalizzo proprio di niente, tatntomeno di quanto scrivono i giornali.
Diciamo però anche che sono attento in generale ai termini che si usano quando si parla di determinate cose. Ci sono, anche in tedesco, dei termini dispregiativi per definire le varie disabilità, non solo i down, che proprio mi urtano, mi danno fastidio perchè non sono esatti.
E se i nostri figli un domani non si sentiranno più dare dei mongoloidi, forse sará anche dovuto ad una diversa sensibilitá sui termini da usare quando ci si rivolge a loro.
Ad esempio ho notato che spesso alle persone down adulte ci si rivolge quasi sempre con il tu, mai con il Lei. E questa è un' altra cosa che mi irrita.
Tutto questo poi credo non abbia niente a che fare con l' ipocrisia, ognuno di noi ha fatto le sue scelte e credo rispetti le scelte di altri.
Si tratta solo di discuterne senza dare necessariamente dei giudizi, e questo a volte è difficile.
Diciamo che io non mi scandalizzo proprio di niente, tatntomeno di quanto scrivono i giornali.
Diciamo però anche che sono attento in generale ai termini che si usano quando si parla di determinate cose. Ci sono, anche in tedesco, dei termini dispregiativi per definire le varie disabilità, non solo i down, che proprio mi urtano, mi danno fastidio perchè non sono esatti.
E se i nostri figli un domani non si sentiranno più dare dei mongoloidi, forse sará anche dovuto ad una diversa sensibilitá sui termini da usare quando ci si rivolge a loro.
Ad esempio ho notato che spesso alle persone down adulte ci si rivolge quasi sempre con il tu, mai con il Lei. E questa è un' altra cosa che mi irrita.
.
Condivido al 100%
maurizio68
31-08-2007, 13:36
Rispondo a Jowa:
Ma quanti di voi che così si scandalizzano hanno scelto in gravidanza di tenere un bimbo down? Molti di voi forse l'hanno saputo solo alla nascita: ne avete gioito???!!!
Infatti, proprio per tutta una serie di informazioni sbagliate, a partire anche dal termine "malattia" ero estremamente ingnorante e impreparato...e non solo, anche i medici ginecologi invece di fare informazione corretta la fanno "scorretta" o "terroristica"...vedi anche l'articolo riportato da sunflower
Vogliamo proprio nasconderci dietro un dito:la parola malattia vi dà fastidio mentre invece alterazione genetica vi fa sentire meno "diversi"?
Beh, mi da fastidio la disinformazione sulla terminologia se usata su una rete nazionale e alla presenza di persone che contano un pochino come il Ministro della Sanità Livia Turco..... Certo al verduraio non avrei fatto l'osservazione.
Maurizio[quote]
Diciamo che io non mi scandalizzo proprio di niente, tatntomeno di quanto scrivono i giornali.
Diciamo però anche che sono attento in generale ai termini che si usano quando si parla di determinate cose. Ci sono, anche in tedesco, dei termini dispregiativi per definire le varie disabilità, non solo i down, che proprio mi urtano, mi danno fastidio perchè non sono esatti.
E se i nostri figli un domani non si sentiranno più dare dei mongoloidi, forse sará anche dovuto ad una diversa sensibilitá sui termini da usare quando ci si rivolge a loro.
Ad esempio ho notato che spesso alle persone down adulte ci si rivolge quasi sempre con il tu, mai con il Lei. E questa è un' altra cosa che mi irrita.
Tutto questo poi credo non abbia niente a che fare con l' ipocrisia, ognuno di noi ha fatto le sue scelte e credo rispetti le scelte di altri.
Si tratta solo di discuterne senza dare necessariamente dei giudizi, e questo a volte è difficile.
Condivido in pieno e anche io come maurizio non mi arrabbio se a parlare di sdd come malattia sono le persone comuni con cui posso parlare e di cui conosco l'opinione ma sono imezzi d'informazione che influenzano le persone comuni.
All'asilo di Ale dei bimbi chiesero se Ale era "malato" perchè non si comportava come loro chiedendo anche se un giorno sarebbe potuto guarire...
Bè le maestre hanno risposto , dopo aver parlato con me, facendo vedre loro il fratellino di Lilli (cartone animato) e spiegando che Ale è fatto così ma che può fare quasi tutte le cose che fanno loro e sopratutto che va apprezzato per quello che è...
Forse la domanda dei bimbi arrivava da una mala informazione in casa, derivata da una malainformazione in tv o sui giornali.
E' per questo che io personalmente ho scritto al giornale per fare una errata corrige e penso che per lo stesso motivo gli altri abbiano scritto alla Berlinguer, non sicuramente per sentire i ns figli meno diversi.
Sempre io, il bastian contrario.
Ma quanti di voi che così si scandalizzano hanno scelto in gravidanza di tenere un bimbo down? Molti di voi forse l'hanno saputo solo alla nascita: ne avete gioito???!!!
Vogliamo proprio nasconderci dietro un dito:la parola malattia vi dà fastidio mentre invece alterazione genetica vi fa sentire meno "diversi"?
Non facciamo guerre per delle parole, facciamoci portatori semplicemente di una mentalità diversa, che NON sta a guardare alle parole, che non si indegna per tragedie personali ma lotta per un mondo nuovo,capace di accogliere CHIUNQUE, che dà a ciascuno la possibilità di esprimere le sue potenzialità.
Insomma dritti per la nostra strada ma apertura, sorrisi, accoglienza anche per chi non la pensa come noi, per chi ha scelto con un dolore che NON conosciamo diversamente da noi...
Al bando le ipocrisie
Mi sembra Jowa, che nessuno si sia scandalizzato , si è solo puntualizzato che una rete televisiva che da informazione come hanno già detto sopra debba usare una terminologia appropriata per descrivere certe situazioni, perchè se la gente comune come noi, mi ci metto anche io, perchè prima che nascesse mio figlio ben poco sapevo della sindrome di down, ha sempre delle notizie distorte come fa poi a vedere i nostri figli come realmente sono e ad integrarli nella società? E questo vale per qualsiasi altra realtà sia essa di malattia e non.
Solo per questo da fastidio la parola malattia, e non mi fa certo sentire meno "diversa"...parlare di alterazione cromosomica...?
"diversa" poi da chi e da cosa?
Ma comunque se stiamo sempre zitti, se non sottolinamo mai nulla anche solo per correggere ua parola usata male, non lamentiamoci poi se ancora nel 2007 c'è chi usa il termine mongoloide in senso dispregiativo.
:oops:
Comunque sempre liberi di esprimere le proprie opinioni :wink:
chicchi123
31-08-2007, 16:50
Riguardo all'affermazioni di Jowa,
a parte il fatto che esistono anche mamme che hanno fatto l'amniocentesi e hanno tenuto il bambino Down (io personalmente ne conosco diverse), ce ne sono altre che l'hanno saputo alla nascita e non avevano fatto l'amnio perche' comunque non avrebbero abortito. Quindi io personalmente non vedo nessuna ipocrisia.
ce ne sono altre che l'hanno saputo alla nascita e non avevano fatto l'amnio perche' comunque non avrebbero abortito. .
Io sono una di queste Marzia anche se ero alla soglia dei famosi 35 anni e il ginecologo me la propose. :wink:
E con il senno di poi e senza ipocrisia, posso dirti che rifarei tutto quello che ho fatto. :wink:
Io conosco anche mamme, una in particolare :whistle: che pur avendo già 4 ( spero di non sbagliare il numero :oops:), figli belli cresciuti ha deciso di adottarne un quinto con sindrome di down, un bel principe azzurro :wink: :wink:
Loredana
31-08-2007, 17:04
Aggiungo a quanto detto da chicchi123 che è pur vero che se qualcuno ogni tanto decide di non abortire, nonostante sa in partenza che il figlio che aspetta è down, forse è anche grazie alla giusta e corretta informazione che è stata data loro sulla sindrome e non con termini sbagliati come malattia o peggio ancora grave deformazione!
Quando la sottoscritta a scelto di avere un bambino con la sindrome l'ha fatto nè per pietà, nè per fede ma solo ed esclusivamente perchè lo volevo così com'era......per copiare qualcuno: "Francesco e basta!"
Ma aggiungo anche che conoscevo bene il significato di sdd.
Loredana
31-08-2007, 17:06
:oops: :oops: :oops: Lucia!!!! Mi hai preceduto....per un pelo!
:oops: :oops: :oops: Lucia!!!! Mi hai preceduto....per un pelo!
:wink: :wink:
Jowa , scusa ... immaginati questa scena ...
primo giorno di scuola elementare
i bambini cercano un posto per sedersi , tutti pero' distanti dal bambino down questo perchè per loro è malato.
Il termine "malattia" soprattutto " se usato in presenza di bambini fa in modo che i nostri figli vengano isolati da subito questo perchè per un bambino il termine malattia significa contagioso ... per i bambini (tutti) le malattie sono quelle infettive altro non conoscono e allora isolano.
maxniola
31-08-2007, 17:57
L'equazione SDD=malattia :shock: fu il motivo principale per comunicare ai miei figli la realtà della loro sorellina dopo nemmeno un mese dalla sua nascita. Questo perchè nella loro scuola (elementare) c'era già un bambino Down e alla mia domanda cosa pensavano che quel bambino avesse mi hanno risposto: "non lo sappiamo di preciso, ma le maestre ci hanno detto che N... putroppo è MALATO :evil: :evil: :evil: :evil:
Jowa ecco l'importanza dell'informazione :wink:
Stamattina su Omnibus La 7 hanno parlato della 194 ed in particolare del caso dell'aborto SELETTIVO, delle contraddizioni tra la 194 e la legge 40. Ho perso la parte iniziale ma ho trovato la registrazione sul sito La 7.
Se qualcuno è interessato al dibattito fra Livia Turco, Miriam Mafai e Eugenia Roccella può collegarsi col sito de La 7.
Riguardo all'affermazioni di Jowa,
a parte il fatto che esistono anche mamme che hanno fatto l'amniocentesi e hanno tenuto il bambino Down (io personalmente ne conosco diverse), ce ne sono altre che l'hanno saputo alla nascita e non avevano fatto l'amnio perche' comunque non avrebbero abortito. Quindi io personalmente non vedo nessuna ipocrisia.
Ricordo, a chi fosse sfuggito, che Jowa è una di quelle mamme che aveva in mano un'amnio positiva e che non ha abortito. Ricordo male?
Per quanto riguarda le parole anche io tendo a pensare che non è la cosa fondamentale, diciamo che però tutto fa brodo ;)
Ma quanti di voi che così si scandalizzano hanno scelto in gravidanza di tenere un bimbo down? Molti di voi forse l'hanno saputo solo alla nascita: ne avete gioito???!!!
Vogliamo proprio nasconderci dietro un dito:la parola malattia vi dà fastidio mentre invece alterazione genetica vi fa sentire meno "diversi"?
...
Sono fra quelli che lo sapevano prima... e quando è nato Vittorio non avevo motivi per non gioire come ebbi modo di gioire di Angelo.
Stigmatizzo poi le parole un po' perchè difficilmente riuscirei a nascondermi dietro un dito (fosse pure quello di King Kong), e l'altro po' quando esse palesano fatti ben precisi: personalmente penso che malattia non costituisca sinonimo di alterazione genetica, sono due cose diverse (o perlomeno non coincidenti). Perciò, quando ne vale la pena (perchè la maggior parte delle volte lascio correre) introduco correzioni (seppur soggettive).
E' molto probabile che nei momenti successivi all'aborto si possa star peggio rispetto ai momenti successivi alla comunicazione di una diagnosi di SdD: per cui non eviterei come appetstati chi decide di percorrere una strada diversa da quella che per il momento sto percorrendo io. Tuttavia, a chi giustifica sempre e in ogni caso un aborto, occorre ricordare che siamo tutti abili solo temporaneamente. Ora giustifichiamo un aborto, domani (come ieri l'altro)... chissà!
Vorrei fare una considerazione anch’io su questo tema.
Un po’ timidamente e forse anche un po’ fuori argomento, ma ci provo lo stesso.
Mia figlia non è affetta dalla sindrome down, ma è nata con una grave malformazione cardiaca che l’ha costretta a pochi mesi di vita a dover subire un delicato intervento cardiochirurgico.
Io avevo scelto di non fare alcun tipo di esame prenatale per una serie di motivi: primo fra tutti il fatto che non volevo mettere a rischio per nessun motivo la vita del mio bambino (anche perché frutto di un trattamento di procreazione assistita) e poi perché comunque mio figlio lo avrei tenuto in ogni caso. E lo pensavo con sincera convinzione. Inutile dirvi però che speravo fosse completamente sano.
La gravidanza è stata bellissima (a differenza di quella precedente fatta di emorragie per distacchi placentari, feto che cresceva poco e principio di gestosi con cesareo d’urgenza – per inciso, nata bimba sanissima) e anche le ecografie non avevano mai evidenziato problemi di sorta. Bel parto naturale….infine, dopo due giorni, la comunicazione dei medici.
Io mi sono ritrovata completamente smarrita, impreparata, spaventata e soprattutto sola.
E’ così che mi hanno fatto sentire i medici.
Mi hanno parlato di crisi anossiche, di cianosi, di interventi chirurgici a cuore fermo, mi hanno fatto interrompere l’allattamento e mi hanno liquidato in lista di attesa per l’operazione con controlli ecografici periodici per scongiurare l’irreparabile.
Io quei toni catastrofici dei medici e quelle infermiere che mi guardavano compassionevoli non li dimenticherò mai.
Anche ora che l’intervento chirurgico è ormai passato da sette mesi io sento un sudore freddo quando passo sotto le finestre della neonatologia del mio ospedale.
Perché vi ho raccontato tutto questo?
Non lo so, forse perché vorrei ci fosse una migliore informazione generale sull’handicap.
O per lo meno, sono d’accordo sul fatto che di fronte ad un grave problema di salute di un bambino i genitori vengano tempestivamente informati delle conseguenze, però anche in ambito medico spesso si punta troppo il dito esclusivamente sulle estreme conseguenze della patologia, senza peraltro assicurare il benché minimo supporto emotivo, umano e psicologico ai familiari.
Mi vergogno a confidarvi questa cosa, ma spesso ho pensato che se una simile diagnosi mi fosse stata comunicata in quei termini durante la gravidanza…forse le mie certezze di sentirmi capace di affrontare qualsiasi situazione sarebbero vacillate?
Voi tutti sapete forse anche meglio di me che di fronte ai problemi dei nostri figli sfoderiamo poi una forza d’animo impensabile ed anche per me in un secondo tempo è stato così.
Però la situazione mi si è fortunatamente rivelata migliore di quanto prospettato: la bimba è sempre stata bene, non ha mai avuto crisi cianotiche o anossiche, è cresciuta benissimo con il mio latte, ha sì affrontato questa delicata operazione, ma si è ripresa piuttosto bene ed in fretta.
Ora è una bimba paffutella e simpaticissima.
Eppure le malformazioni al cuore fanno paura, eccome.
Anche un familiare a me molto caro (una volta!) mi ha rivelato che lui farà fare a sua moglie un ecocardio fetale in gravidanza perche “non se la sentirebbe di passare quello che abbiamo passato noi” (è chiaro il concetto, no?).
Tutte le malformazioni fanno paura, tutte le “sindromi” (non solo quella down) fanno paura.
Fa paura l’handicap, la “diversità” o come altro diavolo vogliamo si chiami!
Sì è vero, può prevalere anche una voglia di perfezione a tutti i costi, però secondo me si dovrebbe insistere di più sulla corretta informazione delle singole patologie dei nascituri.
Per preparare meglio i genitori ad affrontare i problemi che certo ci saranno, ma non terrorizzarli come spesso succede.
Voglio pensare che forse sono stata sfortunata anch’io con la struttura ospedaliera che ho conosciuto, ma quando sento genitori di bimbi con la stessa cardiopatia di mia figlia, che si sono accorti in gravidanza del problema e che sono stati frettolosamente messi di fronte alla scelta della interruzione volontaria della gravidanza “per problemi di salute psico-fisica della madre”, facendo i conti velocemente con i giorni che restano per decidere “altrimenti siamo fuori tempo della legge 194”…beh nella sfortuna forse devo considerarmi fortunata.
Grazie a tutti voi per avermi ascoltata.
scusate... intervengo dopo tanto tempo...
i gemelli identici hanno lo stesso dna e nello stesso modo i cromosomi ... ci sono casi in cui una mamma ha avuto 2 gemellini down identichi...
che strazio! :cry:
eppure anchio ho avuto un' esperienza simile ma il comportamento è stato diverso: io ero incinta di 13 settimane ... non mi avevano dato la documentazione che riprovava che uno dei feti era down ... c' erano 5 medici ... dietro di me c' era mio marito erano solo passate 2 settimane dalla villo... ma la documentazione non c' era ... c' era solo un plico di fogli da firmare per il consenso ... ero intimidita... mio marito non vedeva l' ora che abortissi... c' era ansia nel suo sguardo ... ma qualcosa si stava lacerando dentro me ... allora chiesi ai medici: "come farete a togliere l' embrione?" in coro risposero che non sarebbe stata estratta l' avrebbero fatta morire lasciandola nell' utero perchè col tempo si sarebbe mummificata... Io mi sono vista la gravidanza non come qualcosa di vivo ma con dentro di me la morte... allora chiesi ancora: " ma scusate, in genere quando muore un embrione c'è un aborto fisiologico... quindi morirebbe anche il maschietto?" sempre in coro risposero che la probabilità che si abortisca è bassissima... un medico infondo all' ambulatorio mi faceva cenno con la testa ed era evidente che mi dicesse: non farlo!
Avevo già deciso ma chiesi comunque: "Come distinguete gli embrioni?" e molto candidamente mi risposero che avrebbero verificato dal sesso...
mi girai senza dir nulla ... me ne andai mentre mio marito rincorrendomi diceva che stavo facendo una pazzia ...
Ora adora camilla...
(sapevo che alla 13° settimana non si può vedere il sesso ...)
Loredana
01-09-2007, 23:17
grazie tammi59 per la tua bella testimonianza! :P
chicchi123
02-09-2007, 16:13
Tammi,
una testimonianza da brividi....grazie!!!!!!!!!!!!
:abbraccio:
Che storione Tammy!!! Da brividi!! questo conferma quello che ho sempre pensato: non sono le leggi ...sono i medici che le contano come vogliono :danger: :danger: :danger: :danger: :danger: :danger:
e come fidarsi di certa gente? alcuni medici fanno i medici non più per missione ma per puro denaro...
e poi un medico intervistato in tv lo ha detto tra le righe..." piuttosto che una denuncia dopo è meglio torglierlo di mezzo prima ....il problema resta solo alla madre :shock: :shock: :shock:
leggete un po:
http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=1.0.1244849662
Milano, 27 ago. (Adnkronos) - La Procura di Milano ha aperto un fascicolo sul caso dell'errore all'ospedale San Paolo che ha portato alla morte di una bambina sana in un intervento di aborto selettivo. La mamma, incinta di due gemelle si era sottoposta all'intervento per eliminare uno dei due feti che presentava delle malformazioni. Ma qualcosa è andato storto e la donna ha perso la bimba sana.
I magistrati milanesi, che hanno chiesto all'ospedale la documentazione relativa all'intervento, non hanno ancora formulato un'ipotesi di reato e nessuna persona risulta iscritta nel registro degli indagati.
Intanto "solidarietà con la ginecologa Anna Maria Marconi", autrice dell'aborto selettivo sbagliato, è stata espressa dalla Consulta di Bioetica Onlus.
La dottoressa Marconi, si legge in una nota, "ha eseguito a termini di legge un intervento che pure ha avuto conseguenze imprevedibilmente fatali, per l'imponderabilità che accompagna alcuni interventi medici".
Anche Claudio Giorlandino, presidente della Sidip (Società italiana di diagnosi prenatale e medicina materno-fetale) sottolinea che "nel feticidio selettivo gli errori sono possibili e, nella maggior parte dei casi, non se ne ha notizia per la delicatezza delle vicende umane che si accompagnano e per l'impossibilità di arrivare a un contenzioso legale in considerazione del fatto che le donne sono ben informate, prima di sottoporvisi, e sottoscrivono un pieno consenso informato. Tale prassi, e tali errori, sono tecnicamente possibili e diffusi in tutto il mondo".
Il caso comunque fa discutere in ambito medico. E alla ginecologa che in un’intervista rilasciata oggi al ‘Corriere della sera’ afferma che "per evitare in futuro episodi simili bisogna studiare un sistema per 'marchiare' il feto, per esempio con un colorante", ribatte Alessandro Di Gregorio, specialista in ostetricia e ginecologia al centro Artes di Torino: "Nel caso degli aborti selettivi, l'uso del colorante per marcare il feto malato è prassi".
Non solo. Una volta segnato con il colorante il feto malato, l'aborto selettivo "poteva essere eseguito almeno nel giro di pochi giorni" e non dopo tre settimane dall'amniocentesi, chiarisce ancora lo specialista specificando però che per capire cosa è realmente successo è necessario avere a disposizione maggiori dettagli sulla vicenda.
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con il consenso informato la madre si è preclusa la possibilità di fare causa
:? ma aveva letto con cura?
se fosse un ospedale qualificato potrebbe chiedere il danno in quanto il feto non è stato "colorato"
... ma che strazio ... che angoscia :cry:
francesco
03-09-2007, 00:30
Anch'io ho scritto oggi una lettera a diversi quotidiani, ve l'allego per chi fosse interessato e nel caso non la pubblicassero (ciao a tutti e e ben ritrovati dopo l'estate!!)
Chi difende i futuri down?
Sono il papà di due bambine, di cui una di due anni, con sindrome di Down. Non voglio esprimere giudizi sulle persone coinvolte nelle vicende di questi giorni (la coppia di Milano, il figlio nascosto Arthur Miller) tuttavia mi sento di voler dire qualcosa in difesa di quei bambini down che per volontà dei genitori non riescono a nascere.
In particolare mi rivolgo alle coppie che hanno saputo o sapranno che il figlio che nascerà avrà questa sindrome; a loro dico: se motivi religiosi o etici non sono sufficienti per decidere di far nascere il bambino o la bambina, almeno prima di decidere in senso contrario contattate qualche famiglia tra i cui figli c’è una persona down, incontrateli, sicuramente molte delle paure e delle angosce che circondano chi ha questa sindrome si attenueranno, e non apparirà così impossibile far nascere e crescere un piccolo con questo “problema”. Dico ancora: non vi sottovalutate, sicuramente troverete in voi e attorno a voi le risorse umane necessarie per vivere questa avventura durante la quale voi stessi sarete trasformati e in meglio. Non voglio certamente negare semplicisticamente le difficoltà che vi troverete ad affrontare, ma vi posso assicurare che sarete ripagati da una grande gioia, dalla soddisfazione di ogni piccola conquista che il piccolo (e voi con lui) raggiungerà, dalla simpatia che questi bambini sanno suscitare attorno a loro.
Aggiungo poi, informatevi su tutte le possibilità che la normativa offre per sostenere le famiglie con un disabile, certo non è ancora sufficiente, ma qualcosa esiste (legge 104, indennità di accompagno, agevolazioni fiscali, etc).
Insomma, dalla mia esperienza (seppure ancora iniziale) posso assicurarvi che la nascita di un bambino/a down non è assolutamente una tragedia, ma semmai l’occasione per tirare fuori il meglio di voi stessi ed allargare i confini, a volte troppo stretti, della nostra società.
Pur sapendo che la questione non è solamente di tipo legislativo, quanto di mentalità, e di valori, secondo me bisogna porsi la domanda di come coniugare l’autodeterminazione della donna e della coppia a (non) essere genitori, con la determinazione, fortissima ve l’assicuro, di questi bambini a voler vivere.
... me ne andai mentre mio marito rincorrendomi diceva che stavo facendo una pazzia ...
:gruebel:
Ora adora camilla...
:lol:
<< ... ribatte Alessandro Di Gregorio, specialista in ostetricia e ginecologia al centro Artes di Torino: "Nel caso degli aborti selettivi, l'uso del colorante per marcare il feto malato è prassi". >>
... e se colorano quello sbagliato :roll: ?
ma prima di pensare al colore bisogna pensare hai circa 7 mesi col rischio il rigetto del feto morto faccia abortire anche quello "sano" ... comunque il medico scongiura che non sia down ... ma il resto delle altre patologie? portare in grembo e sapere che c'è un ambrione morto non è certo... vita!
dico: ma mamma natura che ne pensa?
e poi a 40 anni quante probabilità ha di rimanere ancora incinta con 2 aborti ravvicinati?
la donna è stata condizionata dall' idea del figlio perfetto a tutti i costi...
[quote="tammi59"]leggete un po:
["nel feticidio selettivo gli errori sono possibili e, nella maggior parte dei casi, non se ne ha notizia per la delicatezza delle vicende umane che si accompagnano
Che parole! fanno venire i brividi " feticidio selettivo, l'unica differenza con un tedesco facente parte della pura razza è che lui li uccideva dopo nati , solo perchè non si avevano tecniche necessarie per sapere prima " la malattia del piccolo". a distanza di tanti anni non abbiamo imparato nulla, però vorrei aggiungere che questo capita proprio perchè nulla si sa o si sa poco sulla sdd,e quindi si generalizza ripensando con disgusto alle poche persone down con lingua penzoloni e persi nel vuoto conosciuti da bambini e che forse ci facevano anche un pò paura. Forse un giorno chissà la diversità non farà più paura e tutto cambierà
lo so non dovrei esprimere un giudizio ... ma non resisto ..
nessun dispiacere negli occhi dei quella mamma . Mi ha guardato dall'alto in basso ... come se fossi io la vera pezzente ... quella diversa ... quella sfigata perchè non ha avuto possibilità di scelta , lei la scelta l'ha fatta a 23 settimane suonate ... e non ha la vita rovinata ... come me .
... le altre mamme ... sento ancora le voci .
Un down va abortito, non importa come , non importa quando , hanno trafitto il cuoricino di un down e chi se ne frega era down . L'ha partorito vivo a 23 settimane e chi se ne frega tanto era down. Mamme con in braccio bambini di pochi mesi che guardavano Martina (con Martina che ascoltava)e dicevano mettere al mondo un down ... meglio abortire e i dottori dovranno pagare perchè hanno ammazzato quella sana , devono risarcire . Per loro il down non è stato abortito, ammazzato , giustiziato . Il down è down non è degno di vivere , non ha alcun diritto ne in pancia ne fuori pancia . E come se io dicessi davanti alle loro figlie bionde ... Oddio sono bionde non importa come , non importa quando ma vanno abortite ... sono bionde.
Che schifo tutto questo.
Per loro il down non è stato abortito, ammazzato , giustiziato . Il down è down non è degno di vivere , non ha alcun diritto ne in pancia ne fuori pancia . Che schifo tutto questo.
Già Sonia che schifo..............
e che tristezza :cry: :cry:
lo so non dovrei esprimere un giudizio ... ma non resisto ..
nessun dispiacere negli occhi dei quella mamma . Mi ha guardato dall'alto in basso ... come se fossi io la vera pezzente ... quella diversa ... quella sfigata perchè non ha avuto possibilità di scelta , lei la scelta l'ha fatta a 23 settimane suonate ... e non ha la vita rovinata ... come me .
... le altre mamme ... sento ancora le voci .
Un down va abortito, non importa come , non importa quando , hanno trafitto il cuoricino di un down e chi se ne frega era down . L'ha partorito vivo a 23 settimane e chi se ne frega tanto era down. Mamme con in braccio bambini di pochi mesi che guardavano Martina (con Martina che ascoltava)e dicevano mettere al mondo un down ... meglio abortire e i dottori dovranno pagare perchè hanno ammazzato quella sana , devono risarcire . Per loro il down non è stato abortito, ammazzato , giustiziato . Il down è down non è degno di vivere , non ha alcun diritto ne in pancia ne fuori pancia . E come se io dicessi davanti alle loro figlie bionde ... Oddio sono bionde non importa come , non importa quando ma vanno abortite ... sono bionde.
Che schifo tutto questo.
come riconosco nella tua rabbia la mia...
ha abortito 2 bambini... è strano ma il concetto "mio figlio down" lo rifiuto a priori... identificare il bambino con una patologia è condizionante... quando ero bambina si diceva che il proprio figlio era malato ... ora è crudele dire così... una mamma labile non può non essere terrorizzata nel vedere il down nel bimbo... bisogna tenere presente che è un bimbo... da coccolare...
e il suo futuro non sarà certo meno gratificante di un figlio sano...
perchè? mbeh! avere il figlio che vorremmo è una fortuna al lotto! Ho conosciuto figli che hanno rovinato la vita ai genitori ... e non erono down!!!
chicchi123
10-09-2007, 16:22
lo so non dovrei esprimere un giudizio ... ma non resisto ..
nessun dispiacere negli occhi dei quella mamma . Mi ha guardato dall'alto in basso ... come se fossi io la vera pezzente ... quella diversa ... quella sfigata perchè non ha avuto possibilità di scelta , lei la scelta l'ha fatta a 23 settimane suonate ... e non ha la vita rovinata ... come me .
Sonia, quella che si e' rovinata la vita e' proprio lei. Le mamme che hanno abortito un figlio Down (parlo di Down e non di altre trisomie incompatibili con la vita che sono storia a parte) sono lacerate dai sensi di colpa ma non lo ammettono mai, al contrario, diventano acide e aggressive e cercano di giustificare sempre la loro scelta dicendo che l'hanno fatto per gli altri figli, per evitare sofferenze al bambino, che i bambini Down sono malati ecc. Sono tutte balle, e noi lo sappiamo. Anche io, come te, non provo nessun senso di compassione davanti a certi discorsi -- come si dice da noi, il male voluto non e' mai troppo!
Mi dispiace solo per te che ti sei trovata in una situazione tanto dolorosa!
simone04
12-09-2007, 00:22
Sto leggendo da diversi giorni i vostri interventi, tutti davvero molto accorati e mi chiedo se vi schierate in maniera così netta contro ogni donna che aboratisce o se vi sentiate così coinvolte perchè l'aborto riguardava un bimbo con la SDD.
Noi, come ho avuto modo di dire in altri interventi sapevamo della SDD perchè dopo un tritest positivo, abbiamo fatto l'amniocentesi e non ce la siamo sentiti di uccidere il nostro bambino perchè crediamo da un lato che la vita cominci dal concepimento e dall'altro perchè vedendo per strada un bambino/persona con la sindrome non ci sarebbe mai venuto in mente che avevamo il diritto di ucciderla.
Però il diritto all'aborto c'è e tante mamme, tanti genitori abortiscono per i motivi più vari, a volte anche futili e non mi sembra che si levino molte voci in difesa di questi bambini abortiti.
Credo che l'aborto sia una scelta personale, che molti di noi hanno preferito non fare ma non possiamo negare che avere un figlio con la sdd sia facile e che non metta a dura prova la saluta psico-fisica della madre.
e' sicuramente sbagliato dire che la sindrome è una malattia, non lo è in sè, ma quanti problemi di salute si portano dietro? a quante terapie riabilitative è necessario sottoporli? quanto è difficile aiutarli a raggiungere certi obiettivi?
Mi chiedo, certo io non la conosco questa mamma, ma quanto doveva essere disperata per mettere a rischio la vita di due bambine, pur di liberarsi del figlio che non voleva? Io non lo avrei fatto ma... crescere i nostri figli dà tante soddisfazioni, tante gioie ma non è certo una passeggiata! I momenti di crisi ci sono eccome e forse non tutti sono pronti ad affrontarli e in grado di superarli!
Quindi non vorrei esprimere giudizi verso questa mamma, anche se sembra non avere rimorsi; noi non sappiamo cosa stia provando veramente.
...Però il diritto all'aborto c'è e tante mamme, tanti genitori abortiscono per i motivi più vari
Legittimo diritto è vero. Non credo che l'educazione alla diversità parta dalla negazione della libertà del singolo, non ultima della donna e della sua possibilità di decidere di sè e del suo corpo, tuttavia
...ma non possiamo negare che avere un figlio con la sdd sia facile e che non metta a dura prova la saluta psico-fisica della madre...
a cuore aperto mi domando: ma dove sta scritto che esiste un dovere sociale alla maternità? mi pare esista un diritto canonico all'educazione religiosa della prole, che ne presuppone l'esistenza, ma quanto al dovere civile?
Una pensatina in più in merito al tema nascita e rapporto con la vita forse non guasterebbe. La salute psico-fisica di molte mamme così apertamente disponibili all'aborto (sovente cattoliche praticanti) ne gioverebbe anzitempo.
Mi chiedo, certo io non la conosco questa mamma, ma quanto doveva essere disperata per mettere a rischio la vita di due bambine, pur di liberarsi del figlio che non voleva? Io non lo avrei fatto ma... crescere i nostri figli dà tante soddisfazioni, tante gioie ma non è certo una passeggiata! I momenti di crisi ci sono eccome e forse non tutti sono pronti ad affrontarli e in grado di superarli!...
Allora direi che per la mia pur limitatissima esperienza assai spesso (troppo) le cose non stanno esattemente su questo piano. C'è tutto quel marasma di pensieracci sulla vita propria e dei propri cari che va in rovina, mistificata da una vita non degna di questo nome per il povero figlio.
Sono stata rigettata da siti dedicati alle patinate gravidanze normodotate per avere espresso il mio pensiero in merito, da mamma down quale sono e allora mi domando perchè smettere di giudicare un atto che resta ed è un atto eugenetico, legittimo ?, ma tale.
A ciascuno resta in fondo la propria coscienza e per i credenti il giudizio supremo. Ma ho letto con questi occhi il pensiero di una madre che "se la raccontava" in merito all'aborto della propria figlia down, immaginandosela come un angioletto capace di vegliare sul fratellino nato successivamente.
Bella salute psichica, non c'e' che dire!
Diciamo che sono stanchina di sospendere il giudizio, situazione da cerchiobottisti, che mal si concilia con quello che dovrebbe essere la volontà di un genitore: legittimare il diritto del figlio, essere umano, come tale degno di vita.
io ho pietà per quella donna...
e io sono a favore dell' aborto... ma nella vita quando si fa una scelta così drastica bisogna tenere presente che non puoi rimediare e non ti garantisce un altro tentativo... ogni nascita è a se e le nascite sono diminuite... la sterilità non è una piccola percentuale...
Io penso che ogni donna debba tenere presente che diminuendo la possibilità di procreare non diminuiscono le possibilità di figli "non perfetti" ...
la donna ha peccato di presunzione... si è fidata dei consigli dei medici!
penso che se avesse dato alla natura la capacità di selezionare ... anche morendo tutti e 2 non avrebbe avuto questa angoscia che si porterà dentro per tutta la vita...
ma l' aborto non deve essere criticato... sono le donne che ne fanno un cattivo uso...
C'e' anche un altro aspetto drastico.
Ci son tanti bei riusltati sui ns figli.., vabbeh! ma mica osn facili e sono un apasseggiata!
Si son aperte inchieste sul caso, se ne torna sempre a discutere in tv, sui giornali anche nei casi di abbandono..
Ma lo Stato cosa fa per uttelare questi bambini? niente o quasi
Economicamente e psicologicamente ce la caviamo da sole!
O dobbiam dire grazie per quelle misere 450 euro??? :wink:
C'e' anche un altro aspetto drastico.
Ci son tanti bei riusltati sui ns figli.., vabbeh! ma mica osn facili e sono un apasseggiata!
Si son aperte inchieste sul caso, se ne torna sempre a discutere in tv, sui giornali anche nei casi di abbandono..
Ma lo Stato cosa fa per uttelare questi bambini? niente o quasi
Economicamente e psicologicamente ce la caviamo da sole!
O dobbiam dire grazie per quelle misere 450 euro??? :wink:
Ci sono invalidità più devastanti ma non se ne parla, per esempio i cerebrolesi... un bimbo down può avere una vita dignitosa ...
Sto leggendo da diversi giorni i vostri interventi, tutti davvero molto accorati e mi chiedo se vi schierate in maniera così netta contro ogni donna che aboratisce o se vi sentiate così coinvolte perchè l'aborto riguardava un bimbo con la SDD.
Bella domanda! e a questo punto faccio l'avvocato del diavolo sapendo che quanto sto per dire è molto scomodo :twisted: ovviamente molte (non tutte) delle persone che si sono schierate (come anche da qualcuno detto) non parlano x difendere il diritto alla vita a prescindere (e qua faccio notare quanto si pecchi di incoerenza da parte loro :oops: ) perchè fanno una scala della disabilità, mettendo la sdd tra quelle "accettabili". Onestamente io sono tra questi, ovvero so che l'aborto è una scelta sbagliata con cui (se la si fa) si è chiamati a fare i conti con la propria coscienza per tutta la vita, però se mi venisse diagnosticata una forma di invalidità grave penso che abortirei, ed è questo il motivo per cui non mi sento di giudicare quella donna, qualsiasi siano stati i suoi motivi. Penso che la mia posizione sia solo coerente, così lo dovrebbe essere quella di chi prima di aver avuto un figlio con sdd di fronte ad un amnio positiva avrebbe abortito, ed è stato solo per "errore" diagnostico che ora ha un figlio.
Però il diritto all'aborto c'è e tante mamme, tanti genitori abortiscono per i motivi più vari, a volte anche futili e non mi sembra che si levino molte voci in difesa di questi bambini abortiti.
Appunto! A volte si concepisce di più una IVG perchè si è fatti una stupidagine da giovani che un aborto terapeutico! :shock:
Credo che l'aborto sia una scelta personale, che molti di noi hanno preferito non fare ma non possiamo negare che avere un figlio con la sdd sia facile e che non metta a dura prova la saluta psico-fisica della madre.
e' sicuramente sbagliato dire che la sindrome è una malattia, non lo è in sè, ma quanti problemi di salute si portano dietro? a quante terapie riabilitative è necessario sottoporli? quanto è difficile aiutarli a raggiungere certi obiettivi?
Invece lo neghiamo eccome! perchè serve a sentire la nostra vita più "normale".
Quindi non vorrei esprimere giudizi verso questa mamma, anche se sembra non avere rimorsi; noi non sappiamo cosa stia provando veramente.
Appunto... il nostro giudicare ci allontana dal mondo nel quale i nostri figli devono crescere, prendere posizioni così nette fa sì che saremmo sempre viste come famiglie di UFO. A volte mostrare apertura verso talune situazioni, per quanto ci possa far male, può anche far conoscere la realtà della sdd nel bello e nel brutto, se invece ci ergiamo a giudici moralisti verremmo sempre guardati come degli esaltati.
Sono stata rigettata da siti dedicati alle patinate gravidanze normodotate per avere espresso il mio pensiero in merito, da mamma down quale sono e allora mi domando perchè smettere di giudicare un atto che resta ed è un atto eugenetico, legittimo ?, ma tale.
Forse perchè in quei siti c'era pure chi soffriva per aver preso una decisione opposta alla tua? Ritz molte delle persone che abortiscono anche figli con gravi malformazioni hanno sensi di colpa laceranti dopo, non pensi che sia già una punizione sufficiente? Che diritto abbiamo noi di dire hai sbagliato saresti stato meglio! Che ne sappiamo noi di quali siano le condizioni reali che hanno portato ad una decisione del genere? Che ne sappiamo di quanto siano state influenzate dall'esterno queste persone?
Anche io ed altri qui partecipiamo in altri forum di mamme "normodotate" parlando anche di aborto terapeutico e portando la nostra testimonianza, che può essere utile a chi deve ancora decidere, ma di che utilità può essere il nostro giudizio di condanna visto dall'esterno? Una persona in dubbio come si può avvicinare a noi se sa già che siamo pronti a condannare una decisione diversa? :roll:
A ciascuno resta in fondo la propria coscienza e per i credenti il giudizio supremo. Ma ho letto con questi occhi il pensiero di una madre che "se la raccontava" in merito all'aborto della propria figlia down, immaginandosela come un angioletto capace di vegliare sul fratellino nato successivamente.
Bella salute psichica, non c'e' che dire!
Ognuno di noi cerca di motivare le sue sofferenze in qualche modo... noi forse non cerchiamo un "senso" nell'aver avuto un figlio Down? non cerchiamo di far raggiungere più traguardi possibili ai nostri figli per poter dire "vedi anche lui ha diritto di vivere"? Non ci trinceriamo dietro filosofie del tipo "non accettarmi come sono"? :twisted: :oops: Tutto questo per chi? per noi o per i nostri figli? :roll:
Diciamo che sono stanchina di sospendere il giudizio, situazione da cerchiobottisti, che mal si concilia con quello che dovrebbe essere la volontà di un genitore: legittimare il diritto del figlio, essere umano, come tale degno di vita.
Secondo me non si legittima attraverso la condanna degli altri, ma attraverso testimonianze di vita. E poi secondo un discorso del genere allora varrebbe il discorso che ha fatto simone04 ovvero TUTTI sono esseri umani e come tali degni di vita, bambini anacefalici e con trisomia 13 e 18 compresi (tanto per citarne qualcuna), ma che aspettativa di vita avrebbe un bambino che sarebbe rifiutato dalla propria famiglia?
ma che aspettativa di vita avrebbe un bambino che sarebbe rifiutato dalla propria famiglia?
ma si sta parlando di una mamma che ancora prima che nascano ha l' idea dei suoi figli in forma romantica... Se si tenesse conto che un figlio è un' incognita come essere adulto e, la difficoltà sta, ora come ora, nell' educarlo, nel periodo adolescenziale... mbeh! non si farebbero figli!
Ve lo assicuro io che sono mamma di una figlia di quasi 26 anni ... vedo i miei amici che sono genitori, disperarsi ... a questo punto un bimbo disabile non è il danno peggiore... sapendo anche che i tuoi sacrifici saranno premiati nella "sua" autonomia.
Il rifiuto sta nelle istituzioni che incitano le madre ad abortire... perchè è questo che mi è stato fatto... insistere... perchè allo STATO costa.
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Il rifiuto sta nelle istituzioni che incitano le madre ad abortire... perchè è questo che mi è stato fatto... insistere... perchè allo STATO costa.
Questa affermazione mi sembra molto cinica.... ma VERA, anzi VERISSIMA, I NOSTRI FIGLI ALLO STATO COSTANO.... E L'EQUAZIONE MENO DISABILI=MENO COSTI PER LA SANITA' ECC..=STIPENDIO MAGGIORE PER I GOVERNANTI.... MI SEMBRA MOLTO VERITIERA (scusase se sono uscita dalla discussione ma... proprio non sono riuscita a starmene zitta...in questi giorni ho il dente avvelenato percè Nico a solo due anni dal riconoscimento dell'invalidità è già stato chiamato a revisione) :evil: :evil: :evil: :evil:
Do ragione a Paola ma forse tutti abbiamo ragione..perche' mai un astori ae' uguale all'altra e mai i motivi di accettazione/ aborto sono uguali in tuti noi.
detto questo preciso pero' che se io faccio delel valutazioni o altre fanno delel valutazioni e' giusto non trincerarsi sotto falsi moralismi.
la legge 194 va rivista..e' <stato gia' detto ..fu fatt aquando nn cernao amniocentesi , eco e tutto il resto ed e' nata per tutelare la madre dl pericolo di morte.Pericoli di morte abbastnaza rari oggigiorno in quantoper certe malattie e problemi adesso in anticipo si puo'sapere s ela gravidanza la si puo' affrontare o meno, in anticipo si puo' fare molto in prevenzione e spesso molte gravidanze impossibile oggi lo sono.La legge fu fatt apiu' pe rconsentire l asalvezza dele madri che spesso rinunicavano a feri perfetamente sani e immagino il odlore.Mai ci fu intenzione , credo nel legislatore , di far applicar ela legge per selezionare bambini perfetti.
Quindi portare avanti una gravidanza "down" o con altre malformazioni non in pericolo di salute per la madre, intesa nei termini della 194....se non si vuol andare avanti ..nulla vieta di abortire..ma non bisogna arroccarsi dietro false giustificazioni.
Basta ammettere e scegliere "abortisco perche' scelgo di non avere un bambino cosi' o cola'.Punto e basta: i problemi di coscienza non spettnao a noi valutarli..ognuno ha il suo paramentro personale.
E'sbagliato invece farlo passare sotto aborto terapeutico. E' semplicemente un aborto scelto.
Allo Stato costa la disabilita? C'e' anche chi la pensa al contrario. Non lo so allo stato ma grazie ai ns figli molti capifamiglia dal medico all'autista del pullmino ci guadagnano lo stipendio.
Per lo Stato, in senso stretto nulla e' costo puro, semmai siamo noi popolo ada utosostenerci e sostenere i parlamentari..e di solito risulta che tutti versiamo piu' del dovuto.
Per fare una vita dignitosa i ns figli devono esser fortunati a nascere..e anch echi non e' down ..visti i tempi che corriamo.
Conosco realta' non rosee...senza entrare nei particolari e tuti sappiamo quanto influisce il contesto familiare e sociale per l'avvenire dei ns figli.
(scusase se sono uscita dalla discussione ma... proprio non sono riuscita a starmene zitta...in questi giorni ho il dente avvelenato percè Nico a solo due anni dal riconoscimento dell'invalidità è già stato chiamato a revisione) :evil: :evil: :evil: :evil:
Beh Lara noi invece sono più di due anni che siamo in causa per avere ancora il primo riconoscimento per l'ind di accompagnamento... e ancora stiamo aspettando che un perito del tribunale ci chiami, forse prima della maggiore età ci risciuremo a vederla finita :twisted:
Comunque (cattiveria per cattiveria) a volte mi viene il dubbio che gli addetti ai lavori, il lavoro se lo creino apposta (revisioni frequenti, cause, ecc) :evil:
Sul discorso dei costi sociali tammi hai perfettamente ragione... anche io ho spesso questa impressione :(
chicchi123
12-09-2007, 16:27
Paola,
anche io la penso come te e non mi sento incoerente: anche io se mi fossi trovata davanti a una diagnosi grave che non lasciava speranza (anencefalia, trisomia 13 ecc) avrei interrotto la gravidanza. Ma la sindrome di Down e' un altro discorso, e a me fa imbestialire il fatto che chi non ne ha conoscenza diretta (a partire dai medici che spesso hanno studiato solo sui libri) fa di tutta l'erba un fascio e mette la sdd sullo stesso piano di malattie genetiche gravi con le conseguenze che tutti noi stiamo appunto discutendo. Se poi noi genitori di bambini Down sembriamo degli esaltati al resto del mondo e' solo perche' siamo innamorati dei nostri figli e vorremmo che anche gli altri lo fossero.....
D' accordo al 100% con chicchi 123 :D .
Sul fatto poi di esprimere giudizi direi che noi genitori mongodown ( per non far torto a nessuno :wink: ) siamo i primi ad essere bombardati da giudizi di ogni genere.
Basta uscire per strada con i nostri figli per sentirsi circondati da valanghe di sguardi e di giudizi che seppur silenziosi, ci entrano fino nelle ossa.
Quindi direi che anche noi ogni tanto possiamo lasciarci andare a qualche giudizio di troppo, se non altro per sfogarci un po`.
...Secondo me non si legittima attraverso la condanna degli altri, ma attraverso testimonianze di vita. E poi secondo un discorso del genere allora varrebbe il discorso che ha fatto simone04 ovvero TUTTI sono esseri umani e come tali degni di vita, bambini anacefalici e con trisomia 13 e 18 compresi (tanto per citarne qualcuna), ma che aspettativa di vita avrebbe un bambino che sarebbe rifiutato dalla propria famiglia?
Vero, nel mio personalissimo modo di vedere, pur in una prospettiva totalmente laica, c'è spazio per la vita di tutti.
Quanto alla famiglia che rifiuterebbe, credevo di avere chiarito che non disconosco la legittimità dell'aborto, piuttosto l'incoerenza altrui a tutt'oggi mi fa uscire dai gangheri.
Ma mi rendo anche conto che si tratta di punte da smussare; so quanto poco possano servire in un processo di accettazione dei nostri figli che sia davvero tale.
Quanto al giudizio, beh difficile sospenderlo e non sono del tutto certa di volerlo fare. A volte credo che la forza espressiva del proprio pensiero debba connettersi con una sana capacità di valutazione dei fatti.
D' accordo al 100% con chicchi 123 :D .
Sul fatto poi di esprimere giudizi direi che noi genitori mongodown ( per non far torto a nessuno :wink: ) siamo i primi ad essere bombardati da giudizi di ogni genere.
Basta uscire per strada con i nostri figli per sentirsi circondati da valanghe di sguardi e di giudizi che seppur silenziosi, ci entrano fino nelle ossa.
Quindi direi che anche noi ogni tanto possiamo lasciarci andare a qualche giudizio di troppo, se non altro per sfogarci un po`.
si è vero che ci guardano con sospetto/commiserazione ma ho anche osservato che non solo i nostri bambini ... anche tutto ciò che va fuori dalla norma. Io come genitore mi trovo davanti a genitori che hanno già paura di un insuccesso scolastico... e malgrado tutto non si è capito che non è nell' avere di più dalla vita ma di apprezzare le cose che hai già... sono le piccole cose che ti fanno star bene... soldi e successo sono miraggi che possono rovinare le menti se raggiunti... per essere felici ci vuole affetto compagnia e passioni proprie ... un figlio down non toglie questo...
Per cui prima di modificare una legge educhiamo i giovani al valore morale e l' unicità di ogni persona. azz che pensieroni :)
ma un mamma potrebbe alzare il ditino chiedendo che sarà il dopo senza noi; mbeh molti anzi troppi figli (non disabili) non hanno imparato ad essere autonomi in quanto a 30 sono ancora adolescenti. Ripeto ad oltranza: tutto è relativo!
abbiamo delle buone leggi, cerchiamo di farle applicare non modifichiamole
per quanto riguarda il feticidio (dopo l' amnio con la scusa della patologia ti autorizzano ad abortire) di mamme che vogliono il massimo dalla vita, non è la legge che lo consente, ma il medico che ha la visione che l' unicità sta nella perfezione!
ellina69
12-09-2007, 21:46
carissimi ...benritrovati dopo le vacanze :D
io sono atterrata su questo pianeta quand'ero in gravidanza, quando dovevo decidere se fare l'amniocentesi o no, e quindi decidere se rischiare di poter avere un figlio down o no. Ricordo che leggevo con grande interesse le storie dei vostri ragazzi, dei genitori, la fatica, il dolore, l'orgoglio, l'amore ...ma quello che mi aveva colpito e definitivamente convinta a non fare l'amniocentesi era stata una serie di foto delle figlia di elsy 63 (spero di non ricordare male): la sua bimba che partecipava ad un corso di cucina, ed era lì tutta intenta a pasticciare con gli ingredienti, con un visetto così bello e felice che .... ho compreso che mai avrei potuto abortire una creatura capace di vivere queste esperienze, di provare quei sentimenti, di avere quell'espressione. quella bambina era semplicemente bellissima e ho compreso che per me era inconcepibile l'idea di poter ammazzare una creatura down. Pirma non lo sapevo, non così chiaramente. quel che cerco di dire è che non è appellandosi a principi religiosi o morali, al giudizio o alla condanna, che si può aiutare dei genitori ad effettuare una scelta consapevole. Quel che serve è la conoscenza. L'incontro. così come vi ho incontrato io ( e non vi ho più lasciati :D ) Mi rendo conto che è molto difficile, ma - ad esempio - sia questo sito, che l'opuscolo appena realizzato, che altre iniziative di questo genere, vanno in questa direzione e possono essere molto più efficaci di mille invettive. Poi ...ognuno sceglie secondo il proprio cuore ...ma sarebbe bello che lo possa almeno fare più consapevolmente.
un bacio (tornerò con gli aggiornamenti su ilaria, che è qui in braccio a me mentre scrivo e ...vi saluta 8)
fa di tutta l'erba un fascio e mette la sdd sullo stesso piano di malattie genetiche gravi con le conseguenze che tutti noi stiamo appunto discutendo. .....
Piu' che metterle sullo stesso piano ... alcuni medici (genetisti ) durante gli incontri sulla diagnosi prenatale, 'per spiegare cosa siano le "malattie genetiche" e soprattutto come si combattono :roll: parlano solo ed esclusivamente di sdd :(
E poi scusate ... perchè noi genitori mongol-down ecc ecc non possiamo permetterci commenti... vi sembra giusto che io , con martina accanto mi sia dovuta sorbire una delle mamme che commentava l'accaduto indignata ... guardando Martina sbraitava un down bisogna abortirlo chi lo tiene ... se lo sai lo abortisci mica lo tieni... non stavamo parlando di un cane abbandonato in mezzo alla strada c'era mia figlia che sarà pure mongola , down , handicappata, mongolina ,... ma non è mica scema...e la stessa mamma 8 anni e mezzo fa mi racconto' come era approdata all'odozione internazionale ... considerate che Martina era nata da pochi mesi e non avevo ancora assorbito il colpo. Lei si era semplicemente rifiutata di adottare in Italia , anzi in Italia non era idonea all'adozione perchè si rifiutava di adottare un bambino handicappato . Testuali parola ... ma io mica posso rovinarmi la vita e adottare un bambino handicappato... e mi racconto' pure che durante il tragitto per arrivare in Russia era terrorizzata dal fatto che in Russia c'è pure la razza mongola e mai e poi mai avrebbe portato a casa un bambino con gli occhi a mandorla di razza mongola.... aI TEMPI non ero corrazzata e le dissi solo io ,invece avevo " preso" a scatola chiusa :roll: senza sapere che anche in Italia c'era la razza mongola" :evil:
carissimi ...benritrovati dopo le vacanze :D
io sono atterrata su questo pianeta quand'ero in gravidanza, quando dovevo decidere se fare l'amniocentesi o no, e quindi decidere se rischiare di poter avere un figlio down o no. Ricordo che leggevo con grande interesse le storie dei vostri ragazzi, dei genitori, la fatica, il dolore, l'orgoglio, l'amore ...ma quello che mi aveva colpito e definitivamente convinta a non fare l'amniocentesi era stata una serie di foto delle figlia di elsy 63 (spero di non ricordare male): la sua bimba che partecipava ad un corso di cucina, ed era lì tutta intenta a pasticciare con gli ingredienti, con un visetto così bello e felice che .... ho compreso che mai avrei potuto abortire una creatura capace di vivere queste esperienze, di provare quei sentimenti, di avere quell'espressione. quella bambina era semplicemente bellissima e ho compreso che per me era inconcepibile l'idea di poter ammazzare una creatura down. Pirma non lo sapevo, non così chiaramente. quel che cerco di dire è che non è appellandosi a principi religiosi o morali, al giudizio o alla condanna, che si può aiutare dei genitori ad effettuare una scelta consapevole. Quel che serve è la conoscenza. L'incontro. così come vi ho incontrato io ( e non vi ho più lasciati :D ) Mi rendo conto che è molto difficile, ma - ad esempio - sia questo sito, che l'opuscolo appena realizzato, che altre iniziative di questo genere, vanno in questa direzione e possono essere molto più efficaci di mille invettive. Poi ...ognuno sceglie secondo il proprio cuore ...ma sarebbe bello che lo possa almeno fare più consapevolmente.
un bacio (tornerò con gli aggiornamenti su ilaria, che è qui in braccio a me mentre scrivo e ...vi saluta 8)
si' ricordi bene.....un abbraccio forte forte a te e la tu abinmba..forte coem quelli ch emi da Rosanna quando mi dice ..grazie ti volgio bene, mamma.
Oggi per la prima volta mi ha scritto proprio bene un biglietto..Per mamma...Ti voglio bene mamma "
Prima scriveva .."ti volio" poi abbiamo fatto allenamento. :D :D e ci e' riuscita.
Ciao , ora ti lascio ..sta tornando dall'onomastico di mia cognata e mia nipote ..e' andata da sola ..io sono convalescente e con questa scusa l'ho mandata da sola..felicissima , si sentiva grande!.
Ecco la...Buonasera..papa' ti ho fatto un disegno, io ho gia' cenato, mado' ma che pancia gonfia! :D
Ci credo golosa di focaccia! :D scusa mi sta raccontando il menu'.......
non stavamo parlando di un cane abbandonato in mezzo alla strada c'era mia figlia ...
:lol: informati bene! ci sono anche siti di cani disabili :D in cui si spiega il perchè non sia stato eutanizzato...
strano a dirsi! ci si emoziona salvando un animale ridotto maluccio ma ci si indigna con chi non ha abortito un bimbo down... :cry:
non stavamo parlando di un cane abbandonato in mezzo alla strada c'era mia figlia ...
:lol: informati bene! ci sono anche siti di cani disabili :D in cui si spiega il perchè non sia stato eutanizzato...
strano a dirsi! ci si emoziona salvando un animale ridotto maluccio ma ci si indigna con chi non ha abortito un bimbo down... :cry:
non stavamo parlando di un cane abbandonato in mezzo alla strada c'era mia figlia ...
:lol: informati bene! ci sono anche siti di cani disabili :D in cui si spiega il perchè non sia stato eutanizzato...
strano a dirsi! ci si emoziona salvando un animale ridotto maluccio ma ci si indigna con chi non ha abortito un bimbo down... :cry:
Ragazzi questa sì che è un'osservazione.... io da un po'di tempo ho iniziato a rifiutarmi di guardare il Tg su Media Set... in particolare Studio Aperto (alemo credo si chiami cosi..quello che va in onda su italia uno): questo perchè ogni giorno raccontano storie assurde su animali abbonadanti, maltrattati o che per qualche miracolo scampati alla morte.
Gli animali mi piacciono, mah..... penso inanzi tutto che sono animali.... e che come tali devono essere trattati (oddio è una brutta affermazione), ma intendo dire che giustamente hanno dei loro diritti e che chi li maltratta va giustamente punito..... ma non trovo giusto che molte volte le loro storie vengono anteposte a storie di ordianria quotidianità riguardanti a persone come noi.... ai problemi veri e seri che ognuno di noi dobbiamo affrontare quotidianamente.
ellina69
13-09-2007, 13:55
credo che si si comincia a fare la scala di priorità delle brutture o ingiustizie della vita, ci si confonde solo le idee. qualcuno potrebbe dire "perchè parlare dei disabili quando ci sono i disoccupati? o i problemi degli extracomunitari? o delle donne maltrattate? o della precarietà? o degli anziani?" che scala di gravità potremmo mai fare tra i vari i differenti problemi che assillano diverse categorie di persone? non si finisce più ...sarebbe una guerra "tra poveri" (mi si passi il termine). Secondo me è giustissimo parlare del maltrattamento sugli animali, come di altre problematiche, perchè creare una sensibilità e maggior consapevolezza su questo tema aiuta sicuramente a sviluppare una maggior sensibilità anche su altre problematiche. E' come creare una "forma mentis", un'inclinazione dell'animo, che si può poi declinare in vari settori. credo poi che creare un parallelismo tra il maltrattamento agli animali e l'aborto, aspettandosi pari "indignazione", sia improprio ...sono due temi completamente diversi, con differenti ricadute sulla vita, le convinzioni, le aspettative delle persone ... e lo dice una che sei fa ha adottato il cane più malato e sfigato di un canile, che nessuno voleva e che si stava lasciando morire di fame ...e che ha una figlia che ha avuto analoga sfortuna. e davvero tra l'accogliere un cane maltrattato e un figlio disabile c'è un'enorme differenza.
E poi scusate ... perchè noi genitori mongol-down ecc ecc non possiamo permetterci commenti... vi sembra giusto che io , con martina accanto mi sia dovuta sorbire una delle mamme che commentava l'accaduto indignata ... guardando Martina sbraitava un down bisogna abortirlo chi lo tiene ... se lo sai lo abortisci mica lo tieni... non stavamo parlando di un cane abbandonato in mezzo alla strada c'era mia figlia che sarà pure mongola , down , handicappata, mongolina ,... ma non è mica scema...
E tu a questa mamma cosa hai detto? Glielo hai fatto presente che Martina capiva quelle che lei stava dicendo? In questi casi non si può far finta di nulla... altrimenti siamo noi i primi che diamo l'impressione che i nostri figli siano scemi, personalmente avrei fatto entrare Martina in classe e sarei tornata x fare un cazziatone infinito a queste "mamme" per la loro enorme mancanza di rispetto verso mia figlia, non penso che siano situazioni che possano essere subite passivamente soprattutto con persone con cui i ns figli hanno contatti, altrimenti sì che le avalliamo quelle teorie! :(
E poi scusate ... perchè noi genitori mongol-down ecc ecc non possiamo permetterci commenti... vi sembra giusto che io , con martina accanto mi sia dovuta sorbire una delle mamme che commentava l'accaduto indignata ... guardando Martina sbraitava un down bisogna abortirlo chi lo tiene ... se lo sai lo abortisci mica lo tieni... non stavamo parlando di un cane abbandonato in mezzo alla strada c'era mia figlia che sarà pure mongola , down , handicappata, mongolina ,... ma non è mica scema...
E tu a questa mamma cosa hai detto? Glielo hai fatto presente che Martina capiva quelle che lei stava dicendo? In questi casi non si può far finta di nulla... altrimenti siamo noi i primi che diamo l'impressione che i nostri figli siano scemi, personalmente avrei fatto entrare Martina in classe e sarei tornata x fare un cazziatone infinito a queste "mamme" per la loro enorme mancanza di rispetto verso mia figlia, non penso che siano situazioni che possano essere subite passivamente soprattutto con persone con cui i ns figli hanno contatti, altrimenti sì che le avalliamo quelle teorie! :(
giustissimo! :applaudit:
ma c'è chi sta in silenzio per pudore... o forse perchè l' impatto emotivo non le ha permesso di dare una risposta immediata o/ed esplicativa... è successo molto spesso anche a me!
Eravamo all'uscita e sono rimasta sconvolta .
ellina69
14-09-2007, 16:56
a proposito di rimaner sconvolti: oggi è venuto mio padre a trovare ilaria. in quasi dieci mesi l'ha vista con oggi solo 5 volte. Ogni volta mi dice che avrei dovuto abortire ...pensavo che ormai quell'idea l'avesse abbandonata e che - almeno oggi - vedendo quanto è diventata bella la sua nipotina si sarebbe risparmiato il solito commento. Invece si metteva di fronte a lei, senza nessun affetto o empatia, solo per vedere se lei lo seguiva con lo sguardo ( lei segue tutti, sempre ... e invece con lui si girava dall'altra parte, con evidente disappunto di mio padre che imputava la cosa alla lesione cerebrale). poi mi chiedeva perchè faceva quei "versi" con la bocca (dopo mangiato mastica gli acidi perchè soffre di reflusso) ...insomma, stava improvvisando una visita neurologica. poi, vedendomi così stanca, mi ha detto se non esistono istituti o ospedali dove lasciarla per un po', almeno un mesetto, per potermi riposare. e poi ... dopo averla guardata a lungo con una strana espressione ...è arrivato il solito commento ..."certo che avresti dovuto fare altre scelte!" mi ha detto.
Io lo compatisco, è un uomo superficiale, che dopo 25 anni di matrimonio, una mattina è uscito, con i soli vestiti che aveva indosso, ha detto che andava al lavoro e non è più tornato a casa. Quello che mi amereggia non sono tanto i commenti di mio padre, dal quale non mi aspetto nulla di diverso, ma l'idea che qualcuno potrà sottoporre così ilaria a questa specie di "esami", che qualcuno possa guardarla con quell'espressione di compatimento, dirmi di lasciarla in istituto o che avrei dovuto abortire. Ho una rabbia che mi fa bollire il cervello ...ma io dico, ma se anche fosse, ma se la curano loro?!? ma cosa vogliono, ma come si permettono?!
francy80
14-09-2007, 17:16
mi dispiace tantissimo,per te,e soprattutto per la povera ilaria.
è gia bruttissimo,anzi orrendo,sentire che nel 2007 ci sono persone che considerano in questo modo una fanciulla con sindrome di down.ancora piu rabbia mi fa il sapere che queste persone sono nella stessa famiglia della ragazza.
invece di essere solidale con te e con lei,e di provare ad amarla,ad apprezzarla,a rendersi conto che alla fine sono proprio come noi...
guarda,non vorrei crederci,ti esprimo il massimo della solidarietà,e manda un abbraccio da parte mia alla tua ilaria!!
a proposito di rimaner sconvolti: oggi è venuto mio padre a trovare ilaria. in quasi dieci mesi l'ha vista con oggi solo 5 volte. Ogni volta mi dice che avrei dovuto abortire ...pensavo che ormai quell'idea l'avesse abbandonata e che - almeno oggi - vedendo quanto è diventata bella la sua nipotina si sarebbe risparmiato il solito commento. Invece si metteva di fronte a lei, senza nessun affetto o empatia, solo per vedere se lei lo seguiva con lo sguardo ( lei segue tutti, sempre ... e invece con lui si girava dall'altra parte, con evidente disappunto di mio padre che imputava la cosa alla lesione cerebrale). poi mi chiedeva perchè faceva quei "versi" con la bocca (dopo mangiato mastica gli acidi perchè soffre di reflusso) ...insomma, stava improvvisando una visita neurologica. poi, vedendomi così stanca, mi ha detto se non esistono istituti o ospedali dove lasciarla per un po', almeno un mesetto, per potermi riposare. e poi ... dopo averla guardata a lungo con una strana espressione ...è arrivato il solito commento ..."certo che avresti dovuto fare altre scelte!" mi ha detto.
Io lo compatisco, è un uomo superficiale, che dopo 25 anni di matrimonio, una mattina è uscito, con i soli vestiti che aveva indosso, ha detto che andava al lavoro e non è più tornato a casa. Quello che mi amereggia non sono tanto i commenti di mio padre, dal quale non mi aspetto nulla di diverso, ma l'idea che qualcuno potrà sottoporre così ilaria a questa specie di "esami", che qualcuno possa guardarla con quell'espressione di compatimento, dirmi di lasciarla in istituto o che avrei dovuto abortire. Ho una rabbia che mi fa bollire il cervello ...ma io dico, ma se anche fosse, ma se la curano loro?!? ma cosa vogliono, ma come si permettono?!
tuo padre non sa apprezzare la vita e pensa che un aborto sia una aspirina... di gente così ne troverai tanta ... ma vai avanti per la tua strada... con gli anni accetterà ma la tua amarezza rimarrà non perchè non accetta la tua piccina ma perchè non è un padre!
ti dedico una poesia trovata a caso in un posto inpensabile... non conosco l' autore ma amo i suoi pensieri:
Autore ignoto
... dopo un po’ impari la sottile differenza
tra tenere una mano
ed incatenare un’ anima
e impari che l’ amore non è
appoggiarsi a qualcuno
e la compagnia non è sicurezza
e inizia ad imparare che
i baci non sono contratti
ed i doni non sono promesse
e incomincia ad accettare le tue sconfitte
a testa alta e con gli occhi aperti
con la grazia di un adulto
non col dolore di un bimbo
e impari a costruire tutte le strade oggi
perché il terreno di domani
è troppo incerto per fare piani.
... dopo un po’ impari che anche il sole scotta,
se ne prendi troppo,
perciò pianta il tuo giardino
e accogli la tua anima
e impari che puoi davvero sopportare,
che sei davvero forte,
che vali davvero!
SOLO due parole...ci sara' la sofferenza ...ma l'amore per tua figlia ti rendera' forte coem un aleonessa etu afigli asi sentira' sicura e protetta.
Quindi prenditi cura di te che della tua salute lei ne ha bisogno e non farti scalfire da parole e sentiemnti superficiali.
Inoltre coem vedi ..tua figlia sa gia riconoscere le persone e trattarle a dovere! :lol:
a proposito di rimaner sconvolti: oggi è venuto mio padre a trovare ilaria. in quasi dieci mesi l'ha vista con oggi solo 5 volte. Ogni volta mi dice che avrei dovuto abortire ...pensavo che ormai quell'idea l'avesse abbandonata e che - almeno oggi - vedendo quanto è diventata bella la sua nipotina si sarebbe risparmiato il solito commento. Invece si metteva di fronte a lei, senza nessun affetto o empatia, solo per vedere se lei lo seguiva con lo sguardo ( lei segue tutti, sempre ... e invece con lui si girava dall'altra parte, con evidente disappunto di mio padre che imputava la cosa alla lesione cerebrale). poi mi chiedeva perchè faceva quei "versi" con la bocca (dopo mangiato mastica gli acidi perchè soffre di reflusso) ...insomma, stava improvvisando una visita neurologica. poi, vedendomi così stanca, mi ha detto se non esistono istituti o ospedali dove lasciarla per un po', almeno un mesetto, per potermi riposare. e poi ... dopo averla guardata a lungo con una strana espressione ...è arrivato il solito commento ..."certo che avresti dovuto fare altre scelte!" mi ha detto.
Io lo compatisco, è un uomo superficiale, che dopo 25 anni di matrimonio, una mattina è uscito, con i soli vestiti che aveva indosso, ha detto che andava al lavoro e non è più tornato a casa. Quello che mi amereggia non sono tanto i commenti di mio padre, dal quale non mi aspetto nulla di diverso, ma l'idea che qualcuno potrà sottoporre così ilaria a questa specie di "esami", che qualcuno possa guardarla con quell'espressione di compatimento, dirmi di lasciarla in istituto o che avrei dovuto abortire. Ho una rabbia che mi fa bollire il cervello ...ma io dico, ma se anche fosse, ma se la curano loro?!? ma cosa vogliono, ma come si permettono?!
tuo padre non sa apprezzare la vita e pensa che un aborto sia una aspirina... di gente così ne troverai tanta ... ma vai avanti per la tua strada... con gli anni accetterà ma la tua amarezza rimarrà non perchè non accetta la tua piccina ma perchè non è un padre!
ti dedico una poesia trovata a caso in un posto inpensabile... non conosco l' autore ma amo i suoi pensieri:
Autore ignoto
... dopo un po’ impari la sottile differenza
tra tenere una mano
ed incatenare un’ anima
e impari che l’ amore non è
appoggiarsi a qualcuno
e la compagnia non è sicurezza
e inizia ad imparare che
i baci non sono contratti
ed i doni non sono promesse
e incomincia ad accettare le tue sconfitte
a testa alta e con gli occhi aperti
con la grazia di un adulto
non col dolore di un bimbo
e impari a costruire tutte le strade oggi
perché il terreno di domani
è troppo incerto per fare piani.
... dopo un po’ impari che anche il sole scotta,
se ne prendi troppo,
perciò pianta il tuo giardino
e accogli la tua anima
e impari che puoi davvero sopportare,
che sei davvero forte,
che vali davvero!
Aggiungo questa....
E' ora di rallentare
Questa poesia è stata scritta da un'adolescente malata terminale di cancro. Vuol vedere quante persone la leggeranno. La poesia dice abbastanza.
DANZA LENTA
Hai mai guardato i bambini in un girotondo?
O ascoltato il rumore della pioggia quando cade a terra?
O seguito mai lo svolazzare irregolare di una farfalla?
O osservato il sole allo svanire della notte?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce.
Il tempo è breve.
La musica non durerà.
Percorri ogni giorno in volo?
Quando dici "Come stai?" ascolti la risposta?
Quando la giornata è finita ti stendi sul tuo letto
con centinaia di questioni successive
che ti passano per la testa?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce
Il tempo è breve.
La musica non durerà.
Hai mai detto a tuo figlio, "lo faremo domani?"
senza notare nella fretta il suo dispiacere?
Mai perso il contatto con una buona amicizia
che poi è finita perché tu non avevi mai avuto tempo di chiamare e
dire "Ciao"?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce
Il tempo è breve.
La musica non durerà.
Quando corri cosi veloce per giungere da qualche parte
ti perdi la metà del piacere di andarci.
Quando ti preoccupi e corri tutto il giorno, come un regalo mai aperto gettato via.
La vita non è una corsa.
Prendila piano.
Ascolta la musica.
Prof. Alessandro Cicognani
Direttore Unità operativa di Pediatria, Università degli Studi di
Bologna, Policlinico S.Orsola-Malpighi, Via Massarenti 11, 40138
Bologna Tel. studio: +39 051 6364814
Fax: +39 051 390070 E- mail: alessandro.cicognani@unibo.it
*PrincessNoemi*
18-11-2014, 17:17
Sno inorridita sia dalla notizia....e credo che se Dio ha fatto nascere il gemello...."sbagliato"...muaaa...vabbe....è per un motivo....Dio sa ciò che fa! Nulla accade x puro caso...anzi...ma sno ancor più inorridita anzi schifata...oserei dire...dalla reazione negativa...nonché totale rifiuto da parte dei nonni verso un nipote disabile...vergogna!!!! Loro che dovrebbero essere da es positivo...loro che dovrebbero insegnarti i veri valori della vita...mio papà non ha potuto conoscere mia figlia xke morto tnti e tnti anni fa...ma sno certa che la avrebbe amata immensamente come tutti noi qui perché era molto buono generoso e tnto altruista! Mia mamma ha amato mia figlia ma solo fino ai suoi 3 anni perché è andata via pure lei....
Quanta pazienza e forza bisogna avere nella vita x non farti abbattere addirittura pure dai familiari.....muaaaa vabbe
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